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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 123 del 29 ottobre 2019


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1494 del 15 ottobre 2019

Azioni regionali conseguenti alla relazione finale trasmessa dall'Istituto Superiore di Sanità avente ad oggetto "Valutazione dell'esposizione alimentare e caratterizzazione del rischio - Contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in Veneto".

Note per la trasparenza

Sulla base del documento elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) prot. AOO-ISS n. 0019240 del 24/06/2019 vengono individuate le azioni da intraprendere per sorvegliare la catena alimentare delle aree interessate dall'inquinamento da PFASs e per monitorare gli alimenti presenti sul mercato nell'intero territorio regionale.  La deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

Nell'estate del 2013 è emersa, nel territorio di alcuni Comuni della provincia di Vicenza e delle provincie limitrofe, la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFASs) nelle acque sotterranee, superficiali e potabili. Tali sostanze sono considerate contaminanti persistenti che, a seguito di esposizione prolungata, possono essere bioaccumulati negli organismi ed avere effetti di rilevanza sanitaria. 

Al fine di tutelare la salute delle popolazioni residenti nelle aree interessate dalla contaminazione, la Regione del Veneto ha intrapreso diverse azioni. Poichè l'esposizione della popolazione target alle due principali molecole coinvolte PFOA e PFOS, che appartengono al sottoinsieme dei tensioattivi organici perfluorinati (PER), avviene prevalentemente per via alimentare attraverso il consumo di acqua ed alimenti, le azioni intraprese hanno riguardato, oltre al controllo sanitario delle persone esposte, misure di abbattimento della concentrazione di tali sostanze nell'acqua potabile, ivi compresa quella utilizzata nelle imprese alimentari. Parallelamente, sono stati condotti piani di campionamento ed analisi di matrici alimentari per avere informazioni sulla presenza e quantità di PFASs contenute negli alimenti e quindi potenzialmente coinvolti nell'esposizione della popolazione. A seguito dei primi esiti analitici relativi a campioni di pesci d'acqua dolce prelevati da fiumi e laghi, non di allevamento, che hanno evidenziato livelli elevati di presenza di PFASs, è stato disposto il divieto di pesca a fini alimentari nei corpi idrici coinvolti.

Per quanto concerne altri alimenti, a seguito di un monitoraggio preliminare i cui risultati avevano evidenziato la necessità di approfondimenti, si è proceduto ad uno studio di monitoraggio, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) oltre che con i laboratori ufficiali territorialmente competenti (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - IZSVe ed ARPAV) coinvolti già nelle prime analisi; tale studio ha offerto una prima caratterizzazione del livello di contaminazione da PFAS delle principali produzioni agro-zootecniche della così definita "area a maggiore impatto sanitario" cosiddetta "area rossa".

Lo studio in parola ha previsto la ricerca di 12 molecole PFASs con una soglia  di rilevabilità analitica corrispondente a 0,1 ng/g, migliorativo rispetto al primo monitoraggio. Le analisi su oltre 1200 campioni di alimenti, di cui circa la metà di origine animale, hanno rilevato la presenza a livelli superiori a quelli di fondo in alcune matrici alimentari di origine animale (uova, carne, frattaglie), e indicato la necessità di aumentare l'attenzione verso la potenziale esposizione alle PFASs delle filiere zootecniche.

L'ISS è stato coinvolto nella valutazione dell'esposizione alimentare, mediante acqua ed alimenti, della popolazione locale e nella relativa caratterizzazione del rischio associato, sulla base della recente opinione scientifica dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA); quest'ultima, infatti, che tiene in considerazione gli effetti sanitari correlati all'assunzione cronica di PFOS e PFOA, ha fissato valori guida notevolmente inferiori rispetto a quelli della precedente Opinione del 2008, rappresentandoli come livelli di assunzione tollerabile settimanale (Tolerable Weekly Intake - TWI) per la protezione della popolazione e delle filiere agroalimentari.

La relazione dell'ISS consente di confermare che l’acqua è il principale veicolo di contaminazione della popolazione. La relazione, inoltre, evidenzia che, a seguito dell’installazione dei filtri, gli abitanti della zona rossa presentano gli stessi livelli di esposizione degli abitanti di tutto il Nord-Est d'Italia mentre una esposizione elevata permane negli abitanti della zona rossa che consumano acqua di pozzo non filtrata e alimenti di origine animale prodotti localmente in carenza di applicazione di migliori pratiche zootecniche.

Tuttavia l'evidenza di una situazione “baseline” relativa a tutta la popolazione del Nord-Est, in base alla quale l’esposizione media per via alimentare a PFOA nel caso dei bambini risulta 1,2 volte il valore TWI EFSA 2018, induce ad una riflessione sulla necessità di acquisire ulteriori dati relativamente al livello di PFASs negli alimenti presenti sul mercato, che riguarda la popolazione generale del territorio regionale.

Alla luce delle considerazioni dell'ISS, la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria propone di procedere con due ulteriori piani di campionamento ed analisi con l'obiettivo, da un lato, di acquisire i dati relativi al livello di presenza di sostanze perfluoroalchiliche negli alimenti presenti sul mercato attraverso un "Piano di monitoraggio regionale di PFASs sugli alimenti e sui materiali a contatto presenti sul mercato" e, dall'altro lato,  di accogliere il suggerimento di  acquisire ulteriori dati analitici su alcuni prodotti della zona rossa attraverso una specifico piano. Al fine di ampliare l'area da cui acquisire tali dati analitici si ritiene vada predisposto il "Piano di sorveglianza di PFASs nei prodotti agroalimentari delle zone rossa e arancione"; il piano riguarderà oltre all'area rossa, nella quale l’impatto della contaminazione è stato maggiore, anche l'area arancione, da considerarsi, in base alle conoscenze attuali, a rischio sanitario inferiore per la popolazione residente, data la presenza di PFASs solo nelle acque sotterranee. L'estensione del piano di sorveglianza a tale area ha l'obiettivo di acquisire dati sui tenori di PFASs nelle matrici  alimentari in relazione alle pratiche agrozootecniche applicate, al fine di individuare pratiche efficaci per ridurre l'introduzione di PFASs nella catena alimentare ed acquisire ulteriori elementi conoscitivi per la valutazione dell'esposizione. 

L'ISS ha garantito la disponibilità a fornire il supporto tecnico all’elaborazione dei piani, con uno specifico disegno di studio, ad analizzare i risultati e a caratterizzare il rischio alla luce delle nuove indicazioni di EFSA. I laboratori dell'IZSVe e dell'ARPAV possono essere designati laboratori ufficiali per condurre le analisi di entrambi i piani. Per quanto concerne gli aspetti analitici di laboratorio è necessario che i laboratori designati si impegnino nel migliorare ulteriormente la sensibilità delle analisi riducendo per quanto possibile i LOQ per le diverse combinazioni molecola/matrice, allo scopo di poter effettuare le valutazioni in maniera più dettagliata, anche rispetto al possibile contributo degli alimenti prodotti localmente all’esposizione alimentare complessiva della popolazione che li consuma in via esclusiva.

Il  "Piano di monitoraggio regionale di PFASs sugli alimenti e sui materiali a contatto presenti sul mercato", esteso a tutto il territorio regionale e di durata annuale, prevede il campionamento e l'analisi di alimenti rinvenibili sul mercato che contribuiscono alla dieta tipica della popolazione del Nord-Est per le diverse fasce d'età. La programmazione di tale Piano si inserisce nell'ambito del "Piano integrato regionale dei controlli in sicurezza alimentare" e prevede l’analisi di alimenti, di provenienza regionale ed extraregionale. I campionamenti saranno distribuiti tra tutte le Aziende ULSS del Veneto e saranno effettuati dal personale dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione competenti per la sicurezza alimentare. Gli esiti del monitoraggio potranno consentire di effettuare una stima di esposizione più aderente al contesto regionale. L'ISS effettuerà la valutazione su  una varietà di matrici correlate ai livelli e alle abitudini di consumo nelle diverse fasce d'età della popolazione in base al rischio e selezionerà gli alimenti che potrebbero aver maggior impatto per PFOS e PFOA. Saranno compresi, oltre ai vegetali, anche i principali alimenti di origine animale, come peraltro auspicato nella raccomandazione della Commissione europea del 17 marzo 2010 relativa al controllo della presenza di sostanze perfluoroalchiliche negli alimenti (2010/161/UE). Nell'ambito del piano di monitoraggio è opportuno procedere alla ricerca di PFASs anche sui materiali a contatto con alimenti, in relazione alla recente raccomandazione (UE) 2019/794 della Commissione del 15 maggio 2019 relativa a un piano coordinato di controllo volto a stabilire la prevalenza di determinate sostanze che migrano da materiali e articoli destinati a entrare in contatto con i prodotti alimentari. Tali analisi sono necessarie per acquisire informazioni sulla prevalenza di PFOA e PFOS nei materiali a contatto con alimenti, prevalentemente materiali da imballaggio di carta e cartone con rivestimenti idro o lipo repellenti, anche alla luce del limite di utilizzo del PFOA in tali materiali a decorrere dal 4 luglio 2020.

Gli esiti delle analisi saranno trasmessi ad EFSA per il tramite del Ministero della Salute, al fine di integrare il database di background, dato che comprendono matrici che hanno un impatto importante sull’esposizione, come peraltro previsto dalla citata raccomandazione della Commissione europea 2010/161/UE. La proposta di piano verrà valutata con i laboratori dell'IZSVe  e di ARPAV prima dell'adozione da parte della Regione al fine di condividere numeri e tipologia di matrici su cui è possibile condurre le analisi.

Per quanto riguarda il "Piano di sorveglianza di PFASs nei prodotti agroalimentari delle zone rossa e arancione", si effettuerà una classificazione delle aziende in base al rischio sulla base di una elaborazione geostatistica aggiornata e identificando una numerosità campionaria per le diverse matrici da analizzare in relazione all’orientamento produttivo delle aziende.

Le aziende da controllare in via prioritaria sono quelle allevano animali per l’immissione sul mercato di carne e uova, alimenti risultati maggiormente interessati dalla presenza di PFAS. 

Si ritiene importante includere nel piano di sorveglianza uno studio mirato ad approfondire i meccanismi di introduzione di PFASs nei diversi vegetali, compresi quelli utilizzati come mangimi, per capire il quantitativo di inquinanti che entra nella catena alimentare a partire da una determinata concentrazione nell’acqua di irrigazione in diverse condizioni e con l'utilizzo di diverse pratiche agronomiche.

L'obiettivo è di raccogliere i dati relativi alle diverse pratiche agro-zootecniche in uso nelle aziende interessate dal campionamento ed esaminare nel dettaglio le possibili relazioni con la contaminazione delle matrici alimentari campionate ed analizzate.

Il Piano di sorveglianza prevederà, pertanto, la valutazione delle informazioni già presenti per individuare le aree a maggior contaminazione e le aziende da seguire nel tempo per le indagini di approfondimento, comprese le pratiche agronomiche, con riferimento alle produzioni vegetali e all’irrigazione, e le pratiche zootecniche, con riferimento alle produzioni animali, all’acqua di abbeverata e al mangime.

L'IZSVe ha il compito di rivedere in termini geografici i risultati dei campionamenti precedenti e inserire nel sistema informativo territoriale (GIS) le aziende che insistono sulle diverse aree, con le indicazioni relative a tipologia ed indirizzo produttivo nonché fonti di approvvigionamento idrico. Si sottolinea, infine, l’opportunità, ove sussistano le condizioni, di seguire l’evoluzione, anche per tempi lunghi, delle variazioni di concentrazione degli inquinanti presenti nei prodotti rispetto all’acqua utilizzata per l’irrigazione dei vegetali e l’abbeverata degli animali, al variare delle pratiche agro-zootecniche; anche per tale possibilità si ritiene di protrarre il piano di sorveglianza per almeno 24 mesi.

Il Piano di sorveglianza ed il Piano di monitoraggio prevederanno la ricerca delle 12 sostanze PFAS e delle nuove sostanze  GenX e cC6O4, individuate nel corso delle varie analisi disposte dalla Regione nell'ambito degli approfondimenti seguiti alla contaminazione da PFASs.

Oltre ai suddetti piani di sorveglianza e di monitoraggio degli alimenti, si procederà con uno specifico studio del biota dei fiumi, per approfondire il potenziale di bioaccumulo del cC6O4, che è stato rilevato nel siero dei lavoratori dell’industria Miteni sottoposti al biomonitoraggio. A tal fine si propone di coinvolgere  il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che ha la necessaria competenza. I dati relativi al biota acquatico saranno quindi disponibili per l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) per le successive valutazioni. Lo studio sul biota sarà condotto nell'ambito del progetto Life16/ENV/IT/000488 Phoenix “Perfluorinated compounds Holistic Environmental Interistitutional eXperience” (Life Phoenix) e prevedrà l’effettuazione delle analisi di pesci e acqua non appena saranno disponibili gli standard per i laboratori. Questi ultimi comunicheranno il LOQ raggiungibile nelle analisi alla Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria che ne prenderà atto nel provvedimento di adozione dello studio.

Per quanto concerne la possibile definizione di limiti di presenza di PFASs nelle acque da utilizzare per uso irriguo, si ritiene necessario acquisire il parere dell'ISS, alla luce dei dati ad oggi disponibili.

Infine si  rappresenta che non sono attualmente previsti limiti per PFASs a catena corta: EFSA sta elaborando una Scientific Opinion su tali sostanze che si ritiene sarà pubblicata entro i primi mesi del 2020. Si ritiene pertanto opportuno attendere la pubblicazione della Scientific Opinion dell'EFSA prima di estendere anche a questi congeneri la valutazione nelle matrici vegetali.

Alla luce di quanto esposto, si propone di incaricare la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria di adottare con proprio atto i piani contenenti la programmazione di dettaglio delle attività di campionamento in capo alle Aziende ULSS e di analisi in capo ai laboratori designati, tenuto conto delle indicazioni che perverranno dall'ISS. Tale atto adotterà anche la modulistica da utilizzare per i campionamenti e per la raccolta di informazioni relative alle pratiche agrozootecniche utilizzate dalle aziende oggetto di studio, predisposto in collaborazione con la Direzione Agroambiente, Programmazione e Gestione ittica e faunistico-venatoria, che a tal fine si avvarrà del supporto di Veneto Agricoltura (Agenzia Veneta per l'Innovazione nel Settore Primario).

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO il regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare;

VISTO il regolamento (CE) n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali;

VISTA la raccomandazione della Commissione europea del 17 marzo 2010 relativa al controllo della presenza di sostanze perfluoroalchiliche negli alimenti (2010/161/UE);

VISTA la raccomandazione (UE) 2019/794 relativa a un piano coordinato di controllo volto a stabilire la prevalenza di determinate sostanze che migrano da materiali e articoli destinati a entrare in contatto con i prodotti alimentari;

VISTO l'art. 2 comma 2 della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

VISTA la D.G.R. n. 168 del 20.02.2014, "Pianificazione delle attività a tutela della salute dei soggetti esposti alla presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque potabili";

VISTA la D.G.R. n. 764 del 27.05.2014, "Approvazione dell'Accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) finalizzato al "Supporto tecnico scientifico, analitico e consultivo per l'analisi di rischio correlata alla contaminazione da PFAS di matrici ambientali e filiera idro-potabile in talune circostanze territoriali e potenziale trasferimento di PFAS alla filiera alimentare e allo studio di biomonitoraggio"";

VISTA la D.G.R. n. 1570 del 26 agosto 2014, "Programma campionamento alimenti di produzione locale per ricerca di PFAS";

VISTA la D.G.R. n. 1869 del 14.10.2014, "Accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) finalizzato al "Supporto tecnico scientifico, analitico e consultivo per l'analisi di rischio correlata alla contaminazione da PFAS di matrici ambientali e filiera idro-potabile in talune circostanze territoriali e potenziale trasferimento di PFAS alla filiera alimentare e allo studio di biomonitoraggio" di cui alla D.G.R. n. 764 del 27.05.2014. Impegno di spesa";

VISTA la D.G.R. n. 391 del 31 marzo 2015, "Recepimento dell'Intesa n. 177/CSR del 18 dicembre 2014 concernente il "Piano Nazionale Integrato (PNI) 2015-2018". Disposizioni applicative del PNI e della DGR n. 1429 del 6 agosto 2013: programmazione quadriennale regionale degli obiettivi di sicurezza alimentare e di Sanità Pubblica Veterinaria";

VISTA la D.G.R. n. 565 del 21.04.2015, "Approvazione dello studio di "Biomonitoraggio di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti del territorio della Regione del Veneto";

VISTA la D.G.R. n. 1517 del 29 ottobre 2015, "Sorveglianza sostanze perfluoroalchiliche (PFAS): acquisizione dei livelli di riferimento per i parametri "Altri PFAS" nelle acque destinate al consumo umano, nonché individuazione delle aree di esposizione per gli ambiti territoriali interessati dalla presenza di PFAS";

VISTA la D.G.R. n. 243 del 08.03.2016, "Affidamento all'Istituto Superiore di Sanità del Piano di monitoraggio sulle matrici di interesse alimentare in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti del territorio della Regione del Veneto";

VISTA la D.G.R. n. 1853 del 25.11.2016, "Parziale modifica della D.G.R. n. 1869 del 14.10.2014: Accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) finalizzato al "Supporto tecnico scientifico, analitico e consultivo per l'analisi di rischio correlato alla contaminazione da PFAS di matrici ambientali e filiera idro-potabile in talune circostanze territoriali, e potenziale trasferimento di PFAS alla filiera alimentare e allo studio di biomonitoraggio " di cui alla D.G.R. n.764 del 27.05.2014";

VISTA la D.G.R. n. 2133 del 23.12.2016, "Approvazione del "Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche" e del "Piano di campionamento per il monitoraggio degli alimenti in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti della Regione del Veneto";

VISTA la D.G.R. n. 215 del 28 febbraio 2017 "Approvazione del progetto per il campionamento e il monitoraggio delle acque di falda che alimentano i pozzi utilizzati per l'abbeverata degli allevamenti, per la produzione di alimenti e per l'irrigazione delle colture nelle aree interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS)";

VISTA la D.G.R. n. 854 del 13.06.2017 "Contaminazione da PFAS: indicazioni per l'acqua di abbeverata nelle produzioni animali e per l'utilizzo dei pozzi privati da parte delle aziende di lavorazione e produzione di alimenti per il consumo umano";

VISTA la D.G.R. n. 1195 del 01.08.2017, "Modifica della classificazione e finanziamento anno 2017: Accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) finalizzato al "Supporto tecnico scientifico, analitico e consultivo per l'analisi di rischio correlato alla contaminazione da PFAS di matrici ambientali e filiera idro-potabile in talune circostanze territoriali, e potenziale trasferimento di PFAS alla filiera alimentare e allo studio di biomonitoraggio" di cui alla D.G.R. n.764 del 27.05.2014";

VISTA la D.G.R. n. 1915 del  27.11.2017 "Piano regionale integrato dei controlli in materia di sicurezza alimentare, prodotti fitosanitari, sanità pubblica veterinaria. Recepimento dell'Intesa sancita in CSR il 10 novembre 2016 sul documento "Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti (CE) 882/2004 e 854/2004", presa d'atto della programmazione dei controlli per l'anno 2017 ed individuazione degli obiettivi da raggiungere da parte delle Aziende ULSS. Aggiornamento Punto di contatto regionale per il "Piano Nazionale Integrato (PNI) 2015-2018";

VISTA la D.G.R. n. 1723 del 19 novembre 2018, "Piano Regionale Integrato dei controlli in materia di Igiene Alimenti, prodotti fitosanitari e Sanità Pubblica Veterinaria. Presa d'atto della programmazione per l'Anno 2018 e proroga al 2019. Individuazione degli obiettivi, di cui ai c. 2 e 3 dell'art. 8, L.R. 16/08/2007 n. 23, da raggiungere da parte delle Aziende ULSS per l'Anno 2018";

VISTA la D.G.R. n. 1302 del 10 settembre 2019, "Piano Regionale Integrato dei controlli in materia di igiene degli alimenti, prodotti fitosanitari e sanità pubblica veterinaria. Presa d'atto della programmazione per l'anno 2019. Individuazione degli obiettivi da raggiungere da parte delle Aziende ULSS per l'anno 2019, di cui ai c. 2 e 3 dell'art. 8, L.R. 16/08/2007, n. 23";

VISTO il documento elaborato dall'ISS prot. AOO-ISS n.0019240 del 24/06/2019, avente ad oggetto "Relazione finale - Valutazione dell'esposizione alimentare e caratterizzazione del rischio - Contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in Veneto";

delibera

  1. di ritenere le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di prevedere il supporto tecnico dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) al fine dell’elaborazione dei Piani Regionali dedicati al monitoraggio dei PFAS sugli alimenti, all'analisi dei risultati, alla caratterizzazione del rischio PFASs alla luce delle nuove indicazioni dell'EFSA, nonchè nella valutazione dell’eventuale apporto dell’acqua irrigua alla contaminazione della catena alimentare;
  3. di individuare i laboratori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e di ARPAV al fine dell'effettuazione delle analisi sulle matrici campionate dalle Aziende ULSS del Veneto;
  4. di procedere al coinvolgimento del  Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)  per quanto riguarda gli approfondimenti in materia di cC6O4 e relativa capacità di bioaccumulo;
  5. di incaricare la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria dell'esecuzione del presente atto e dell'adozione, con proprio provvedimento, del "Piano di monitoraggio regionale dei PFAS sugli alimenti e sui materiali a contatto presenti sul mercato" di durata annuale e del "Piano di sorveglianza dei PFAS nei prodotti agroalimentari delle zone rossa e arancione" della durata di almeno 24 mesi;
  6. dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  7. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.

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