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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 87 del 29 giugno 2021


Materia: Veterinaria e zootecnia

Deliberazione della Giunta Regionale n. 768 del 15 giugno 2021

Contributo al Parco Regionale dei Colli Euganei per l'attivazione del Piano delle attività per gli interventi di contenimento finalizzato all'eradicazione degli ungulati per l'anno 2021. Legge regionale n. 30 del 30 dicembre 2016, art. 97.

Note per la trasparenza

Con il presente atto si dispone l’assegnazione di un contributo al Parco Regionale dei Colli Euganei, per far fronte all’emergenza legata alla presenza di ungulati sul territorio, secondo quanto disposto dall’art. 97 della legge regionale n. 30/2016.

L'Assessore Cristiano Corazzari riferisce quanto segue.

A seguito dell’entrata in vigore della Legge regionale n. 40 del 16 agosto 1984, recante “Norme per l’istituzione di parchi e riserve regionali”, la Regione del Veneto con Legge regionale n. 38 del 10 ottobre 1989, ha istituito il Parco Regionale dei Colli Euganei, al fine di tutelare i caratteri naturalistici, storici e ambientali del territorio che lo compone.

I primi avvistamenti di esemplari di cinghiale introdotti nel territorio del Parco Regionale dei Colli Euganei furono registrati nel 1997.

Fino all’anno 2001 non fu attuata nessuna misura di controllo o monitoraggio della specie favorendone l’espansione numerica e territoriale supportata da un ambiente decisamente favorevole, una totale mancanza di predatori e, molto probabilmente, da ulteriori immissioni non autorizzate.

Con il considerevole aumento numerico della specie verificatosi negli anni, si è assistito inevitabilmente ad un parallelo aumento dei danni da essa provocati sia all’ambiente naturale che a quello antropico a cui si aggiunge il notevole rischio per l’incolumità pubblica legato all’attraversamento di strade durante gli spostamenti notturni.

Le prime azioni mirate al monitoraggio e al contenimento della specie sono state attuate da parte dell’Ente Parco e della Polizia Provinciale e sono iniziate nel settembre del 2001.

Durante questa prima fase di emergenza sono stati, quindi, raccolti i dati relativi ai danni alle colture agricole stimati da un tecnico faunista, sono stati effettuati sopralluoghi e raccolte informazioni relative alla presenza dei cinghiali all’interno del territorio del Parco procedendo anche ad alcuni abbattimenti mirati nei periodi critici di maturazione delle produzioni. Le operazioni venivano svolte dal personale della Polizia Provinciale tramite appostamenti fissi notturni nei territori in cui i danni segnalati si presentavano particolarmente rilevanti.

Superata questa prima fase d’intervento si è presentata, inevitabilmente, la necessità di adottare un piano d’azione strutturato che potesse garantire effettivamente il reale controllo del problema nel lungo periodo. Nell’ottobre del 2003 (DCE n. 233 del 22 ottobre 2003) è stata quindi stipulata una convenzione tra l’Ente Parco, la Provincia di Padova e il Corpo Forestale dello Stato nell’ambito di un vero e proprio progetto per il controllo del cinghiale nell’area del Parco.

A partire dalla stipulazione della convenzione sono state intraprese una serie di iniziative volte alla gestione del problema che si sono concretizzate principalmente nella gestione di un certo numero di trappole mobili autoscattanti (chiusini) atte alla cattura dei cinghiali. Si tratta, infatti, di una tecnica di prelievo che bene si adatta alla particolare situazione in esame essendo un’area protetta caratterizzata da un elevato grado di antropizzazione.

Durante questo periodo è stato possibile attuare una prima forma di contenimento della specie e analizzare l’efficienza legata all’utilizzo di questa tecnica in rapporto ai risultati che gli Enti coinvolti si erano prefissati in sede di convenzione.

Nel mese di ottobre del 2006, rendendosi necessario un approccio più mirato ed efficace al problema, il Parco ha stipulato una convenzione della durata di 3 anni con l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ora ISPRA) al fine di avere il supporto tecnico-scientifico di esperti del settore per la conduzione di un’approfondita indagine conoscitiva della popolazione e la definizione delle linee guida e delle strategie a medio-lungo termine più adatte alla realtà del Parco. Nell’ambito della convenzione è stato possibile realizzare dei censimenti della popolazione e intraprendere una sistematica raccolta da parte del personale del Parco dei dati biometrici relativi agli animali catturati e dei tratti riproduttivi delle femmine per una definizione dei parametri riproduttivi della popolazione.

Tenuto conto di quanto stabilito dalla relazione iniziale presentata dall’Istituto, l’Ente Parco ha dovuto riconsiderare il modo in cui era stata affrontata la questione fino a quel momento. È emersa, infatti, l’indubbia necessità di incrementare il numero degli abbattimenti annui e, da qui, quella di riorganizzare la gestione delle trappole.

Al fine di migliorare l’efficacia nella gestione dei chiusini l’Ente Parco, nell’aprile del 2007, ha formato una propria squadra di addetti. L’attività comprendeva tutti gli aspetti legati al controllo del territorio, alla pasturazione, all’installazione dei dispositivi, alla preparazione e al trasporto delle carcasse al macello (secondo quanto disposto dalle norme igienico-sanitarie dettate dal Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 17), ai sopralluoghi e alle operazioni di monitoraggio.

Con l’istituzione della squadra di addetti il numero di animali catturati è aumentato in maniera decisa e significativa arrivando alla cattura della quasi totalità dell’incremento annuo della popolazione riuscendo a contenerne in qualche modo la proliferazione numerica.

Nel novembre del 2010 (Delibera di Consiglio n. 13 del 29 novembre 2010), al fine di migliorare i risultati ottenuti mediante le catture ed ovviare ad una scarsa incidenza delle stesse sulle classi adulte, sono stati approvati un nuovo Regolamento, un Protocollo Operativo e Nuove Linee Strategiche per la gestione del cinghiale mediante nuove tecniche di prelievo. A partire dal mese di agosto 2011, sono state introdotte operazioni di abbattimento notturno da appostamento fisso effettuate da personale del Parco in collaborazione con personale del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale alle quali si sono affiancate, dal mese di aprile 2012, anche operazioni notturne alla cerca mediante l’utilizzo di termocamera ad infrarossi e faro.

Considerati i risultati ottenuti, al fine di potenziare l’attività relativa agli abbattimenti diretti, il Parco ha selezionato, tramite apposito corso svoltosi in base a quanto previsto dal Ministero dell’Ambiente su indicazioni dell’ISPRA e conclusosi nel mese di aprile 2012, addetti residenti nel territorio del Parco che ricoprono il ruolo di “selecontrollori” da affiancare al personale istituzionale nello svolgimento delle operazioni di abbattimento.

L’attività dei “selecontrollori” è iniziata ufficialmente il giorno 11 ottobre 2012 e, dopo una valutazione sulla preparazione e le capacità di tutte le persone abilitate, sono state istituite squadre di operatori a cui sono state assegnate determinate zone di intervento con il compito di provvedere a tutte le operazioni di preparazione delle poste.

Nelle Linee strategiche per la gestione dei cinghiali all’interno del territorio del Parco, approvate con la citata Deliberazione del Consiglio n. 13/2010, è stato previsto con la collaborazione degli agricoltori anche l’utilizzo di “colture bersaglio” tramite una semina anticipata e/o una raccolta posticipata di alcuni appezzamenti di mais presenti nelle zone più critiche in modo da convogliare e concentrare la presenza dei suidi e provvedere al loro abbattimento mediante appostamenti.

A partire dal secondo semestre del 2014 e fino ad agosto del 2015 l’attività di controllo ha subito un rallentamento a causa della mancanza di risorse finanziarie.

Dal 1 settembre 2015, grazie ad un accordo tra Ente Parco e Provincia che ha permesso a due Vice commissari della Polizia Provinciale di essere distaccati presso gli uffici del Parco con il compito principale di coordinare le uscite serali dei “selecontrollori” e contestualmente con il reperimento di risorse economiche per il pagamento degli stipendi della squadra faunistica, si è potuto riprendere l’attività di controllo del cinghiale con le modalità già sperimentate.

Nonostante gli sforzi profusi e le risorse impegnate, i danni provocati dai cinghiali alle colture agricole e all’ambiente naturale nonché legati alla sicurezza stradale sono diventati sempre più ingenti così come testimoniato dalle numerose segnalazioni pervenute da parte delle amministrazioni locali nonché dei singoli cittadini residenti nel territorio del Parco.

Con l’art. 97 della legge regionale n. 30 del 30 dicembre 2016 “Collegato alla legge di stabilità 2017” la Regione del Veneto è intervenuta per concorrere alle iniziative di contenimento ed eradicazione delle popolazioni di ungulati nel Parco Regionale dei Colli Euganei con lo stanziamento di specifiche risorse.

Con D.G.R. n. 830 del 6 giugno 2017 la Giunta regionale ha preso atto del progetto per il contenimento degli ungulati presentato dal Parco Regionale dei Colli Euganei con nota prot. n. 3790 del 4 maggio 2017 ed avviato l’iter per l’assunzione dell’impegno dei fondi assegnati sul capitolo n. 103295 “Interventi regionali per il contenimento finalizzato alla eradicazione degli ungulati nel Parco regionale dei Colli Euganei (art. 97 legge regionale n. 30 del 30 dicembre 2016)” a valere sul bilancio di previsione 2017 – 2019, esercizio finanziario 2017.

Al fine di rendere maggiormente efficace l’azione di controllo ed eradicazione intrapresa a seguito della D.G.R. n. 362 del 22 marzo 2017 l’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei ha proceduto ad una ulteriore revisione degli strumenti operativi ovvero il “Regolamento per il controllo della popolazione di cinghiale” ed il “Protocollo Operativo” in conformità ai pareri espressi da ISPRA dando particolare impulso all’organizzazione di corsi di abilitazione a “selecontrollore del cinghiale” destinati a tutti i cacciatori veneti in possesso dei requisiti di legge.

Allo stato attuale il problema persiste, pertanto onde evitare che l’attività si arresti per mancanza di fondi e, conseguentemente, il numero dei cinghiali nel territorio del Parco cresca ulteriormente, la Regione del Veneto, preso atto della situazione in cui verte il Parco Regionale dei Colli Euganei, ha previsto per l’esercizio 2021 uno specifico stanziamento di bilancio sul capitolo n. 103295 pari a euro 200.000,00.

Il Parco Regionale dei Colli Euganei, con nota prot. regionale n. 140822 del 29 marzo 2021 ha presentato il Piano delle attività per il contenimento dei cinghiali per il 2021 approvato dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco con deliberazione n. 43 del 25 marzo 2021. Tale piano è coerente con le linee strategiche per la gestione dei cinghiali all’interno del territorio del Parco approvate a seguito dello studio triennale da parte dell’INFS, ora ISPRA, e inserite nel Regolamento che disciplina le attività di controllo della popolazione di cinghiale aggiornato con deliberazione della Comunità del Parco n. 2 del 10/06/2020.

Il piano delle attività, che si ritiene essere meritevole di finanziamento in quanto rafforza le azioni di contenimento dei cinghiali poste in essere negli ultimi anni, si pone nel corso del 2021 il raggiungimento dei seguenti obbiettivi specifici che di seguito si descrivono in sintesi:

  • consolidare le attività di trappolaggio ampliando il numero dei chiusini disponibili consentendo una localizzazione più diffusa ed incisiva sul territorio;
  • realizzare un ulteriore centro di stoccaggio per la conservazione dei capi abbattuti in condizioni di sicurezza da realizzare presso aree comunali o di altro Ente pubblico;
  • acquistare un nuovo mezzo fuoristrada dotato di caratteristiche utili per l’attività di “cerca col faro”;
  • acquistare dissuasori ottici ed acustici per attenuare il più possibile i rischi da attraversamenti stradali dei cinghiali e di altra fauna selvatica;
  • dotarsi di adeguata strumentazione tecnica ed informatica per il censimento delle postazioni, dei chiusini e fototrappole compreso l’acquisto di specifico software per la gestione delle uscite programmate dei “selecontrollori”.

    Il quadro economico suddiviso per tipologie di spesa prevede:

Tipologia di spesa

Costo previsto in Euro

Fornitura nuovi chiusini

2.500,00

Realizzazione centro di stoccaggio

100.000,00

Acquisto nuovo mezzo fuoristrada

35.000,00

Acquisto dissuasori ottici da collocare su strade ad elevato rischio attraversamenti

30.000,00

Acquisto dissuasori acustici da collocare su strade ad elevato rischio attraversamenti

17.500,00

Fornitura di computer, telemetro, GPS e software

15.000,00

TOTALE

200.000,00

 

In ordine all'aspetto finanziario si determina in Euro 200.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa ai fini dell’erogazione del contributo in favore del Parco Regionale dei Colli Euganei alla cui assunzione provvederà con proprio atto il Direttore della Direzione Turismo, entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 103295 avente ad oggetto "Interventi regionali per il contenimento finalizzato alla eradicazione degli ungulati nel Parco Regionale dei Colli Euganei” del bilancio di previsione 2021 – 2023, esercizio finanziario 2021.

L'erogazione del contributo assegnato, previa presa d’atto del Direttore della Direzione Turismo della proposta esecutiva presentata dal Parco Regionale dei Colli Euganei sarà disposta con la seguente modalità:

  • il 50% a seguito della comunicazione dell’avvio dei lavori o delle attività;
  • il rimanente 50% a saldo su presentazione della rendicontazione finale comprovata da apposita documentazione che certifichi la spesa effettivamente sostenuta corredata con una relazione sull’attività svolta e sugli obiettivi raggiunti.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la legge regionale n. 40 del 16 agosto 1984;

VISTA la legge regionale n. 38 del 10 ottobre 1989;

VISTA la legge regionale n. 30 del 30 dicembre 2016;

VISTA la legge regionale n. 39 del 29 dicembre 2020;

VISTA la legge regionale n. 40 del 29 dicembre 2020;

VISTA la legge regionale n. 41 del 29 dicembre 2020;

VISTO l’art. 2 c. 2 della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

  1. di approvare, quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, quanto riportato in premessa;
  2. di determinare in euro 200.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa ai fini dell’erogazione del contributo al Parco Regionale dei Colli Euganei per l’attivazione del Piano delle attività per gli interventi di contenimento finalizzato all’eradicazione degli ungulati per l’anno 2021, alla cui assunzione provvederà con proprio atto il Direttore della Direzione Turismo, entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 103295 “Interventi regionali per il contenimento finalizzato alla eradicazione degli ungulati nel Parco Regionale dei Colli Euganei (art. 97 legge regionale n. 30 del 30 dicembre 2016)” del bilancio di previsione 2021 – 2023, esercizio finanziario 2021;
  3. di dare atto che la Direzione Turismo, a cui è stato assegnato il capitolo di cui al precedente punto, ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza;
  4. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi degli articoli 26 e 27 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;
  5. di incaricare il Direttore della Direzione Turismo della gestione tecnica, finanziaria e amministrativa dei procedimenti derivanti dall’adozione del presente provvedimento;
  6. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione.

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