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Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1522 del 29 novembre 2022
PR Veneto FSE+ 2021-2027, Obiettivo "Investimenti per l'occupazione e la crescita" - Decisione di esecuzione della Commissione europea n. C(2022)5655 del 1/08/2022 - Priorità I, Obiettivo specifico c) Approvazione dell'Avviso "P.A.R.I. Progetti e Azioni di Rete Innovativi per la parità e l'equilibrio di genere" e della Direttiva per la presentazione e realizzazione dei progetti.
Il presente provvedimento approva l'Avviso pubblico e la Direttiva per la presentazione di progetti nell’ambito dell’iniziativa “P.A.R.I. Progetti e Azioni di Rete Innovativi per la parità e l’equilibrio di genere” che agendo sul piano culturale, per la lotta contro gli stereotipi e la discriminazione basati sul genere e facilitando la conciliazione tra vita professionale e vita privata, perseguono l'obiettivo di incrementare l’occupazione femminile sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e del contrasto alla segregazione verticale e orizzontale di genere.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
La parità di genere è uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel 2015 dai governi di tutti i paesi dell’ONU. L’Obiettivo 5 “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze” colloca i diritti delle donne e le pari opportunità tra le priorità nelle agende politiche a livello mondiale.
Indubbiamente, l’Unione europea è tra le aree più avanzate del mondo in questo ambito.
Nell’ultima rilevazione dell’ONU, 21 tra i primi 30 paesi al mondo per l'attuazione dell’obiettivo sulla parità di genere sono Stati membri dell'UE, ciononostante, nessuno Stato membro ha ancora raggiunto la piena parità tra uomini e donne: nel mercato del lavoro, ad esempio, le donne continuano ad essere sovra-rappresentate nei settori peggio retribuiti e sottorappresentate nelle posizioni apicali.
Per dare ulteriore impulso al percorso verso un effettivo equilibrio di genere, muovendo dal presupposto che la parità di genere è un valore cardine dell’UE sancito dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (Art. 8 TFUE) e un principio chiave del Pilastro europeo dei diritti sociali, il 5 marzo 2020 la Commissione europea, con la Strategia dell’Unione europea per la parità di genere 2020-2025 ha impostato una visione e definito obiettivi politici e azioni affinché, entro il 2025, si possa realizzare un’Unione in cui donne e uomini abbiano pari opportunità di realizzazione e possano equamente partecipare alla società.
A livello nazionale, in considerazione del posizionamento dell’Italia al 32esimo posto per livello di avanzamento nella realizzazione dell’Obiettivo 5 sull’uguaglianza di genere dell’Agenda 2030 e al di sotto della media europea di 3,6 punti nel Gender Equality Index dell’EIGE, su impulso e in coerenza con la Strategia europea, nell’agosto 2021 è stata presentata la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, che oltre a perseguire l’obiettivo di guadagnare cinque punti nella classifica del Gender Equality Index dell’EIGE nei prossimi 5 anni, rappresenta un documento di riferimento anche per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che colloca la parità di genere tra le priorità trasversali del Piano e che prevede nella la Missione 5 “Inclusione e Coesione” - Componente 1 "Politiche per il lavoro" due investimenti specifici dedicati al sostegno all’imprenditoria femminile e alla creazione del Sistema di certificazione della parità di genere.
Lo scorso 15 febbraio 2022 la Regione del Veneto ha voluto riconoscere la parità di genere quale presupposto fondamentale per un sistema equo e inclusivo di convivenza civile con una legge regionale, la n. 3 “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità”, con la quale, nell'ottica della diffusione delle pari opportunità e dello sviluppo della personalità secondo le aspirazioni e le inclinazioni di ciascuna persona, è promossa l'affermazione del ruolo delle donne nella società e la diffusione di una cultura antidiscriminatoria a tutti i livelli.
Le finalità che la Regione del Veneto ha formalizzato in questa legge regionale sono in realtà obiettivi che la Regione, anche con varie forme e fonti di sostegno anche finanziario, persegue da molto tempo, sin dall’istituzione della Commissione Regionale per le Pari Opportunità.
Si pensi alle iniziative di presa in carico, accompagnamento e inserimento lavorativo promosse nell'ambito delle iniziative cofinanziate dal FSE, prevedendo una specifica priorità d’investimento nel ciclo di programmazione 2014-2020 (priorità di investimento 8.4), nell’ambito della quale erano stati stanziati oltre 20 milioni di euro.
A seguito del dialogo promosso con le parti economiche e sociali e con gli organismi della società civile, di promozione dell’inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione, nel corso delle attività di confronto partenariale realizzate nel 2021, in particolare nell’ambito del “Tavolo di Partenariato per le politiche regionali di coesione 2021-2027”, tali tre dimensioni d’azione - culturale di lotta contro gli stereotipi e alla discriminazione basati sul genere, di conciliazione vita-lavoro e di partecipazione delle donne anche nei processi decisionali - sono state individuate come ambiti fondamentali per contribuire a colmare i divari di genere nel mondo del lavoro e sono state in questo senso inserite nella strategia del nuovo PR cofinanziato dal FSE+ che accompagnerà il Veneto verso il 2030 (obiettivo specifico “C”) prevedendo a tal scopo il raddoppio delle risorse a disposizione, arrivando a oltre 40 milioni di euro.
Con lo stesso approccio di ascolto del territorio, con l’obiettivo di coinvolgere operatori e cittadini nell’individuazione delle prime misure da attuare, nel corso del 2022 è stata promossa la consultazione "Alla pari: nello studio, nel lavoro, nella vita quotidiana", aperta dal 8 marzo al 8 aprile 2022, i cui risultati sono stati pubblicati nella pagina web “8 marzo” del POR FSE 14-20 e approfonditi in occasione dell’evento che si è tenuto il 4 maggio 2022 e hanno costituito la base del successivo confronto con le parti sociali promosso in incontri e focus group realizzati anche nel contesto del progetto di capacity building “Veneto in Azione - VIA” finanziato dal POR Veneto FSE 2014-2020.
Il presente bando si pone dunque l’obiettivo di sostenere progetti innovativi di ampia portata che modellizzano, sperimentano e diffondono modelli di intervento, linguaggi, metodi e strumenti di lavoro in grado di incidere sugli aspetti culturali e strutturali che ostacolano l’equilibrio di genere. Fondamentale sarà la creazione e/o il potenziamento di reti territoriali al fine di promuovere comunità e imprese educanti per l’adozione di nuovi modelli organizzativi in grado, soprattutto, di favorire l’equilibrio nella partecipazione di donne e uomini al mercato del lavoro. I progetti dovranno contribuire alla sensibilizzazione del territorio, durante tutta la durata del loro svolgimento, rispetto alle tematiche individuate e diffondere ampiamente e a vari livelli la cultura della non discriminazione, agendo su inclinazioni, pregiudizi inconsci, approcci culturali, comportamenti e linguaggi. Inoltre, i progetti dovranno coinvolgere un’ampia platea di destinatari e destinatarie, includendo quindi anche la componente maschile e la componente educativo-scolastica.
La presente proposta trova rispondenza e finanziabilità nell’ambito del Programma Regionale Veneto per il sostegno del Fondo Sociale Europeo Plus nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti per l'occupazione e la crescita” per il ciclo di programmazione 2021-2027, approvato con decisione di esecuzione della Commissione europea n. C (2022)5655 del 1/08/2022.
L’iniziativa si inserisce nell’Obiettivo specifico C “Promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, anche attraverso l’accesso a servizi abbordabili di assistenza all’infanzia e alle persone non autosufficienti”.
Saranno, quindi, sostenute azioni di sistema innovative che perseguono l'obiettivo generale di incrementare l’occupazione femminile sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, contrastando la segregazione di genere verticale, riferita alla concentrazione di donne e uomini nei diversi gradi, livelli di responsabilità o posizioni, e orizzontale, riferita alla concentrazione di donne e uomini in settori e occupazioni differenti, agendo su tre dimensioni prioritarie di intervento tra di loro correlate:
Ciascun progetto dovrà focalizzarsi su una sola delle seguenti tematiche:
A tal proposito, si precisa che l’iniziativa si rivolge a una platea di destinatari e destinatarie molto ampia. Prioritariamente, saranno destinatarie degli interventi le donne sia disoccupate/inattive che occupate, anche come libere professioniste e lavoratrici autonome, così come i lavoratori (compresi quelli autonomi) e le donne e gli uomini impegnati in attività¿ di cura e nelle nuove forme di lavoro “family friendly”. Potranno, altresì, essere coinvolte anche altre categorie come disoccupati, studenti, studentesse e docenti delle Scuole e/o dei Percorsi di Istruzione Superiore e Formazione Professionale.
Le proposte progettuali potranno essere presentate da:
I progetti dovranno coinvolgere un partenariato territoriale variegato, che comprenda soggetti pubblici e privati rappresentativi del territorio e della tematica su cui verte il progetto. Si ricorda, infatti, che tra i risultati attesi dai progetti, vi è la creazione e/o il rafforzamento di una rete territoriale sulla parità di genere che lavori sinergicamente durante il progetto e che rimanga attiva anche successivamente alla conclusione delle attività progettuali.
Sarà costituita una Cabina di Regia sotto il coordinamento del Direttore dell’Area Politiche economiche, Capitale umano e Programmazione comunitaria, la quale si riunirà con cadenza periodica e avrà i seguenti compiti:
Lo stanziamento proposto per la realizzazione dell’iniziativa P.A.R.I. ammonta ad € 9.960.000,00 a valere sui fondi del PR Veneto FSE+ 2021-2027, in relazione alle priorità I - Occupazione, Obiettivo Specifico c). La spesa troverà copertura a valere sui capitoli di seguito indicati, che presentano sufficiente capienza:
Si prevede un’articolazione dei progetti per provincia/città metropolitana, con un numero minimo di progetti per ogni territorio, così da garantire la copertura territoriale regionale. Il riparto su base territoriale è così definito:
Provincia
N° progetti
Risorse totali per territorio
TREVISO
4
€1.660.000,00
VENEZIA
€ 1.660.000,00
VERONA
VICENZA
PADOVA
BELLUNO
2
€ 830.000,00
ROVIGO
Totale
24
€ 9.960.000,00
La Direttiva per la presentazione delle proposte progettuali, Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, stabilisce le caratteristiche e le modalità operative per la presentazione e realizzazione dei progetti e i criteri di valutazione.
Nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D. Lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa pari a € 9.960.000,00 saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 36 del 20/12/2021 e per l’esercizio 2025 sul Bilancio Regionale di previsione 2023-2025 in fase di approvazione, nei seguenti termini massimi:
Nell’ambito della presente Direttiva la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una anticipazione di un importo fino al 70% della dotazione finanziaria di ciascun progetto finanziato, in deroga a quanto previsto al par. 4 “Aspetti finanziari” – punto 4.1.1 “Anticipazione” del “Testo Unico beneficiari” approvato con DGR n. 670/2015 (versione in vigore, DDR. n. 38 del 18/09/2020). Ai fini dell’ottenimento dell’anticipazione, il beneficiario dovrà produrre, in base alle disposizioni di cui alla medesima DGR n. 670/2015 (versione in vigore DDR. n. 38 del 18/09/2020), idonea garanzia fideiussoria, secondo il modello definito dalle strutture regionali, a copertura almeno dell’importo richiesto a titolo di anticipazione. Non sono previsti pagamenti intermedi ma solo il saldo finale.
La presentazione delle domande, secondo le modalità indicate nella Direttiva, dovrà avvenire entro le ore 13:00 del sessantesimo giorno dalla data di pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, a pena di inammissibilità. Il conteggio dei giorni parte dal giorno successivo alla data di pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.
Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 28 ottobre 2022 del PR Veneto FSE + 2021/2027. La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Lavoro con proprio atto.
I progetti finanziati dovranno essere avviati entro 45 giorni dalla data di approvazione degli esiti dell’istruttoria, salvo eventuale diversa indicazione contenuta in tale provvedimento.
Qualora la scadenza dei termini per la presentazione e/o l’avvio dei progetti coincida con il sabato o con giornata festiva, il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo;
Il termine per la conclusione delle attività non potrà essere superiore a 18 mesi (540 giorni) dalla data di avvio di ciascun progetto.
Si propone, pertanto, di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
Si propone di demandare al Direttore della Direzione Lavoro l’esecuzione del presente atto, ivi compresa l’adozione degli impegni di spesa e di quanto ritenuto necessario ai fini dell’efficace gestione dell’attività.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visti:
delibera
(seguono allegati)
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