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Materia: Servizi sociali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1196 del 18 agosto 2020
Realizzazione di progettualità in materia di contrasto al disagio giovanile e prevenzione di ogni forma di dipendenza promosse dalle Aziende ULSS - Dipartimenti per le Dipendenze del Veneto. Anno 2020.
Con il presente provvedimento si approvano il riparto delle risorse economiche e le modalità per l’assegnazione delle stesse alle Aziende ULSS per l'anno 2020, a valere sul Fondo Nazionale per le Politiche Sociali 2019, per la realizzazione di progettualità specifiche volte al contrasto del disagio giovanile e di ogni forma di dipendenza.
L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.
Il consumo di sostanze, alcol e tabacco fra gli adolescenti e i preadolescenti rappresenta un fenomeno in forte crescita negli ultimi anni sia nel territorio nazionale che nel contesto veneto.
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in una comunicazione inviata nel maggio 2019 al Governo, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza Stato-città ed autonomie locali, ha segnalato che sono sempre più numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Come testimoniato dalla comunità scientifica, l’inizio è precoce ed è in forte aumento l’utilizzo in fasce di età sempre più giovani.
Secondo lo studio campionario ESPAD Italia 2018, nel corso del 2018 il 25,6% degli studenti italiani, circa 660.000 ragazzi, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale, il 15,5% ha consumato sostanze nel mese in cui ha partecipato allo studio, il 3,8% lo fa più volte la settimana. Il dato è stabile dal 2014.
Se la prevalenza dei consumatori di cannabis è stabile, lo studio rileva che è in crescita il numero di studenti che hanno utilizzato eroina (nel 2018 circa 24.000 studenti, pari allo 0,9%). L’età di inizio dell’uso di cannabis è stata per oltre la metà degli studenti (51,9%) tra i 15 e i 16 anni; il 20,9% aveva 17 anni o più, soprattutto per le studentesse; il 18,5%, il 5,8% e il restante 2,9% avevano rispettivamente 14, 13 e 12 anni.
Quasi 1 studente ogni 5 (23,4%) di coloro che hanno utilizzato cocaina almeno una volta, lo ha fatto per la prima volta quando aveva 16 anni, il 18,6% a 17 anni e il 21% a 18 anni o più, in particolar modo i ragazzi; per il 9%, invece, l’età di inizio è stata prima dei 13 anni e per il 13% intorno ai 13-14 anni, in questo ultimo caso soprattutto per le ragazze.
Dal 2009 al 2016 si osserva un progressivo aumento della percentuale di studenti che riferiscono di aver usato cocaina per la prima volta a 12 anni o meno, passando dal 6% al 14%, per raggiungere il 9% nel 2018.
Nel corso dell’ultimo decennio si evidenzia un aumento della percentuale di studenti che riferiscono di aver provato ad assumere eroina prima dei 14 anni e, nello stesso tempo, un decremento di chi l’utilizzata tra i 15 e i 17 anni.
Secondo i dati europei, l’Italia presenta l’età più bassa in Europa per quanto riguarda il primo contatto con le bevande alcoliche: 12,2 anni contro 14,6 della media europea. In Italia, dunque, si beve già a 12 anni. Tra i ragazzi 11-15enni, una percentuale significativa dichiara di aver consumato una o più bevande alcoliche almeno una volta nell’anno.
Il binge drinking, modalità di consumo alcolico che comporta l’assunzione in un’unica occasione e in un ristretto arco di tempo di quantità di alcol molto elevate, è diffuso maggiormente tra i giovani di 18-24 anni; oltre questa fascia di età le percentuali diminuiscono per raggiungere i valori minimi nell’età anziana.
Inoltre, parallelamente e talvolta in associazione al consumo di sostanze sopra descritto, si manifestano tra i giovani e i giovanissimi altre forme di comportamenti patologici, in particolare l’utilizzo non corretto delle tecnologie.
Le misure di lockdown e di isolamento sociale imposte dall’emergenza epidemiologica Covid-19, l’interruzione della frequenza scolastica e delle attività ricreative hanno poi inciso particolarmente sui giovani e giovanissimi, favorendo il manifestarsi di comportamenti a rischio e di problematiche psicologiche in varie forme, quali, ad esempio, l’avvicinamento alle sostanze e lo sviluppo di dipendenze, anche comportamentali (web, social, cellulare, gaming, gioco d’azzardo, ritiro sociale ed isolamento, fenomeni di bullismo e cyberbullismo e comportamenti delinquenziali).
Queste considerazioni impongono ai Servizi per le dipendenze la necessità di intervenire, come raccomandato anche dalle linee guida del NIDA per il trattamento degli adolescenti con problematiche di uso di sostanze (National Institute on Drug Abuse, 2014), con adeguate strategie di intercettazione precoce, garantendo la presa in carico anche in situazioni ove non c’è una diagnosi di abuso o dipendenza, ma è presente come fattore di rischio l’uso della sostanza.
Tale orientamento è confermato dal Piano Triennale per le Dipendenze 2020 – 2022 della Regione del Veneto, recentemente approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 911 del 09 luglio 2020, che propone una programmazione pluriennale in materia di prevenzione e cura, dedicando particolare attenzione ai giovani e alle famiglie, oltre che ai lungoassistiti.
Tutto ciò premesso, risulta necessario nella fase di ripartenza post-emergenziale potenziare l’intervento di contrasto al disagio giovanile e prevenzione di tutte le forme di addiction, anche valorizzando le esperienze positive maturate nei territori in materia di prevenzione e cura delle dipendenze e riadattandole al nuovo contesto di riferimento.
Si propone pertanto di approvare i criteri per l'assegnazione, sulla base della popolazione residente nella fascia d'età tra i 12 e 25 anni (Dati Istat 2020) e il riparto di euro 500.000,00 alle Aziende ULSS del Veneto (Dipartimenti per le Dipendenze) per la realizzazione di progettualità specifiche volte al contrasto del disagio giovanile e di ogni forma di dipendenza, contenuti nell’ Allegato A, parte integrante ed essenziale del presente provvedimento.
In particolare, saranno ammessi al contributo progetti presentati dai Dipartimenti per le Dipendenze di ciascuna Azienda ULSS del territorio regionale, anche in partenariato con altri enti pubblici o privati senza scopo di lucro, che perseguano uno o più dei seguenti obiettivi:
I progetti dovranno avere durata annuale e potranno essere realizzati nel periodo compreso tra il 01 novembre 2020 e il 31 ottobre 2021, fatte salve eventuali proroghe concesse con Decreto della U.O. Dipendenze, Terzo Settore, Nuove Marginalità e Inclusione Sociale. I progetti, inoltre, rientreranno nella programmazione territoriale dei Piani di Zona.
Ogni Azienda ULSS potrà presentare un solo progetto con un importo minimo di spesa non inferiore a quello assegnato a ciascuna Azienda, come da tabella riportata nell’Allegato A.
È richiesto un cofinanziamento da parte delle stesse aziende ULSS non inferiore al 10% delle risorse assegnate.
Le proposte progettuali dovranno essere redatte utilizzando il modello di cui all’Allegato B, parte integrante ed essenziale del presente provvedimento, sottoscritto dal Direttore del Dipartimento per le Dipendenze, e saranno inviate tramite pec all’indirizzo area.sanitasociale@pec.regione.veneto.it entro la data del 30 settembre 2020.
Per quanto sopra esposto, si determina in euro 500.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa per l’esercizio 2020, alla cui assunzione provvederà con proprio atto il Direttore della U.O. Dipendenze, Terzo Settore, Nuove Marginalità e Inclusione Sociale entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria a carico del capitolo di spesa n. 103383 “Fondo nazionale per le politiche sociali – Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale: – Trasferimenti correnti (art.20, L. 8/11/2000, n. 328 – art.80, c.17, L.23/12/2000, n.388)”.
La Direzione Servizi Sociali, a cui è stato assegnato il capitolo di spesa citato, ha attestato la effettiva disponibilità delle risorse nel bilancio 2020-2022 e che tale spesa trova copertura nell’accertamento in entrata n. 1597/2020, disposto con DDR n. 27 del 02/04/2020 ai sensi dell’art. 53 del D.lgs. n. 118/2011 e s.m.i. a valere sul capitolo di entrata 1623 “Assegnazione del Fondo nazionale per le Politiche sociali – risorse indistinte (art. 20, L. 8.11.2000, n. 328 –art. 80, co. 17, L. 23.12.2000, n. 388)”. Le obbligazioni conseguenti, di natura non commerciale, non rientrano nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011.
È prevista l’erogazione delle risorse nel corrente esercizio, fatto salvo che maggiori erogazioni rispetto all’ammontare della rendicontazione saranno oggetto di recupero.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTO il DPR 309 del 9 ottobre 1990;
VISTO il D.Lgs. n. 126/2014 integrativo e correttivo del D. Lgs. n. 118/2011;
VISTA la L.R. n. 39 del 29 novembre 2001 e n. 46 del 25 novembre 2019;
VISTO l’art. 2 co. 2 della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;
VISTO il regolamento regionale 31 maggio 2016, n. 1;
VISTA la DGR n. 30 del 21 gennaio 2020;
VISTA la DGR n. 911 del 09 luglio 2020;
VISTO il DDR n. 22 del 6 aprile 2018;
delibera
(seguono allegati)
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