Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 122 del 11 dicembre 2018


Materia: Venezia, salvaguardia

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1726 del 19 novembre 2018

Piano di riallocazione di fondi della Legge Speciale per Venezia di competenza regionale derivanti da economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 152, datata 6 novembre 2018.

Note per la trasparenza

Si prende atto del piano di riallocazione dei fondi della Legge Speciale per Venezia derivanti da economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti e approvato dal Consiglio Regionale, con Deliberazione n. 152 datata 6 novembre 2018, per dare attuazione ad interventi finalizzati al disinquinamento della Laguna di Venezia. Contestualmente si approvano gli Schemi di Disciplinare e di Convenzione per la realizzazione delle opere programmate, regolanti i rapporti tra la Regione ed i Soggetti Attuatori.

L'Assessore Roberto Marcato riferisce quanto segue.

La salvaguardia di Venezia e della sua Laguna è l'obiettivo della Legge Speciale n. 171 del 16 aprile 1973, cui hanno fatto seguito la L. n. 798/1984, la L. n. 360/1991 e la L. n. 139/1992, che definiscono gli obiettivi strategici, le procedure per realizzarli e le competenze dei diversi soggetti istituzionali cui è demandata l’attuazione degli interventi.

In particolare, sono in capo alla Regione del Veneto i compiti relativi al disinquinamento delle acque, al risanamento, alla tutela ambientale ed alla gestione del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.

Con Legge Regionale n. 17 del 27/02/1990, la Regione ha stabilito le “Norme per l’esercizio delle funzioni di competenza regionale per la salvaguardia e il disinquinamento della Laguna di Venezia e del bacino in essa scolante”.

L’art. 3 della sopracitata L.R. n. 17/1990 prevede che la Regione adotti un “Piano per la prevenzione dell’inquinamento ed il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia”.

Sulla scorta di tale dettato normativo e sulla base delle conoscenze ambientali acquisite sull’ecosistema lagunare, il Consiglio Regionale, con provvedimento n. 24 del 1° marzo 2000, ha approvato il documento di programmazione e pianificazione denominato “Piano per la prevenzione dell’inquinamento ed il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia - Piano Direttore 2000”.

La L.R. n. 17/1990 stabilisce all’art. 4, comma 1, che la Giunta Regionale, sulla base degli obiettivi e delle linee guida del “Piano Direttore” ed in relazione ai finanziamenti disponibili, predisponga i programmi degli interventi da attuare, che sono successivamente approvati dal Consiglio Regionale.

In tale contesto, la Giunta Regionale con Deliberazione n. 97/CR del 2 ottobre 2018, ha presentato al Consiglio Regionale una proposta di riallocazione di fondi recati dalla Legge Speciale per Venezia, derivanti da economie di spesa maturate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti, per un importo complessivo di € 14.997.495,00, utilizzabili per dare attuazione ad un programma di opere di disinquinamento e risanamento delle acque del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.

La proposta è stata esaminata nel corso della seduta n. 115 della II Commissione Consiliare del 25/10/2018 e la versione definitiva del riparto è stata quindi approvata dal Consiglio Regionale, con Deliberazione n. 152 datata 6 novembre 2018 per un importo complessivo invariato di € 14.997.495,00.

Tale disponibilità finanziaria è determinata dal concorrere di diverse fonti di finanziamento, dettagliate nel prospetto sottoriportato: 

RISORSE FINANZIARIE RIALLOCATE

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 768/1993 e DGR n. 4977/1993) a valere sui fondi recati dalla Legge n. 139/1992 Es. 1993.

 €   829.687,70

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alle DCR n. 1115/1995 e n. 111/1996 e alle DGR n. 6400/1995, n. 3324/1996 e n. 4533/1996) a valere sui fondi recati dalle Leggi n. 139/1992 II^ tranche e n. 539/1995 Es. 1996.

€    701.384,59

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 169/1996 e alla DGR n. 553/1997) a valere sui fondi recati dalla Legge n. 539/1995 Es. 1997.

€       62.535,24

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 45/1999 e alla DGR n. 2924/1999) a valere sui fondi recati dalla Legge n. 345/1997 Es. 1998.

€     548.396,59

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 23/2000 e alla DGR n. 1834/2000) a valere sui fondi recati dalla Legge n. 448/1998 Es. 1999/2000/2001.

€   4.120.982,79

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 70/2001 e alla DGR n. 794/2002) a valere sui fondi recati dalla Legge n. 488/1999 Es. 2002/2003.

€      653.950,83

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 24/2004 e alla DGR n. 3094/2004) a valere sui fondi recati dalle Leggi n. 388/2000 e 448/2001.

€   7.755.274,13

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 10/2012 e alla DGR n. 1169/2012) a valere sui fondi recati dalle Leggi n. 448/1998, n. 388/2000 e n. 448/2001 (maggiori e più favorevoli mutui)

€      115.642,00

Risorse non utilizzate per attività di ricerca stanziate a favore della Regione del Veneto con DCR n. 10/2012 e DGR n. 1169/2012 a valere sui fondi recati dalle Leggi n. 448/1998, n. 388/2000 e n. 448/2001 (maggiori e più favorevoli mutui)

€       150.000,00

Economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti (di cui alla DCR n. 11/2009 e alla DGR n. 1270/2000) a valere sui fondi recati dalla Legge n. 296/2006.

€         59.641,13

TOTALE RISORSE

   €  14.997.495,00

 

Gli interventi finanziati con il presente piano di riparto, le cui schede progettuali sono riportate nell’Allegato A al presente provvedimento, sono coerenti con le linee guida e gli obiettivi individuati dal programma per il risanamento della Laguna di Venezia, per il trattamento dei carichi inquinanti di origine civile ed industriale, nonché per la riduzione dei carichi di origine diffusa, di cui al Piano Direttore 2000, approvato dal Consiglio Regionale con DCR n. 24/2000.

I criteri in base ai quali sono stati individuati gli interventi tengono conto sia di obblighi non derogabili, sia dell’ottimizzazione/completamento di interventi già avviati, ovvero di attività, quali i monitoraggi ambientali, alla cui attuazione la Commissione Europea pone particolare attenzione.

Nel cosiddetto settore “Territorio”, è prevista l’assegnazione di uno specifico finanziamento di € 2.500.000,00 al Consorzio di Bonifica Bacchiglione per il completamento dell’impianto idrovoro denominato “Altipiano” (scheda progetto B/1), in Comune di Codevigo, funzionale alla messa in sicurezza idraulica di un vasto territorio del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia, ricadente nei comuni della Saccisica.

Il completamento dell’impianto idrovoro Altipiano si inserisce nel contesto più generale degli interventi per la messa in sicurezza della Botte a Sifone di Conche sottopassante il fiume Brenta, che costituisce l’unico manufatto che permette lo scarico di un bacino idraulico molto esteso (6450 ha circa), comprendente, i territori di 8 Comuni in Provincia di Padova: Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Correzzola, Piove di Sacco, Polverara e Pontelongo.

Tale complesso di interventi è stato oggetto di uno specifico Protocollo di Intesa tra la Regione del Veneto ed il Magistrato alle Acque di Venezia (ora Provveditorato Interregionale alle OO.PP.), il cui schema è stato approvato con DGR n. 3968 del 09/11/1999.

Nell’ambito di tale Protocollo di Intesa, la quota a carico della Regione del Veneto per il “Progetto definitivo per la messa in sicurezza della botte a sifone sottopassante il Fiume Brenta in località Conche, in Comune di Codevigo (PD) (importo complessivo di € 9.100.000,00), ammontava a € 2.274.913,80, a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia ripartiti con DCR n. 23 del 01/03/2000 (recepita dalla DGR n. 1834/2000) e con DCR n. 24 del 04/05/2004 (alla quale ha fatto seguito la presa d’atto della Giunta Regionale con DGR n. 3094 del 01/10/2004).

Nel corso dell’attuazione degli interventi è emerso che, per poter intervenire all’interno delle canne, era necessario realizzare un impianto idrovoro per la messa all’asciutto delle canne stesse, in modo da renderle ispezionabili.

In tale contesto, per risolvere definitivamente i problemi di sicurezza idraulica del bacino idraulico sotteso alla Botte di Conche, è necessario realizzare, contemporaneamente ai lavori di ristrutturazione della botte sopra descritti, un nuovo impianto idrovoro, denominato “Altipiano”. La realizzazione dell’opera è stata prevista in due stralci.

Con DGR n. 252/2012, sulla base del Parere VIA n. 292/2010, è stato approvato il progetto di primo stralcio, dell’importo complessivo di € 3.500.000,00.

Successivamente, con DGR n. 2090/2012, è stato approvato lo Schema di Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e il Magistrato alle Acque di Venezia (ora Provveditorato Interregionale alle OO.PP.) per la realizzazione del 1° stralcio dell’impianto idrovoro in oggetto. La quota a carico della Regione del Veneto ammontava a € 2.500.000,00 a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia ripartiti con DCR n. 11 del 05/03/2009 (alla quale ha fatto seguito la presa d’atto della Giunta Regionale con DGR n. 1270/2009).

Con il presente provvedimento, si assegna al Consorzio di Bonifica Bacchiglione, nel cui comprensorio ricade l’impianto idrovoro, un finanziamento di ulteriori € 2.500.000,00 per consentire il completamento dell’impianto idrovoro “Altipiano”.

Tra gli interventi di riqualificazione della rete idrografica, rientra il cofinanziamento, per un importo di € 5.662.495,00, del progetto relativo agli “Interventi sulla rete idraulica del Bacino Lusore” (scheda progetto A/9), riconducibile all’Accordo di Programma per la gestione dei sedimenti di dragaggio dei canali di grande navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell’area di Venezia – Malcontenta – Marghera, sottoscritto in data 31/03/2008 e denominato “Accordo di Programma Moranzani”.

Il progetto definitivo dell’intervento (che è stato approvato con Decreto n. 25 del 06/08/2012 del Commissario Delegato per l’emergenza socio economico ambientale relativa ai canali portuali di grande navigazione della Laguna di Venezia, di cui all’OPCM n. 3383/2004, a cui ora è subentrata la Regione del Veneto, ai sensi dell’Ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile n. 69 del 29/03/2013, quale Amministrazione competente al coordinamento delle attività necessarie al completamento degli interventi), è stato oggetto di uno specifico finanziamento nell’ambito del “Piano Stralcio per le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta al rischio di alluvione” di cui al DPCM del 15 settembre 2015.

A tale intervento (a cui è stato assegnato il Codice ReNDiS 05IR001/G4), dell’importo complessivo di € 67.521.068,19, sono stati destinati dal suddetto “Piano Stralcio” € 61.858.573,19 finanziati con risorse del MATTM, precisando che la quota residua di € 5.662.495,00 sarebbe stata individuata a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia di competenza regionale.

Un altro criterio di scelta che ha guidato la stesura del presente riparto, è stato quello di privilegiare il finanziamento di interventi urgenti che non trovano copertura in un sistema tariffario, come le bonifiche di siti inquinati.

In tale ambito, è stata assegnata un’ulteriore quota di finanziamento, pari a € 2.500.000,00, per il “Completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito contaminato denominato “Ex Nuova ESA”, sito nei comuni di Mogliano Veneto (TV) e Marcon (VE) - (scheda progetto B/2).

Tale intervento ha già beneficiato di un finanziamento di € 2.000.000,00 assegnato al Comune di Marcon con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 11 del 5 marzo 2009 (recepita dalla DGR n. 1270 del 5/05/2009), nonché di ulteriori € 835.485,17 assegnati con DGR n. 1108 del 31/07/2018.

La tipologia degli interventi eseguiti, nonché l’elencazione delle attività ancora da completare, sono dettagliatamente riportati nel documento “Attività di rimozione rifiuti pericolosi presso il sito della Ex Nuova Esa a Marcon”, redatto in data 27/07/2012, congiuntamente dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia e da ARPAV.

I lavori di messa in sicurezza finora attuati sono stati affidati a Veneto Acque S.p.A., così come stabilito dalla DGR n. 1858 del 18.09.2012.

L’ulteriore assegnazione di € 2.500.000,00, di cui al presente provvedimento, permette di concludere le attività di messa in sicurezza del sito previste dal sopracitato documento ARPAV - VV.F. del 27/07/2012.

Infatti, Veneto Acque SpA, dopo aver concluso la prima fase di allontanamento dei rifiuti sulla base dell’Ordinanza del Sindaco del Comune di Marcon n. 55 del 10/10/2013, consistente nella rimozione e smaltimento dei rifiuti costituiti da P2S5 “penta solfuro di fosforo” e nella Messa In Sicurezza di Emergenza di taluni rifiuti pericolosi a fronte del rinvenimento di tracce di mercurio durante le operazioni di pulizia del guano all’interno del capannone identificato “C” (Fase 1 – Smaltimento), ha avviato e concluso la Fase 2, relativa alla Messa in Sicurezza di Emergenza, nonché all’allontanamento di ulteriori rifiuti pericolosi,

Una volta ultimata la Fase 2 e a seguito dell’esito delle Conferenze di Servizi convocate in data 06/06/2018 e del 19/06/2018, si è convenuto di mantenere le priorità di intervento già segnalate nel documento predisposto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia e da ARPAV, del 27/07/2012, al fine identificare le modalità di prosecuzione degli interventi e in considerazione della possibilità di utilizzare ulteriori risorse finanziarie a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia di competenza regionale.

Veneto Acque S.p.A. ha trasmesso, con nota prot. n. 395 del 14/09/2018 (acquisita agli atti al prot. n. 374045 del 14/09/2018), il documento programmatico relativo alle attività da eseguire per la risoluzione definitiva della criticità ambientale del sito in parola, facendo sempre riferimento al documento predisposto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia e da ARPAV del 27/07/2012.

Le attività programmate si configurano pertanto come il proseguimento degli interventi avviati da Veneto Acque SpA a seguito della DGR n. 1108 del 31/07/2018.

Il dettaglio relativo alle attività per il “Completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito contaminato denominato “Ex Nuova ESA”, nonché le relative modalità di erogazione e di rendicontazione, sono specificati nello schema di Convenzione, riportato nell’Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

Si precisa che Veneto Acque S.p.A. è una società in house interamente partecipata dalla Regione del Veneto e le previsioni contenute nello Statuto Sociale configurano l’esistenza di un controllo, da parte della Regione del Veneto su Veneto Acque S.p.A., assimilabile a quello esercitato nei confronti dei propri Uffici.

La Società svolge un’attività prevalentemente rivolta alla Regione del Veneto e pertanto sussistono in capo alla Società i requisiti generali richiesti in materia di “in house providing” dalla normativa europea e nazionale (articoli 5 e 192, co. 2, del D. Lgs. n. 50/2016 – Codice Appalti) e si segnala che in data 08/02/2018 è stata formulata la domanda di iscrizione n. #342 della Società nell'Elenco delle società in house previsto dall'art. 192 del decreto legislativo 50/2016.

L’affidamento a Veneto Acque S.p.A. risulta pertanto la scelta più opportuna in termini di efficienza, economicità e qualità del servizio considerato inoltre che la Società, ha nel proprio oggetto sociale “attività in materia di bonifica di siti inquinati di competenza pubblica. Attività di progettazione ed esecuzione di interventi sperimentali di bonifica e/o detossificazione, di studio in materia di bonifica; attività "in campo" quali indagini ambientali, piani di caratterizzazione, analisi di rischio, piani di monitoraggio e quant'altro in materia di bonifica, nonché attività di pronto intervento necessarie per evitare contaminazioni ambientali, il tutto anche all'interno dei siti di interesse nazionale ricadenti nel territorio della Regione Veneto”.

Si evidenzia inoltre che Veneto Acque SpA, con la precitata nota prot. 395 del 14/09/2018, ha precisato che le funzioni di Committenza vengono svolte da personale interno alla Società, con risorse economiche derivanti dagli importi di progetto di cui al quadro economico approvato; le attività legate ai processi di avvio, di pianificazione e di controllo delle opere, di cui al D. Lgs. 50/2016 e s.m.i e DPR 207/2010, verranno svolte da personale interno alla Società, dotato dei necessari requisiti tecnico-professionali, con uno sconto del 20%, rispetto all’importo determinato, per le medesime prestazioni, dal D.M. 17 giugno 2016 “Approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione adottato ai sensi dell'art. 24, comma 8, del decreto legislativo n. 50 del 2016”.

Inoltre se fosse necessario esternalizzare attività progettuali e di studio specialistiche, oltre che per l’affidamento dei lavori, Veneto Acque SpA Società provvederà ad acquisire detti lavori, servizi e forniture in osservanza del D. Lgs. n. 50/2016 (Codice dei Contratti), al fine dell’individuazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa disponibile nel mercato.

Nell’ambito della riallocazione di risorse finanziarie a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia, di cui al presente provvedimento, è stata inoltre assegnata una adeguata disponibilità finanziaria per l’aggiornamento del Piano Direttore 2000, oltre che per la copertura delle quote di cofinanziamento di progetti europei che prevedono il coinvolgimento diretto della Regione del Veneto (con particolare riferimento al programma comunitario LIFE) – (scheda progetto C/1) e finalizzati alla salvaguardia ambientale/naturalistica della Laguna di Venezia, ai sensi di quanto stabilito dalle Direttive Europee in materia di attuazione della Rete Natura 2000 (Direttiva Habitat 92/43/CEE e Direttiva Uccelli 2009/147/CE). Nell’ambito della medesima scheda progetto C/1 è prevista la possibilità di destinare una quota parte delle risorse per avviare una serie di attività volte a supportare le funzioni di RUP del Progetto Integrato Fusina.

Un’altra priorità è costituita dalla prosecuzione dei monitoraggi ambientali nel Bacino Scolante e nella Laguna di Venezia (scheda progetto C/2), alla cui attuazione provvede ARPAV, ponendo particolare attenzione a mantenere la continuità delle serie storiche dei monitoraggi pregressi.

In particolare, nell’ambito dell’attuazione del Piano di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (approvato, nella sua versione aggiornata, con DPCM del 27 ottobre 2016), si garantirà il proseguimento delle attività di monitoraggio ambientale, in stretto coordinamento con l’Autorità di Bacino Distrettuale, finalizzate al conseguimento degli obiettivi posti dalla Direttiva 2000/60/CE e dalla normativa nazionale di recepimento.

In tale contesto, ARPAV provvede, su incarico della Regione, all’attuazione delle attività di monitoraggio finalizzate alla definizione dello stato ecologico dei corpi idrici della Laguna di Venezia e dello stato chimico ed ecologico dei corpi idrici del Bacino Scolante, nonché alla verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Legge Speciale per Venezia.

Va precisato che la Regione del Veneto, ai sensi del D.M. 17/07/2009, è il soggetto responsabile per l’attuazione dei monitoraggi ambientali ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, a cui compete oltretutto la trasmissione al Ministero dell’Ambiente delle informazioni relative alle reti di monitoraggio, allo stato dei corpi idrici ed alla loro classificazione, comprese quindi quelle riguardanti la Laguna di Venezia, per quanto attiene, quindi, sia lo stato chimico, sia lo stato ecologico.

Per quanto attiene alla Laguna di Venezia, sono stati individuati 11 corpi idrici naturali, cui si aggiungono 3 corpi idrici fortemente modificati (uno in centro storico e 2 valli da pesca contigue della laguna nord e centro-sud).

Le modalità di esecuzione del monitoraggio chimico e il monitoraggio ecologico sono state concordate d’intesa tra gli Enti competenti per la salvaguardia della Laguna di Venezia, nell’ambito di uno specifico tavolo tecnico, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, al quale partecipano il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto-Trentino Alto Adige - Friuli Venezia Giulia (ex Magistrato alle Acque di Venezia), il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione del Veneto, ISPRA ed ARPAV.

Nell’ambito di tale tavolo di lavoro, è stato stabilito che dell’attuazione del piano di monitoraggio per la definizione dello stato chimico dei corpi idrici lagunari si sarebbe fatto carico il Provveditorato Interregionale alle OO.PP., mentre la Regione del Veneto avrebbe provveduto all’attuazione dei monitoraggi per la definizione dello stato ecologico della Laguna di Venezia.

Sulla scorta di tale indicazione sono state quindi programmate e avviate le campagne di monitoraggio ambientale, secondo le modalità stabilite dalla Direttiva 2000/60/CE, dal D. Lgs n. 152/2006, che sono proseguite per un periodo di sei anni, dal 2010 al 2015.

Con Deliberazione n. 1714/2011, la Giunta Regionale ha approvato il progetto di monitoraggio ambientale “Mo.V.Eco I” per la definizione dello stato ecologico dei corpi idrici della Laguna di Venezia per il triennio 2010-2012, ai sensi del D. Lgs 152/2006, redatto ed attuato da ARPAV, in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell’importo complessivo di € 850.000,00

Successivamente, con DGR n. 2258/2013, è stato approvato il Progetto “Mo.V.Eco II” per la definizione dello stato ecologico della Laguna di Venezia, da attuarsi nel triennio 2013-2015 (dell’importo di € 600.000,00), che costituisce il naturale proseguimento del Progetto “Mo.V.Eco I”.

Alla conclusione del progetto “Mo.V.Eco II”, con DGR n. 1987 del 06/12/2017 è stata approvata la proposta di ARPAV relativa alla prosecuzione delle attività di monitoraggio in Laguna di Venezia, denominata “Mo.V.Eco III 2017 - 2019 Monitoraggio dei corpi idrici della Laguna di Venezia, finalizzato all’attuazione dei monitoraggi ambientali dei corpi idrici della Laguna di Venezia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e del D. Lgs n. 152/2006”, per un importo complessivo di € 608.000,00.

Il Progetto “Mo.V.Eco. III”, la cui durata complessiva è prevista fino al 31/12/2019, garantisce la copertura finanziaria delle minime esigenze di monitoraggio triennale previste dalla Direttiva 2000/60/CE.

Con il presente provvedimento, nell’ambito della disponibilità finanziaria prevista dalla scheda progetto C/2, si prevede l’attuazione, da parte di ARPAV, del progetto “Mo.V.Eco. IV”, di cui alla nota di ARPAV prot. n. 107628 del 14/11/2018, per un ammontare finanziario di € 550.000,00.

L’avvio delle attività è programmato a Dicembre 2018 e prevede la parziale sovrapposizione cronologica rispetto al progetto “Mo.V.Eco. III” esclusivamente per attività non contemplate dal Progetto “Mo.V.Eco. III”.

Le altre attività previste dal Progetto “Mo.V.Eco. IV” verranno avviate al termine delle indagini di campo del progetto “Mo.V.Eco. III” e proseguiranno, sempre per attività di campo, fino al 31/12/2021, garantendo così il proseguimento dei monitoraggi ambientali senza soluzione di continuità con i trienni precedenti.

Il dettaglio relativo alle attività del progetto “Mo.V.Eco IV”, nonché le relative modalità di erogazione e di rendicontazione, sono specificati nello schema di Convenzione, riportato nell’Allegato E, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

Per quanto attiene alle attività di monitoraggio dei corpi idrici del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia, si evidenzia che, con DGR n. 2558 del 27 luglio 1999, è stato approvato e finanziato il Progetto Quadro relativo al “Sistema di monitoraggio e controllo della rete idrica scolante nella Laguna di Venezia”, in cui si individua ARPAV come responsabile della progettazione e della realizzazione degli interventi, nell’ambito della prevenzione e risanamento della Laguna di Venezia e del suo Bacino Scolante.

Successivamente, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1977 del 30 giugno 2009, è stato approvato e finanziato il Progetto “BSL2 - Attività di Monitoraggio dei corpi idrici nel Bacino Scolante nella Laguna di Venezia”.

Va precisato che, ad oggi, le attività di salvaguardia della Laguna di Venezia e del suo Bacino Scolante devono tenere in considerazione i profondi cambiamenti intervenuti nel quadro normativo e di pianificazione di riferimento, soprattutto in seguito all’entrata in vigore della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, della normativa nazionale di recepimento e del Piano di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (la cui ultima versione aggiornata è stata approvata con DPCM del 27 ottobre 2016).

In tale contesto, ARPAV provvede, su incarico della Regione, all’attuazione delle attività di monitoraggio finalizzate alla definizione dello stato chimico ed ecologico dei corpi idrici del Bacino Scolante, nonché alla verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi quali-quantitativi previsti dalla Legge Speciale per Venezia.

Si segnala che con DGR n. 1714/2011 e con DGR n. 2258/2013, sono stati finanziati rispettivamente i seguenti programmi di monitoraggi predisposti da ARPAV:

  • BSL 3 “Attività di monitoraggio dei corpi idrici nel Bacino Scolante nella Laguna di Venezia finalizzate all’implementazione della Direttiva 2000/60/CE” triennio 2010-2012 (€ 1.600.000,00);
  • BSL 4 “Attività di monitoraggio dei corpi idrici nel Bacino Scolante nella Laguna di Venezia finalizzate all’implementazione della Direttiva 2000/60/CE” – triennio 2014-2016 (€ 900.000,00);

Le attività previste dal Progetto “BSL 4” sono proseguite fino al 30/06/2018, a seguito della proroga della conclusione delle attività concessa con Decreto del Direttore della Direzione Ambiente n. 93 del 28/10/2016 su specifica istanza di ARPAV prot. n. 18069/2016.

Con il presente provvedimento, nell’ambito della disponibilità finanziaria prevista dalla scheda progetto C/2, si prevede l’attuazione, da parte di ARPAV, del progetto “BSL 5”, di cui alla nota di ARPAV prot. n. 107596 del 14/11/2018, per un ammontare finanziario di € 555.000,00, al fine di garantire il proseguimento dei monitoraggi ambientali senza soluzione di continuità con i trienni precedenti.

Il dettaglio relativo alle attività del progetto “BSL 5”, nonché le relative modalità di erogazione e di rendicontazione, sono specificati nello schema di Convenzione, riportato nell’Allegato D, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento

Si precisa che la copertura finanziaria per entrambi i progetti è assicurata da fondi statali a destinazione vincolata iscritti a bilancio regionale, trattandosi di finanziamenti assegnati alla Regione Veneto per dar corso ad interventi per la salvaguardia e per il disinquinamento della Laguna e del bacino scolante, come previsto dalla legislazione speciale per Venezia.

Nel Bilancio Regionale di previsione per l’esercizio finanziario 2019/2021 tali fondi sono classificati come spese di investimento, riconducibili a spese propedeutiche alla realizzazione di interventi, afferenti alla funzione obiettivo “Salvaguardia di Venezia e della sua Laguna”.

Si precisa che l’art. 170 – comma 9, del Decreto Legislativo 152/2006 e ss.mm.ii. (c.d. “Testo Unico Ambientale”) stabilisce che una quota degli stanziamenti previsti da disposizioni statali di finanziamento è riservata alle attività di monitoraggio e studio propedeutiche all’attuazione delle azioni di cui alla parte terza del Decreto stesso (difesa del suolo e lotta alla desertificazione, tutela delle acque dall’inquinamento e gestione delle risorse idriche).

Stante la peculiarità e la complessità degli interventi di salvaguardia, è evidente la necessità di realizzare attività di controllo e monitoraggio ambientale (come quelle previste dal presente provvedimento), al fine di consentire una puntuale e costante verifica dell’efficacia degli interventi programmati e l’individuazione delle misure di intervento più efficaci.

Si provvede quindi ad utilizzare quota parte dei fondi di investimento sopra richiamati per dar corso ad un organico programma pluriennale di monitoraggio ambientale, che costituisce la naturale prosecuzione di analoghe campagne di monitoraggio nell’area del bacino scolante in laguna di Venezia e nella Laguna stessa, che l’Amministrazione Regionale ha sistematicamente affidato ad ARPAV fin dal 1998.

Si tratta di un adempimento cui la Regione è tenuta ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e per l’implementazione del quale si affida ad ARPAV, al fine di procedere tempestivamente all’esecuzione delle urgenti ed indifferibili attività di monitoraggio ambientale programmate, la cui mancata attuazione esporrebbe l’Amministrazione Regionale alle conseguenze pregiudizievoli derivanti dall’avvio di una procedura di infrazione comunitaria.

Nell’ambito del presene provvedimento, si segnala infine la necessità di riallocare le risorse finanziarie all’interno dei capitoli di stanziamento della Legge Speciale per Venezia che sono state utilizzate per garantire la copertura finanziaria dell’indennità di esproprio e di occupazione d’urgenza spettante agli aventi diritto, proprietari di un fondo sito in località Malcontenta di Mira (VE) (scheda progetto A/1).

Infatti con la sentenza n. 19758 del 09.08.2017, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla Regione del Veneto e contestualmente confermato l’indennità nella misura già determinata dalla Corte D’Appello di Venezia, con sentenza n. 2269 del 17.10.2012, pari cioè a € 1.540.000,00.

Con DGR n. 1415 del 05/09/2017 e DGR n. 646 del 15/05/2018 è stata assicurata la relativa copertura finanziaria a valere sulle risorse della Legge Speciale per Venezia.

Si rende pertanto necessario ripristinare le risorse finanziarie all’interno dei capitoli di stanziamento della Legge Speciale per Venezia, al fine di garantire la copertura finanziaria degli interventi già programmati.

Infine, nell’ambito del presente Piano di Riparto, si procede ad una parziale modifica alla scheda progettuale relativa agli “Interventi strutturali in rete minore di bonifica - Riqualificazione ambientale della Fossa Storta e interventi presso Cave Praello in Comune di Marcon” del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, il cui finanziamento, pari a € 2.582.284,50, è stato assegnato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 23 del 1° marzo 2000 (recepito con DGR n. 1834 del 23 giugno 2000 – scheda progetto D/78).

Il progetto prevedeva la riqualificazione ambientale del corso della Fossa Storta, dall’origine in Comune di Mogliano Veneto fino alla foce del Fiume Dese, nonché la creazione di un’area di fitodepurazione presso le cave di Praello e la sua integrazione con la vicina Fossa Storta.

Nell’ambito dell’istanza di verifica di assoggettabilità a VIA (presentata dal Consorzio di Bonifica in data 19/06/2017), si è rilevato che la proposta progettuale sottoposta all’esame del Comitato VIA stralcia la realizzazione del bacino di fitodepurazione nell’area delle Cave Praello, limitandosi alla riqualificazione ambientale della Fossa Storta, in quanto il sito di Cave Praello, negli anni, si è spontaneamente rinaturalizzato, tanto da essere ora area tutelata (ZSC IT3250016).

In tale contesto, in sede di valutazione di incidenza ambientale dell’originario progetto, era stato chiesto lo stralcio delle opere interessanti “Cave Praello”.

Con il presente provvedimento si prende atto della modifica progettuale, segnalando che gli obiettivi generali dell’opera (ovvero la riduzione degli apporti inquinanti di origine diffusa recapitati in Laguna) vengono garantiti.

Si precisa che l’importo del finanziamento assegnato con DCR n. 23/2000 non varia.

Con il presente provvedimento si procede inoltre all’approvazione dello Schema di Disciplinare regolante i rapporti tra la Regione del Veneto ed i Consorzi di Bonifica per gli interventi individuati con la D.C.R. n. 152/2018.

Si evidenzia che nello schema di disciplinare, riportato in allegato (Allegato B), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, vengono fissate le norme che il Soggetto Attuatore dovrà rispettare nella realizzazione delle opere, nel rispetto della normativa vigente in materia di lavori pubblici.

Tale disciplinare sarà considerato operante e vincolante per la Regione e per l'Ente una volta sottoscritto dalle parti.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO il provvedimento del Consiglio Regionale 1° marzo 2000, n. 24, con il quale è stato approvato il "Piano per la prevenzione dell'inquinamento ed il risanamento delle acque del bacino immediatamente sversante nella Laguna di Venezia − Piano Direttore 2000";

VISTE le Leggi n. 171 del 16 aprile 1973, n. 798 del 29 novembre 1984, n. 360 dell’8 novembre 1991 e n. 139 del 5 febbraio 1992;

VISTE le Leggi n. 539/1995 Esercizio 1997, n. 345/1997, n. 448/1998 Esercizi 1999/2000/2001, n. 488/1999 Esercizi 2002/2003, n. 388/2000 e 448/2001 e n. 296/2006;

VISTE le DGR n. 4977/1993, n. 6400/1995, n. 553/1997, n. 2924/1999, n. 1834/2000, n. 794/2002, n. 3094/2004, n. 1169/2012 e n. 1270/2000;

VISTO la Legge Regionale n. 17/1990;

VISTA la Legge Regionale n. 12/2009;

VISTA la Delibera di Consiglio Regionale n. 152 del 6 novembre 2018;

VISTO l’art. 2, comma 2, della Legge regionale n. 54 del 3.12.2012;

delibera

  1. Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
  2. Di prendere atto del programma degli interventi per il disinquinamento della Laguna di Venezia approvato dal Consiglio Regionale con Deliberazione n. 152 datata 6 novembre 2018, di complessivi € 14.997.495,00, finanziato con i fondi della Legge Speciale per Venezia di competenza regionale derivanti da economie di spesa accertate alla conclusione di interventi finanziati con precedenti riparti, secondo quanto riportato nell’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
  3. Di approvare lo Schema di Disciplinare per i Consorzi di Bonifica (Allegato B), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, regolante i rapporti tra la Regione del Veneto ed i Soggetti Attuatori degli interventi individuati dalla D.C.R. n. 152 datata 6 novembre 2018.
  4. Di approvare i seguenti schemi di Convenzione:
  • schema di Convenzione tra Regione del Veneto e Veneto Acque SpA per l’attuazione dell’intervento di “Completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito contaminato denominato “Ex Nuova ESA”, nei comuni di Marcon (VE) e Mogliano Veneto (TV) – scheda progetto B/2 (Allegato C);
  • schemi di Convenzione tra Regione del Veneto e ARPAV per l’attuazione delle “Attività di monitoraggio ambientale nel Bacino Scolante e nella Laguna di Venezia” – Scheda progetto C/2 – (Allegato D – Bacino Scolante e Allegato E – Laguna di Venezia):
  1. Di dare atto che il presente provvedimento non comporta impegno di spesa.
  2. Di incaricare la Direzione Ambiente dell’esecuzione del presente atto, anche con riferimento alla sottoscrizione del Disciplinare di cui all’Allegato B e delle Convenzioni di cui agli Allegati C, D ed E.
  3. Di pubblicare la presente Deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
  4. Di trasmettere il presente provvedimento al Consorzio di Bonifica Bacchiglione, a Veneto Acque SpA e ad ARPAV.

(seguono allegati)

1726_AllegatoA_382755.pdf
1726_AllegatoB_382755.pdf
1726_AllegatoC_382755.pdf
1726_AllegatoD_382755.pdf
1726_AllegatoE_382755.pdf

Torna indietro