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Materia: Settore secondario
Deliberazione della Giunta Regionale n. 204 del 26 febbraio 2019
Area di Crisi industriale complessa di Venezia. Direttiva per la presentazione di Politiche attive e percorsi di innovazione aziendale a supporto del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI). Legge n. 236 del 19 luglio 1993 e Legge n. 53 del 8 marzo 2000.
Con la presente deliberazione si provvede all’apertura dei termini per la presentazione di progetti a sostegno del reinserimento lavorativo, attraverso interventi di riqualificazione professionale e autoimprenditorialità, di disoccupati, lavoratori occupati e/o disoccupati coinvolti in procedure di licenziamento collettivo, lavoratori occupati sospesi percettori di CIGS e lavoratori occupati con contratti di solidarietà di tipo difensivo. L’obiettivo è ridurre l’impatto della crisi occupazionale nell’“Area di Crisi Industriale Complessa” di Venezia promuovendo misure di politica attiva per i lavoratori del bacino prioritario individuato con DGR n. 2006/2017 e n. 27/2018. La Direttiva intende inoltre stimolare la realizzazione di progetti d’innovazione delle imprese con priorità per quelle ubicate nell’Area di Crisi industriale complessa.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
La presente Direttiva si inserisce nella cornice delle azioni promosse dalla Regione del Veneto per sostenere e dare risposte concrete ai lavoratori disoccupati, così come a quelli a rischio di disoccupazione o già raggiunti da procedure di licenziamento collettivo in seguito a crisi aziendale, in particolare, il provvedimento intende ridurre l’impatto della crisi occupazionale nel territorio di Venezia.
La realtà industriale del territorio di Venezia è da sempre rappresentata da comparti produttivi quali la chimica, il metalmeccanico, la siderurgia e la cantieristica navale. Particolare rilevanza ricopre il comparto specialistico del vetro, localizzato principalmente sull’isola di Murano. Il Comune di Venezia si distingue inoltre per la quasi totalità (92,8% del totale) di unità locali di imprese appartenenti alla classe 0-9 addetti. La crisi economica degli ultimi anni ha purtroppo colpito questi comparti produttivi accelerando il declino e in molti casi la dismissione delle attività imprenditoriali del territorio determinando uno stato di sofferenza del tessuto socio-economico locale. La crisi ha inoltre avuto un impatto significativo sulle numerose imprese dell’indotto diretto ed indiretto principalmente presenti nella zona industriale di Porto Marghera.
Con DGR n. 2303 del 30 dicembre 2016 la Regione del Veneto ha richiesto che l’intero territorio del Comune di Venezia, la cui superficie è pari a 415,9 km quadrati e la cui popolazione residente al 1 gennaio 2017 è pari a 261.905 abitanti, fosse riconosciuto area di crisi industriale complessa. Tale area di crisi è stata poi istituita con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico (MiSE) del 8 marzo 2017. Le aree di crisi industriale complessa sono quei territori in cui la recessione economica e la perdita occupazionale assumono, per la loro gravità, rilevanza a livello nazionale, in quanto colpiti dalla crisi di una o più imprese di grande o media dimensione, con effetti sull’indotto, o da una grave crisi di uno specifico settore industriale molto radicato e diffuso sul territorio. È stata pertanto rilevata la necessità di pianificare un intervento sistemico in grado di favorire processi di riqualificazione e riconversione produttiva che consentano il perseguimento di un nuovo equilibrio tra le attività industriali e la tutela della salute e dell’ambiente.
In data 11 luglio 2018 il Gruppo di Coordinamento e Controllo (GCC) costituito con decreto ministeriale del 7 aprile 2017 ai sensi dell’art. 1, comma 6, del decreto ministeriale 31 gennaio 2013, ha approvato la proposta di Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale PRRI per l’area di crisi industriale complessa del territorio del Comune di Venezia elaborata dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. (Invitalia). Il PRRI è finalizzato alla promozione di iniziative imprenditoriali per la riqualificazione del tessuto produttivo esistente, all’aggregazione delle PMI e alla loro collaborazione con le grandi imprese, all’attrazione di nuovi investimenti anche finalizzati alla diversificazione produttiva, al potenziamento della logistica connessa alle attività portuali, al reimpiego dei lavoratori appartenenti a uno specifico bacino di riferimento, al raccordo operativo con gli Accordi e i Protocolli sottoscritti per gli interventi ambientali e infrastrutturali. Approvato con Accordo di Programma del 23 ottobre 2018, siglato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia, dalla Città Metropolitana di Venezia, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, il PRRI prevede uno stanziamento di risorse pubbliche per circa 26,7 milioni di euro (20 milioni di euro stanziati dal MiSE e circa 6,7 milioni di euro dalla Regione del Veneto per il sostegno alle politiche attive del lavoro).
Sono due i principali ambiti di intervento del PRRI:
La Regione del Veneto intende dare il suo contributo al PRRI promuovendo la realizzazione di interventi a sostegno dell’occupazione e della riqualificazione delle competenze professionali di lavoratori disoccupati, lavoratori occupati e/o disoccupati coinvolti in procedure di licenziamento collettivo, lavoratori occupati sospesi percettori di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) e lavoratori occupati con contratti di solidarietà di tipo difensivo, appartenenti al bacino prioritario individuato con DGR n. 2006 del 6 dicembre 2017 e n. 27 dell’11 gennaio 2018. La Regione del Veneto intende inoltre promuovere percorsi d’innovazione aziendale (di processo, di prodotto e organizzativa) delle imprese con sede operativa nel territorio della Città metropolitana di Venezia e/o nei comuni di Massanzago (PD), Trebaseleghe (PD), e Mogliano Veneto (TV), ma con priorità per le imprese ubicate nell’Area di Crisi industriale complessa, per il miglioramento della loro competitività e conseguente ricaduta occupazionale positiva sul territorio.
Con la presente Direttiva, la Regione vuole perseguire i seguenti obiettivi:
La Direttiva prevede le seguenti quattro linee d’intervento:
Percorsi orientati al reinserimento lavorativo dei disoccupati attraverso il rafforzamento delle loro competenze, anche attraverso l’autoimprenditorialità. Sarà data priorità ai progetti riguardanti il reinserimento lavorativo nei settori economici prioritari individuati dal PRRI;
Percorsi di sostegno all’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa delle imprese ubicate nel territorio della Città metropolitana di Venezia e/o nei Comuni di Massanzago (PD), Trebaseleghe (PD), e Mogliano Veneto (TV), ma con priorità per quelle ubicate nell’area di crisi complessa di Venezia, con l’obiettivo di promuoverne la competitività;
Percorsi rivolti ai lavoratori a rischio di disoccupazione e/o a disoccupati a seguito di licenziamento collettivo da parte di imprese in crisi, con l’obiettivo di rafforzare le loro competenze e abilità professionali per un rapido reinserimento lavorativo anche attraverso l’autoimprenditorialità;
Percorsi di Workers buyout WBO per l’acquisizione di un’impresa convenzionale da parte dei dipendenti, l’intera azienda o una parte di essa, con la conseguente costituzione di una cooperativa.
I progetti potranno prevedere, a seconda della linea d’intervento prescelta, l’offerta di diversi strumenti, tra cui: orientamento, formazione, tirocinio, action research, consulenza, coaching, counseling e altri. In alcune linee d’intervento è inoltre previsto l’incentivo all’assunzione per le aziende che assumono i destinatari degli interventi.
Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B al presente provvedimento, saranno finanziati con le seguenti risorse:
Complessivamente lo stanziamento previsto dalla Direttiva è pari a Euro 6.698.945,31.
La spesa trova copertura finanziaria nei seguenti capitoli di spesa:
Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziato, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 6.698.945,31 saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione 2019-2021 approvato con L.R. n. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:
Nell’ambito di questa Direttiva possono presentare proposte progettuali i seguenti soggetti:
Per i soggetti che, pur essendo ancora in fase di accreditamento, avranno ottenuto l’approvazione e il finanziamento di un progetto, l’avvio delle attività progettuali potrà avvenire solo a seguito dell’accettazione definitiva della domanda di accreditamento.
La presentazione delle domande/progetti dovrà avvenire attraverso il Sistema Informativo Unificato (SIU) entro le scadenze previsti dalla Direttiva.
La valutazione avverrà da parte della Direzione Lavoro nei 30 giorni successivi alla data di presentazione dei progetti. Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati vengono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014/2020.
Per la Linea 1 sono previste quattro scadenze per la presentazione delle candidature secondo la procedura “a sportello”, con valutazione comparativa delle proposte. I progetti presentati saranno approvati con Decreti del Direttore della Direzione Lavoro secondo le seguenti tempistiche:
1° sportello:
2° sportello:
3° sportello:
4° sportello:
Qualora la data prevista per gli esiti dell’istruttoria coincida con il sabato o con giornata festiva il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo.
Nell’ambito delle Linee 2, 3 e 4, i soggetti promotori potranno presentare le proposte progettuali in qualsiasi momento (bando “sempre aperto”), dal 1 aprile 2019 al 31 dicembre 2019, fino all’esaurimento delle risorse previste per ciascuna linea d’intervento:
Linea 2:
Linea 3:
Linea 4:
Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente atto, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa, la rimodulazione del budget disponibile all’interno delle singole linee di spesa in relazione all’utilizzo complessivo dello stesso e l’eventuale apertura di ulteriori sportelli per la Linea 1 che si rendessero necessari.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visti:
delibera
Linee 2, 3 e 4, presentazione delle candidature, a partire dal 1 aprile 2019 e fino al 31 dicembre 2019, bando “sempre aperto”, fino all’esaurimento delle risorse previste per ciascuna linea d’intervento:
(seguono allegati)
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