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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 111 del 06 novembre 2018


Materia: Organizzazione amministrativa e personale regionale

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1525 del 22 ottobre 2018

Legge 22 maggio 2017, n. 81. Art. 14. "Lavoro agile". Applicazione dell'istituto quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro alle dipendenze della Regione del Veneto. Misure organizzative.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si avvia l’applicazione dell’istituto del lavoro agile, il quale, come evoluzione del telelavoro, consente l’esecuzione della prestazione lavorativa al di fuori degli spazi regionali, favorendo l’ottimizzazione e razionalizzazione della fruizione delle sedi e la riduzione dei relativi costi, la migliore conciliazione tra lavoro ed esigenze famigliari, la  riduzione dell’assenteismo e l’incremento della produttività. A tali fini, si autorizzano la Direzione Organizzazione del Personale e la Direzione ICT e Agenda Digitale ad adottare misure organizzative riguardanti la rilevazione del personale e delle strutture interessate all’attuazione della modalità operativa in esame e l’attuazione della stessa.

Il Vicepresidente Gianluca Forcolin riferisce quanto segue.

All’espresso “scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, la legge n. 81/2017, Capo II, ha introdotto il “Lavoro Agile” quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato “in cui la prestazione è contraddistinta dall'esecuzione della stessa in parte all’interno di locali aziendali ed in parte all’esterno, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro, giornaliero e settimanale, derivanti dalla disciplina legislativa e dalla contrattazione collettiva, nonché dall'assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all’esterno (dei locali aziendali)”.

Il comma 3 dell’art. 18 dispone che l’istituto si applica anche con riferimento ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, secondo le direttive emanate anche ai sensi dell'art. 14 della Legge n. 124/2015 e fatta salva l'applicazione delle diverse disposizioni specificatamente adottate per tali rapporti.

In attuazione dell’art. 14 comma 3 della Legge n. 124/2015 è stata emanata la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’1 giugno 2017 recante indirizzi per l’attuazione delle predette disposizioni, con particolare riguardo al lavoro agile. Tali linee guida contengono indicazioni attuative delle previsioni di legge individuando, in dettaglio, in termini indicativi, le fasi di introduzione operativa della modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.

In relazione al tema specifico della sicurezza del lavoro e degli oneri assicurativi la Circolare INAIL n. 48 del 2 novembre 2017 ha fornito le istruzioni operative in materia, consentendo di rilevare come l’applicazione della modalità in esame non comporta oneri aggiuntivi ma eventualmente una riduzione del rischio e quindi anche degli oneri contributivi.

Di recente, il CCNL Funzioni Locali sottoscritto il 21 maggio 2018 ha preso in considerazione l’istituto nella Dichiarazione congiunta n. 2 ove le parti auspicano la più ampia applicazione dello stesso da parte degli enti di comparto.

Agli effetti della valutazione sulla opportunità dell’applicazione della suddetta disciplina, merita evidenziare come la Regione del Veneto abbia ritenuto di introdurre forme di lavoro a distanza per i propri dipendenti fin dal 2001, con particolare riguardo alle esigenze di tutela della salute o a particolari problematiche personali di cura. Nel 2016 erano n. 17 postazioni attive tra domiciliari e satellitari (cioè decentrate in uffici regionali periferici). Successivamente, al fine di avviare un progressivo allineamento alla percentuale del 10% prevista dal citato art. 14 della Legge n. 124/2015, la Giunta regionale, con DGR n. 1481 del 26 settembre 2016, ha provveduto in via prioritaria ad aggiornare e sistematizzare il rapporto di telelavoro, fissando un contingente massimo del 3% (circa 90 postazioni) della dotazione organica (3.059 unità sulla base della DGR n. 703/2016). A distanza di due anni dall’adozione della Disciplina regionale del rapporto di telelavoro le postazioni avviate sono più che raddoppiate (n. 44, di cui 43 domiciliari e 1 satellitare) e segnalano un trend in costante aumento.

L’incremento del tasso di utilizzo della modalità presenta profili positivi sul piano organizzativo e individuale, dimostrando una sempre maggiore capacità della modalità stessa di soddisfare le rispettive esigenze dell’amministrazione e del dipendente.

A fronte di tale trend positivo riguardante l’istituto del telelavoro, che può definirsi antesignano del “lavoro agile” e quindi omogeneo, seppure in forme tendenzialmente più rigide, l’introduzione effettiva dell’istituto del lavoro nella prassi operativa della Regione può rappresentare uno strumento di ancor più ampia applicazione della innovativa modalità di erogazione della prestazione di lavoro al di fuori degli spazi aziendali che la suddetta tendenza positiva rilevata con riguardo al telelavoro dimostra di interesse di entrambe le parti del rapporto di lavoro.

Occorre al riguardo evidenziare che il lavoro agile presenta particolare flessibilità, non essendo prevista la individuazione di una postazione fissa esterna e consentendo l’utilizzazione della postazione lasciata libera dal dipendente presso la sede di lavoro, consentendo un contenimento dei costi.

Ai fini della verifica delle migliori modalità di applicazione dell’istituto e dell’effettivo impatto positivo, la Regione, con deliberazione di Giunta n. 403/18, ha disposto la partecipazione dell’amministrazione al progetto europeo di durata annuale denominato "Ve.l.a (Veloce, Leggero, Agile: Smart Working per la PA)” inserito nel Programma Operativo Nazionale - PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 e già in corso di attuazione presso altre amministrazioni fino al 2019, il che consente di rilevare i dati della sperimentazione. A tale ultimo riguardo, si evidenzia come nell’allegato B) si dia atto dei seguenti risultati “monitorati e validati”:

“- miglioramento organizzativo: si sta passando da una cultura della presenza alla cultura del risultato, è aumentata la percezione della qualità e quantità dell'attività svolta, sono migliorate le conoscenze informatiche e trasversali, sono stati creati microstrumenti – buone prassi all’interno delle strutture.
- risparmi: azzeramento dello straordinario e riduzione della spesa per il servizio alternativo di mensa (circa 100.00 euro annui), minori costi di missione, progetti di risparmio informatico, razionalizzazione degli spazi
- conciliazione: riduzione dei tempi e dei costi degli spostamenti, migliore armonizzazione tra vita lavorativa e vita familiare e personale, modifiche all’orario di lavoro (aumento dell’orario di lavoro)
riduzione del ricorso a congedi ed aspettative per rispondere a esigenze di cura, riduzione malattia breve.
- diffusione ICT: Sviluppo e-works – e-phone , sviluppo nuove competenze informatiche e tecnologiche,utilizzo reti sul territorio e fibra ottica, utilizzo da remoto di alcuni programmi, dematerializzazione documenti e comunicazioni
- ambiente: riduzione dell’inquinamento atmosferico (minore emissione di anidride carbonica pari a circa 1700 alberi), partecipazione alla vita della comunità di appartenenza, promozione del benessere individuale e sociale, nascita di sinergie territoriali”
.

Parallelamente all’attuazione del progetto secondo le regole specifiche fissate dallo stesso, è opportuno adottare alcune misure organizzative che, valorizzando il descritto trend positivo, di sensibilità sempre maggiore di amministrazione e dipendenti verso la soluzione del lavoro esterno, favoriscano l’estensione di tale strumento operativo nei limiti peraltro della disciplina di legge che pone l’obiettivo di un uso all’11% del personale, consentendo all’amministrazione e ai dipendenti di fruire dei relativi vantaggi, salvo comunque allineare nel corso del tempo la prassi agli esiti dell’attrazione del progetto Ve.l.a.

Appare in particolare congruo, già nella presente fase:

a) disporre la sostituzione del telelavoro con il lavoro agile ai sensi della normativa richiamata sopra, con riferimento alle posizioni da attivare successivamente alla adozione della presente deliberazione, considerati il minor costo e la maggiore funzionalità del nuovo istituto;

b) autorizzare la Direzione Organizzazione e Personale ad adottare misure volte alla promozione dell’istituto, effettuando rilevazioni individuali e collettive, di personale e strutture interessati all’attivazione di posizioni nel rispetto delle indicazioni delle direttive statali in materia e comunque valorizzando l’impiego delle apparecchiature di proprietà degli interessati;

c) autorizzare la Direzione ICT a mettere a disposizione le apparecchiature necessarie per l’attivazione e applicazione della posizione di lavoro esterno.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO l’art. 14 comma 1 della Legge n. 124/2015;

VISTA la risoluzione del Parlamento Europeo del 13 settembre 2016;

VISTA la Legge n. 81/2017, Capo II;

VISTA la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell'1 giugno 2017;

VISTA la Circolare INAIL n. 48 del 2 novembre 2017;

VISTO il CCNL Funzioni Locali sottoscritto in data 21 maggio 2018;

VISTE le DDGR n. 1481/2016 e n. 403/2018;

delibera

  1. di adottare le seguenti misure organizzative:

a) disporre la sostituzione del telelavoro con il lavoro agile ai sensi della normativa richiamata sopra, con riferimento alle posizioni da attivare successivamente alla adozione della presente deliberazione, considerati il minor costo e la maggiore funzionalità del nuovo istituto;

b) autorizzare la Direzione Organizzazione e Personale ad adottare misure volte alla promozione dell’istituto, effettuando rilevazioni individuali e collettive, di personale e strutture interessati all’attivazione di posizioni nel rispetto delle indicazioni delle direttive statale in materia e comunque valorizzando l’impiego delle apparecchiature di proprietà degli interessati;

c) autorizzare la Direzione ICT a mettere a disposizione le apparecchiature necessarie per l’attivazione e applicazione della posizione di lavoro esterno;

  1. di incaricare la Direzione Organizzazione e Personale di dare attuazione alla presente deliberazione, anche mediante misure di coordinamento e direttiva nei confronti delle altre strutture regionali;
  1. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  1. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione.

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