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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 51 del 11 aprile 2023


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 334 del 29 marzo 2023

Sperimentazione di un servizio di "mediazione familiare" nel territorio regionale mediante gemellaggio tra Regione del Veneto, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Piemonte, Regione Marche e Regione Umbria - Progetto "Supporto per lo sviluppo dei Centri per la famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione e inclusione sociale per i nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate" della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finanziato a valere del PON Inclusione 2014/2020.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento, si approva la sperimentazione di un servizio di “mediazione familiare” nel territorio regionale mediante il gemellaggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Piemonte, Regione Marche e Regione Umbria, nell’ambito del progetto “Supporto per lo sviluppo dei Centri per la famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione e inclusione sociale per i nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finanziato a valere del PON Inclusione 2014/2020.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto - nell'osservanza dei principi sanciti dagli articoli 2, 29, 30 e 31 della Costituzione, dall’articolo 6, comma 1, lettera n) dello Statuto e dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, firmata a New York il 20 novembre 1989, ratificata ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176 - promuove e persegue una politica organica ed integrata volta a riconoscere e sostenere la famiglia nel libero svolgimento delle sue funzioni sociali ed ha approvato, a tal fine, la legge regionale numero 20 del 28 maggio 2020, ”Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”.

Ai sensi dell’articolo 4 della predetta legge, con la deliberazione numero 111 del 26 luglio 2022 del Consiglio Regionale, la Regione ha approvato il “Programma 2022-2024 degli interventi della Regione del Veneto a favore della famiglia”, finalizzato a perseguire anche i seguenti obiettivi:

  • promuovere nel territorio sportelli informativi capaci di essere dei punti di riferimento per i vari bisogni delle famiglie, in collaborazione con le aziende unità locali socio-sanitarie (ULSS) e con i consultori familiari, valorizzandone i servizi di assistenza alle famiglie e ai futuri genitori;
  • promuovere, anche con gli altri soggetti pubblici e privati interessati, la formazione e l'aggiornamento di amministratori, operatori dei servizi pubblici e del privato sociale sulle politiche familiari e i temi correlati;
  • sviluppare e favorire iniziative di ricerca, di monitoraggio continuo della situazione delle famiglie nella regione, dei servizi erogati dai diversi attori nonché la verifica dell'impatto di politiche familiari nel territorio.

Negli ultimi anni, la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia ha promosso numerosi interventi atti a favore dei servizi per la famiglia, ritenendoli necessari per favorire la crescita economica e sociale del Paese.

In particolare, il Dipartimento è impegnato, a partire dal 2019, nell’implementazione del Progetto “Supporto per lo sviluppo dei Centri per la famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione e inclusione sociale per i nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate”, finanziato a valere del PON Inclusione 2014/2020 ed avviato con l’obiettivo principale di attuare un’azione di sistema, su tutto il territorio nazionale, per l’implementazione dei “Centri per la famiglia”.

Tra le altre finalità previste, il progetto “Supporto per lo sviluppo dei Centri per la famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione e inclusione sociale per i nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate” si propone di attivare forme di collaborazione con le Amministrazioni Regionali - tenuto conto del loro ruolo di promozione di servizi per le famiglie nel rispettivo territorio - attraverso la sperimentazione di servizi innovativi per la famiglia e buone prassi tramite la modalità del gemellaggio (twinning) tra “Centri per le famiglie” appartenenti a diverse Regioni.

Nell’ambito della citata iniziativa progettuale è stato elaborato un modello concettuale, organizzativo e funzionale di “Centro per le famiglie”, coerentemente con le priorità del nuovo “Piano nazionale per la famiglia del 2022”, di cui all’Allegato A alla presente deliberazione, parte integrante e sostanziale della presente.

Tale modello - che è stato definito a seguito di un processo di governance partecipata con tutte le Regioni e le Province autonome nonché con ANCI, conclusosi in un’apposita audizione tenutasi il 6 giugno 2022 presso il Coordinamento tecnico della VII Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - si presenta come uno strumento flessibile per adattarsi ai diversi bisogni territoriali ma, al contempo, in grado di fornire indicazioni comuni, a livello nazionale, per favorire il necessario raccordo fra i diversi territori, aumentare la coerenza e la sistematicità delle azioni da porre in essere, anche in una logica sinergica.

Con nota del 22 novembre 2022, il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha proposto la sperimentazione, in collaborazione con alcune Regioni, di servizi relativi al modello di “Centro per le famiglie”, prevedendo che una struttura per la famiglia di un territorio regionale (denominata “Centro per le famiglie cedente”) affianchi un’analoga struttura in un altro territorio regionale (denominata “Centro per le famiglie ricevente”) e, mediante un percorso di gemellaggio, persegua i seguenti obiettivi:

  • favorire i processi di governance dei “Centri per le famiglie”, in atto nelle diverse Amministrazioni, rafforzando la capacity building attraverso iniziative di gemellaggio tra Amministrazioni Regionali con diverso grado di esperienza e la sperimentazione di meccanismi partenariali per la realizzazione di azioni comuni nell’ambito di forme di cooperazione inter-istituzionale;
  • realizzare una progettazione inclusiva che coinvolga direttamente le Amministrazioni Regionali interessate per definire gli ambiti su cui focalizzare i processi di sperimentazione;
  • promuovere il trasferimento di buone pratiche tra il “Centro cedente” e il “Centri ricevente”, secondo la logica sottesa alle azioni di gemellaggio, valorizzando l’esperienza e il know how maturato dalle Regioni.

Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri propone di attivare le collaborazioni e i gemellaggi tra Amministrazioni Regionali e “Centri per la famiglia” nei seguenti ambiti:

  • servizi di orientamento: Regione Emilia Romagna quale “cedente” e Regioni Basilicata, Liguria e Toscana quali “riceventi”;
  • servizi di mediazione familiare: Regione Piemonte quale “cedente” e Regioni Marche, Umbria e Veneto quali “riceventi”;
  • servizi e interventi complessi per famiglie multiproblematiche: Regione Puglia quale “cedente” e Regioni Lazio, Lombardia e Sardegna quali “riceventi”.

Nello specifico, l’oggetto della sperimentazione riguarderà:

  • il trasferimento di know how e knowledge sharing tra diverse realtà territoriali;
  • il supporto allo sviluppo delle competenze degli operatori dei “Centri” interessati in qualità di riceventi;
  • lo scambio di conoscenze ed esperienze tra “Centri cedenti” e “Centri riceventi”.

Il percorso di gemellaggio/sperimentazione prenderà avvio attraverso la sottoscrizione di una lettera di intenti, da parte del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle Regioni interessate, di cui all’Allegato B, e la condivisione di un progetto operativo per l’attuazione del gemellaggio, di cui all’Allegato C.

Le parti che sottoscrivono la lettera d’intenti si impegnano a:

  • collaborare per l’efficace e concreta attuazione della sperimentazione;
  • contribuire, ciascuna per le proprie competenze, a: individuare e attivare un “Centro per le famiglia” da coinvolgere nella sperimentazione;
  • favorire, promuovere e organizzare le attività previste per lo scambio di buone pratiche sia in modalità on line sia in presenza, allo scopo di definire strumenti metodologici, di analisi e di apprendimento reciproco, utili a rafforzare la governance dei “Centri per le famiglie” a livello territoriale.

Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’attuazione di tale percorso di gemellaggio, assicura un’azione di coordinamento, monitoraggio e supporto attraverso le risorse del progetto e, a tal fine, prevede:

  • la costituzione di una “Segreteria Tecnica” e, attraverso le risorse economiche del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di una Task Force dedicata a supporto delle Amministrazioni Regionali e dei “Centri per le famiglie” coinvolti;
  • la copertura finanziaria delle spese di missione (viaggio ed alloggio) finalizzate all’implementazione del gemellaggio/sperimentazione (visite presso il “Centro cedente” da parte dei soggetti coinvolti nel gemellaggio in qualità di Regione/”Centro ricevente”);
  • incontri operativi e momenti di confronto;
  • riunione finale presso il Dipartimento;
  • messa a disposizione di esperti e collaboratori;
  • workshop e laboratori tematici on line;
  • redazione, da parte di ciascun “Centro ricevente” di una “Relazione conclusiva”, secondo un format messo a punto dal Dipartimento e con la collaborazione della “Task Force” di progetto, che darà conto delle principali attività svolte in attuazione della sperimentazione nonché degli esiti più rilevanti del percorso;
  • un momento di diffusione dei principali esiti dei gemellaggi realizzati, con il coinvolgimento di rappresentanti delle Amministrazioni Regionali e dei “Centri” coinvolti.

Tenuto conto della rilevanza del tema rispetto alle finalità perseguite dalla Regione ai sensi della legge regionale 20/2020, si propone di partecipare al suddetto progetto ministeriale e, nello specifico, di collaborare con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia alla sperimentazione dei servizi previsti dal “Modello condiviso di Centro per le famiglie”, con particolare riferimento ai “servizi di mediazione familiare”.

In qualità di “Regione ricevente”, la Regione Veneto si impegna a individuare, nel proprio territorio, una struttura assimilabile al “Centro per le famiglia” di cui all’Allegato A, presso il quale realizzare la sperimentazione.

Si incarica il Direttore dell’Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile dell’esecuzione del presente atto, compresa la sottoscrizione della lettera d’intenti di cui all’Allegato B.

L’atto non necessita dell’attestazione della copertura finanziaria.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTE:

  • la L.R. n. 54, articolo 2, comma 2, lettera b), del 31 dicembre 2012 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17.04.2012, n. 1 ‘Statuto del Veneto”;
  • la L.R. n. 20 del 28 maggio 2020, “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”;

delibera

1. di considerare le premesse quali parti integranti del presente provvedimento;

2. di approvare la sperimentazione di un servizio di “mediazione familiare” nel territorio regionale mediante gemellaggio tra Regione del Veneto, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Piemonte, Regione Marche e Regione Umbria nell’ambito del progetto “Supporto per lo sviluppo dei Centri per la famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione e inclusione sociale per i nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finanziato a valere del PON Inclusione 2014/2020 e di cui all’Allegato A “Modello condiviso di Centro per le famiglie”, all’Allegato BLettera d’intenti tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche per la famiglia” e all’Allegato C “Progetto supporto per lo sviluppo dei Centri per la famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione e inclusione sociale per nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate - Servizio di mediazione familiare”, parti integranti del presente provvedimento;

3. di incaricare il Direttore dell’Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile dell’esecuzione del presente atto, compresa la sottoscrizione della predetta lettera d’intenti;

4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

5. di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza ovvero, alternativamente, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;

6. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_334_23_AllegatoA_499918.pdf
Dgr_334_23_AllegatoB_499918.pdf
Dgr_334_23_AllegatoC_499918.pdf

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