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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 31 del 02 aprile 2019


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 245 del 08 marzo 2019

Individuazione del Centro di riferimento per la Regione del Veneto per la conservazione e l'utilizzo dei corpi donati.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si individua il Centro di riferimento della Regione del Veneto per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi donati.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

In Italia, la donazione del corpo post mortem per finalità di studio, di ricerca e di formazione trova fondamento nel combinato di cui agli artt. 9 e 32 della Costituzione, per cui la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, specialmente quando risulta funzionale alla tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.

Il primo intervento normativo in materia risale al Regio Decreto 31 agosto 1933 n. 1592, con il quale l’utilizzo dei cadaveri è stato riservato all’insegnamento e alle indagini scientifiche, se non richiesto dai congiunti.

Più recentemente, con Decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990 n. 28, sono stati stabiliti i criteri per la consegna delle spoglie alle sale anatomiche universitarie e definiti gli adempimenti per la registrazione e conservazione delle stesse, anche mediante il coinvolgimento delle Aziende sanitarie.

La materia, quindi, è stata disciplinata solo nelle sue linee generali, senza entrare nel dettaglio delle modalità per esprimere il consenso in vita da parte del donatore, la volontà dei familiari, la struttura organizzativa preposta al trattamento dei corpi, la tipologia di attività didattica, la ricomposizione della salma, gli oneri concernenti le procedure da attuare, l’individuazione dei centri regionali abilitati alla ricerca, ecc.

Nel corso degli anni è sorta, pertanto, la necessità di individuare regole e procedure complesse che consentano di realizzare un programma strutturato di indagini sugli organi da cadavere, ma che siano accompagnate da misure e accorgimenti che assicurino un profondo rispetto per il corpo donato.

Interpellato sul punto, il Comitato Nazionale per la Bioetica, istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 28 marzo 1990, ha espresso delle raccomandazioni sulla donazione del corpo umano ai fini di studio e di ricerca scientifica in data 19 aprile 2013.

Secondo il Comitato, la donazione del corpo post mortem per scopi didattici e scientifici esprime valori di solidarietà e di promozione della cultura e della ricerca per la maggior tutela della salute, inoltre è importante per incrementare la ricerca e per migliorare la formazione medico-chirurgica.

Tale parere è stato recentemente condiviso anche dal Comitato Regionale per la Bioetica nella seduta del 26 giugno 2018 che, interpellato sull’argomento, ha ribadito la legittimità della donazione post mortem e l’apprezzamento etico di una simile scelta quale espressione di valori di solidarietà e di promozione della cultura e della ricerca finalizzata alla tutela della salute.

Entrambi i Comitati di Bioetica hanno però espresso la necessità che le procedure organizzative e le disposizioni disciplinanti la donazione del corpo post mortem debbano sempre ispirarsi al rispetto della persona e al consenso consapevole e informato del donatore.

Per colmare la lacuna legislativa, in data 28 marzo 2018 è stato presentato al Senato il Disegno di Legge n. 176 recante “Disposizioni in materia di donazione del corpo post mortem e di utilizzo a fini di studio, di ricerca scientifica e di formazione” per disciplinare la libera scelta dei cittadini sull’utilizzo del proprio corpo dopo la morte e sulla fruizione scientifico-didattica dello stesso nei centri competenti.

A tale proposito, l’Istituto di Anatomia Umana del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova promuove e coordina da oltre vent’anni un programma di donazione del corpo e delle parti anatomiche, ai fini dell’insegnamento e della ricerca scientifica.

Tale attività si è sempre svolta nel rispetto delle disposizioni nazionali citate, come il R.D. n. 1592/1933 e il DPR n. 285/1990, nonché ai sensi della Legge Regionale 4 marzo 2010 n. 18.

A partire dall’anno 2011, l’Istituto di Anatomia Umana del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova ha attivato una convenzione con l’Azienda Ospedaliera di Padova che prevede la possibilità di acquisire, previa informazione e consenso, parti anatomiche amputate in sede chirurgica.

In attesa dell'approvazione di una disciplina nazionale di dettaglio, non si può non tener in considerazione l’importante opera finora svolta dalla struttura patavina, tra cui quella formativa, e le altrettanto importanti ricadute che la ricerca può avere sul versante della diagnosi e della cura di molte patologie. Pertanto, si propone di individuare l’Istituto di Anatomia Umana dell’Università degli Studi di Padova quale Centro di riferimento della Regione del Veneto  per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi donati, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI gli artt. 9 e 32 della Costituzione;

VISTO il Regio Decreto 31 agosto 1933 n. 1592;

VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990 n. 28;

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 28 marzo 1990;

VISTO l’art. 2 co. 2 lett. o) della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

  1. di approvare le disposizioni e i principi contenuti in premessa, non richiamati espressamente nel presente dispositivo;
  2. di individuare, per le motivazione di cui in premessa, l’Istituto di Anatomia Umana dell’Università degli Studi di Padova quale Centro di riferimento della Regione del Veneto per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi donati;
  3. di incaricare la Direzione Programmazione Sanitaria - LEA, dell'esecuzione del presente atto;
  4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale;
  5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

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