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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 10 del 19 gennaio 2024


Materia: Enti locali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 17 del 16 gennaio 2024

Approvazione aggiornamento del Piano di riordino territoriale. Art. 8 c.8 L.R. 18 del 27.04.2012. Deliberazione/CR n. 39 del 7 aprile 2023.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento, a seguito di parere favorevole della competente Commissione consiliare, si approva l'aggiornamento del Piano di riordino territoriale, in attuazione dell'art. 8 della legge regionale 27 aprile 2012, n. 18 che disciplina l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali.

L'Assessore Francesco Calzavara riferisce quanto segue.

Il Piano di riordino territoriale, previsto dall’art. 8 della LR 18/2012, in forza del quale “La Giunta regionale predispone un piano di riordino territoriale che definisce la dimensione ottimale con riferimento ad ambiti territoriali adeguati per l’esercizio associato delle funzioni dei servizi da parte dei comuni, in relazione alle aree geografiche omogenee di cui all’articolo 7” è stato approvato dalla Regione del Veneto con deliberazione di Giunta regionale n. 1417 del 6 agosto 2013.

La L.R. n. 18 del 27.04.2012 “Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, ha posto le basi per un riordino territoriale con il duplice obiettivo di mettere in rete le realtà locali che gestiscono in modo associato funzioni e servizi comunali per garantire più efficienza nell’erogazione dei servizi e, nel contempo, promuovere una semplificazione dei livelli di governo presenti nel territorio.

Il suddetto PRT, che ha dettato le linee guida amministrative e finanziarie del sostegno regionale ai processi associativi ed alla attuazione della relativa governance, a distanza di dieci anni dalla sua approvazione, è oggetto di aggiornamento. L’attività di revisione ripropone un approccio bottom-up che, nel rispetto dell’autonomia dei Comuni, preveda un coinvolgimento di tutte le realtà locali venete, nella convinzione che le zonizzazioni imposte dall’alto spesso non raggiungano i risultati attesi.

L’Amministrazione regionale ha posto particolare attenzione all’attività di concertazione con le Amministrazioni locali, per dare ascolto ai principali attori del sistema, al fine di raccogliere le posizioni in merito ad alcuni temi importanti per i vari livelli istituzionali, in uno scenario caratterizzato da significative riforme ancora in atto. È stato avviato un percorso partecipato e condiviso con i sindaci dei 563 Comuni veneti per definire, in modo costruttivo e utile per i territori, misure e strumenti per migliorare l’azione amministrativa, superando la frammentazione delle competenze. Nell’arco temporale compreso tra marzo e maggio 2022 sono stati organizzati 21 incontri distribuiti su tutto il territorio regionale, integrati con le sessioni dei Presidenti delle Unioni di Comuni e Unioni montane, delle Province e da alcune interviste ai sindaci dei Comuni capoluogo. Il ciclo di laboratori ha portato gli amministratori locali a confrontarsi su alcuni temi strategici, supportati da analisi e indicatori statistici e socio economici sulla situazione dei Comuni veneti tratti da banche ufficiali e consultabili sul portale PIAL (Portale informativo delle Autonomie locali) e sul “Geoportale dei dati territoriali” della Regione del Veneto (https://idt2.regione.veneto.it/).

A conclusione delle attività è stata trasmessa ai partecipanti una relazione sintetica che dà conto delle posizioni e percezioni sulle quattro domande stimolo, relazione che è stata oggetto di un’informativa alla Giunta regionale e di una successiva presentazione alla Prima Commissione consiliare del Consiglio regionale, la quale dovrà esprimere il proprio parere sul testo adottato con il presente provvedimento.

I risultati emersi nell’ambito dei tavoli di confronto che hanno coinvolto 223 Sindaci, hanno evidenziato la necessità di modificare la normativa regionale vigente in materia di associazionismo, fusioni di comuni e strumenti di programmazione regionale, per rendere più efficiente l’azione amministrativa. Il tema della semplificazione e razionalizzazione dei livelli di governance è indubbiamente sentito e condiviso. La dimensione ottimale di questi livelli di governance non può prescindere dalle specificità territoriali e nel contempo tali dimensioni debbono essere adeguate all’accesso alle varie opportunità di finanziamento, in particolare per i Comuni di ridotte dimensioni.

L’attività di revisione del PRT riafferma con forza l’importanza dell’individuazione dell’ambito di riferimento prioritario e adeguato alle politiche di sviluppo del territorio e di esercizio associato delle funzioni comunali. Il livello territoriale di riferimento è stato individuato negli ATS, ambiti territoriali sociali, afferenti ai Comitati dei Sindaci e corrispondenti alle ex 21 ULSS, che gli amministratori locali considerano luogo di condivisione e occasione di confronto per le attività di programmazione e di gestione economica delle risorse in materia di contrasto alla povertà, affrontando in una logica multidimensionale le misure e gli interventi sulla povertà economica, coordinandoli con quelli sanitari, educativi, lavorativi, formativi.

Nel breve periodo, si ritiene di fissare i confini provinciali e l’ambito degli ATS come perimetro di coerenza per tutte le forme associative esistenti e quale criterio premiale in fase di incentivazione. Tali delimitazioni costituiscono anche il collegamento delle varie zonizzazioni di settore e degli ambiti di programmazione generale alle indicazioni del PRT: la loro progressiva coerenza è il presupposto per la riduzione della frammentazione dei livelli di governance anche alla luce del processo in corso di attribuzione alla Regione del Veneto della autonomia differenziata ex art. 116 comma 3 Cost. il conferimento di nuove materie alla competenza del legislatore regionale richiederà uno sforzo amministrativo e gestionale che non potrà prescindere, per un suo esito favorevole, dalla presenza di pochi e significativi livelli di governance territoriale.

L’Amministrazione regionale conferma l’impegno a sostenere la costituzione e lo sviluppo di forme associative stabili e strutturate quali le Unioni di Comuni e le Unioni montane, dedicando specifici incentivi per il loro rafforzamento amministrativo, per agevolare i conferimenti di ulteriori funzioni e l’ampliamento delle basi associative. Il loro sviluppo all’interno dell’ambito territoriale adeguato definito a livello regionale consente di integrare l’attività di erogazione di servizi con le politiche di programmazione per lo sviluppo del territorio di riferimento. Accanto alle forme associative di gestione la Regione ha ritenuto opportuno riaffermare il ruolo delle Intese programmatiche d’Area (IPA) quali agenti di sviluppo dei territori in un’ottica di programmazione partecipata pubblico-privato, prevista dalla LR 35/2001 e le Conferenze dei Sindaci che, in osservanza delle leggi regionali istitutive, sono tenute a sviluppare tematismi specifici su cui convergono proposte istituzionali per dare risposte e soluzioni alle istanze delle comunità locali. Attraverso il nuovo PRT la Regione intende valorizzare questi organismi di rappresentanza attraverso l’erogazione di contributi specifici di tipo premiale.

Parte fondamentale del Piano è dedicata al tema della fusione, con un’accurata analisi della situazione dei Comuni del Veneto definita attraverso alcuni indicatori oggetto di un approfondimento regionale. Attraverso un’analisi combinata di indicatori socio-demografici ed economici che hanno evidenziato una situazione di criticità strutturale, sono stati identificati i Comuni veneti per i quali è auspicabile un percorso di fusione se, nell’orizzonte temporale di riferimento, non intraprendono iniziative per garantire un’efficace erogazione dei servizi ai loro cittadini. Per rispondere a tale problematica vengono definite nuove linee di sostegno per accompagnare i Comuni nel progetto di fusione, che si sviluppano su tre direttrici: un intervento normativo per la revisione del quorum di partecipazione per la validità del referendum; un supporto a livello regionale per la redazione dello studio di fattibilità, strutturato sulle peculiarità dei Comuni coinvolti nel processo di fusione e infine un sostegno alla programmazione di una corretta attività di comunicazione e informazione ai cittadini che dovranno esprimersi in sede di consultazione referendaria. Altro punto importante del Piano è dedicato all’ente Provincia quale attore del sistema delle relazioni con le autonomie locali. La Regione ritiene importante riconoscere il ruolo di governo della Provincia nel sistema degli enti locali in questa fase di riforma legislativa successiva all’attuazione della legge Delrio. Il riordino istituzionale degli enti provinciali ha come obiettivo il ripristino del sistema di elezione a suffragio universale e diretto degli organi provinciali e metropolitani e il riassetto delle funzioni fondamentali che dovrà tener conto del processo di acquisizione di maggior autonomia da parte dell’Amministrazione regionale. Nell’ottica di valorizzare il ruolo di Enti di area vasta, potranno essere oggetto di conferimento quelle funzioni assimilabili a questi livelli territoriali per concorrere ai compiti fondamentali di programmazione regionale. Sotto un profilo sostanziale la Provincia potrebbe assumere un ruolo strategico nell’esercizio di funzioni trasversali di supporto ai Comuni, per rendere più efficace l’erogazione dei servizi, in un’ottica di semplificazione amministrativa.

All’esito degli incontri sul territorio e del confronto con la Prima Commissione consiliare è stato predisposto il testo del nuovo Piano di riordino territoriale e, parallelamente e in modo coordinato, quello del disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale, che prevede interventi sulle principali leggi regionali richiamate nel Piano, il cui iter legislativo si è concluso con l'approvazione della legge regionale n. 23 del 6 settembre 2023 “Disposizioni in materia di associazionismo intercomunale, fusioni di comuni e intese programmatiche di area (IPA)".

A conclusione della prima fase del processo concertativo, l’Assessore agli Enti locali ha presentato ai Sindaci la bozza del Piano di Riordino territoriale, attivando un ciclo di 7 incontri organizzati a livello provinciale, con l’intento di proseguire in modo proficuo il confronto con i principali attori del territorio e orientare la stesura finale del testo. A seguito dell’invito regionale di presentare osservazioni, nei termini indicati, sono pervenute alla Direzione Enti Locali Procedimenti elettorali e Grandi eventi, 18 comunicazioni di riscontro, che hanno interessato 16 Comuni, un’Unione montana e un’Intesa Programmatica d’Area. Le indicazioni da parte dei rappresentanti delle istituzioni locali, evidenziano una sostanziale condivisione delle indicazioni generali recate dal Piano. Alcune osservazioni affermano una contrarietà ai procedimenti di fusione, altre insistono sull’importanza del sostegno finanziario alle forme associative. Altre, infine, chiedono alcune correzioni formali a classificazioni dei propri Comuni all’interno dei dati contenuti nel PRT.

L’iter che ha portato all’approvazione del presente Piano di riordino territoriale è stato compiuto in costante rapporto con gli organismi di rappresentanza degli Enti locali.

In data 28 marzo 2023 il “Centro di competenze nell’ambito dell’associazionismo intercomunale del Veneto” di cui alle DGR 215/2019 e 829/2022, quale organismo tecnico istituito in sede di Conferenza Regione - Autonomie Locali, ha espresso parere favorevole al presente provvedimento.

L’Ufficio di Presidenza del CAL ha espresso parere favorevole in relazione al presente provvedimento nella seduta del 3 Aprile 2023.

Con deliberazione/CR n. 39 del 7 aprile 2023 è stato richiesto il parere della prima Commissione del Consiglio regionale del Veneto, ai sensi dell’art. 8 c. 8 della L.R. n. 18 del 27.04.2012, la quale, esaminata la proposta della Giunta, nella seduta del 10 gennaio 2024 ha espresso parere favorevole. 

Con il presente provvedimento, in conformità all’art. 8, co. 10, della L.R. 18/2012, si propone l’aggiornamento del Piano di riordino territoriale le cui specifiche sono indicate in dettaglio nell'Allegato A, mentre l’Allegato B denominato “Appendice” contiene le tabelle rappresentative delle principali zonizzazioni di settore, degli ambiti territoriali, l’elenco aggiornato dei Comuni veneti suddivisi per area geografica omogenea, il progetto “Fusioni: obiettivo 500 Comuni”, nonché gli esiti del processo partecipativo con i rappresentanti istituzionali degli Enti locali. I suddetti allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

Si allega, infine, la  tabella riepilogativa delle succitate osservazioni presentate al Piano di Riordino e della loro accoglibilità o meno, Allegato C al presente provvedimento, che ne costituisce parte integrante e sostanziale.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI gli artt. 28, 30, 32 del D. Lgs. 18.08.2000 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”;

VISTO il D.L. 31.05.2010, n. 78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”;

VISTO l’art. 19 c.1 del D.L. 06.07.2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”;

VISTA la L.R. 27.04.2012, n. 18 “Disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, come modificata dalla L.R. 24.01.2020, n. 2 “Disposizioni in materia di enti locali di modifica alle LL.RR. 18/2012 e 40/2012”;

VISTA la L.R. 28.09.2012, n. 40/2012 “Norme in materia di unioni montane”, come modificata dalla L.R. 24.01.2020, n. 2 “Disposizioni in materia di enti locali di modifica alle LL.RR. 18/2012 e 40/2012”;

VISTO l’art. 2 co. 2 lett. f) della L.R. 31.12.2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;

VISTA la L.R. 06.09.2023, n. 23 "Disposizioni in materia di associazionismo intercomunale, fusioni di Comuni e intese programmatiche d'area (IPA)";

VISTO il parere favorevole dell’Ufficio di Presidenza del CAL espresso nella seduta del 3 aprile 2023; 

VISTO il verbale della riunione del “Centro di competenze nell’ambito dell’associazionismo intercomunale del Veneto” del 28 marzo 2023;

VISTO il parere della Prima Commissione Consiliare del Consiglio regionale del Veneto in data 10 gennaio 2024. 

delibera

  1. di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare l’aggiornamento del Piano di riordino territoriale, di cui all’art. 8 della L.R. n. 18/2012, riportato nell’Allegato A, che costituisce parte sostanziale e integrante del presente provvedimento, che dà atto delle osservazioni presentate dai Comuni, a conclusione del procedimento concertativo di cui all’art. 8, comma 2, della L.R. n. 18/2012;
  3. di approvare l’Allegato B quale “Appendice” al Piano di Riordino, che costituisce parte sostanziale e integrante del presente provvedimento;
  4. di prendere atto della tabella riepilogativa delle succitate osservazioni presentate al Piano di Riordino e della loro accoglibilità o meno, allegato C al presente provvedimento, che ne costituisce parte integrante e sostanziale;
  5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del Bilancio regionale;
  6. di incaricare la Direzione regionale Enti Locali, Procedimenti elettorali e Grandi eventi dell'esecuzione del presente atto;
  7. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

Dgr_17_24_AllegatoA_521126.pdf
Dgr_17_24_AllegatoB_521126.pdf
Dgr_17_24_AllegatoC_521126.pdf

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