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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 88 del 02 luglio 2021


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 801 del 22 giugno 2021

Approvazione studio osservazionale avente ad oggetto la "Valutazione dell'esposizione a sostanze perfluoroalchiliche nella popolazione del Comune di Trissino" in provincia di Vicenza.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si intende approvare lo Studio osservazionale “Valutazione dell'esposizione a sostanze perfluoroalchiliche nella popolazione del Comune di Trissino" in provincia di Vicenza.

Il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

Dopo la scoperta della contaminazione del sistema idro-potabile da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), avvenuta nella primavera del 2013, a partire da uno studio condotto dal CNR-IRSA nell’ambito della convenzione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la “Realizzazione di uno studio di valutazione del Rischio Ambientale e Sanitario associato alla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nel Bacino del Po e nei principali bacini fluviali italiani”, la Regione del Veneto ha intrapreso una serie di interventi a tutela della salute della popolazione esposta, volti prioritariamente alla riduzione dei livelli di esposizione. Tale studio individua nella Ditta Miteni, localizzata a Trissino (VI), nell'area dell'alto vicentino, la principale sorgente della contaminazione riscontrata.

A seguito degli esiti dello “Studio di biomonitoraggio di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti del territorio della Regione del Veneto”, condotto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, di cui alla D.G.R. n. 565 del 21/04/2015, la Giunta regionale ha adottato la D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016, con la quale è stata avviata la sorveglianza sanitaria e la presa in carico della popolazione esposta a PFAS, mediante l’adozione di un Piano ad hoc, contestualmente all’individuazione dell’area di impatto della contaminazione da PFAS, sulla base della ricostruzione della filiera idropotabile prodotta dagli Enti Gestori del Servizio Idrico Integrato, rappresentati dal Consorzio Viveracqua, suddivisa secondo un gradiente di rischio.

Le aree individuate sono:

- Area Rossa di maggior impatto sanitario, nella quale la popolazione, prima della apposizione dei filtri, è stata maggiormente esposta ai PFAS, principalmente attraverso l’acqua potabile ed anche attraverso una contaminazione ambientale di fondo, confermata in primis dai risultati dello studio di biomonitoraggio effettuato con l’ISS. In tale Area è stato possibile differenziare un’Area Rossa dove è maggiore la concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche in tutta la matrice acqua (oltre che nell’acqua potabile, anche nelle acque superficiali e sotterranee), denominata “Area Rossa A”, ed un’Area Rossa dove la contaminazione delle acque superficiali e sotterranee è minore, denominata “Area Rossa B”;

- Area Arancione, delle captazioni autonome ad uso potabile,  in cui la popolazione è stata esposta ai PFAS, attraverso una contaminazione ambientale di fondo e tramite la matrice acqua (superficiali e sotterranee), ma non attraverso l’acqua da filiera idrica;

- Area Gialla, di attenzione, riferita ai dati prodotti dal sistema di controllo e monitoraggio della matrice acque superficiali e sotterranee;

- Area Verde, di approfondimento, data la presenza di PFAS in alcune matrici ambientali.

Successivamente con D.G.R. n. 691 del 21 maggio 2018 tali aree sono state aggiornate sulla base delle informazioni e dei dati aggiornati. In base ai criteri utilizzati per la definizione delle aree, primo fra tutti la presenza di almeno un pozzo di captazione delle acque destinate al consumo umano, le cui analisi hanno accertato la presenza di un superamento di uno dei limiti di performance (PFOS > 30 ng/l; PFOA > 500 ng/l; altri PFAS > 500 ng/l), definiti dal Ministero della Salute di cui alla nota prot. n. 2565 del 29/01/2014 e recepiti con la D.G.R. n. 1874 del 14/10/2014, il Comune di Trissino per la frazione Colombara, dove è localizzato l’impianto della Ditta Miteni S.p.A, attualmente chiuso, è stato ricompreso nell’area di impatto, nella cosiddetta “Area Arancione” in quanto dalla suddetta ricostruzione della filiera idropotabile, non risultava essere stato servito da acquedotti inquinati da PFAS, ma essere interessato da una contaminazione da PFAS delle acque sotterranee e superficiali della suddetta frazione.

Il sindaco di Trissino (VI) ha inviato alla Regione del Veneto nel mese di ottobre 2020, la documentazione datata 3 luglio 1965, protocollata dalla Regione del Veneto con n. 424209 del 06/10/2020. Tale documentazione contiene informazioni relativamente alla localizzazione della Ditta durante quel periodo e alle modalità di captazione dell’acqua destinata al consumo umano da parte dei residenti del Comune di Trissino. Nella medesima documentazione si riferisce anche di emissioni in atmosfera da parte del sito produttivo. Da tale documentazione si evince che il Comune non era servito da rete acquedottistica, in quanto l’allacciamento di una parte del Comune all’acquedotto è avvenuto a partire dagli anni 70.

Tale documentazione è stata sottoposta alla valutazione della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria che si è avvalsa per l’analisi della stessa del supporto della società individuata con  D.D.R. n. 30/2020, quale supporto scientifico qualificato previsto dalla D.G.R. n. 1495 del 15/10/2019, alle attività di approfondimento epidemiologico in merito all’associazione tra esposizione professionale e residenziale a PFAS e stato di salute della popolazione coinvolta.

Per gli approfondimenti necessari e soprattutto per comprendere meglio  le zone del Comune interessate dagli spostamenti del sito produttivo della Ditta RIMAR prima e MITENI S.p.A. poi nonché le modalità ed i siti di approvvigionamento dell’acqua potabile durante il periodo di indagine sono stati convocati il Sindaco del Comune di Trissino e l’Assessore Comunale all’Ambiente insieme ai referenti della sorveglianza della popolazione esposta a PFAS dell’Azienda sanitaria ULSS 8 Berica.

In esito agli approfondimenti citati, risulta plausibile che la popolazione residente nei quartieri di Trissino posti a valle (dal punto di vista idrogeologico) rispetto alla sede originaria della RIMAR, sia stata esposta a PFAS mediante l’acqua a uso potabile prelevata dai pozzi privati per un periodo di 15-20 anni, ovverosia dalla seconda metà degli anni Sessanta fino alla fine degli anni Ottanta. Successivamente, è ragionevole supporre che l’esposizione per via idrica si sia drasticamente ridotta per la maggior parte della popolazione, rimanendo probabilmente elevata solo per coloro che continuavano ad approvvigionarsi da pozzi privati. Non si può inoltre escludere che la popolazione residente nelle vicinanze dello stabilimento sia stata esposta a PFAS anche per via atmosferica.

Considerata la peculiare situazione del Comune di Trissino (VI), alla luce della documentazione presentata di recente alla Regione del Veneto, si ritiene opportuno procedere ad una verifica delle ipotesi sopra esposte, attraverso un apposito studio di monitoraggio biologico, in analogia al Piano sanitario della presa in carico della popolazione di cui alla D.G.R. n. 2133/2016, da eseguirsi su un gruppo di soggetti residenti nel Comune di Trissino (VI), con stratificazione interna in base alla storia espositiva.

Si ritiene, pertanto, necessario sottoporre all’approvazione della Giunta Regionale il protocollo dello studio osservazionale “Valutazione dell’esposizione a sostanze perfluoroalchiliche nella popolazione del comune di Trissino”, di cui all’Allegato "A" al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale, elaborato dalla Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria con il supporto tecnico-scientifico sopra richiamato.

Il reclutamento dei soggetti da includere nello studio e l’effettuazione delle prestazioni sanitarie previste dal protocollo verranno affidati all’Azienda sanitaria ULSS 8 Berica, territorialmente competente, che si avvrrà di ARPAV per l’analisi delle concentrazioni sieriche di PFAS. Spetterà pertanto all’Azienda ULSS 8 Berica sottoporre lo studio al parere del Comitato Etico Provinciale per l’approvazione, che costituirà elemento fondante per l’avvio delle attività di reclutamento.

L’analisi dei risultati dello studio verrà effettuata dalla società di cui al D.D.R. n. 30/2020, a supporto della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria nell’ambito delle attività di approfondimento epidemiologico in merito all’associazione tra esposizione professionale e residenziale a PFAS e stato di salute della popolazione coinvolta.

Si ritiene infine opportuno sin d'ora prevedere che, qualora dagli esiti dello studio sulle coorti della popolazione del Comune di Trissino (VI),  emergesse una situazione di esposizione ai PFAS tale per cui si rilevassero concentrazioni sieriche di PFOA e PFOS superiori ai limiti di riferimento già stabiliti con la D.G.R. n. 2133/2016 e contestuale presenza di alterazioni della pressione arteriosa o degli esami bioumorali, si procederà conseguentemente ad estendere la sorveglianza sanitaria e la presa in carico della popolazione dell’intero Comune di Trissino (VI) e si procederà alla valutazione dell’estensione della sorveglianza sanitaria, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016, ad altri Comuni dell’Area Arancione.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO l’art. 4 della L.R. n. 1/1997, successivamente integrato e modificato dalla L.R. n. 54 del 31/12/2012;

VISTO l’art. 2, comma 2, lett. o) della L.R. n. 54 del 31/12/2012;

VISTA l’Intesa Stato-Regioni rep. atti n. 182/CSR del 26/10/2017;

VISTE la D.G.R. n. 565 del 21/04/2015, la D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016, la D.G.R. n. 1590 del 03/10/2017, la D.G.R. n. 1191 del 01/08/2017, la D.G.R. n. 691 del 25/05/2018; D.G.R. n.1495 del 15/10/2019;

VISTO il D.D.R. 30 del 16/06/2020;

delibera

1. di prendere atto delle motivazione esposte in premessa, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2. di approvare lo studio osservazionale avente ad oggetto la “Valutazione dell'esposizione a sostanze perfluoroalchiliche nella popolazione del Comune di Trissino”, contenuto all'Allegato “A” che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

3. di affidare all’Azienda ULSS 8 Berica l'incarico di sottoporre lo studio di cui al punto 2 al Comitato Etico Provinciale territorialmente competente, la cui approvazione costituirà elemento fondante per l’avvio delle attività di reclutamento dei partecipanti allo studio;

4. di affidare all’Azienda ULSS 8 Berica l’organizzazione e l’implementazione delle attività di reclutamento e l’effettuazione delle prestazioni sanitarie previste dal protocollo dallo studio di cui al punto 2, avvalendosi di ARPAV per l’analisi delle concentrazioni sieriche di PFAS;

5. di stabilire che eventuali ulteriori modifiche allo studio di cui al punto 2) che si rendessero necessarie limitatamente agli aspetti relativi alla gestione della chiamata attiva della popolazione target, anche in considerazione di quanto eventualmente segnalato dal Comitato Etico Provinciale competente, saranno adottate con apposito decreto del dirigente regionale della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare Veterinaria;

6. di prevedere che, qualora dagli esiti dello studio sulle coorti della popolazione del Comune di Trissino (VI), emergesse una situazione di esposizione ai PFAS tale per cui si rilevassero concentrazioni sieriche di PFOA e PFOS superiori ai limiti di riferimento già stabiliti con la D.G.R. n. 2133/2016 e contestuale presenza di alterazioni della pressione arteriosa o degli esami bioumorali, si procederà conseguentemente ad estendere la sorveglianza sanitaria e la presa in carico della popolazione dell’intero Comune di Trissino (VI) e si procederà alla valutazione dell’estensione della sorveglianza sanitaria, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016, ad altri Comuni dell’Area Arancione;

7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

8. di incaricare la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria all’esecuzione del presente atto;

9. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_801_21_AllegatoA_451797.pdf

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