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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1315 del 10 settembre 2019
Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Obiettivo generale "Investimenti in favore della crescita e l'Occupazione - Reg. 1304/2013 - Asse I Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "QUALE IMPRESA. Strumenti per la valorizzazione del capitale intellettuale delle aziende venete" e della relativa Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.
Il provvedimento approva, nell’ambito del Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014/2020 - Asse I Occupabilità, l’Avviso pubblico per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione di percorsi professionali per la crescita dei singoli lavoratori e la valorizzazione dell’esperienza personale dei singoli individui, in quanto strutturali alla crescita e allo sviluppo del territorio. Tali percorsi mirano inoltre ad aiutare i lavoratori senior a rimanere “attivi” il più a lungo possibile con l’avanzare dell’età contribuendo, con modalità nuove e stimolanti, allo sviluppo culturale, sociale ed economico della società. Si approva, inoltre, la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
A causa dei bassi tassi di natalità e dell’aumento dell’aspettativa di vita, la proporzione di persone anziane rispetto al totale della popolazione sta aumentando molto velocemente. Si stima che entro il 2060, come registrato a livello europeo, il numero di persone over 65 crescerà di 10 punti percentuali arrivando al 29% della popolazione totale europea. Allo stesso tempo, la Commissione Europea rileva che la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) nei prossimi anni dovrebbe diminuire dell’11,6%. Poiché evidentemente la crescita economica è strettamente correlata alla crescita della forza lavoro, il diminuire in termini numerici della forza lavoro può avere effetti negativi sull’economia e sui sistemi sociali europei.
Le trasformazioni demografiche, l’accentuato invecchiamento della popolazione, il calo della natalità, la crescita dei flussi migratori in entrata e l’aumento della sopravvivenza e del periodo di vita in buona salute esigono risposte in azioni di age management, ovvero azioni di trasferimento (in particolare tra lavoratori della stessa azienda) delle conoscenze e delle competenze acquisite nel contesto lavorativo e di introduzione di competenze e conoscenze innovative adeguate ai cambiamenti - sociali, economici e culturali - in atto.
Tutti i “passaggi” - e a maggior ragione quello generazionale - esigono forme di accompagnamento adeguate ai processi di trasformazione e indirizzate a un progetto di vita professionale e personale di valore. Le circostanze di cambiamento o di passaggio, anziché essere motivi di ostacolo o di sbarramento, se adeguatamente supportate, possono risultare occasioni di innovazione e di crescita.
L’invecchiamento attivo è un processo di valorizzazione dell’esperienza personale e professionale, un processo che mira al miglioramento della condizione attuale della popolazione meno giovane, con l’obiettivo di incentivare gli indirizzi strategici di un determinato contesto lavorativo, le attività e i progetti che conducono le persone a vivere una vita più salutare (fisicamente e mentalmente), socialmente attiva e sicura. I processi di age management sono finalizzati ad aiutare i lavoratori senior a valorizzare la propria esperienza contribuendo, anche con modalità nuove, allo sviluppo culturale, sociale, economico della società.
Come rilevato in alcuni studi di riferimento (“Età e invecchiamento della forza lavoro nelle piccole e medie imprese italiane”, edito da Inapp, gennaio 2017), la specificità delle competenze dei lavoratori senior non è tanto quella di essere non imperniate su saperi tecnico-professionali codificati, quanto piuttosto di poter essere duttili ovvero di poter essere utilizzate in base alle variabilità, le incertezze e l’imprevedibilità delle situazioni lavorative.
Si tratta di un sapere esperienziale molto importante, ovvero un sapere tacito costruito nel tempo e legato alle specificità del contesto lavorativo. Negli ultimi anni, specie dopo un periodo di crisi e di notevole aumento delle esigenze di flessibilità e versatilità dei lavoratori, emerge come sempre più centrale per le aziende “la competenza a produrre e a valorizzare il proprio know-how distintivo entro logiche che premiano la dimensione dello scambio e della condivisione di esperienze, competenze e visioni del mondo, piuttosto che quella di possesso di saperi e capitali “dati”, quale risorsa per produrre innovazione e innovatività in una dimensione di reciproca determinazione “culturale” fra processi produttivi e ambienti sociali e territoriali della produzione. La possibilità di delineare linee di sviluppo e nuovi mercati sarà fortemente connessa alla capacità delle imprese di gestire i processi di ricambio e passaggio generazionale; di valorizzare il lavoro in età matura, e di individuare pratiche gestionali utili a capitalizzare il know how che deriverebbe proprio dall’integrazione delle diversità, entro rapporti di scambio fra generazioni”.
Dall’esperienza dell’iniziativa “V.A.L.O.R.E. Valorizzare Attraverso L’esperienza Organizzare Riorganizzare Eccellenze. Interventi per il passaggio generazionale e per la valorizzazione del capitale aziendale” approvata con Dgr n. 1285 del 09/08/2016, con la quale sono stati oltre 1.700 i destinatari coinvolti nei 29 progetti finanziati, continua l’impegno della Regione del Veneto in materia di invecchiamento attivo e in buona salute dei lavoratori per la valorizzazione dell’esperienza professionale dei lavoratori e del capitale intellettuale delle aziende venete.
Nella definizione del quadro di riferimento in cui si inserisce l’iniziativa che si intende sottoporre all’approvazione della Giunta regionale, un ulteriore elemento di attenzione è rappresentato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. L’agenda 2030 è un programma d’azione che individua un totale di 169 target o traguardi che i Paesi sottoscrittori si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. Uno di questi target è quello di “incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”, promuovendo “politiche orientate allo sviluppo che supportino le attività produttive, la creazione di lavoro dignitoso, l’imprenditorialità, la creatività e l’innovazione” e migliorando “progressivamente, fino al 2030, l’efficienza delle risorse globali nel consumo e nella produzione nel tentativo di scindere la crescita economica dal degrado ambientale...”.
Non va dimenticato che la politica di coesione e la strategia Europa 2020, all’interno delle quali è stato definito il Programma Operativo Regionale (POR) Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014/2020, incoraggiavano le regioni a perseguire l’obiettivo strategico di promuovere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.
Con la presente iniziativa, pertanto, la Regione del Veneto continua ad investire nel capitale umano, via prioritaria per lo sviluppo e la modernizzazione del tessuto socio-economico e produttivo del territorio, promuovendo sia azioni di condivisione e trasmissione del sapere aziendale sia azioni di innesto di nuove progettualità e nuove competenze all’interno delle aziende venete.
Per il raggiungimento di tali finalità le proposte progettuali dovranno favorire processi di trasferimento di conoscenze e competenze nelle imprese accompagnandole nelle fasi di trasformazione e di cambiamento dovute, in particolare, a passaggi generazionali. Le proposte progettuali dovranno riferirsi ad una sola tra le 3 Azioni di seguito descritte:
Azione 1 – Preparazione finalizzata al trasferimento delle competenze e all’avvio di processi di trasformazione aziendale;
Azione 2 – Strumenti di supporto nel trasferimento delle competenze e nella trasformazione organizzativa in una prospettiva di valorizzazione delle esperienze dei lavoratori e del capitale aziendale;
Azione 3 – Azione di riavvio: l’impresa dopo il passaggio generazionale.
Le proposte progettuali potranno essere presentate da imprese private che abbiano almeno un’unità operativa ubicata in Veneto e da soggetti iscritti nell’elenco di cui alla L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 (“Istituzione dell'elenco regionale degli organismi di formazione accreditati”) accreditati per l’ambito della Formazione Continua. Potranno presentare proposte progettuali anche i soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento per il medesimo ambito ai sensi della DGR n. 359 del 13 febbraio 2004 e successive modifiche ed integrazioni di cui alla DGR n. 4198/2009 e alla DGR n. 2120/2015.
L’impresa può presentare esclusivamente progetti monoaziendali per rispondere ai fabbisogni di formazione, riqualificazione e adattamento delle competenze dei propri lavoratori.
Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014/2020.
Si propongono pertanto all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “QUALE IMPRESA. Strumenti per la valorizzazione del capitale intellettuale delle aziende venete” (Allegato A), e la Direttiva di riferimento (Allegato B), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per un importo complessivo di Euro 2.500.000,00.
L’iniziativa si pone all’interno dell’Asse I – Occupabilità – del POR FSE 2014/2020 – Obiettivo specifico Obiettivo specifico 5 – Priorità d’investimento 8.vi – Invecchiamento attivo e in buona salute.
La copertura finanziaria delle obbligazioni da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento è assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione Comunitaria C(2014), 9751 finale del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I – Occupabilità – Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.vi – Obiettivo Specifico 5.
L’erogazione dei contributi avviene in conformità alla normativa comunitaria in materia di aiuti di stato.
Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. 23/06/2011, n. 118 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 2.500.000,00, saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020 e saranno inscritte sul Bilancio regionale di previsione pluriennale 2019-2021, approvato con L.R. n. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:
Esercizio di imputazione 2020 – Euro 1.500.000,00 di cui:
Esercizio di imputazione 2021 - Euro 1.000.000,00 di cui:
Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.
Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B), entro e non oltre le ore 13.00 del 25 ottobre 2019, pena l’esclusione.
Conformemente a quanto previsto dalla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”, punto D “Aspetti finanziari” – “Procedure per l’erogazione dei contributi”, con la presente Direttiva si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 60%, esigibile nel corso del 2020, anziché del 40%.
La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da un nucleo di valutazione appositamente nominato dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.
Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTI:
delibera
(seguono allegati)
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