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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 97 del 30 giugno 2020


Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)

Deliberazione della Giunta Regionale n. 745 del 16 giugno 2020

Riprogrammazione dei Programmi Operativi 2014-2020 della Regione del Veneto POR FSE e POR FESR in risposta all'emergenza COVID-19.

Note per la trasparenza

Con la presente deliberazione si dispone la riprogrammazione dei Programmi Operativi 2014-2020 della Regione del Veneto POR FSE e POR FESR, allo scopo di rispondere alle problematiche sanitarie, economiche e sociali determinate dall’attuale emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus COVID-19.

Il Presidente Luca Zaia riferisce quanto segue.

L’Unione europea, prendendo atto delle gravi conseguenze dell’epidemia di COVID – 19, ha recentemente  introdotto modifiche sostanziali alla normativa che disciplina l’utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) attraverso il Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020, che autorizza interventi in campo sanitario e sul finanziamento capitale circolante delle PMI, precedentemente non previsti, e il Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2020, che introduce ulteriori e importanti elementi di flessibilità nelle procedure di riprogrammazione dei POR e consente l’aumento al 100% del tasso di cofinanziamento delle spese certificate alla Commissione europea nel periodo 1 luglio 2020 – 30 giugno 2021.

Queste modifiche regolamentari sono state accompagnate da note esplicative delle Direzioni generali della Commissione europea (DG Regio e DG Empl), che sollecitano l’adesione alle misure proposte per far fronte alla situazione di grave difficoltà soprattutto del nostro Paese, affermando la piena disponibilità dei Servizi della Commissione europea ad accelerare le procedure di esame e approvazione delle modifiche dei POR che verranno proposte.

Nel pacchetto generale di misure Coronavirus Response Investment Initiative (CRII) e Coronavirus Response Investment Initiative Plus (CRII+) attivate dall’Unione europea per l’emergenza sanitaria e a sostegno delle economie dell'UE e dei diversi Stati membri duramente colpiti dalla crisi, rientra anche l'adozione di norme maggiormente flessibili in materia di aiuti di Stato. La Comunicazione della Commissione "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 "C(2020) 1863 del 19 marzo 2020 (successivamente modificata ed estesa dalla Comunicazione  C(2020) 2215 del 03/04/2020 e dalla Comunicazione C(2020) 3156 del 08/05/2020)  è volta a consentire agli Stati membri di adottare misure di sostegno al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli Aiuti di Stato. La Comunicazione segue ed integra le prime indicazioni fornite dalla Commissione nella Comunicazione "Risposta economica coordinata all'emergenza COVID-19" COM(2020) 112 del 13 marzo 2020. Il Quadro temporaneo, che prevede misure quali gli aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, agevolazioni fiscali o di pagamenti, garanzie pubbliche sui prestiti, l’applicazione di tassi di interesse agevolati, cesserà di essere applicabile il 31 dicembre 2020, tranne che per la disciplina sugli aiuti di Stato alla ricapitalizzazione delle imprese non finanziarie, che sarà efficace sino al 1° luglio 2021.

Sulla base di tale strumento, lo Stato italiano ha provveduto a notificare il regime quadro per gli aiuti anticrisi SA.57021 approvato con decisione della CE C(2020) 3482 del 21/05/2020.

Tanto le modifiche dei Regolamenti vigenti sui fondi SIE che l’introduzione del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato, allargano le possibilità di intervento nazionale e regionale, consentendo da una parte l’utilizzazione per l’emergenza delle risorse ancora non spese dei POR, dall’altra ampliando sensibilmente sia gli ambiti che la capacità di intervento, rispetto alle attuali possibilità offerte dalla normativa sugli Aiuti di Stato.

A livello nazionale i principali provvedimenti normativi in materia sanitaria, economica e sociale del Governo sono rappresentati dai Decreti Leggi 17 marzo 2020, n. 18, successivamente convertito con modificazioni, dalla legge 24 aprile, n. 27, cosiddetto Decreto “Cura Italia”, che introduce misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese, il DL 8 aprile 2020, n. 23, Decreto “Liquidità”, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40, che emana misure urgenti in materia di accesso al credito, di salute e di lavoro oltre a stabilire proroghe di termini amministrativi e processuali, e infine il DL 19 maggio 2020, n. 34, Decreto “Rilancio”, entrato in vigore il 19 maggio 2020, che al Capo XI disciplina l’utilizzo dei fondi della politica di coesione e in particolare agli artt. 241 e 242 stabilisce alcune condizioni per le riprogrammazioni dei Programmi Operativi nazionali e regionali dei fondi SIE 2014-2020, prevedendo anche uno specifico accordo tra il Ministro per il Sud e la coesione territoriale e le Amministrazioni titolari dei Programmi.

Su tale processo di riprogrammazione si innesta la possibilità di destinare a diverse tipologie di misure anche le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) anch'esso in fase di riprogrammazione.

Inoltre, a partire dal mese di aprile 2020, in una serie di incontri preliminari, il Ministro per il Sud e per la coesione territoriale ha presentato e discusso con le Regioni e le relative Autorità di Gestione dei POR FESR e FSE una proposta di Accordo tra Stato e Regioni che fissa regole comuni per tale riprogrammazione dei POR, allo scopo di massimizzare la risposta al COVID-19 mobilizzando tutte le risorse disponibili intorno a cinque priorità:

  1. Emergenza sanitaria
  2. Istruzione e formazione
  3. Attività economiche
  4. Lavoro
  5. Sociale

Tale Accordo, che sarà oggetto di uno specifico provvedimento della Giunta regionale, si caratterizza per l’impegno della Regione nel destinare una quota di risorse dei POR del ciclo di programmazione 2014-2020 a copertura di spese emergenziali anticipate da parte dello Stato con ricaduta sul territorio regionale e a copertura di specifiche misure regionali attuate in risposta alla pandemia, in cambio delle quali, allo scopo di garantire la continuità delle iniziative e la realizzazione degli interventi già previsti e in parte già finanziati, viene attribuita all’Amministrazione regionale una equivalente quota di risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC), in parte derivanti da assegnazioni alla Regione nelle programmazioni precedenti e attualmente non impegnate,  in parte come nuove assegnazioni.

Con la pubblicazione del DL 19 maggio 2020, n. 34 Decreto “Rilancio” si sono poste le premesse per la piena applicazione di tale Accordo tra Stato e Regioni.

In sintesi:

  • si permette in via eccezionale di destinare le spese del Fondo di Sviluppo e Coesione ad ogni tipologia di spesa nazionale, regionale e locale per fronteggiare l’emergenza COVID-19;
  • si regolamenta la scelta delle Autorità di Gestione di utilizzare il tasso di cofinanziamento UE al 100% nel periodo 1 luglio 2020 – 30 giugno 2021;
  • si regola la costituzione dei Programmi Operativi Complementari (POC) con le risorse del Fondo di Rotazione (FdR) rese disponibili a seguito della scelta del cofinanziamento UE al 100%;
  • si dispone la assegnazione alle Regioni di risorse FSC di importo analogo a quello destinato nei POR agli interventi emergenziali, al fine di consentire di realizzare comunque gli interventi già programmati prima che si decidesse di reindirizzare le risorse agli stessi interventi emergenziali, detratte le somme FSC “libere” già a disposizione della Regione;
  • si prevede che questa assegnazione sia stabilita dalla Cabina di Regia istituita ai sensi della L.190/2014, nelle more della sottoposizione al CIPE di tale assegnazione;
  • si dispone che i POC possano essere conclusi entro il 31 dicembre 2025.

In sede di Accordo andrà quindi assicurata la coerenza tra le norme del citato Decreto e le previsioni della bozza di Accordo sottoposta al vaglio delle Regioni.

A livello regionale, per quanto riguarda i fondi dei Programmi POR FSE e FESR 2014-2020, con propria Deliberazione n. 404 del 31 marzo 2020 la Giunta regionale aveva, approvato alcune linee di indirizzo per la modifica della programmazione regionale relative all’utilizzazione delle risorse ancora disponibili sui POR FSE e FESR del Veneto per il periodo 2014 – 2020.

In particolare, la citata Deliberazione rinviava a specifici provvedimenti della Giunta regionale la definizione delle priorità di investimento, della platea dei destinatari e delle azioni con l’identificazione delle risorse della politica di coesione e delle coperture a cofinanziamento necessarie.

Il lungo periodo di lock-down ha acuito le criticità sanitarie, economiche e sociali già evidenziate nella prima fase dell’emergenza, rendendo ancora maggiori le esigenze e le richieste di intervento da parte del sistema sanitario, delle imprese e delle persone, rendendo ancora più evidente la necessità di mobilitare tutte le risorse disponibili per una risposta il più possibile ampia ed efficace all’emergenza. Le misure di contenimento previste dal DL 23 febbraio 2020, n. 6, e confermate e ampliate dai successivi provvedimenti nazionali, che hanno disposto la chiusura di tutte le attività commerciali, esclusi gli esercizi commerciali per l'acquisto dei beni di prima necessità, la sospensione delle manifestazioni, iniziative e eventi di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, dei viaggi d'istruzione organizzati dalle istituzioni scolastiche nel periodo dell’anno in cui tipicamente vengono organizzati, la chiusura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, hanno penalizzato enormemente imprese, dipendenti, professionisti e collaboratori dei settori della cultura, del turismo e del commercio al dettaglio.

Settori questi che di fatto nella prima fase del lock-down, tra il 23 febbraio e il 3 maggio (data di riapertura di alcune attività), si sono fermati, come dimostrato anche dai dati elaborati da Veneto Lavoro, in merito all’andamento della situazione occupazionale dei lavoratori dipendenti in Veneto (Misure/93 - Emergenza COVID-19. L’impatto sul lavoro dipendente in Veneto (23 febbraio-17 maggio 2020), che evidenziano l’assenza di assunzioni nel settore della cultura, che continua ad essere fortemente in crisi nonostante la riapertura, -86% di assunzioni nei servizi turistici, in particolare nel comparto della ristorazione e della ricettività, -65% di assunzioni per il settore del commercio al dettaglio. Dall’analisi della situazione occupazionale dell’intero periodo, tra il 23 febbraio e il 31 maggio, emerge come nel complesso si è passati da una riduzione del -61% nella fase iniziale (tra il 23 febbraio e il 3 maggio) al -34% fra 4 e 31 maggio.

Nonostante il recupero in atto per effetto della riapertura di alcune attività, le situazioni di maggior criticità caratterizzano ancora il comparto dei servizi dove mediamente le assunzioni a maggio segnano ancora un -46% sui livelli del 2019, in particolare il comparto dei servizi turistici, del commercio e dell’editoria e dell’istruzione (privata), settori quest’ultimi dove permane un vero e proprio “blocco” della domanda di lavoro, (Misure/94 - Emergenza COVID-19. L’impatto sul lavoro dipendente in Veneto (23 febbraio-31 maggio 2020).

La sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle  scuole di ogni ordine e grado, oltre a tale impatto sul mercato del lavoro, ha determinato un forte disagio alle famiglie che si sono ritrovate sole nell’affrontare il carico di cura di figli minori e parenti non autosufficienti e al sistema dell’offerta privato che affianca e completa la rete pubblica dei servizi all’infanzia, servizi scolastici e altri servizi educativi-assistenziali e socio-assistenziali che si trovano in situazioni di crisi per la mancata corresponsione delle rette/quote da parte delle famiglie a causa dell’interruzione repentina dell’erogazione delle proprie prestazioni per effetto dei provvedimenti di contenimento del coronavirus e che, in fase di ripresa delle attività dovranno adeguare le tipologie di servizi offerti e le modalità di erogazione sulla base delle norme dei protocolli di sicurezza previsti, con il rischio di ribaltare sulle famiglie le perdite maturate in questi mesi e i maggiori costi di gestione derivanti dalle misure di distanziamento e sanificazione.

Con il completamento del quadro normativo e dispositivo dell’Unione europea e nazionale come sopra descritto, si è ora in grado di poter effettivamente sviluppare un maggior numero di interventi in risposta alle esigenze urgenti delle persone, delle famiglie e delle attività economiche maggiormente colpite dalla crisi, riuscendo anche a differenziare la strumentazione a seconda dei diversi contesti e soggetti.

Da questo punto di vista, va quindi valutata positivamente la proposta del Governo di Accordo per una migliore utilizzazione delle risorse UE disponibili sui POR 2014-2020. Se le motivazioni governative sono evidentemente di ordine finanziario, potendo grazie all’Accordo e in un tempo relativamente breve, immettere quante più risorse europee nel sistema, riducendo così gli oneri di finanza pubblica, per la Regione i vantaggi finanziari, ma soprattutto economici e sociali sono del tutto evidenti, al di là dei maggiori oneri per la complessità dei meccanismi di gestione amministrativa e finanziaria che l’adesione all’Accordo indubbiamente comporta.

E’ infatti possibile, aderendo all’Accordo:

  • assicurare una maggiore e più ampia capacità di risposta alle varie emergenze anche attraverso la mobilizzazione delle risorse recate dai POR FSE e FESR 2014-2020, in quanto viene assicurata l’addizionalità di risorse FSC a compensazione di quelle UE indirizzate all’emergenza;
  • non rinunciare comunque ad interventi non contingenti ed emergenziali attraverso le stesse risorse FSC, che al netto delle risorse utilizzate per gli interventi nazionali, per le quali comunque viene assicurata la ricaduta territoriale in Veneto, “restituisce” risorse che possono essere utilizzate per interventi più strutturali, anche in una prospettiva di ripresa economica;
  • utilizzare al meglio le risorse UE nell’attuale momento di crisi e quindi contribuire direttamente al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica;
  • accelerare la spesa UE, consentendo, nonostante la crisi economica, di raggiungere e superare i target di spesa sui Programmi, che potrebbero, a seguito della scelta della rendicontazione 100% UE, essere conclusi anticipatamente rispetto alla data ultima del 31 dicembre 2023;
  • con l’attivazione dei POC, limitare la spesa per il cofinanziamento regionale in questa fase emergenziale, posticipando il cofinanziamento regionale fino alla conclusione dei POC nel 2025, anziché concentrarlo nel secondo semestre del 2020 e nel primo del 2021, come probabilmente accadrebbe per il forte impegno finanziario richiesto dalla risposta alle emergenze COVID – 19.

Le risorse che si possono mobilitare per la risposta all’emergenza sanitaria, economica e sociale causata dalla pandemia COVID-19 risultano complessivamente pari a 253,7 Milioni di euro coperte fino a 119,7 Milioni di euro dal POR FSE e fino a 134 Milioni di euro dal POR FESR.

Per quanto riguarda il POR FSE, le risorse che la Regione ha ritenuto di mettere a disposizione nell’Accordo derivano da:

  • revoca della DGR n. 255 del 2 marzo 2020 che approva l'Avviso pubblico "Generation Z in transition to work" e della DGR n. 328 del 17 marzo 2020 che approva l'Avviso pubblico "Passaporto per il futuro - Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento", così come disposto dalla DGR n. 428 del 7 aprile 2020, per un totale di risorse pari a 7 Milioni di euro;
  • rinvio di bandi già programmati per risorse complessive pari a 112,7 Milioni di euro.

Per quanto riguarda il POR FESR, le risorse che la Regione ha ritenuto di mettere a disposizione nell’Accordo derivano da:

  • economie di spesa generate nel corso della Programmazione in corso sugli Assi 1 “Ricerca e Innovazione”, 3 “Competitività dei sistemi produttivi” e 4 “Sostenibilità energetica e qualità ambientale” che risultano pari a 8 Milioni di euro;
  • revisione di indirizzi su bandi in previsione, quali il bando dell’Azione 1.1.4, per un importo pari a 15 Milioni di euro;
  • ricollocazione di parte della “riserva di efficacia” proveniente da Asse 2 “Agenda digitale”, per un importo pari a 2,8 Milioni di euro;
  • rinvio di bandi e Avvisi già programmati sulle Azioni 1.4.1 “Start-up innovative”, 3.3.1 “Riposizionamento competitivo”, 3.3.4 D “Promozione Turistica”, 3.4.1 “export”, 3.5.1 A “nuove imprese” 4.1.3 “Illuminazione pubblica”, oltre all’attuazione dello Sviluppo Urbano Sostenibile e della Strategia Nazionale delle Aree Interne, per un importo disponibile pari a circa 75,7 Milioni di euro;
  • operazioni di disimpegno su impegni regionali già assunti, ma con spese non ancora realizzate da parte dei beneficiari o impegnate verso i beneficiari da parte dell’Organismo Intermedio AVEPA per un importo disponibile pari a 32,5 Milioni di euro. Tali risorse si riferiscono all’”Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e il Ministero dello Sviluppo Economico per lo sviluppo della Banda Ultra larga sul territorio regionale” dell’Azione 2.1.1 e al bando già pubblicato dell’Azione 4.2.1 “efficientamento energetico”.

In adesione all’Accordo, le risorse per l’emergenza COVID-19, si suddividono in quelle destinate ad attivare misure di intervento regionali e in quelle anticipate dalla Stato per spese attribuibili alla nostra Regione in campo sanitario, di protezione civile, economico e sociale.

Le misure regionali attivate con il POR FSE riguardano:

  • il sostegno ad attività economiche pari a 11 Milioni di euro, attraverso interventi rivolti ai settori maggiormente colpiti dalla crisi quali i settori culturale, artistico, di intrattenimento, divertimento e turismo, compresi progetti di adeguamento e rilancio e misure integrative delle indennità previste a livello nazionale per i lavoratori danneggiati dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 di cui al Decreto “Cura Italia” e al Decreto “Rilancio”;
  • il sostegno al lavoro, cui sono destinati 48,67 Milioni di euro, per sovvenzioni per il pagamento di salari e stipendi dei lavoratori dei settori maggiormente colpiti dalla crisi; incentivi all’assunzione; sviluppo del lavoro agile in tutti i settori;
  • un sostegno di tipo sociale, pari a 18 Milioni di euro a sostegno alle famiglie e alle persone in condizione di fragilità aggravata dalla crisi anche attraverso misure rivolte ai servizi educativi e socio-assistenziali per minori e non autosufficienti.

Le misure regionali attivate con il POR FESR riguardano:

  • il sostegno all’emergenza sanitaria, per 50 Milioni di euro, per acquisti di dispositivi, attrezzature e altre spese per far fronte all’emergenza COVID- 19 da parte di Azienda Zero e Aziende ULSS;
  • il sostegno ad attività economiche per 59 Milioni di euro, per un sostegno a progetti di ricerca e sviluppo con ricadute operative di contrasto e mitigazione degli effetti del COVID – 19; il sostegno a fondo perduto alle imprese del commercio al dettaglio, dei servizi di ristorazione, dei servizi alla persona e del settore del turismo e attraverso la concessione di garanzie sul capitale circolante tramite apposita sezione del Fondo Centrale di Garanzia.

Al fine di dare risposta a eventuali diverse esigenze emergenziali del territorio Veneto, con successivi provvedimenti della Regione del Veneto, la ripartizione delle risorse rispetto a quanto qui sopra riportato potrà subire modifiche. In ogni caso l’ammontare complessivo delle risorse riservate per misure regionali a valere sui due POR FSE e FESR è pari a 186,67 Milioni di euro.

Le misure nazionali attivate con il POR FSE riguardano:

  • il sostegno al lavoro, per circa 42 Milioni di euro, per interventi sui redditi dei lavoratori dipendenti del settore privato mediante il finanziamento di ammortizzatori sociali (CIG in deroga).

Le misure nazionali attivate con il POR FESR riguardano:

  • il sostegno all’emergenza sanitaria, per 25 Milioni di euro, per spese sostenute da Centrali di committenza nazionali per l’acquisto di apparecchiature e materiali sanitari (Dipartimento Protezione Civile, Consip, Struttura Commissariale) o comunque autorizzate a livello nazionale.

Per una parte di tali interventi è necessario procedere alla modifica dei rispettivi POR, in quanto tali interventi di natura emergenziale, per le loro caratteristiche, non erano stati previsti all’interno delle azioni attivabili nei programmi.

Stante l’urgenza di attivare quanto prima le azioni individuate, si autorizzano quindi le Autorità di Gestione ad avviare le necessarie consultazioni con i rispettivi Comitati di Sorveglianza e, successivamente, a presentare alla Commissione europea le richieste di modifica dei POR FESR e FSE 2014-2020.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la Comunicazione COM(2020) 112 del 13 marzo 2020;

VISTA la DGR n. 404 del 31 marzo 2020;

VISTO il Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020;

VISTO il Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2020;

VISTO il Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 di cui alla Comunicazione C(2020) 1863 del 19 marzo 2020 e successive modificazioni e integrazioni di cui alle Comunicazioni  C(2020) 2215 del 03/04/2020 e C(2020) 3156 del 08/05/2020;

VISTO il DL 17 marzo 2020, n.18, convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27;

VISTO il DL 8 aprile 2020, n.23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40;

VISTO il DL 19 maggio 2020, n. 34;

VISTO l’esito della ricognizione effettuata sulle disponibilità di risorse “libere” dei Programmi POR FSE e FESR del Veneto 2014 - 2020, cioè delle risorse che risultano attualmente formalmente ancora non impegnate o la cui destinazione non è già stabilita in maniera vincolante in base a disposizioni regolamentari, a condizioni fissate nei Programmi o comunque in provvedimenti assunti dalla Giunta regionale vincolanti verso terzi;

RITENUTO necessario incaricare le rispettive Autorità di gestione dei POR di avviare quanto prima le procedure necessarie per l’attuazione dei provvedimenti necessari a stanziare le risorse per far fronte all’emergenza COVID – 19 individuate in premessa;

RAVVISATA l’opportunità di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto esposto in premessa;

VISTO l’art. 2, comma 2, della L.R. n. 54 del 31/12/2012, come modificata con L.R. n. 14 del 17/05/2016;

delibera

  1. di approvare quale parte integrante e sostanziale del presente atto quanto riportato in premessa;
  2. di approvare le linee generali di intervento per la riprogrammazione delle risorse rese disponibili sui Programmi Operativi Regionali FSE e FESR 2014 – 2020, pari complessivamente a euro 119,7 Milioni di euro per il POR FSE, e pari complessivamente a 134 Milioni di euro per il POR FESR, così come riportato in dettaglio nelle premesse, da ritenersi parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  3. di dare atto che le linee generali di intervento e gli importi di cui al precedente punto 2 potranno essere oggetto di modifica e/o integrazione sulla base del testo adottato e sottoscritto dell’Accordo con il Governo e sulla base di eventuali diverse esigenze emergenziali individuate con successivi specifici provvedimenti;
  4. di rinviare a specifico provvedimento di Giunta regionale l’approvazione del testo dell’Accordo di cui al punto 3 in esito al confronto con il Governo;
  5. di dare mandato al Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria dell’esecuzione del presente provvedimento, nonché, in collaborazione con le Autorità di Gestione e le Strutture Responsabili dell’attuazione dei rispettivi Programmi, di avviare le procedure di urgenza per la consultazione dei Comitati di Sorveglianza, ai fini della successiva modifica dei Programmi e dei criteri di selezione delle azioni interessate;
  6. di autorizzare le Autorità di Gestione dei POR FSE e FESR a inviare la richiesta alla Commissione europea di applicazione del tasso del 100% alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile 1 luglio 2020 – 30 giugno 2021 a valere sulle risorse dei Programmi POR FSE e FESR 2014-2020;
  7. di autorizzare le Autorità di Gestione dei POR FSE e FESR a dare avvio alla predisposizione dei provvedimenti di attuazione delle misure illustrate in premessa e di stanziamento delle risorse necessarie previste;
  8. di dare corso, nelle more della conclusione dell’iter di modifica dei Programmi, in risposta alla grave crisi economica e sociale, alle azioni più urgenti, in particolare nei settori più penalizzati dagli obblighi di chiusura delle attività e di distanziamento sociale, nonché dai divieti di libera circolazione di persone;  
  9. di dare informazione al Consiglio regionale della riprogrammazione operata sui POR FSE e POR FESR 2014 – 2020, delle sue finalità, e delle iniziative di sostegno alle emergenze sanitaria, economica e sociale previste;  
  10. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  11. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26 comma 1 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, così come modificato dal D.Lgs. n. 97/2016;
  12. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

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