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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 94 del 26 giugno 2020


Materia: Informatica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 820 del 23 giugno 2020

Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014/2020 - Asse IV Capacità Istituzionale. Approvazione dell'iniziativa "Per una nuova P.A. oltre l'emergenza sanitaria da Covid-19".

Note per la trasparenza

Il provvedimento approva un’iniziativa volta ad assicurare la continuità di erogazione dei servizi offerti dalla Regione del Veneto ai cittadini e alle imprese, colmando il gap di accesso e fruizione delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), attraverso l’acquisto di nuove dotazioni strumentali informatiche destinate ai propri dipendenti. L’obiettivo è che essi possano svolgere il proprio lavoro anche da remoto, assicurando la tempestività delle risposte alla cittadinanza, perseguendo l’obiettivo di modernizzazione del sistema amministrativo nell’ottica della trasparenza e della interoperabilità a garanzia dell’accessibilità, dell’efficienza e dell’efficacia secondo le logiche dell’open government e dell’open data. Il provvedimento non assume impegni di spesa, ma ne avvia la procedura.

L'Assessore Elena Donazzan, di concerto con il Vicepresidente Gianluca Forcolin, riferisce quanto segue.

Ogni Amministrazione titolare di Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali è tenuta ad individuare, tramite il Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA), gli interventi per rendere più efficiente la propria organizzazione amministrativa con l’obiettivo finale di rafforzare la propria capacità di gestione dei Programmi stessi. L’Italia è stata il primo Stato europeo a cimentarsi nel PRA, strumento innovativo introdotto nel ciclo di programmazione 2014/2020. Dopo una prima fase di sperimentazione, nel biennio 2018-2019 è stata avviata la seconda fase dei PRA italiani.

Con Deliberazione della Giunta regionale n. 1008 del 17 luglio 2018, la Regione del Veneto è entrata nella seconda fase di attuazione del PRA, che, partendo da una autovalutazione sulle criticità emerse e sui risultati raggiunti con la prima fase di sperimentazione, definisce una serie di azioni concrete che attraverso gli interventi individuati assicurino:

• la semplificazione delle procedure di gestione,

• il monitoraggio e il controllo degli interventi finanziati con i Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE),

• l’adeguatezza, in termini quantitativi e qualitativi, delle risorse umane dedicate alla gestione dei Programmi Operativi,

• il miglioramento di alcune funzioni trasversali importanti per l’innalzamento della qualità degli interventi.

Il PRA mira, quindi, ad essere uno strumento al servizio dell’Amministrazione regionale per migliorare l’attuazione delle proprie politiche di sviluppo e per avviare in modo coordinato obiettivi di miglioramento che impattano non solo sui processi interni delle Strutture Regionali Attuatrici (SRA) ma anche sulla macchina amministrativa nel suo complesso, a beneficio del territorio.

In questi anni la Regione del Veneto ha perseguito obiettivi di semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative e dei flussi informativi sia verso l’interno, nei rapporti tra le sue Strutture, ma anche verso l’esterno, ponendo particolare attenzione a tutte le procedure che impattano sulle imprese e sui cittadini.

Il Fondo Sociale Europeo (FSE), attraverso le risorse del Programma Operativo Regionale (POR) 2014/2020 nell’ambito dell’Asse IV Capacità Istituzionale, rappresenta un importante tassello nel complesso quadro di iniziative volte al miglioramento delle capacità amministrative dell’Amministrazione regionale finalizzate a garantire la trasparenza e a facilitare ed aumentare l’accesso ai dati da parte dei cittadini, imprese, e pubbliche amministrazioni nazionali, regionali e locali.

La Regione del Veneto, nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2014/2020, ha inteso adottare un approccio multidimensionale tendente alla modernizzazione e al rafforzamento della propria capacità amministrativa, agendo sull’evoluzione stessa dei modelli organizzativi e di funzionamento (governance) della Pubblica Amministrazione (P.A.), sull’aggiornamento delle competenze del suo capitale umano, nonché sui meccanismi di coinvolgimento della cittadinanza e del sistema produttivo nella definizione delle policies (empowerment).

In questi anni, la Regione del Veneto si è dimostrata in grado di perseguire tali finalità, rispondendo con una molteplicità di iniziative alle esigenze di rafforzamento e di innovazione dedicate alla P.A.: dagli Avvisi pubblici per progetti in grado di implementare le competenze linguistiche e digitali dei dipendenti pubblici, a quelli per realizzare percorsi di formazione e accompagnamento al cambiamento organizzativo e alla creazione di nuovi servizi, alle azioni di sistema per il rafforzamento degli uffici giudiziari.

A ciò si aggiunga il processo di trasformazione che anche la Regione Veneto si trova ad affrontare per favorire la digitalizzazione dell’Ente, al fine di garantire l’interoperabilità tra i servizi pubblici, di assicurare la certezza giuridica alla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, di rafforzare l’applicabilità dei diritti di cittadinanza digitale e di promuovere un processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico.

Tutta la Pubblica Amministrazione si è però trovata a subire una battuta d’arresto con la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria (della durata di sei mesi) deliberata dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020, sulla base della dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC) dell'Organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio 2020. Le disposizioni contenute nei vari decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che si sono sin qui susseguiti ed in particolare l’art. 87, comma 1 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, come convertito nella Legge 24 aprile 2020, n. 27, hanno indicato il lavoro agile, nelle modalità straordinarie consentite dalla contestuale normativa emergenziale, quale modalità di lavoro da adottare per conseguire significativi effetti di prevenzione - tenuto conto del grande pendolarismo dei dipendenti pubblici - e contribuire ad arginare l’emergenza in essere.

Anche la Regione Veneto, a causa dell’evoluzione del contagio da COVID-19, in questi ultimi tre mesi ha subito lo stravolgimento delle modalità di lavoro e di relazione sociale, imponendo regole di distanziamento sociale necessarie al contenimento dell’epidemia stessa e, di fatto, facendo progressivamente lavorare da casa oltre l’80% dei propri dipendenti. La Giunta regionale con deliberazione n. 7/INF del 10 marzo 2020, con deliberazioni n. 644 e n. 645 del 19 maggio 2020, sulla base anche della Direttiva n. 3/2020 del 4 maggio 2020 emanata dalla Ministra per la Pubblica Amministrazione, ha evitato la sospensione dell’erogazione dei servizi ritenuti essenziali ma, allo stesso tempo, ha favorito la possibilità per la stragrande maggioranza dei dipendenti regionali di assolvere l’attività lavorativa dal proprio domicilio.

La pandemia del COVID-19 ha in tal modo costretto anche la nostra Amministrazione a rivedere, in parte, le modalità di erogazione dei servizi e la gestione delle applicazioni informatiche a favore dei dipendenti, dovendo attivare in maniera repentina e massiva l’istituto del lavoro agile o meglio identificabile come lavoro da remoto. Al 18 giugno 2020, oltre a n. 69 unità già in sperimentazione (Progetto VELA) e n. 32 in telelavoro, che hanno continuato a svolgere la propria prestazione lavorativa con questa modalità sulla base dei progetti/accordi sottoscritti estendendola ad ulteriori giornate settimanali, risultano essere state attivate in fase emergenziale n. 2.107 nuove postazioni di lavoro agile temporaneo, per un totale complessivo di n. 2.208 unità, con articolazione settimanale diversa (da 5 giorni su 5, a giorno singolo settimanale).

Successivamente, l’avvio della cd. FASE 2 e la sua regolamentazione con appositi provvedimenti normativi (DPCM 26 aprile 2020 e DPCM 11 giugno 2020) hanno di fatto portato ad una progressiva riapertura delle attività produttive, industriali e commerciali e, conseguentemente, in sede regionale all’aggiornamento delle attività ritenute essenziali ed indifferibili e all’adeguamento delle modalità organizzative e dell’articolazione delle prestazioni lavorative del personale assegnato con l’aumento del contingente minimo posto a presidio di ciascun ufficio.

E’ evidente che tale modalità di lavoro ha permesso di far fronte ad una situazione emergenziale di portata rilevante, ma ha anche messo in luce la necessità di interventi di carattere strutturale finalizzati a garantire la piena efficienza dell’Amministrazione regionale anche in caso di condizioni di carattere straordinario come quelle che si sono constatate nell’attuale situazione. Infatti, in molti casi i dipendenti posti in modalità di lavoro agile “emergenziale” hanno dovuto fare ricorso a strumentazione informatica di proprietà personale, che per ragioni di carattere tecnologico o per la necessità di condivisione con altri familiari hanno anche influenzato la prestazione lavorativa stessa.

E’ palese che l’esperienza lavorativa maturata dal mese di marzo del corrente anno a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19 ha accelerato il processo di revisione dei tradizionali modelli di lavoro nella Pubblica Amministrazione e nel caso del Veneto ha determinato la necessità di ripensare l’ordinario modello con il ricorso a istituti più flessibili e per obiettivi, da disciplinare e offrire quali soluzioni gestionali più rispondenti al processo di trasformazione che la Regione sta vivendo. Istituti che possono anche avere la finalità di meglio conciliare i tempi di lavoro, di cura dei familiari e di impatto green nell’ambito di una società più sostenibile. E’ altrettanto evidente però che tale trasformazione deve accompagnarsi ad un rafforzamento della propria dotazione strumentale, per cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, al fine di migliorare la propria capacità amministrativa di rispondere alle esigenze di cittadini e imprese in tempo reale.

Con nota protocollo n. 245437 del 22/06/2020 dell’Area Programmazione e Sviluppo Strategico, la Direzione ICT e Agenda Digitale ha proposto il progetto di “Upgrade tecnologico per il lavoro agile in Regione Veneto”, Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, con l’obiettivo di descrivere uno scenario operativo teso ad aggiornare l’attuale sistema di lavoro con il ricorso a istituti più flessibili e per obiettivi, allo scopo di conseguire la modernizzazione del sistema amministrativo regionale. Il progetto è finalizzato a garantire la piena fruibilità ed il consolidamento del modello di lavoro agile, sia nella sua accezione di base sia in quella di carattere emergenziale, migliorando la dotazione di strumenti software e hardware per superare i problemi di digital divide che i dipendenti hanno nell’uso delle dotazioni informatiche aziendali e non (personali).

L’iniziativa che si intende sottoporre all’approvazione della Giunta regionale, in linea con quanto previsto dal PRA e dalla priorità d’investimento 11.i - Ob. Spec. 12 - Asse IV Capacità Istituzionale del POR FSE 2014/2020, si pone la finalità di migliorare i sistemi informativi e adeguare le competenze dei dipendenti dell’Amministrazione regionale per la diffusione e lo scambio di informazioni colmando il gap di accesso e fruizione delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC).

A tal fine si propone di dare mandato all’Autorità di Gestione FSE, nella persona del Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, affinché possa provvedere all’assegnazione delle risorse finanziarie necessarie all’acquisto di nuove dotazioni strumentali informatiche destinate ai dipendenti dell’Amministrazione regionale, affinché gli stessi possano svolgere il proprio lavoro anche da remoto, assicurando la continuità e l’interoperabilità delle prestazioni e la tempestività delle risposte alla cittadinanza, perseguendo l’obiettivo di modernizzazione del sistema amministrativo nell’ottica della trasparenza e della interoperabilità a garanzia della accessibilità, dell’efficienza e dell’efficacia secondo le logiche dell’open government e dell’open data.

Inoltre, atteso che tale iniziativa potrà avere ripercussioni sia su aspetti di conciliazione degli orari vita-lavoro dei dipendenti coinvolti, ma anche su aspetti di riduzione della mobilità (impatto green) o di mantenimento dei livelli della prestazione lavorativa, si ritiene necessario provvedere anche ad una valutazione complessiva dell’impatto dell’iniziativa stessa, attraverso il coinvolgimento del valutatore indipendente del POR FSE per la realizzazione di uno specifico report di valutazione tematico utile a quantificarne gli effetti. Tale attività di valutazione sarà importante anche per approfondire il raggiungimento dei risultati in termini di coerenza con gli indicatori di risultato e di output previsti dal POR FSE.

Per la realizzazione dell’iniziativa l’Autorità di Gestione del POR FSE, si avvarrà della collaborazione di altre due strutture regionali: la Direzione ICT e Agenda Digitale, che avrà la gestione finanziaria delle risorse finanziarie a valere sui relativi capitoli di bilancio per poter provvedere all’acquisto della strumentazione informatica necessaria e la Direzione Organizzazione e Personale, che dovranno provvedere all’individuazione dei dipendenti cui assegnare la nuova strumentazione informatica, fermo restando che almeno il 20% delle risorse dovrà essere destinato per l’acquisto di nuove dotazioni strumentali informatiche da assegnare all’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, alla Direzione Formazione e Istruzione e alla Direzione Lavoro, in quanto strutture di riferimento per le attività del POR FSE e impegnate nella realizzazione dei progetti finanziati con i medesimi fondi.

In particolare la Direzione ICT e Agenda Digitale dovrà scegliere la procedura di acquisto conforme alle disposizioni di cui al D.Lgs. 18/04/2016, n. 50, raccordandosi con la competente struttura dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, per il rispetto delle procedure di prenotazione e di impegno di spesa di cui al D.Lgs 23/06/2011, n. 118.

Si precisa che tutta la strumentazione acquistata dovrà riportare elementi visibili (etichette) coerenti con il “Vademecum per i beneficiari. Comunicare il Fondo Sociale Europeo”, approvato con decreto n. 36 dell’11 ottobre 2019 dal Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria in qualità di Autorità di Gestione del POR FSE, strumento finalizzato ad assicurare il corretto utilizzo del logotipo istituzionale e le sue corrette applicazioni, che costituisce riferimento obbligatorio nella realizzazione delle attività cofinanziate dal POR FSE Veneto 2014/2020.

L’iniziativa si pone all’interno dell’Asse IV Capacità Istituzionale del POR FSE 2014/2020 - Obiettivo specifico 12 - Priorità d’investimento 11.i “Investimento nella capacità istituzionale e nell’efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale nell’ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance” e le risorse economiche ammontano ad un totale di Euro 500.000,00 sul medesimo Asse e Obiettivo specifico.

La copertura finanziaria è assicurata dalle residue disponibilità di cui all’Asse IV, che affluiranno in specifici capitoli dedicati a spese di investimento a seguito di opportune variazioni di bilancio, già in corso alla data del presente provvedimento.

Si propone di demandare al Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, e al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione - per ciascuna area di competenza - l’esecuzione di tutte le operazioni, anche aventi riflesso contabile, che si renderanno necessarie per dare seguito all’iniziativa, ivi compresa la verifica della disponibilità delle risorse finanziarie sui relativi capitoli, di parte FSE, FDR e cofinanziamento regionale, le necessarie articolazioni di bilancio e l’autorizzazione alle fasi di impegno e liquidazione della spesa a favore della Direzione ICT e Agenda Digitale, al fine della copertura finanziaria dell’acquisto della strumentazione informatica necessaria, mentre l’individuazione dei dipendenti cui assegnare la strumentazione relativa alla presente iniziativa sarà compito rispettivamente

  • della Direzione ICT e Agenda Digitale per la parte relativa a coloro che da tempo assicurano la prestazione di lavoro in forma mista, ossia dalla propria postazione di lavoro e da qualunque luogo diverso da quello di lavoro;
  • dalla Direzione Organizzazione e Personale per quanti saranno autorizzati alla prestazione lavorativa dal proprio domicilio, una volta che la Giunta regionale avrà provveduto a disciplinarne la modalità di svolgimento.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI:

• il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20.12.2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

• il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio sostiene, all’art. 16, l’“Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile”;

• il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;

• il Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;

• il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;

• il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;

• il Regolamento delegato (UE) n. 480 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;

• il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;

• il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;

• il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;

• la Decisione della Commissione C(2014), 8021 final del 29/10/2014 di approvazione dell’Accordo di Partenariato con l’Italia;

• la Decisione della Commissione C(2014), 9751 final del 12/12/2014 di approvazione del programma operativo "Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020" per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" per la regione Veneto in Italia;

• il Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018; • la Decisione della Commissione Europea (C(2018) 8658 final) del 7 dicembre 2018, di modifica del POR FSE Veneto 2014-2020 adottato con Decisione (C(2014) 9751 final) del 12 dicembre 2014;

• il Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” e s.m.i.;

• il D.Lgs. 18/04/2016, n. 50 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche' per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”;

• il Decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 2018, n. 22 “Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020”;

• il Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, art. 87, convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27, Decreto “Cura Italia”;

• la Legge 30 dicembre 2018, n. 145 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”;

• la Legge regionale 29 novembre 2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione” e successive modifiche e integrazioni;

• la Legge regionale 25 novembre 2019, n. 44 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2020”;

• la Legge regionale 25 novembre 2019, n. 45 “Legge di stabilità regionale 2020”;

• la Legge regionale 25 novembre 2019, n. 46 “Bilancio di previsione 2020-2022”;

• la DGR n. 1716 del 29/11/2019 “Approvazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione 2020-2022”;

• il Decreto del Segretario Generale della Programmazione n. 10 del 16/12/2019 di approvazione del Bilancio Finanziario Gestionale 2020/2022;

• il Decreto del Segretario Generale della Programmazione n. 11 del 19/12/2019 “Obiettivi gestionali per il triennio 2020-2022. Approvazione ed assegnazione alle strutture della Giunta regionale”;

• la DGR n. 30 del 21/01/2020 “Direttive per la gestione del bilancio di previsione 2020/2022;

• la DGR n. 669 del 28/04/2015 - Approvazione documento “Sistema di Gestione e di Controllo” Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e s.m.i.;

• la DGR n. 670 del 28/04/2015 - Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e s.m.i.;

• la DGR n. 671 del 28/04/2015 “Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013 e 1304/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard”;

• la DGR n. 1008 del 17 luglio 2018 “Programmazione comunitaria 2014-2020. Approvazione del Piano di Rafforzamento Amministrativo della Regione del Veneto II fase”;

• il Decreto del Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria n. 36 dell’11/10/2019 “Approvazione del documento "POR FSE 2014-20 Regione del Veneto - Vademecum per i beneficiari Comunicare il Fondo Sociale Europeo" e del Video tutorial per i beneficiari del FSE in adempimento del servizio di ideazione e realizzazione degli interventi di informazione e pubblicità previsti nella Strategia di Comunicazione del Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo 2014-2020- di seguito POR FSE (Codice Identificativo di Gara 6988547B6A. CUP H71H17000010009)”;

• la nota prot. n. 245437 del 22/06/2020 dell’Area Programmazione e Sviluppo Strategico, Direzione ICT e Agenda Digitale, di trasmissione del progetto di “Upgrade tecnologico per il lavoro agile in Regione Veneto”;

• l’art. 2, comma 2, della Legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54, come modificata con Legge regionale 17 maggio 2016, n. 14;

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parti integranti e sostanziali del provvedimento;
  2. di approvare, nell’ambito del Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014/2020 – Asse IV Capacità Istituzionale, l’iniziativa “Per una nuova P.A. oltre l’emergenza sanitaria da Covid-19”, che prevede l’acquisto di nuove dotazioni strumentali informatiche destinate ai dipendenti regionali per lo svolgimento del proprio lavoro in modalità agile, secondo lo specifico progetto di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  3. di destinare all’iniziativa la somma di Euro 500.000,00 a valere sull’Asse IV Capacità Istituzionale del POR FSE 2014/2020 - Obiettivo specifico 12 - Priorità d’investimento 11.i - Investimento nella capacità istituzionale e nell’efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance;
  4. di determinare in Euro 500.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione ICT e Agenda Digitale, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi di cui al POR FSE 2014/2020, con iscrizione sul bilancio regionale di previsione 2020-2022, approvato con L.R. n. 46 del 25/11/2019, subordinatamente all’esecuzione delle procedure di acquisto, come previste dal D.Lgs. 18/04/2016, n. 50;
  5. di dare atto che la Direzione Formazione e Istruzione, ha attestato la sussistenza di una sufficiente capienza finanziaria a valere sui capitoli pertinenti l’Asse IV - Capacità Istituzionale del POR FSE 2014/2020. Le residue disponibilità affluiranno in specifici capitoli dedicati a spese di investimento a seguito di opportune variazioni di bilancio, già in corso alla data del presente provvedimento;
  6. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011;
  7. di stabilire che l’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, si avvarrà della collaborazione di altre due strutture regionali: la Direzione ICT e Agenda Digitale, che avrà la gestione finanziaria delle risorse finanziarie a valere sui relativi capitoli di bilancio per poter provvedere all’acquisto della strumentazione informatica necessaria e la Direzione Organizzazione e Personale, che dovranno provvedere all’individuazione dei dipendenti cui assegnare la nuova strumentazione informatica, fermo restando che almeno il 20% delle risorse dovrà essere destinato per l’acquisto di nuove dotazioni strumentali informatiche da assegnare all’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, alla Direzione Formazione e Istruzione e alla Direzione Lavoro, in quanto strutture di riferimento per le attività del POR FSE. In particolare la Direzione ICT e Agenda Digitale dovrà scegliere la procedura di acquisto conforme alle disposizioni di cui al D.Lgs. 18/04/2016, n. 50, raccordandosi con la competente struttura dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, per il rispetto delle procedure di prenotazione e di impegno di spesa di cui al D.Lgs 23/06/2011, n. 118;
  8. di demandare ai competenti Direttori dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, e della Direzione Formazione e Istruzione, l’esecuzione di tutte le operazioni, anche aventi riflesso contabile, che si renderanno necessarie per dare seguito all’iniziativa, ivi compresa la verifica della disponibilità delle risorse finanziarie sui relativi capitoli di parte FSE, FDR e cofinanziamento regionale, le necessarie articolazioni di bilancio e l’autorizzazione alle fasi di impegno e liquidazione della spesa a favore della Direzione ICT e Agenda Digitale, al fine della copertura finanziaria dell’acquisto della strumentazione informatica necessaria, mentre sarà compito della Direzione Organizzazione e Personale e della Direzione ICT e Agenda Digitale provvedere all’individuazione dei dipendenti cui assegnare la strumentazione relativa alla presente iniziativa;
  9. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, comma 1, del Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, così come modificato dal Decreto Legislativo 25 maggio 2016, n. 97;
  10. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione nonché nel sito Internet della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_820_20_AllegatoA_422890.pdf

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