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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 46 del 06 aprile 2021


Materia: Cultura e beni culturali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 271 del 09 marzo 2021

Approvazione dello schema di Accordo tra il Ministero della Cultura - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione dei Beni Culturali, e la Regione del Veneto, per l'interscambio di dati catalografici di beni culturali.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si approva lo schema di Accordo tra l’Amministrazione dello Stato, Ministero della Cultura - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione dei Beni Culturali, e la Regione del Veneto, per l’attuazione di un programma tecnico operativo finalizzato all’interscambio di dati acquisiti nell’ambito delle attività di catalogazione di beni culturali.

L'Assessore Cristiano Corazzari riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto è da tempo impegnata nell’attività di catalogazione del patrimonio culturale presente nel proprio territorio, cui ha dedicato risorse su più fronti, nell’arco di oltre tre decenni, ai sensi della legge regionale 9 gennaio 1986, n. 2. Grazie a tale strumento normativo sono state intraprese svariate campagne di ricognizione, censimento e raccolta di informazioni su beni afferenti a molteplici tipologie; parallelamente, gli esiti di questa attività catalografica sono stati archiviati, organizzati e sistematizzati in seno a quello che originariamente era stato istituito come Centro di Documentazione dei Beni Culturali del Veneto, poi ricondotto, con la nuova denominazione di Catalogo dei Beni Culturali, nell’ambito della Struttura regionale competente in materia di cultura, attualmente la Direzione Beni Attività Culturali e Sport. Il sopra citato provvedimento è ora assorbito dalla legge regionale 16 maggio 2019, n. 17, o Legge per la Cultura, che tratta la tematica in particolare all’art. 12, relativo al Sistema informativo regionale della cultura, e all’art. 20, riferito nello specifico all’attività di catalogazione del patrimonio culturale.

Nel complesso quadro giuridico e istituzionale offerto dalla legislazione in materia di beni culturali, la disciplina della catalogazione individua un settore in cui si è venuto via via affermando e consolidando come criterio cardinale il principio di cooperazione tra Stato e Regioni, a partire già dall’Accordo siglato nel 2001, laddove era previsto un coordinamento metodologico e operativo tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e le Regioni, con la costituzione di Sistemi Informativi regionali. L’argomento ha quindi trovato forma compiuta e articolata nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante il Codice dei Beni Culturali, che sancisce il concorso delle Regioni nell’attività catalografica, sulla base di tracciati descrittivi standard e procedimenti uniformi, normati a livello statale.

Il metodo di raccolta e organizzazione delle informazioni, anche nel campo dei beni culturali, a un certo punto della sua lunga storia, com’è noto, è stato segnato da una svolta epocale, con l’avvento delle tecnologie informatiche e il conseguente processo di digitalizzazione delle banche dati. Il rapido dilagare e il progressivo evolversi del fenomeno, cui non ha fatto riscontro una forma di programmazione sovraordinata che garantisse un adeguato raccordo tra i numerosi Enti e soggetti istituzionali coinvolti, ha fatto sì che venissero adottati linguaggi e sistemi operativi di volta in volta diversi, spesso tali da non poter essere interrelati e posti in dialogo reciproco.

È ciò che si è verificato per quanto concerne i cataloghi italiani dedicati al patrimonio culturale dalle istituzioni pubbliche preposte, vale a dire dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione dei Beni Culturali (ICCD) del Ministero, dalle Regioni e dalle Province Autonome, con tutte le problematiche di dissociazione e di frammentazione dei dati che questo inevitabilmente ha implicato.

Di tale situazione si prendeva implicitamente atto già nel sopra citato Codice dei Beni Culturali, che in particolare all’art. 17, comma 2, indica tra le finalità dell’azione concorrente di Stato e Regioni in materia di catalogazione anche l’integrazione in rete delle banche dati dello Stato, delle Regioni e degli altri Enti pubblici territoriali.

Nello specifico il Catalogo dei Beni Culturali del Veneto, con le peculiari funzionalità delineate secondo quanto disposto dalla deliberazione di Giunta regionale 2815 del 7 agosto 2006, e in seguito aggiornate e ulteriormente sviluppate nel tempo, opera nel rispetto degli standard catalografici nazionali, archiviando i dati raccolti sul patrimonio culturale presente nel territorio regionale, e permettendone l’accessibilità pubblica, laddove possibile, attraverso una piattaforma operativa la cui configurazione informatica, frutto di una scelta lungimirante da parte della Regione del Veneto, presenta un elevato potenziale per l’interconnessione di informazioni con quelle di altri cataloghi, compreso naturalmente il catalogo centrale dello Stato.

Un orientamento degli sforzi in tal senso è stato confermato e ribadito dal protocollo d’intesa sottoscritto tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali e la Regione il 19 settembre 2008, che in particolare all’art. 7 prevedeva di individuare e definire metodologie comuni di raccolta, scambio, accesso ed elaborazione dei dati relativi ai beni culturali a livello nazionale, regionale e locale, con l’impegno a valutare ulteriori forme di accesso e di condivisione delle rispettive banche dati.

Ora l’interoperabilità dei sistemi di dati catalografici digitali è effettivamente resa possibile dagli sviluppi della tecnologia informatica, e nello specifico grazie agli scenari offerti da un paradigma di pubblicazione di dati strutturati secondo la logica Linked Open Data (LOD), modalità che consente di collegare le informazioni fra loro, attraverso il web, al fine di leggere e interpretare direttamente i contenuti ivi presenti, estraendo informazioni provenienti da varie fonti, attraverso interrogazioni di tipo semantico.

A fronte di ciò, l’ICCD ha avviato una serie di contatti e di indagini preliminari con alcune Regioni particolarmente attive nella sfera della catalogazione, per verificare la loro disponibilità a una sperimentazione del nuovo sistema di dialogo ed interoperabilità fra i contenuti delle banche dati. Su questi argomenti è stato organizzato anche un Tavolo di Lavoro, dal titolo “La catalogazione dei beni culturali in ambito regionale: i sistemi informativi regionali e il rapporto con il catalogo nazionale”, tenutosi in modalità telematica dal 30 giugno al 2 luglio 2020, cui ha partecipato anche la Regione del Veneto, con un intervento tecnico a cura dei funzionari specialisti responsabili degli Uffici competenti in materia di catalogazione nell’ambito della Direzione Beni Attività Culturali e Sport.

Dalle valutazioni svolte a livello preventivo è emersa la fattibilità dell’operazione, per quanto concerne i dati residenti nel Catalogo della nostra Regione, nativamente archiviati e gestiti in un formato che permette e agevola la possibilità di un interscambio tramite LOD; pertanto risulta possibile intraprendere il lavoro, ponendo in essere una prima fase operativa, in cui si possa testare il procedimento su determinati data set che presentino i necessari requisiti e le idonee caratteristiche.

A tal fine è stato dunque predisposto e condiviso tra gli Uffici del Ministero e della Regione uno schema di Accordo per l’interscambio di dati catalografici di beni culturali, come in Allegato A, che costituisce parte integrante della presente deliberazione.

L’atto esprime una condivisione di intenti fra le parti, al fine di rendere reciprocamente disponibili i dati raccolti da entrambe le Amministrazioni, per gli obiettivi di tutela, gestione, valorizzazione e promozione del patrimonio di beni culturali presente nel territorio regionale. Le parti, nell’ambito delle rispettive competenze e funzioni, confermano l’intenzione di definire e sviluppare procedure per l’interscambio e la visualizzazione integrata dei dati, con l’obiettivo di implementare in tal modo sia la banca dati del Catalogo nazionale, e dei sistemi di tutela ad essa collegati, sia la banca dati regionale.

L’accessibilità e la visibilità delle informazioni che risiedono presso le banche dati interessate vengono garantite nei limiti e alle condizioni stabiliti dalla normativa vigente, e fatti salvi i diritti dei terzi e il rispetto delle esigenze di tutela per quanto concerne i beni soggetti a rischio.

La durata è prevista su base quinquennale, a decorrere dalla data di sottoscrizione, con la possibilità di proroga o di rinnovo.

L’Accordo non comporta oneri aggiuntivi per le parti, in quanto ciascuna provvede a darne attuazione nell’ambito delle proprie attività istituzionali ordinarie.

L’Accordo sarà sottoscritto per la Regione del Veneto dal Direttore della Direzione Beni Attività Culturali e Sport, Struttura che viene incaricata dell’esecuzione del presente provvedimento, e, per il Ministero dal Direttore dell’ICCD.

Con il presente atto si sottopone pertanto all’esame della Giunta regionale lo schema di Accordo tra il Ministero della Cultura e la Regione del Veneto per l’interscambio di dati catalografici di beni culturali, come in Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO l’art. 2, comma 2, della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54, come modificato dalla legge regionale n. 14 del 17 maggio 2016;

VISTO il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i. “Codice dei Beni Culturali”;

VISTA la legge regionale 9 gennaio 1986, n. 2 “Centro Regionale di documentazione dei beni culturali ed ambientali del Veneto”;

VISTA la legge regionale 16 maggio 2019, n. 17, art. 19 “Legge per la Cultura”;

VISTA la propria deliberazione n. 2615 del 7 agosto 2006 “Nuove funzionalità per la Banca Dati dei Beni Culturali. L.R. 2/1986. Esercizi 2006 e 2007”;

VISTO il Protocollo d’Intesa tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali e la Regione del Veneto, stipulato in data 19 settembre 2008 e repertoriato al n. 11909;

delibera

  1. di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare lo schema di Accordo per l’interscambio di dati catalografici di beni culturali, di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, da stipulare con il Ministero della Cultura, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione dei Beni Culturali, dando atto che il medesimo sarà sottoscritto per la Regione del Veneto dal Direttore della Direzione Beni Attività Culturali e Sport, e per il Ministero dal Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione;
  3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  4. di incaricare la Direzione Beni Attività Culturali e Sport dell’esecuzione del presente provvedimento;
  5. di incaricare il Direttore della Direzione Beni Attività Culturali e Sport a provvedere alla sottoscrizione dell’Accordo di cui al punto 2;
  6. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;
  7. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

Dgr_271_21_AllegatoA_443392.pdf

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