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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 21 del 01 marzo 2019


Materia: Settore secondario

Deliberazione della Giunta Regionale n. 204 del 26 febbraio 2019

Area di Crisi industriale complessa di Venezia. Direttiva per la presentazione di Politiche attive e percorsi di innovazione aziendale a supporto del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI). Legge n. 236 del 19 luglio 1993 e Legge n. 53 del 8 marzo 2000.

Note per la trasparenza

Con la presente deliberazione si provvede all’apertura dei termini per la presentazione di progetti a sostegno del reinserimento lavorativo, attraverso interventi di riqualificazione professionale e autoimprenditorialità, di disoccupati, lavoratori occupati e/o disoccupati coinvolti in procedure di licenziamento collettivo, lavoratori occupati sospesi percettori di CIGS e lavoratori occupati con contratti di solidarietà di tipo difensivo. L’obiettivo è ridurre l’impatto della crisi occupazionale nell’“Area di Crisi Industriale Complessa” di Venezia promuovendo misure di politica attiva per i lavoratori del bacino prioritario individuato con DGR n. 2006/2017 e n. 27/2018. La Direttiva intende inoltre stimolare la realizzazione di progetti d’innovazione delle imprese con priorità per quelle ubicate nell’Area di Crisi industriale complessa.

L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.

La presente Direttiva si inserisce nella cornice delle azioni promosse dalla Regione del Veneto per sostenere e dare risposte concrete ai lavoratori disoccupati, così come a quelli a rischio di disoccupazione o già raggiunti da procedure di licenziamento collettivo in seguito a crisi aziendale, in particolare, il provvedimento intende ridurre l’impatto della crisi occupazionale nel territorio di Venezia.

La realtà industriale del territorio di Venezia è da sempre rappresentata da comparti produttivi quali la chimica, il metalmeccanico, la siderurgia e la cantieristica navale. Particolare rilevanza ricopre il comparto specialistico del vetro, localizzato principalmente sull’isola di Murano. Il Comune di Venezia si distingue inoltre per la quasi totalità (92,8% del totale) di unità locali di imprese appartenenti alla classe 0-9 addetti. La crisi economica degli ultimi anni ha purtroppo colpito questi comparti produttivi accelerando il declino e in molti casi la dismissione delle attività imprenditoriali del territorio determinando uno stato di sofferenza del tessuto socio-economico locale. La crisi ha inoltre avuto un impatto significativo sulle numerose imprese dell’indotto diretto ed indiretto principalmente presenti nella zona industriale di Porto Marghera.

Con DGR n. 2303 del 30 dicembre 2016 la Regione del Veneto ha richiesto che l’intero territorio del Comune di Venezia, la cui superficie è pari a 415,9 km quadrati e la cui popolazione residente al 1 gennaio 2017 è pari a 261.905 abitanti, fosse riconosciuto area di crisi industriale complessa. Tale area di crisi è stata poi istituita con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico (MiSE) del 8 marzo 2017. Le aree di crisi industriale complessa sono quei territori in cui la recessione economica e la perdita occupazionale assumono, per la loro gravità, rilevanza a livello nazionale, in quanto colpiti dalla crisi di una o più imprese di grande o media dimensione, con effetti sull’indotto, o da una grave crisi di uno specifico settore industriale molto radicato e diffuso sul territorio. È stata pertanto rilevata la necessità di pianificare un intervento sistemico in grado di favorire processi di riqualificazione e riconversione produttiva che consentano il perseguimento di un nuovo equilibrio tra le attività industriali e la tutela della salute e dell’ambiente.

In data 11 luglio 2018 il Gruppo di Coordinamento e Controllo (GCC) costituito con decreto ministeriale del 7 aprile 2017 ai sensi dell’art. 1, comma 6, del decreto ministeriale 31 gennaio 2013, ha approvato la proposta di Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale PRRI per l’area di crisi industriale complessa del territorio del Comune di Venezia elaborata dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. (Invitalia). Il PRRI è finalizzato alla promozione di iniziative imprenditoriali per la riqualificazione del tessuto produttivo esistente, all’aggregazione delle PMI e alla loro collaborazione con le grandi imprese, all’attrazione di nuovi investimenti anche finalizzati alla diversificazione produttiva, al potenziamento della logistica connessa alle attività portuali, al reimpiego dei lavoratori appartenenti a uno specifico bacino di riferimento, al raccordo operativo con gli Accordi e i Protocolli sottoscritti per gli interventi ambientali e infrastrutturali. Approvato con Accordo di Programma del 23 ottobre 2018, siglato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia, dalla Città Metropolitana di Venezia, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, il PRRI prevede uno stanziamento di risorse pubbliche per circa 26,7 milioni di euro (20 milioni di euro stanziati dal MiSE e circa 6,7 milioni di euro dalla Regione del Veneto per il sostegno alle politiche attive del lavoro).

Sono due i principali ambiti di intervento del PRRI:

  • promozione di iniziative imprenditoriali per sostenere l’economia locale e tracciare traiettorie di sviluppo sostenibile, incentivando investimenti per migliorare l’efficienza dei processi e l’innovazione dei prodotti;
  • promozione e attuazione di servizi e misure di politica attiva mirati alla riqualificazione, all’aggiornamento delle competenze e al reimpiego di lavoratori, con particolare riferimento ad uno specifico bacino prioritario individuato.

La Regione del Veneto intende dare il suo contributo al PRRI promuovendo la realizzazione di interventi a sostegno dell’occupazione e della riqualificazione delle competenze professionali di lavoratori disoccupati, lavoratori occupati e/o disoccupati coinvolti in procedure di licenziamento collettivo, lavoratori occupati sospesi percettori di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) e lavoratori occupati con contratti di solidarietà di tipo difensivo, appartenenti al bacino prioritario individuato con DGR n. 2006 del 6 dicembre 2017 e n. 27 dell’11 gennaio 2018. La Regione del Veneto intende inoltre promuovere percorsi d’innovazione aziendale (di processo, di prodotto e organizzativa) delle imprese con sede operativa nel territorio della Città metropolitana di Venezia e/o nei comuni di Massanzago (PD), Trebaseleghe (PD), e Mogliano Veneto (TV), ma con priorità per le imprese ubicate nell’Area di Crisi industriale complessa, per il miglioramento della loro competitività e conseguente ricaduta occupazionale positiva sul territorio.

Con la presente Direttiva, la Regione vuole perseguire i seguenti obiettivi:

  • promuovere servizi e misure di politica attiva mirati alla riqualificazione, all’aggiornamento delle competenze e al reinserimento lavorativo;
  • sostenere la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva dei sistemi produttivi veneti tramite la promozione di innovazioni di prodotto, di processo e organizzative;
  • promuovere l’imprenditorialità tramite interventi che valorizzino e permettano la realizzazione di nuove idee imprenditoriali e progetti a sostegno dell’acquisizione di imprese convenzionali in crisi, o di una parte di esse, da parte dei dipendenti e della loro conseguente trasformazione in cooperative di lavoro (Workers Buyout WBO).

La Direttiva prevede le seguenti quattro linee d’intervento:

  • Linea 1 - Reinserimento lavorativo (Risorse disponibili: Euro 3.000.000,00)

Percorsi orientati al reinserimento lavorativo dei disoccupati attraverso il rafforzamento delle loro competenze, anche attraverso l’autoimprenditorialità. Sarà data priorità ai progetti riguardanti il reinserimento lavorativo nei settori economici prioritari individuati dal PRRI;

  • Linea 2 - Innovazione aziendale (di prodotto, di processo, organizzativa) (Risorse disponibili: Euro 2.698.945,31)

Percorsi di sostegno all’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa delle imprese ubicate nel territorio della Città metropolitana di Venezia e/o nei Comuni di Massanzago (PD), Trebaseleghe (PD), e Mogliano Veneto (TV), ma con priorità per quelle ubicate nell’area di crisi complessa di Venezia, con l’obiettivo di promuoverne la competitività;

  • Linea 3 – Obiettivo reimpiego (Risorse disponibili: Euro 500.000,00)

Percorsi rivolti ai lavoratori a rischio di disoccupazione e/o a disoccupati a seguito di licenziamento collettivo da parte di imprese in crisi, con l’obiettivo di rafforzare le loro competenze e abilità professionali per un rapido reinserimento lavorativo anche attraverso l’autoimprenditorialità;

  • Linea 4 - “Workers buyout” WBO (Risorse disponibili: Euro 500.000,00)

Percorsi di Workers buyout WBO per l’acquisizione di un’impresa convenzionale da parte dei dipendenti, l’intera azienda o una parte di essa, con la conseguente costituzione di una cooperativa.

I progetti potranno prevedere, a seconda della linea d’intervento prescelta, l’offerta di diversi strumenti, tra cui: orientamento, formazione, tirocinio, action research, consulenza, coaching, counseling e altri. In alcune linee d’intervento è inoltre previsto l’incentivo all’assunzione per le aziende che assumono i destinatari degli interventi.

Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B al presente provvedimento, saranno finanziati con le seguenti risorse:

  • Legge n. 236/93 “Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione”, di cui al Decreto Direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 78/Cont/V/2011, di ripartizione delle risorse per il sostegno di iniziative a favore dell'aggiornamento e dell'accrescimento delle competenze dei lavoratori, con stanziamento pari a Euro 3.900.000;
  • Legge 53/2000 “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”, di cui ai Decreti Direttoriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali DI 106/Segr DG/2013 e DI 107/Segr DG/2013, di ripartizione delle risorse per il finanziamento di progetti per il contrasto allo stato di crisi occupazionale, con stanziamento rispettivamente pari a Euro 1.391.568,07 e Euro 1.407.377,24 per un totale pari a Euro 2.798.945,31.

Complessivamente lo stanziamento previsto dalla Direttiva è pari a Euro 6.698.945,31.

La spesa trova copertura finanziaria nei seguenti capitoli di spesa:

  • per Euro 3.900.000,00 Legge n. 236/93, DD n. 78/Cont/V/2011, capitolo 100236 del bilancio di previsione 2019-2021, trasferimenti per interventi di promozione di piani formativi aziendali, settoriali, territoriali e sviluppo della prassi di formazione continua (art. 9, L. 19/07/1993, n.236 - D.M. Lavoro e Politiche Sociali 21/12/2001);
  • per Euro 2.798.945,31 Legge 53/2000, DI 106/Segr DG/2013 e DI 107/Segr DG/2013, capitolo 72073 del bilancio di previsione 2019-2021, trasferimenti per il finanziamento di progetti di formazione di lavoratori occupati (art. 6, c. 4, L. 08/03/2000, n.53).

Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziato, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 6.698.945,31 saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione 2019-2021 approvato con L.R. n. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:

  • Esercizio di imputazione 2019 - Euro 2.700.000,00
  • Esercizio di imputazione 2020 - Euro 1.500.000,00
  • Esercizio di imputazione 2021 - Euro 2.498.945,31

Nell’ambito di questa Direttiva possono presentare proposte progettuali i seguenti soggetti:

  • soggetti accreditati iscritti nell'elenco di cui alla L.R. n. 3 del 13 marzo 2009 art. 25 ("Accreditamento") degli Enti accreditati ai Servizi al Lavoro, oppure i soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento ai Servizi al Lavoro ai sensi della D.G.R. n. 2238 del 20 dicembre 2011 e successive modifiche ed integrazioni di cui alla DGR n. 1656/2016;
  • soggetti accreditati iscritti nell'elenco di cui alla L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 e s.m.i. ("Istituzione dell'elenco regionale degli organismi di formazione accreditati") per l'ambito della Formazione Continua e per l’ambito della Formazione Superiore, oppure i soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento per l’ambito della Formazione Continua e/o della Formazione Superiore ai sensi della D.G.R. n. 359 del 13 febbraio 2004 e successive modifiche ed integrazioni di cui alla DGR n. 4198/2009 ed alla DGR n. 2120/2015;
  • aziende con sede operativa nel territorio della Città metropolitana di Venezia e/o nei Comuni di Massanzago (PD), Trebaseleghe (PD) e Mogliano Veneto (TV), con priorità per le aziende ubicate nell’Area di Crisi industriale complessa del Comune di Venezia, in partenariato con università o altri organismi di ricerca.

Per i soggetti che, pur essendo ancora in fase di accreditamento, avranno ottenuto l’approvazione e il finanziamento di un progetto, l’avvio delle attività progettuali potrà avvenire solo a seguito dell’accettazione definitiva della domanda di accreditamento.

La presentazione delle domande/progetti dovrà avvenire attraverso il Sistema Informativo Unificato (SIU) entro le scadenze previsti dalla Direttiva.

La valutazione avverrà da parte della Direzione Lavoro nei 30 giorni successivi alla data di presentazione dei progetti. Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati vengono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014/2020.

Per la Linea 1 sono previste quattro scadenze per la presentazione delle candidature secondo la procedura “a sportello”, con valutazione comparativa delle proposte. I progetti presentati saranno approvati con Decreti del Direttore della Direzione Lavoro secondo le seguenti tempistiche:

1° sportello:

  • periodo di apertura: dal 1 al 30 aprile 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 31/05/2019
  • scadenza avvio progetto: 30/06/2019
  • scadenza termine progetto: 30/06/2020

2° sportello:

  • periodo di apertura: dal 1 al 30 giugno 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 31/07/2019
  • scadenza avvio progetto: 15/09/2019
  • scadenza termine progetto: 15/09/2020

3° sportello:

  • periodo di apertura: dal 1 al 30 settembre 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 31/10/2019
  • scadenza avvio progetto: 30/11/2019
  • scadenza termine progetto: 30/11/2020

4° sportello:

  • periodo di apertura: dal 1 al 30 ottobre 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 30/11/2019
  • scadenza avvio progetto: 31/12/2019
  • scadenza termine progetto: 31/12/2020

Qualora la data prevista per gli esiti dell’istruttoria coincida con il sabato o con giornata festiva il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo.

Nell’ambito delle Linee 2, 3 e 4, i soggetti promotori potranno presentare le proposte progettuali in qualsiasi momento (bando “sempre aperto”), dal 1 aprile 2019 al 31 dicembre 2019, fino all’esaurimento delle risorse previste per ciascuna linea d’intervento:

Linea 2:

  • durata massima progetti: 18 mesi
  • termine ultimo avvio progetti: 29/02/2020
  • termine massimo di chiusura progetti: 31/08/2021

Linea 3:

  • durata massima progetti: 12 mesi
  • termine ultimo avvio progetti: 29/02/2020
  • termine massimo di chiusura progetti: 28/02/2021

Linea 4:

  • durata massima progetti: 18 mesi
  • termine ultimo avvio progetti: 29/02/2020
  • termine massimo di chiusura progetti: 31/08/2021

Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:

  • l’Avviso relativo alla presentazione delle domande di ammissione agli interventi, Allegato A;
  • la Direttiva per la realizzazione degli interventi: “Area di Crisi Industriale Complessa di Venezia - Politiche attive e percorsi di innovazione aziendale a supporto del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI)”, Allegato B.

La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente atto, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa, la rimodulazione del budget disponibile all’interno delle singole linee di spesa in relazione all’utilizzo complessivo dello stesso e l’eventuale apertura di ulteriori sportelli per la Linea 1 che si rendessero necessari.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

Visti:

  • Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis»;
  • Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato, così come modificato dal ex Reg. (UE) 1084/2017;
  • Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee “Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” – al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni - volta a promuovere politiche innovative con un impegno sinergico dell’Unione Europea e dei singoli Stati per una crescita dell’occupazione nei paesi dell'Unione;
  • Risoluzione del Parlamento Europeo “Creating labour market conditions favourable for work-life balance” del 2 agosto 2016 che al punto 2, sottolinea che “la conciliazione tra vita professionale, privata e familiare deve essere garantita quale diritto fondamentale di tutti, nello spirito della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, con misure che siano disponibili a ogni individuo, non solo alle giovani madri”;
  • D.Lgs. 118/2011 e s.m.i. - “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
  • Decreto Legge 12 luglio 2018, n. 87 “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese” convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96 (in G.U. 11/08/2018, n. 186);
  • Legge 28 giugno 2012, n. 92 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” e successive modifiche e integrazioni;
  • Legge n. 183 del 10 dicembre 2014, “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”;
  • Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 - “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.”;
  • Decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante “Misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e in particolare l’articolo 27 con il quale la disciplina in materia di riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale complessa è stata riordinata;
  • Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 31 gennaio 2013, di “Attuazione dell’articolo 27, comma 8, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese”, con il quale sono stati dettati i criteri per l'individuazione delle situazioni di crisi industriale complessa;
  • Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 31 gennaio 2013 che prevede che la Regione interessata, mediante deliberazione della Giunta regionale, presenti al Ministero dello sviluppo economico una istanza di riconoscimento di situazione di crisi industriale complessa comprendente la relativa descrizione dei fattori di complessità della crisi industriale in termini di significatività sulla politica industriale nazionale, l’individuazione dei territori interessati dalla crisi con riferimento ai parametri statistici dei Sistemi Locali di Lavoro (SLL) e la proposta di massima dei contenuti del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale;
  • Decreto del Ministro dello sviluppo economico, adottato di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del 19 novembre 2013 di “Attuazione dell’articolo 27, comma 7, del decreto-legge 22 giugno 2012, n..83”, con il quale sono stati individuati i criteri per la disciplina degli interventi per le politiche attive del lavoro per le situazioni di crisi industriale complessa;
  • Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico (MiSE) del 8 marzo 2017 che istituisce l’area di crisi industriale complessa del comune di Venezia;
  • Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 7 aprile 2017 che ha costituito, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, del decreto ministeriale 31 gennaio 2013, il Gruppo di Coordinamento e Controllo per l'area di crisi industriale complessa di Venezia con il compito di definire e attuare il "Progetto di riconversione e riqualificazione industriale" (PRRI);
  • Legge 22 maggio 2017, n. 81 recante ‘misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato;
  • Accordo di Programma per l'attuazione del PRRI sottoscritto lo scorso 23 ottobre 2018 a Roma tra Ministero dello sviluppo economico, Regione del Veneto, Comune e Città Metropolitana di Venezia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Anpal, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e Invitalia;
  • La Legge Regionale n. 39/2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione” e successive modifiche e integrazioni;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 3289 del 21 dicembre 2010, “L.R. n. 19/2002 “Istituzione dell’elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati. Approvazione delle Linee Guida e contestuale revoca delle DD.G.R. n. 971 del 19 aprile 2002; n. 1339 del 9 maggio 2003; n. 113 del 21 gennaio 2005; n. 3044 del 2 ottobre 2007 (limitatamente alla modifica apportata alla D.G.R. n. 971/2002); n. 1265 del 26 maggio 2008; n. 1768 del 6 luglio 2010”;
  • Legge regionale n. 47 del 29/12/2017, di approvazione del Bilancio Regionale di previsione 2018/2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2120 del 30 dicembre 2015, “Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 670 del 28/04/2015 - Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 671 del 28/04/2015 - Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard;
  • Legge Regionale n. 3 del 13 marzo 2009 “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro”, così come modificata dalla Legge Regionale n. 21 del 08/06/2012;
  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 1675 del 18 ottobre 2011 “Approvazione delle linee di intervento in tema di Valorizzazione del Capitale Umano. Politiche per l’occupazione e l’occupabilità", nel quadro della ripresa economica del sistema produttivo veneto;
  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 2303 del 30 dicembre 2016 “Riconoscimento dell'area di crisi complessa del comune di Venezia. Art. 1 comma 3 del decreto ministeriale del 31 gennaio 2013, attuativo dell'art. 27, comma 8, del decreto-legge 22 giugno 2012 n. 83”;
  • Vista la L.R. n. 45 del 21/12/2018 “Bilancio di previsione 2019-2021”;
  • Visto il Decreto del Segretario Generale della Programmazione  n. 12 del 28/12/2018 “Bilancio finanziario gestionale 2019-2021”;
  • Vista la DGR 67 del 29.01.2019 “Direttive per la gestione del bilancio di previsione 2019-2021”;
  • Vista la DGR 1928 del 21.12.2018 “Approvazione del Documento Tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione 2019-2021”.

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parte integrante e sostanziale del provvedimento;
     
  2. di approvare l’Avviso pubblico per la presentazione di progetti nell’ambito della Direttiva: “Area di Crisi Industriale Complessa di Venezia - Politiche attive e percorsi di innovazione aziendale a supporto del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI)”, di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto;
     
  3. di approvare la relativa Direttiva per la realizzazione di interventi: “Area di Crisi Industriale Complessa di Venezia - Politiche attive e percorsi di innovazione aziendale a supporto del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI)”, di cui all’Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto;
     
  4. di prendere atto dell’approvazione del Testo Unico dei beneficiari avvenuta con Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 670 del 28 aprile 2015 e della diretta applicazione del medesimo per il bando in premessa per alcune tipologie di strumenti;
     
  5. di stabilire che le domande di ammissione al finanziamento e relativi allegati dovranno essere inviate così come di seguito indicato:

    Linea 1, presentazione delle candidature secondo la procedura “a sportello”:

    1° sportello:
  • periodo di apertura: dal 1 al 30 aprile 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 31/05/2019
  • scadenza avvio progetto: 30/06/2019
  • scadenza termine progetto: 30/06/2020

2° sportello:

  • periodo di apertura: dal 1 al 30 giugno 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 31/07/2019
  • scadenza avvio progetto: 15/09/2019
  • scadenza termine progetto: 15/09/2020

3° sportello:

  • periodo di apertura: dal 1 al 30 settembre 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 31/10/2019
  • scadenza avvio progetto: 30/11/2019
  • scadenza termine progetto: 30/11/2020

4° sportello:

  • periodo di apertura: dal 1 al 30 ottobre 2019
  • data di pubblicazione istruttoria: 30/11/2019
  • scadenza avvio progetto: 31/12/2019
  • scadenza termine progetto: 31/12/2020

Linee 2, 3 e 4, presentazione delle candidature, a partire dal 1 aprile 2019 e fino al 31 dicembre 2019, bando “sempre aperto”, fino all’esaurimento delle risorse previste per ciascuna linea d’intervento:

Linea 2:

  • durata massima progetti: 18 mesi
  • termine ultimo avvio progetti: 29/02/2020
  • termine massimo di chiusura progetti: 31/08/2021

Linea 3:

  • durata massima progetti: 12 mesi
  • termine ultimo avvio progetti: 29/02/2020
  • termine massimo di chiusura progetti: 28/02/2021

Linea 4:

  • durata massima progetti: 18 mesi
  • termine ultimo avvio progetti: 29/02/2020
  • termine massimo di chiusura progetti: 31/08/2021
  1. di affidare la valutazione dei progetti pervenuti al nucleo di valutazione nominato dal Direttore della Direzione Lavoro;
     
  2. di determinare in Euro 6.698.945,31 il budget complessivo disponibile per le azioni in premessa indicate a valere sui fondi stanziati dalle seguenti leggi:
  • Legge n. 236/93 “Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione”, di cui al Decreto Direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 78/Cont/V/2011, di ripartizione delle risorse per il sostegno di iniziative a favore dell'aggiornamento e dell'accrescimento delle competenze dei lavoratori, con stanziamento pari a Euro 3.900.000,00;
  • Legge 53/2000 “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”, di cui ai Decreti Direttoriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali DI 106/Segr DG/2013 e DI 107/Segr DG/2013, di ripartizione delle risorse per il finanziamento di progetti per il contrasto allo stato di crisi occupazionale, con stanziamento rispettivamente pari a Euro 1.391.568,07 e Euro 1.407.377,24 per un totale pari a Euro 2.798.945,31.
  1. di stabilire che la spesa trovi copertura finanziaria nei seguenti capitoli:
  • per Euro 3.900.000,00 Legge n. 236/93, DD n. 78/Cont/V/2011, capitolo 100236 del bilancio di previsione 2019-2021, “trasferimenti per interventi di promozione di piani formativi aziendali, settoriali, territoriali e sviluppo della prassi di formazione continua (art. 9, L. 19/07/1993, n.236 - D.M. Lavoro e Politiche Sociali 21/12/2001)”;
  • per Euro 2.798.945,31 Legge 53/2000, DI 106/Segr DG/2013 e DI 107/Segr DG/2013, capitolo 72073 del bilancio di previsione 2019-2021, “trasferimenti per il finanziamento di progetti di formazione di lavoratori occupati (art. 6, c. 4, L. 08/03/2000, n.53)”.
  1. di stabilire che, nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 6.698.945,31, saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione 2019-2021 approvato con L.R. n. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:
  • Esercizio di imputazione 2019 - Euro 2.700.000,00
  • Esercizio di imputazione 2020 - Euro 1.500.000,00
  • Esercizio di imputazione 2021 - Euro 2.498.945,31
  1. di stabilire che con specifico e successivo decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente atto, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa, la rimodulazione del budget disponibile all’interno delle singole linee di spesa in relazione all’utilizzo complessivo dello stesso e l’eventuale apertura di ulteriori sportelli per la Linea 1 che si rendessero necessari;
     
  2. di stabilire che la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 40%;
     
  3. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;
     
  4. di incaricare il Direttore pro tempore della Direzione Lavoro dell’esecuzione del presente atto;
     
  5. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art. 26, comma 1 del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 così come modificato dal D.Lgs 9772016;
     
  6. di pubblicare la presente Deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

(seguono allegati)

204_AllegatoA_389257.pdf
204_AllegatoB_389257.pdf

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