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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 541 del 30 aprile 2019
Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse II Inclusione Sociale, Obiettivo Tematico 9. "Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione". Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di interventi di "Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l'inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele - Anno 2019".
Apertura dei termini per la presentazione di progetti di pubblica utilità e cittadinanza attiva a favore di soggetti svantaggiati esclusi dal mercato del lavoro. Il provvedimento intende sostenere i cittadini maggiormente in difficoltà e a rischio di povertà attraverso la realizzazione di esperienze di lavoro di pubblica utilità correlate ad azioni di orientamento e ricerca attiva di lavoro al fine di favorirne l’inclusione.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
Le persone a rischio povertà o esclusione sociale in Italia nel 2017 sono pari al 28.9% della popolazione, in diminuzione rispetto all’anno precedente (30,00%). Si tratta comunque di uno dei valori più alti a livello europeo (media UE28 22,5%). La situazione in Veneto si mantiene relativamente meno preoccupante. I dati resi noti nel Rapporto Statistico 2018 dimostrano che è a rischio di povertà o di esclusione sociale il 17,9% della popolazione (circa 12 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale) dunque sono 877mila i residenti veneti in serie difficoltà. La povertà e l’esclusione sociale sono per lo più associate all’assenza di un’occupazione ma in molti casi anche l’occupazione stessa può spingere alcuni lavoratori sotto la soglia di povertà (es. working poor). A livello regionale si riscontra che il tasso di occupazione veneto, pari al 70,8%, sia vicino al target europeo del 75% fissato per il 2020 nella strategia Europa 2020, e anche la qualità dell’occupazione è migliore rispetto alla media nazionale.
La programmazione 2014-2020 ha per obiettivo la promozione dell’inclusione attiva nella società e nel mercato del lavoro di gruppi più vulnerabili nonché il superamento delle disuguaglianze. In tale ambito la Regione del Veneto ha promosso diverse iniziative incentrate sull’attivazione della persona, alla lotta e all’esclusione sociale, tra le quali anche i progetti di Pubblica Utilità e di Cittadinanza Attiva che sono attuati ormai da molti anni. Si tratta di interventi di politica attiva e di esperienze di lavoro rivolte a soggetti disoccupati di lunga durata e privi di qualsiasi ammortizzatore sociale. Il coinvolgimento della persona all’interno di progetti di Pubblica Utilità permette alla stessa di essere inserita in una realtà lavorativa a favore della collettività attraverso la mobilitazione delle proprie competenze. Questo tipo di intervento, unito ad azioni di orientamento e di accompagnamento, sostiene e rafforza l’esercizio della cittadinanza attiva e consente di contrastare la disoccupazione anche di lunga durata, innescando processi di inclusione sociale e di attivazione.
La recente DGR n. 624 del 8 maggio 2018 ha coinvolto 253 Comuni veneti e 851 destinatari, e attualmente sono in fase di conclusione i 67 progetti approvati che, sottolineando l’utilità dell’iniziativa, favoriscono e sollecitano la proposta di un nuovo intervento.
L’iniziativa si incardina nel Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014-2020, nell’ambito dell’Asse II Inclusione Sociale. In particolare ci si pone nel contesto dell’Obiettivo Tematico 9, priorità 9.i, e il risultato atteso è la realizzazione di interventi multi professionali e sperimentali orientati a rendere effettiva l’inclusione sociale attiva dei destinatari, favorendo l’occupabilità di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e contrastando la disoccupazione di lunga durata attraverso l'attuazione di progetti finalizzati all'impiego temporaneo in lavori di pubblica utilità.
Ci si propone, come effetto dell’intervento, il raggiungimento di almeno 1000 destinatari finali, per i quali favorire un inserimento nel mercato del lavoro più stabile e continuativo o, per i lavoratori prossimi alla quiescenza, consentire il raggiungimento dei requisiti pensionistici.
L’iniziativa si rivolge a disoccupati di lunga durata, non percettori di ammortizzatori sociali, sprovvisti di trattamento pensionistico, svantaggiati e a rischio di esclusione sociale e povertà, residenti o domiciliati in Veneto, con più di 30 anni di età.
Al fine di perseguire la logica del lavoro in rete per un’efficace integrazione delle competenze, le iniziative di lavoro di pubblica utilità e cittadinanza attiva dovranno essere presentate da un partenariato pubblico-privato, composto da uno o più Comuni, o loro enti strumentali o società da essi partecipate, in veste di capofila, e, obbligatoriamente, da uno o più Soggetti iscritti nell’Elenco regionale degli Enti accreditati per i Servizi al Lavoro di cui alla L.R. n. 3/2009 art. 25 “Accreditamento” e/o Soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento ai sensi della DGR n. 2238 del 20 dicembre 2011 “Approvazione del sistema di accreditamento allo svolgimento dei Servizi per il lavoro nel territorio della Regione Veneto (art. 25 L.R. n. 3/2009)”.
Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B al presente provvedimento che ne forma parte integrante, saranno finanziati con le risorse di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione CE n. 9751 del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse II – Inclusione Sociale – Obiettivo Tematico 09 – Priorità d’investimento 9.i – Obiettivo Specifico 8.
Lo stanziamento proposto per l’intervento è pari a Euro 5.000.000,00 e nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa siano assunte a valere sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:
- Esercizio di imputazione 2019 - Euro 1.500.000,00, di cui quota FSE Euro 525.000,00, quota FDR Euro 750.000,00, quota Reg.le Euro 225.000,00; - Esercizio di imputazione 2020 - Euro 2.500.000,00, di cui quota FSE Euro 875.000,00, quota FDR Euro 1.250.000,00, quota Reg.le Euro 375.000,00; - Esercizio di imputazione 2021 – Euro 1.000.000,00, di cui quota FSE Euro 350.000,00, quota FDR Euro 500.000,00, quota Reg.le Euro 150.000,00.
L'approvazione dei progetti potrà essere effettuata solo previa individuazione da parte del Direttore della Direzione Lavoro della correlata copertura finanziaria a valere sul capitolo n. 102357 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Lavoro - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti”, ai sensi di quanto disposto dal D.lgs. 118/2011 s.m.i.
La gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 40% in linea con previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei beneficiari”.
Le procedure ed i criteri di valutazione dei progetti presentati, ai sensi dell’art. 110 del Regolamento UE n. 1303/2013, sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 per il POR FSE 2014/2020.
La presentazione della domanda/progetto attraverso l’apposita funzionalità del sistema (SIU) dovrà avvenire entro e non oltre entro le ore 13.00 del quarantacinquesimo giorno dalla pubblicazione del presente provvedimento sul BURV.
Il provvedimento si avvale delle opzioni di semplificazione sulla base di Unità di Costo Standard (UCS), di cui al Regolamento (UE) n. 1303/2013 e al Regolamento (UE) n. 1304/2013. La metodologia di calcolo delle Unità di Costo Standard cui si riferiscono gli interventi oggetto della Deliberazione è stata approvata con la Dgr n. 671 del 28 aprile 2015.
Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo Decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente deliberato, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visti:
delibera
(seguono allegati)
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