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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 94 del 26 giugno 2020


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 819 del 23 giugno 2020

Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Ob. specifico 12 - Priorità d'investimento 11.i. Approvazione dell'Avviso Pubblico "Smart Work nella P.A. - Dall'emergenza ad un nuovo modello di organizzazione del lavoro nella P.A." e della Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.

Note per la trasparenza

Il provvedimento approva l’Avviso pubblico per la presentazione di progetti finalizzati ad accompagnare la Pubblica Amministrazione nella riorganizzazione dei processi lavorativi, affinché si possa concretizzare il passaggio ad una Pubblica Amministrazione davvero smart, rafforzando la cultura digitale dei lavoratori pubblici, implementando le diverse competenze necessarie a fare smart work, ridisegnando processi e spazi fisici, incrementando la dotazione strumentale a supporto.

Si approva, inoltre, la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.

L'Assessore Elena Donazzan, di concerto con il Vicepresidente Gianluca Forcolin, riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto, nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2014-2020, ha inteso adottare un approccio multidimensionale alla modernizzazione e al rafforzamento della capacità amministrativa della Pubblica Amministrazione (PA), agendo sull’evoluzione stessa dei modelli organizzativi e di funzionamento (governance) della PA, sull’aggiornamento delle competenze del proprio capitale umano, nonché sui meccanismi di coinvolgimento della cittadinanza e del sistema produttivo nella definizione delle policies (empowerment).

In questi anni la Regione si è dimostrata in grado di perseguire tali finalità, rispondendo con una molteplicità di iniziative alle esigenze di rafforzamento e di innovazione dedicate alla PA: dagli Avvisi per il finanziamento di progetti in grado di implementare le competenze linguistiche e digitali dei dipendenti pubblici, a quelli per realizzare percorsi di formazione e accompagnamento al cambiamento organizzativo e alla creazione di nuovi servizi, dalla gara d’appalto per la formazione degli stakeholder che operano in sussidiarietà con la PA, alle azioni di sistema per il rafforzamento degli uffici giudiziari. Le diverse iniziative hanno permesso di raggiungere una platea molto vasta di destinatari: dipendenti della PA nei diversi ruoli e livelli, amministratori locali, insegnanti, formatori, magistrati, operatori amministrativi degli uffici giudiziari, per un totale di oltre 15.000 persone.

Dal documento “Verso il Veneto 2030 - Lo sviluppo regionale nell’ambito della politica di coesione 2021-2027 Primo documento di analisi a supporto del confronto partenariale” (consultabile al seguente link: https://programmazione-ue-2021-2027.regione.veneto.it/home) emerge come “appare necessario garantire servizi pubblici interattivi e interoperabili rivolti a cittadini e imprese con l’obiettivo di semplificare le modalità di accesso in chiave telematica, superando l’attuale disomogeneità dei territori che caratterizza sia i servizi che le infrastrutture sulle quali essi poggiano”.

A ciò si unisce la consapevolezza degli utenti che nell’era della platform economy “pretendono” dalla PA quella rapidità e qualità che i big del digitale garantiscono per servizi privati. Segnali positivi si registrano sul fronte dei Servizi digitali pubblici per le aziende, dove l’Italia sale dal 19° al 17° posto con un punteggio di 85/100, perfettamente in linea con la media europea.

Anche in tal senso il Veneto si è contraddistinto con l’implementazione di piattaforme per agevolare l’avvio di nuove imprese (es. SUAP) e per progetti a favore dell’avvio digitale d’impresa. Rispetto al tema dei servizi digitali per i cittadini si evidenzia come la Regione del Veneto si posizioni tra le prime in Italia grazie allo sviluppo di soluzioni innovative che integrano dati sanitari in applicazioni web (es. Sanità a Km0) e con tecnologie come l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning connesse al Fascicolo Sanitario Elettronico per diagnosi nell’ambito clinico-sanitario.

In tema di eGovernment la Regione del Veneto ha avviato peraltro, con la programmazione 2014-2020, e ad integrazione dell’Agenda Digitale, un importante percorso condiviso con il territorio che si sta attuando in linea con le disposizioni nazionali (es. Piano triennale per l’informatica nella PA, Decreto Crescita 2.0, ecc) ed europee (es. Agenda digitale europea). A fare la differenza nell’implementazione di tali servizi sono le infrastrutture attraverso la diffusione della Banda Ultra Larga (BUL)”.

Lo scorso 30 gennaio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia da Covid-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.

Anche la nostra Regione, come del resto tutto il mondo, in questi ultimi due mesi si è trovata a vivere una realtà assolutamente inaspettata, travolta dalle implicazioni sanitarie di una pandemia che ha cambiato radicalmente le nostre modalità di lavoro e di relazione e ha imposto regole di distanziamento sociale necessarie al contenimento dell’epidemia stessa, urgenti ed immediate nella loro attuazione. Il Decreto del Consiglio dei Ministri dello scorso 11 marzo ha fissato le misure di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, sospendendo tutta una serie di attività economiche (avvio del cosiddetto lockdown) e stabilendo che le pubbliche amministrazioni, fatte salve le attività strettamente necessarie alla gestione dell’emergenza, assicurassero lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative del proprio personale in forma agile, individuando le attività indifferibili da rendere in presenza.

In risposta a tale situazione di emergenza, la Regione del Veneto ha inteso adottare una molteplicità di iniziative che, rispondendo alla finalità generale di rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente, permettono di agire su più livelli: dall’implementazione dello smart work, sia attraverso interventi formativi che di incremento della dotazione strumentale  (cui la presente iniziativa intende rispondere), al rafforzamento di specifici settori della PA, per la quale è in fase di approvazione una specifica iniziativa.

Il Decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, art. 87, convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27, ha disposto che il lavoro agile rappresenti la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni. Le Regioni e le Province autonome hanno provveduto con propri atti regolamentari a introdurre, disciplinare ed incrementare il ricorso al lavoro agile, escludendo solo i dipendenti le cui mansioni fossero strettamente legate all’emergenza epidemiologica in corso.

Anche la Regione del Veneto, sulla scorta della sperimentazione già avviata con il progetto Vela e della normativa nazionale, attraverso la Direzione Organizzazione e Personale, ha adottato 3 provvedimenti amministrativi aventi ad oggetto le misure di implementazione del lavoro agile, disponendo, da ultimo, che fosse proprio questa la modalità ordinaria di prestazione lavorativa.

E’ però evidente che la trasformazione che le PA hanno vissuto in questi due mesi, con il 73,2% del personale che svolgeva la propria attività lavorativa in lavoro agile (secondo il monitoraggio effettuato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), è stata una sperimentazione forzata, basata anche sull'assunzione di responsabilità dei lavoratori, che, nella stringente urgenza del rispetto delle norme di distanziamento sociale, si sono resi disponibili a lavorare con propria strumentazione tecnologica, misurandosi con nuove procedure e attività da remoto e continuando così a fornire risposte a cittadini e imprese senza  bloccare i vari processi amministrativi e i diversi servizi offerti.

Quello che si è attuato in questi mesi di emergenza non è però smart work o lavoro agile, bensì “lavoro da remoto”, che non ha avuto il tempo di accompagnarsi anche ad una trasformazione della struttura organizzativa e delle procedure, ma ha il merito di aver permesso l’accelerazione di un processo di trasformazione digitale della PA, che ha lasciato  ai diversi soggetti coinvolti un bagaglio di competenze e una responsabilizzazione, che sarebbe un enorme spreco non continuare a supportare per compiere il passaggio a quella PA smart ed innovativa, più volte e da più parti invocata, come necessaria per far fronte alle esigenze di un mondo in continua trasformazione.

Infatti, per rendere il lavoro della PA realmente agile e completamente adeguato a fornire risposte efficaci ed efficienti ai bisogni di cittadini e imprese, è necessario individuare nuovi assetti organizzativi, sostenere l’innovazione con adeguata formazione, attuare la piena digitalizzazione dei processi e potenziare la strumentazione informatica. Come ben evidenziato dagli esperti del Politecnico di Milano (“Lavoro agile per il futuro della PA - Approfondimento delle esperienze più significative di lavoro agile realizzate a livello pubblico e privato sia in ambito nazionale sia internazionale”) la radice profonda dello smart work sta nel superamento di alcuni assunti dell’organizzazione tradizionale e nella loro sostituzione con principi nuovi e più coerenti con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e le nuove esigenze di individui e organizzazioni. Lo smart work deve essere visto come uno strumento volto al miglioramento dei processi e delle modalità organizzative delle Pubbliche Amministrazioni, che di conseguenza ha un impatto positivo sul livello del servizio erogato al cittadino.

La presente iniziativa si pone all’interno dell’Asse IV - Capacità Istituzionale del POR FSE 2014-2020 - priorità 11.i, e si pone la finalità di accompagnare la PA nella riorganizzazione dei processi lavorativi, affinché si possa concretizzare il passaggio ad una PA davvero smart, rafforzando la cultura digitale dei lavoratori pubblici, implementando le diverse competenze necessarie a fare smart work, ridisegnando processi e spazi fisici, incrementando la dotazione strumentale a supporto. L’assunto di base è che non ci può essere trasformazione digitale che non sia accompagnata anche da una crescita/trasformazione della cultura digitale delle risorse umane coinvolte.

Si propone pertanto di procedere all’approvazione dell’Avviso pubblico “Smart Work nella PA - Dall’emergenza ad un nuovo modello di organizzazione del lavoro”, Allegato A, e della Direttiva di riferimento, Allegato B, entrambi parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per un importo complessivo di Euro 2.000.000,00 a valere sull’Asse IV - Capacità Istituzionale - POR FSE 2014-2020 - Ob. specifico 12 - Priorità d’investimento 11.i - Investimento nella capacità istituzionale e nell'efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance.

La copertura finanziaria delle obbligazioni da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento è assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione Comunitaria C(2014), 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse IV - Capacità Istituzionale - Obiettivo Tematico 11 – Priorità d’investimento 11.i – Obiettivo Specifico 12. Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. 23/06/2011, n. 118 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 2.000.000,00, saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020 con iscrizione sul bilancio regionale di previsione 2020-2022, approvato con L.R. n. 46 del 25/11/2019, nei seguenti termini massimi:

Esercizio di imputazione 2020 - Euro 1.400.000,00 di cui:

  • Euro 700.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-  2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;
  • Euro 490.000,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;
  • Euro 210.000,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, n. 9751)”;

Esercizio di imputazione 2021 - Euro 600.000,00 di cui :

  • Euro 300.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;
  • Euro 210.000,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;
  • Euro 90.000,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, n. 9751)”.

In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del Decreto Legge n. 34 del 30/04/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in Legge n. 58 del 28/06/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della Legge n. 124 del 04/08/2017.

Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B), entro e non oltre le ore 13.00 del 30 luglio 2020.

Conformemente alle disposizioni di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”, punto D “Aspetti finanziari” – “Procedure per l’erogazione dei contributi”, con la presente Direttiva si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 70% del contributo finanziato, anziché del 40%.

Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014-2020

La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.

Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI:

  • il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20.12.2013 reca disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio sostiene, all’art. 16, l’“Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile”;
  • il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 480 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;
  • il Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
  • la Decisione della Commissione C(2014), 8021 final del 29/10/2014 di approvazione dell’Accordo di Partenariato con l’Italia;
  • la Decisione della Commissione C(2014), 9751 final del 12/12/2014 di approvazione del programma operativo "Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020" per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" per la regione Veneto in Italia;
  • la Decisione della Commissione Europea (C(2018) 8658 final) del 7 dicembre 2018, di modifica del POR FSE Veneto 2014-2020 adottato con Decisione (C(2014) 9751 final) del 12 dicembre 2014;
  • il Decreto del Presidente della Repubblica n. 22 del 5/02/2018, "Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020";
  • l’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea” (COM(2020)113);
  • la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo, alla Banca Centrale Europea, alla Banca Centrale Europea per gli Investimenti e all’Eurogruppo "Risposta economica coordinata all'emergenza COVID-19" del 13 marzo 2020 - (COM 2020) 112 Final;
  • il Regolamento  (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 marzo  2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus);
  • il Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del  Consiglio del  23  aprile  2020  che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19;
  • il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale;
  • il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”, successivamente convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27;
  • la Legge 30 dicembre 2018, n. 145 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021;
  • la Legge regionale n. 39 del 29/11/2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione” e successive modifiche e integrazioni;
  • il Decreto Legislativo 118 del 23/06/2011 e s.m.i. “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
  • la Legge Regionale. n. 44 del 25/11/2019 di approvazione del Collegato alla legge di stabilità regionale 2020;
  • la Legge Regionale n. 45 del 25/11/2019 di approvazione della Legge di stabilità regionale 2020;
  • la Legge Regionale n. 46 del 25/11/2019  di approvazione del “Bilancio di previsione 2020-2022”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1716 del 29/11/2019 “Approvazione del Documento Tecnico di Accompagnamento (DTA) al bilancio di previsione 2020-2022”;
  • il DSGP n. 10 del 16/12/2019 e s.m.i. di approvazione del Bilancio Finanziario Gestionale 2020-2022 e s.m.i.;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 30 del 21/01/2020 di approvazione delle Direttive per la gestione del Bilancio di previsione 2020-2022;
  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 2895 del 28/12/2012 “Approvazione Linee guida per la validazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali.
  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 2120 del 30 dicembre 2015 “Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 669 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Sistema di Gestione e di Controllo” Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” e s.m.i.;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020” e s.m.i.;
  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 671 del 28/04/2015 “Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 1539 del 25/09/2017 “Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Asse IV – Capacità Istituzionale – “Internazionalizzazione della Pubblica Amministrazione”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1540 del 25/09/2017 “Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Asse IV – Capacità Istituzionale – “Investire nel cambiamento delle organizzazioni. Nuovi servizi per cittadini, lavoratori e imprese”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 540 del 30/04/2019 – Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Asse IV – Capacità Istituzionale – “Agire PA. Percorsi per governare il cambiamento e creare valore per cittadini e imprese”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 404 del 31/03/2020 “Priorità di investimento perseguibili nell'ambito della politica di coesione della Regione del Veneto 2014-2020 con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo per potenziare i servizi sanitari, tutelare la salute e mitigare l'impatto socio-economico del COVID-19, alla luce della proposta di Regolamento relativa alla "Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea" (COM(2020) 113) e prime ipotesi di iniziative regionali”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale n. 745 del 16/06/2020 “Riprogrammazione dei Programmi Operativi 2014-2020 della Regione del Veneto POR FSE e POR FESR  in risposta all’emergenza COVID-19”;
  • l’art. 2, comma 2, della Legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54, come modificata con Legge regionale 17 maggio 2016, n. 14;

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parti integranti e sostanziali del provvedimento;
  2. di approvare, nell’ambito del POR FSE 2014-2020 Asse IV - Capacità Istituzionale, l’Avviso pubblico “Smart Work nella PA - Dall’emergenza ad un nuovo modello di organizzazione del lavoro” di cui all’Allegato A e la relativa Direttiva di cui all’Allegato B, parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per la presentazione di progetti finalizzati ad accompagnare la PA nella riorganizzazione dei processi lavorativi, affinché si possa concretizzare il passaggio una PA davvero smart, rafforzando la cultura digitale dei lavoratori pubblici, implementando le diverse competenze necessarie a fare smart work, ridisegnando processi e spazi fisici, incrementando la dotazione strumentale a supporto;
  3. di destinare all’iniziativa la somma di Euro 2.000.000,00, relativa a spesa per trasferimenti correnti a valere sull’Asse IV – Capacità Istituzionale - POR FSE 2014-2020;
  4. di determinare in Euro 2.000.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi di cui al POR FSE 2010/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012, approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 del 12/12/2014, Asse IV – Capacità Istituzionale, con iscrizione sul bilancio regionale di previsione 2020-2022, approvato con L.R. n. 46 del 25/11/2019, nei seguenti termini massimi:

Esercizio di imputazione 2020 - Euro 1.400.000,00 di cui:

  • Euro 700.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751);
  • Euro 490.000,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;
  • Euro 210.000,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, n. 9751)”;

Esercizio di imputazione 2021 - Euro 600.000,00 di cui:

  • Euro 300.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;
  • Euro 210.000,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;
  • Euro 90.000,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, n. 9751)”;
  1. di dare atto che la Direzione Formazione e Istruzione, alla quale sono stati assegnati i capitoli di cui al punto precedente, ha attestato che residuano sufficienti disponibilità a valere sull’Asse IV del POR FSE 2014/2020, da destinarsi alla copertura finanziaria della spesa prevista con il presente provvedimento;
  2. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011;
  3. di prendere atto dell’approvazione del Testo Unico dei beneficiari avvenuta con DGR n. 670 del 28 aprile 2015 e s.m.i. e della diretta applicazione del medesimo per il bando in premessa;
  4. di stabilire che l’erogazione della prima anticipazione sia di un importo pari al 70% del costo di ogni progetto, anziché del 40% come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - Procedure per l’erogazione dei contributi di cui alla DGR n. 670/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”;
  5. di demandare a successivo atto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’accertamento in entrata ai fini della copertura finanziaria della correlata spesa prevista e programmata nel presente provvedimento, ai sensi del punto 3.12, allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i.;
  6. di precisare che le fideiussioni poste a garanzia delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al sopra citato punto D della DGR n. 670/2015, possono essere presentate da fideiussori esteri solo qualora questi ultimi abbiamo una stabile organizzazione operativa in Italia;
  7. di stabilire che le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) alla Giunta regionale del Veneto – Direzione Formazione e Istruzione entro e non oltre le ore 13.00 del 30 luglio 2020;
  8. di affidare la valutazione dei progetti che perverranno a seguito del presente provvedimento ad una Commissione di valutazione che sarà appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto;
  9. di dare atto che l’obiettivo sfere dell’attività oggetto del presente provvedimento è 15.02.01 “Sostenere lo sviluppo delle competenze del capitale umano”;
  10. di incaricare il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione dell’esecuzione del presente atto e dell’adozione di ogni ulteriore e conseguente atto che si rendesse necessario in relazione alle attività oggetto del presente provvedimento, anche determinato dal sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma della spesa e delle fonti di finanziamento, con particolare riferimento al pieno e coerente utilizzo del cofinanziamento regionale e delle risorse di competenza disponibili;
  11. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, comma 1 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, così come modificato dal Decreto Legislativo 25 maggio 2016, n. 97;
  12. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione nonché nel sito Internet della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_819_20_AllegatoA_422846.pdf
Dgr_819_20_AllegatoB_422846.pdf

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