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Materia: Organizzazione amministrativa e personale regionale
Deliberazione della Giunta Regionale n. 991 del 20 luglio 2021
Autorizzazione al conferimento di incarichi da parte dell'Area Sanità e sociale a dipendenti in quiescenza che hanno operato nell'ambito del SSR per l'attuazione del Piano sociosanitario 2019-2023.
Con il presente atto si autorizza l’Area Sanità e Sociale a conferire incarichi temporanei a dipendenti in quiescenza che hanno operato nell'ambito del SSR oltre l’età per il collocamento a riposo a esclusivo titolo gratuito, per esigenze legate all'attuazione del Piano sociosanitario 2019-2023.
L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.
L’emergenza epidemica in atto ha reso necessario ed urgente adottare nuovi modelli organizzativi, per indirizzare tutte le risorse disponibili all'assistenza ai pazienti affetti da infezione SARS-CoV-2.
Questo, anche a causa dei progressivi pensionamenti, ha determinato la difficoltà ad individuare le figure professionali di alta specializzazione necessarie per la copertura di ruoli organizzativi, nonostante gli sforzi messi in atto per garantire continuità assistenziale ed organizzativa ai percorsi di presa in carico dei pazienti nei modelli di cura ordinari, tra cui le reti cliniche.
L’art. 5, comma 9, del Decreto Legge 6 luglio 2012 n. 95, prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni, così come chiarito dalle Circolari interpretative 4 dicembre 2014 n. 6 e 10 novembre 2015 n. 4 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di conferire incarichi dirigenziali e direttivi gratuiti a dirigenti collocati in quiescenza, ferma restando la gratuità, con durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, nel caso di svolgimento di funzioni dirigenziali, anche al di fuori dell’ipotesi dell’affiancamento al dirigente subentrante.
Il divieto generale posto dal legislatore con il citato Decreto Legge n. 95/2012 di attribuire incarichi a dipendenti già pensionati riguarda determinati contratti d'opera intellettuale o di lavoro subordinato, ma non gli altri tipi di contratto d'opera. Non è escluso, dunque, il ricorso a personale in quiescenza per incarichi che non comportino funzioni dirigenziali o direttive e abbiano oggetto diverso da quello di studio o consulenza.
Analogamente è possibile conferire incarichi professionali inerenti ad attività legale o sanitaria, non aventi carattere di studio o consulenza, come anche incarichi di ricerca inclusa la responsabilità di un progetto. La disposizione normativa, infatti, vieta la direzione di strutture stabili dell'amministrazione, ammettendo invece l’assegnazione della guida di unità costituite temporaneamente per realizzare un progetto di ricerca.
Va, inoltre, ricordato che la L. n. 29 del 12.3.2021 ha consentito il richiamo in servizio del personale medico in pensione al fine di far fronte all'emergenza pandemica da SARS-CoV-2, permettendo, altresì, di dare continuità alle attività del settore sanitario.
Ciò premesso, in considerazione del grande sforzo riorganizzativo che è stato richiesto a tutti gli Enti del SSR per affrontare l’emergenza sanitaria da SARS-CoV-22 che ha costretto il personale medico a concentrarsi sull’assistenza ospedaliera e territoriale, con riferimento al processo di attuazione del Piano sociosanitario 2019-2023 (che a causa di suddetta emergenza non deve subire arresti),.si ritiene utile considerare il ricorso agli strumenti normativi sopra descritti per consentire, qualora se ne ravvisasse la necessità, il conferimento di incarichi in quegli ambiti in cui operano figure di alta specializzazione con carattere scientifico, come in particolare avviene nel modello organizzativo delle Reti clinico-assistenziali.
Premesso quanto sopra e nel rispetto, quindi, delle previsioni normative in materia di lavoro nella pubblica amministrazione richiamate, si propone di autorizzare fino al 31.12.2022 l’Area Sanità e Sociale a conferire incarichi a dipendenti pubblici in quiescenza che hanno operato nell'ambito del SSR, a esclusivo titolo gratuito, a supporto delle azioni regionali promosse per dare attuazione al Piano sociosanitario 2019-2023.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTO il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e ss.mm.ii.;
VISTO il Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e ss.mm.ii.;
VISTO l’art. 5, comma 9, del Decreto Legge 6 luglio 2012 n. 95;
VISTE le Circolari interpretative 4 dicembre 2014 n. 6 e 10 novembre 2015 n. 4 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione;
VISTA la L. n. 29 del 12.3.2021.
delibera
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