Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 131 del 25 agosto 2020


Materia: Venezia, salvaguardia

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1085 del 06 agosto 2020

Classificazione dei corpi idrici della Laguna di Venezia, ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, del D. Lgs n. 152/2006, del D.M. 260/2010 e del D. Lgs. n. 172/2015, in base ai risultati delle campagne di monitoraggio ambientale eseguite da ARPAV nel quadriennio 2010/2013 e nei trienni 2014/2016 e 2017/2019.

Note per la trasparenza

La Regione del Veneto, ai sensi del D.M. 17/07/2009, è responsabile dell’attuazione dei monitoraggi ambientali previsti dalla Direttiva 2000/60/CE, nonché della trasmissione al MATTM delle informazioni relative alle reti di monitoraggio, allo stato dei corpi idrici ed alla loro classificazione. Con il presente provvedimento si provvede a tali adempimenti per quanto attiene alla Laguna di Venezia.

L'Assessore Roberto Marcato riferisce quanto segue.

La Legislazione Speciale per Venezia ha, tra le principali finalità, la salvaguardia ambientale, storico-artistica e culturale della Laguna di Venezia e definisce gli obiettivi strategici, le procedure per realizzarli e le principali attribuzioni di competenza ai diversi soggetti istituzionali: lo Stato, la Regione del Veneto e gli Enti Locali.

Alla Regione del Veneto sono demandati principalmente i compiti relativi al disinquinamento delle acque, al risanamento ambientale ed alla gestione del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.

L’entrata in vigore delle Direttive 2000/60/CE, 2008/105/CE e 2013/39/CE e il loro recepimento a livello nazionale con il D. Lgs. n. 152/2006, il D.M. 260/2010, il D. Lgs. n. 219/2010 e il D. Lgs. n. 172/2015 ha istituito un nuovo quadro di riferimento, ai fini della tutela e gestione delle risorse idriche, in cui devono inserirsi le attività di salvaguardia della Laguna di Venezia e del suo Bacino Scolante.

Gli obiettivi delle suddette Direttive mirano a proteggere e a migliorare lo stato ambientale degli ecosistemi acquatici, impedendone il deterioramento, favorendo un utilizzo idrico sostenibile ed assicurando la graduale riduzione dell’inquinamento.

In particolare, il recepimento delle Direttive impegna gli Stati membri a conseguire lo stato “buono” delle acque, opportunamente suddivise in corpi idrici, che costituiscono le unità elementari attraverso cui viene stimato l’effettivo stato di qualità (chimica ed ecologica) ed esercitata l’attuazione delle misure di controllo, salvaguardia e risanamento.

Si precisa che lo stato delle acque superficiali è inteso come la situazione dei corpi idrici determinata dal valore più basso del loro stato ecologico e chimico.

Più nel dettaglio, lo stato ecologico è articolato in 5 classi (elevato, buono, sufficiente, scarso e cattivo), mentre lo stato chimico in 2 classi (buono e non buono).

In tale contesto, lo stato ecologico è inteso come l’espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali, mentre lo stato chimico è valutato sulla base del confronto tra i valori degli inquinanti monitorati e gli standard di qualità previsti dalla normativa (cosiddetti Standard di Qualità Ambientale – SQA).

Al fine di valutare lo stato delle acque superficiali (che comprendono le acque interne, di transizione e costiere), sono state quindi programmate e avviate le campagne di monitoraggio ambientale, secondo le modalità stabilite dalla Direttiva 2000/60/CE, dal D. Lgs n. 152/2006, che si caratterizzano per una cadenza temporale sessennale.

Come stabilito dalla Direttiva 2000/60/CE, la rete di monitoraggio delle acque superficiali è progettata in modo da fornire una panoramica coerente e complessiva dello stato ecologico e chimico all'interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione dei corpi idrici in cinque classi (elevato, buono, sufficiente, scarso e cattivo).

Per quanto attiene ai corsi d’acqua ricadenti nei bacini idrografici che interessano il territorio della Regione del Veneto, l’identificazione della classe di qualità di ciascun corpo idrico cui fare riferimento è quella contenuta nel Piano di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali.

Come noto, al Distretto delle Alpi orientali appartengono 13 bacini idrografici, già individuati ai sensi della legge 18 maggio 1989 n. 183, quali il bacino idrografico dell’Adige, già bacino nazionale, i bacini idrografici dell’Isonzo, del Tagliamento, del Livenza, del Piave e del Brenta - Bacchiglione, anch’essi bacini nazionali, il bacino idrografico del Lemene, già bacino interregionale, il bacino dello Slizza, del Levante, quello dei tributari della Laguna di Marano-Grado, quello della pianura tra Piave e Livenza, quello del Sile e quello scolante della Laguna di Venezia, già bacini regionali.

Si segnala che con l’emanazione della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, il bacino del Fissero Tartaro Canalbianco, prima ricompreso nel Distretto Idrografico delle Alpi Orientali, nella ripartizione di cui all’Art. 51 “Norme in materia di Autorità di bacino” viene ora a ricadere nel Distretto Idrografico del Fiume Po.

In tale contesto, si ricorda che, in applicazione del D.M. n. 294 del 25 ottobre 2016, a far data dal 17 febbraio 2017, è stata avviata la fase di subentro dell’Autorità di Bacino Distrettuale in tutti i rapporti attivi e passivi delle Autorità di bacino nazionali, interregionali e regionali di cui alla Legge 18 maggio 1989, n. 183, ricadenti nel Distretto delle Alpi Orientali, che si è conclusa con l’entrata in vigore del D.P.C.M. del 4 aprile 2018, con il quale è stata individuata l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali quale soggetto istituzionale di riferimento, ai sensi dell’art. 63, comma 4, del D. Lgs. n. 152 del 3/04/2006 e del sopracitato D.M. n. 294/2016.

Fanno quindi parte del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali, il Bacino Scolante nella Laguna di Venezia (ex lege 29 novembre 1984 n. 798), i cui confini sono stati approvati con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 23 del 7 maggio 2003, la Laguna di Venezia e il tratto di mare dell’Alto Adriatico antistante i citati bacini fino a 1 miglio nautico dalla linea di base per la determinazione del limite delle acque territoriali.

Il primo Piano di Gestione del Distretto delle Alpi Orientali (riferito al sessennio 2010 – 2015), è stato adottato, dai Comitati Istituzionali delle Autorità di Bacino dell’Adige e dei fiumi dell’Alto Adriatico, in data 24 febbraio 2010 e successivamente approvato con D.P.C.M. del 23 aprile 2014.

Successivamente, l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome ricadenti in tale ambito territoriale, ha avviato il percorso tecnico ed istituzionale per il primo aggiornamento del Piano di Gestione (aggiornamento riferito pertanto al sessennio 2015-2021).

In tale contesto, con DPCM del 27/10/2016 è stato approvato il primo aggiornamento del Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali.

Anche nel contesto di tale aggiornamento del Piano, è stato valutato per i corpi idrici della Laguna di Venezia, del Bacino Scolante e del mare antistante il “rischio” di non raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva 2000/60/CE, attraverso un’adeguata analisi integrata delle pressioni (suddivise in puntuali, diffuse, alterazioni idrologiche e morfologiche).

Sulla scorta di tale valutazione, la Regione del Veneto, in collaborazione con ARPAV, ha quindi programmato e avviato le prime campagne di monitoraggio ambientale (monitoraggio operativo) secondo le modalità stabilite dalla Direttiva 2000/60/CE, dal D. Lgs n. 152/2006, che si sono svolte nel corso del sessennio compreso tra il 2010 e il 2015.

Per quanto attiene al Bacino Scolante nella Laguna di Venezia, si ricorda che con DGR n. 1714/2011, è stato finanziato, con fondi della Legge Speciale per Venezia, il progetto “BSL3 – Attività di monitoraggio dei corpi idrici del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia finalizzate all’implementazione della Direttiva 2000/60/CE”, la cui attuazione è stata affidata ad ARPAV.

Con Deliberazione n. 1950 del 28/10/2013, la Giunta Regionale ha presso atto della classificazione delle acque superficiali interne regionali (tra cui rientrano i corpi idrici del Bacino Scolante), derivante dai dati di monitoraggio ambientale condotti nel corso del triennio 2010/2012 ai sensi della Direttiva 2000/60/CE.

Successivamente, con Deliberazione n. 2258/2013, la Giunta Regionale ha approvato e finanziato il progetto di ARPAV denominato “BSL 4”, sempre attinente alle attività di monitoraggio dei corpi idrici del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia finalizzate all’implementazione della Direttiva 2000/60/CE.

Con DGR n. 1856 del 12/12/2015 è stata quindi aggiornata la classificazione approvata con DGR n. 1950/2013, considerando il quadriennio 2010-2013, integrando i dati chimico-fisici e biologici relativi all’anno 2013.

In tale contesto, prima di pervenire alla classificazione per il sessennio 2014-2019 si è ritenuto opportuno approvare una prima classificazione effettuata con i dati del triennio 2014-2016, sulla base dei dati di monitoraggio dei corsi d’acqua elaborati da ARPAV.

Con DGR n. 861 del 15/06/2018 è stata quindi approvata la classificazione 2014-2016 dei soli corpi idrici interessati da monitoraggio diretto, demandando a successivo provvedimento la classificazione completa di tutti i corpi idrici, una volta acquisiti ed elaborati i dati relativi al secondo triennio di monitoraggio (2017-2019).

Pertanto, al fine di garantire il proseguimento delle attività di monitoraggio ambientale previste dalla Direttiva 2000/60/CE e dalla normativa nazionale di recepimento senza soluzione di continuità, con DGR n. 1726 del 19/11/2018 è stato assegnato uno specifico finanziamento ad ARPAV, a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia, per l’attuazione del progetto “BSL 5” relativo alle attività di monitoraggio dei corpi idrici del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.

Per quanto attiene alla Laguna di Venezia, si precisa che il bacino lagunare è stato suddiviso in 11 corpi idrici naturali, cui si aggiungono 3 corpi idrici fortemente modificati (uno identificato con il centro storico e 2 valli da pesca contigue in laguna nord e centro-sud).

Il monitoraggio dello stato chimico e il monitoraggio dello stato ecologico dei corpi idrici della Laguna di Venezia sono stati sin dall’inizio concordati e coordinati tra gli Enti competenti per la salvaguardia della Laguna di Venezia, nell’ambito di uno specifico tavolo tecnico, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, al quale partecipano il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per il Veneto – Trentino Alto Adige – Friuli Venezia Giulia, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione del Veneto, ISPRA ed ARPAV.

In tale sede, è stato stabilito che all’attuazione del piano di monitoraggio dello stato chimico dei corpi idrici lagunari provvede il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per il Veneto – Trentino Alto Adige – Friuli Venezia Giulia, mentre la Regione del Veneto si occupa dell’attuazione dei monitoraggi dello stato ecologico della Laguna di Venezia.

Va precisato che la Regione del Veneto, secondo quanto stabilito dal D.M. 17.07.2009, è individuata quale soggetto responsabile per l’attuazione dei monitoraggi ambientali ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e per la trasmissione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare delle informazioni relative alle reti di monitoraggio, allo stato dei corpi idrici e alla loro classificazione, comprese quindi quelle riguardanti la Laguna di Venezia nel suo complesso, per quanto attiene sia allo stato chimico, sia allo stato ecologico.

In considerazione dell’esigenza di dare corso a tale adempimento normativo, con la Deliberazione n. 1714/2011, la Giunta Regionale ha approvato il progetto di monitoraggio ambientale “Mo.V.Eco I” (Monitoraggio finalizzato alla definizione dello stato ecologico dei corpi idrici lagunari) per la definizione dello stato ecologico della Laguna di Venezia nel triennio 2010/2012, ai sensi del D. Lgs 152/2006, dell’importo di € 850.000,00, redatto ed attuato da ARPAV, in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

La determinazione dello stato ecologico dei corpi idrici lagunari attraverso i monitoraggi ambientali, si ottiene, così come stabilito dalla Direttiva 2000/60/CE e dalla normativa nazionale di recepimento, dalla valutazione del valore degli elementi biologici (EQB quali fitoplancton, macrofite – macroalghe e fanerogame - macroinvertebrati bentonici e fauna ittica), degli elementi fisico-chimici a sostegno (Azoto inorganico disciolto (DIN) Fosforo reattivo (P-PO4) e Ossigeno disciolto) e degli elementi chimici a sostegno (inquinanti specifici  non appartenenti all’elenco di priorità).

Parallelamente, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto – Trentino Alto Adige – Friuli Venezia Giulia ha predisposto il progetto MODUS (Monitoraggio chimico dei corpi idrici lagunari a supporto della loro classificazione e gestione), realizzato per successivi stralci esecutivi.

In particolare i Progetti MODUS 1 e 2, approvati rispettivamente con Decreti Presidenziali n. 10045 del 29/09/2011 e n. 7152 del 06/06/2013, sono finalizzati alla valutazione dello stato chimico dei corpi idrici lagunari nel periodo 2010/2011 e 2012/2013 (riferito alle sostanze e alle relative concentrazioni riportate nella Tab. 1/A, dell’Allegato 1 del D.M. 260/2010), dei sedimenti lagunari e sul biota.

Con DGR n. 140 del 20 febbraio 2014, è stata dunque approvata la prima classificazione dello stato chimico ed ecologico dei corpi idrici della Laguna di Venezia, riferita al primo ciclo di monitoraggio (2010-2012), integrando e sintetizzando i contenuti dei report predisposti da ARPAV, in collaborazione con ISPRA e dal Provveditorato Interregionale alle OO.PP.

In riferimento a tali attività di monitoraggio ambientale della Laguna di Venezia e facendo seguito alla decisione assunta nel corso della riunione del 20/02/2015 convocata dall’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Alpi Orientali, nel corso della quale è stato deciso di far coincidere il sessennio di monitoraggio con il periodo 2014-2019 (anziché 2015/2020), è emersa la necessità di rivedere la classificazione dei corpi idrici della Laguna di Venezia del triennio 2010-2012, integrandola con i dati relativi al 2013.

Tale decisione è stata assunta al fine di ottenere una classificazione dei corpi idrici nei tempi utili per l’inserimento nei documenti di aggiornamento dei Piani di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (il cui secondo aggiornamento è previsto nel 2021) e pertanto, dal punto di vista dei monitoraggi ambientali eseguiti ai fini della classificazione, è stato assunto di fare riferimento al sessennio 2014-2019, suddiviso nei due trienni 2014-2016 e 2017-2019.

Conseguentemente, la Regione del Veneto, in collaborazione con ARPAV, ha predisposto il documento che aggiorna la proposta di classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici della laguna di Venezia - primo ciclo di monitoraggio (2010-2012), sulla base sia della relazione tecnica relativa agli “Elementi di qualità fisico-chimica a sostegno della classificazione ecologica - elaborazione e valutazione dei dati del 2013” (redatta congiuntamente da ISPRA e ARPAV, di cui alla nota ARPAV prot. n. 114425 del 17/11/2014), sia delle relazioni tecniche relative alle campagne di monitoraggio sulla qualità chimica dell’acqua, dei sedimenti lagunari e sul biota, elaborate dal Provveditorato Interregionale alle OO.PP. e derivanti dai Programmi di Monitoraggio MODUS.

Con il presente provvedimento, quindi, si approva il documento relativo alla “Classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici della Laguna di Venezia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e del D. Lgs. 152/2006 - Primo ciclo di monitoraggio 2010/2012 – integrazione con i dati dell’anno di monitoraggio 2013”, riportato nell’Allegato A.

Per quanto attiene invece al sessennio di monitoraggio 2014-2019, con DGR n. 2258 del 10/12/2013, è stato approvato il progetto “MO.V.Eco. II”, dell’importo complessivo di € 600.000,00, quale naturale proseguimento del sopracitato progetto “MO.V.Eco. I”, prevedendo la continuazione dei monitoraggi per il triennio 2014/2016.

Nell’ambito del progetto “MO.V.Eco. II”, ARPAV, in collaborazione con ISPRA, ha proseguito i monitoraggi finalizzati alla determinazione dello stato ecologico, compresa la determinazione dei nutrienti e di altri parametri chimico-fisici nelle acque e nel sedimento

Si precisa che gli Elementi di Qualità Biologica (EQB) monitorati, da parte di ARPAV, nel triennio 2014-2016 sono stati i macroinvertebrati bentonici, le macrofite, il fitoplancton e la fauna ittica.

Tuttavia solo i macroinvertebrati bentonici e le macrofite sono stati selezionati come gli EQB più sensibili alle pressioni esistenti in Laguna e pertanto utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico, mentre gli EQB fitoplancton e fauna ittica sono stati monitorati come elementi addizionali, al fine di ottenere dati a supporto, utili all’interpretazione dello stato degli altri EQB.

I risultati di tale monitoraggio sono stati riportati nel documento, redatto in collaborazione con ISPRA, intitolato “Valutazione dei dati acquisiti nel monitoraggio ecologico 2013-2015, ai fini della classificazione ecologica dei corpi idrici lagunari – Luglio 2016” (trasmesso da ARPAV alla Regione del Veneto con nota prot. n. 109590 del 18/11/2016), a cui è seguito un aggiornamento con i dati acquisiti nel monitoraggio ecologico 2014/2016.

Per la determinazione dello stato chimico, il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. ha utilizzato i risultati riferiti sia all’anno di monitoraggio realizzato a cavallo tra il 2013 e 2014, sia all’anno 2016 (nell’ambito delle attività previste dai Programmi di Monitoraggio MODUS 3 e 4).

In particolare per il periodo 2013-2014, ai fini della classificazione è stata considerata la matrice acqua (eseguendo monitoraggi a frequenza mensile) sempre riferita alle sostanze e agli standard di cui alla Tab. 1/A, allegato 1, del D.M. 260/2010, mentre per l’anno 2016 è stata considerata sia la matrice acqua (monitoraggi mensili), sia la matrice biota (molluschi e pesci, monitoraggio annuale), tenendo conto delle modifiche normative introdotte con il D. Lgs. 172/2015, che recepisce la Direttiva 2013/39/UE.

Oltre a tali attività, il Provveditorato ha anche effettuato, nel triennio di riferimento 2014 - 2016 il monitoraggio annuale sul sedimento, comprensivo di batterie di saggi biologici, nonché sul biota, al fine di acquisire ulteriori elementi conoscitivi utili a determinare cause di degrado del corpo idrico e fenomeni di bioaccumulo.

Alla luce dei risultati ottenuti dalle campagne di monitoraggio sopradescritte e condotte sia dalla Regione del Veneto, in collaborazione con ARPAV e ISPRA, sia dal Provveditorato Interregionale alle OO.PP., ARPAV ha predisposto il documento relativo alla “Proposta di classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici della Laguna di Venezia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e del D. Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - ciclo di monitoraggio 2014 - 2016”, di cui all’Allegato B al presente provvedimento e del quale si propone l’approvazione.

In tale contesto, al fine di garantire la prosecuzione dei monitoraggi dei corpi idrici della Laguna di Venezia senza soluzione di continuità, la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 1987 del 06 dicembre 2017, ha finanziato il progetto di ARPAV, denominato “Mo.V.Eco. III triennio 2017 – 2019”, per un importo complessivo di € 608.000,00, a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia di competenza regionale, sempre finalizzato al monitoraggio ambientale dei corpi idrici della Laguna di Venezia, ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e della normativa nazionale di recepimento, per la definizione dello stato ecologico dei corpi idrici della Laguna.

La Convenzione riguardante le modalità di esecuzione delle attività previste dal progetto “MO.V.Eco III” è stata sottoscritta digitalmente dalle parti, in data 18/12/2017 dalla Regione del Veneto e in data 04/01/2018 da ARPAV.

Alla conclusione del triennio di monitoraggio 2017/2019, ARPAV, in collaborazione con ISPRA, ha predisposto il documento relativo alla proposta di classificazione dello stato ecologico dei corpi dirci lagunari.

Come per il triennio 2014/2016, gli Elementi di Qualità Biologica (EQB) monitorati nel triennio 2017-2019 sono stati il fitoplancton, la fauna ittica, i macroinvertebrati e le macrofite, con la precisazione che solo i macroinvertebrati e le macrofite sono stati selezionati come gli EQB più sensibili alle pressioni esistenti in Laguna e pertanto utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico.

Tale documento è stato condiviso con il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la relativa integrazione di competenza, attinente ai risultati del monitoraggio dello stato chimico dei corpi idrici lagunari ottenuti dall’attuazione del progetto MODUS 5.

Per la determinazione dello Stato Chimico sono stati utilizzati i risultati dell’anno di monitoraggio realizzato tra il 2018 e 2019, considerando sia la matrice acqua (monitoraggi mensili) sia la matrice biota (molluschi e pesci, monitoraggio annuale), in linea con le quanto stabilito dal D. Lgs. 172/2015, che recepisce la Direttiva 2013/39/UE.

Per quanto riguarda lo Stato Ecologico, su 11 corpi idrici classificati (il corpo idrico CS fortemente modificato rappresentato dai canali del Centro Storico di Venezia non è stato monitorato in termini di EQB, mentre le valli VLN e VLCS sono state monitorate in termini di EQB, ma non classificate):

  • 1 corpo idrico (ENC2 “Lido”) risulta in stato buono. Si segnala tuttavia che non è stato possibile valutare le condizioni di ossigenazione, in quanto la sonda in continuo, presente nel corpo idrico e denominata VE_4, ha registrato dei malfunzionamenti nel triennio in esame;
  • 5 corpi idrici (EC “Palude Maggiore”, ENC1 “laguna centro-sud”, ENC3 “Chioggia”, ENC4 “Sacca Sessola”, PC1 “Dese”) risultano in stato sufficiente;
  • 5 corpi idrici (PC2 “Millecampi Teneri”, PC3 “Val di Brenta”, PC4 “Teneri”, PNC1 “Marghera”, PNC2 “Tessera”) risultano in stato scarso;
  • nessun corpo idrico risulta in stato elevato o cattivo.

Per i due corpi idrici fortemente modificati VLN (“Valli laguna Nord”) e VLCS (“Valli laguna sud”), anch’essi oggetto di monitoraggio, non è stato possibile giungere alla classificazione della classe del potenziale ecologico, in quanto mancano i relativi riferimenti normativi.

Per quanto riguarda lo Stato Chimico, tutti i 14 corpi idrici monitorati risultano in stato non buono, se si considerano congiuntamente le matrici acqua e biota.

Tale classificazione è prevalentemente attribuibile ad alcuni superamenti dello standard di qualità relativo alla sostanza benzo(a)pirene e benzo(g,h,i) perilene nella matrice acqua e alla diffusa presenza di mercurio e PBDE nella matrice biota (molluschi e pesci).

Vale la pena precisare che l’utilizzo della matrice biota ai fini classificatori, introdotta dalla normativa sopra citata, rappresenta un considerevole elemento di modifica nella procedura di classificazione di stato chimico dei corpi idrici, già introdotta nel triennio precedente (2014-2016), rispetto alla procedura di classificazione dello stato chimico basato unicamente sulla matrice acqua applicata al triennio 2010-2012 (Deliberazione della Giunta Regionale n. 140 del 20/02/2014) e alla sua successiva estensione al periodo 2010-2013.

Per questo motivo, per interpretare correttamente l’informazione acquisita, la classificazione di stato chimico dei corpi idrici lagunari per il triennio 2017-2019 tiene conto separatamente degli esiti di monitoraggio relativi alle due matrici (acqua e biota).

In conclusione, tenuto conto dei risultati ottenuti dalle campagne di monitoraggio sopradescritte e condotte sia dalla Regione del Veneto, in collaborazione con ARPAV e ISPRA, sia dal Provveditorato Interregionale alle OO.PP., ARPAV ha predisposto il documento relativo alla “Proposta di classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici della Laguna di Venezia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e del D. Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - ciclo di monitoraggio 2017 - 2019”, di cui all’Allegato C al presente provvedimento e del quale si propone l’approvazione.

In considerazione sia della rilevanza strategica di tali monitoraggi ambientali, sia dell’avvio della fase relativa al secondo aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (sessennio 2021-2027), si rende ora necessario garantire la continuità dei monitoraggi e la loro coerenza con le serie storiche pregresse.

A tale proposito, si ricorda che con Deliberazione n. 152 del 06/11/2018, il Consiglio Regionale ha approvato la proposta della Giunta Regionale, di cui alla DGR n. 97/CR del 2/10/2018, di riallocazione di fondi recati dalla Legge Speciale per Venezia, derivanti da economie di spesa maturate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti.

Il sopracitato provvedimento del Consiglio Regionale è stato recepito dalla Giunta Regionale con Deliberazione n. 1726 del 19/11/2018 e, in tale contesto, è stata approvata l’attuazione del progetto di ARPAV denominato “MO.V.Eco. IV - Monitoraggio dei corpi idrici della Laguna di Venezia, finalizzato alla definizione dello stato ecologico ai sensi della Direttiva 200/60/CE e del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.” (dell’importo complessivo di € 550.000,00).

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTA la Direttiva 2000/60/CE;

VISTO il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006;

VISTO il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 17 luglio 2009;

VISTO il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 260 datato 8 novembre 2010;

VISTO il Decreto Legislativo n. 172 del 13 ottobre 2015;

VISTE le DGR n. 1714/2011, n. 2258/2013, n. 1987/2017 e n. 1726/2018;

VISTO l’art. 2, comma 2 della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012.

delibera

  1. Le premesse costituiscono parte sostanziale ed integrante del presente provvedimento.
  2. Di approvare l’aggiornamento della classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici della Laguna di Venezia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e del D. Lgs. 152/2006 e del D.M. n. 260/2010- Primo ciclo di monitoraggio 2010/2012 (di cui alla DGR n. 140 del 20 febbraio 2014), integrata con i dati dell’anno di monitoraggio 2013, di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
  3. Di approvare la classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici della Laguna di Venezia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e del D. Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - ciclo di monitoraggio 2014-2016, di cui all’Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
  4. Di approvare la classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici della Laguna di Venezia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e del D. Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - ciclo di monitoraggio 2017-2019, di cui all’Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
  5. Di dare atto che ARPAV provvederà a trasmettere, attraverso il nodo nazionale WISE, del sistema “Sintai”, le informazioni relative alle classificazioni in oggetto, ai sensi di quanto stabilito dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 luglio 2009 e dall’art. 5 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 107/2009.
  6. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.
  7. Di incaricare la Direzione Progetti Speciali per Venezia dell’esecuzione del presente provvedimento.
  8. Di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione.
  9. Di trasmettere il presente provvedimento al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, all’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto – Trentino Alto Adige – Friuli Venezia Giulia Venezia, all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e ad ARPAV.

(seguono allegati)

Dgr_1085_20_AllegatoA_426111.pdf
Dgr_1085_20_AllegatoB_426111.pdf
Dgr_1085_20_AllegatoC_426111.pdf

Torna indietro