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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 97 del 25 settembre 2018


Materia: Settore secondario

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1303 del 10 settembre 2018

Riconoscimento della rete innovativa regionale "Cluster Biologico Veneto". Legge regionale 30 maggio 2014, n. 13 "Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese".

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si riconosce “Cluster Biologico Veneto” quale rete innovativa regionale ai sensi della legge regionale 30 maggio 2014, n. 13, articolo 4, e si riconosce il costituendo “Consorzio Biologico Veneto” quale soggetto giuridico preposto a rappresentare la rete innovativa regionale nei rapporti con la Regione e le altre amministrazioni pubbliche ai sensi della legge regionale 30 maggio 2014, n. 13, articolo 6.

L'Assessore Roberto Marcato riferisce quanto segue.

L’evoluzione economica ha portato alla definizione di nuove e differenti forme aggregative che si propongono di fornire alle imprese strumenti utili per favorire l’aumento della competitività e dell’innovazione, attraverso l’attuazione di forme di collaborazione e di integrazione idonee a rispondere alla crisi economica e alle nuove sfide dettate dall’economia globale.

Europa 2020, strategia decennale per la crescita e l’occupazione che l’Unione Europea ha adottato nel 2010, mira a rilanciare l’economia creando, al contempo, le condizioni per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. L’innovazione, pertanto, assume un ruolo fondamentale per la promozione di un modello di crescita basato sulla conoscenza.

In questo contesto, la legge regionale 30 maggio 2014, n. 13 “Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese” ha previsto l’istituzione delle reti innovative regionali quali sistemi di imprese e soggetti pubblici e privati, presenti in ambito regionale, non necessariamente territorialmente contigui, operanti anche in settori diversi, ma in grado di sviluppare un insieme coerente di iniziative e di progetti rilevanti per l’economia regionale, definendo, nel contempo, i criteri per l’individuazione, da parte della Giunta regionale, delle singole reti innovative regionali.

L’organizzazione reticolare costituisce, dunque, un veicolo fondamentale per consentire alle imprese di sviluppare progettualità strategiche capaci di generare benefici rilevanti per l’economia regionale attraverso investimenti in innovazione tecnologica, creazione di ecosistemi di business a favore dell’innovazione dei settori produttivi, della competitività dei prodotti, dello sviluppo di nuovi processi che consentano di sfruttare parte dei vantaggi della grande dimensione, pur senza annullare le singole identità aziendali. La territorialità e la conseguente concentrazione delle imprese non rappresentano, quindi, requisiti qualificativi della rete, la quale può anche guardare con favore a forme di collaborazione più ampie che travalicano il territorio regionale.

Sulla base di quanto previsto dalla “Strategia di Specializzazione Intelligente”, RIS3 Veneto, documento di condizionalità ex ante per l’utilizzo delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per le iniziative previste dall’Asse 1 “Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione”, la Giunta regionale, con provvedimento n. 1020 del 17 giugno 2014, ha approvato il “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” in ambito di Specializzazione Intelligente RIS3 (Research and Innovation Strategy, Smart Specialisation)  con il quale sono stati identificati i vantaggi competitivi e le specializzazioni tecnologiche più coerenti con il potenziale di innovazione regionale e individuati, in particolare, quattro ambiti di specializzazione tra loro interconnessi: Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries.

L’obiettivo della RIS3 è stato, infatti, quello di identificare gli ambiti di specializzazione del Veneto, ovvero quelle “aree dove la regione mostra un vantaggio competitivo, oppure dispone di un potenziale per generare crescita qualificata e trasformazioni economiche per affrontare sfide sociali ed ambientali”.

Per l’identificazione dei quattro citati ambiti di specializzazione regionale è stata condotta un’analisi sui seguenti fattori strategici e abilitanti:

  • le tecnologie abilitanti chiave (KETs – Key Enabling Technologies), in grado di favorire le innovazioni di processo, prodotto, organizzazione e marketing nelle singole aree (per esempio micro e nano elettronica, materiali avanzati, biotecnologie industriali, fotonica, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione);
  • i driver dell’innovazione, intesi come fattori catalizzatori o di stimolo per l’innovazione, non solo tecnologica;
  • la fertilizzazione trasversale tra aree produttive, come opportunità di innovazione attraverso l’incrocio di conoscenze applicabili in più settori o grazie alla ricerca di mercati comuni da esplorare, che porta a stimolare la collaborazione tra imprese anche di settori diversi.

Inoltre, in coerenza con gli indirizzi formulati dal “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” in ambito di Specializzazione Intelligente (RIS3 – Veneto), con deliberazione n. 74 del 2 marzo 2016, il Consiglio regionale ha approvato il “Piano Strategico regionale per la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione” a valere sul triennio 2016-2018 il quale, tra l’altro, definisce i settori e i temi strategici per l’implementazione dei processi di innovazione.

I due citati documenti strategici costituiscono le basi della definizione di una strategia organica e di medio-lungo periodo in grado di costruire un reale ecosistema regionale per l’innovazione, utile a superare la frammentazione attuale partendo dalla focalizzazione sulle specializzazioni Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries e proseguendo sulle loro traiettorie di sviluppo.

Ogni ambito di specializzazione, infatti, è composto da una serie di settori “tradizionali” che sono già stati desunti dall’analisi di contesto effettuata per la definizione della RIS3 – Veneto. L’integrazione di tali settori con altri complementari e trasversali, nonché la loro combinazione con le "Tecnologie Abilitanti Chiave" (KETs), già oggetto d’individuazione da parte dell’Unione Europea, e i "Driver dell’Innovazione" consente di delineare un insieme di possibili "Traiettorie di Sviluppo e Tecnologiche" che possono essere presidiate dalla rete innovativa regionale. Tali traiettorie, già contenute nel documento strategico “RIS3 – Veneto” di cui alla DGR n. 1020 del 17 giugno 2014, sono state di recente oggetto d’attuazione di un processo di “fine-tuning”, finalizzato a una loro più specifica declinazione, che si è concluso con l’adozione, da parte della Giunta regionale, della deliberazione n. 216 del 28 febbraio 2017. Con l’Allegato A al citato provvedimento giuntale la Regione del Veneto ha quindi provveduto ad integrare la “Strategia di Specializzazione Intelligente RIS3 – Veneto” nella parte relativa al “Percorso di scoperta imprenditoriale”.

Nel quadro strategico rappresentato, la rete innovativa regionale si pone quale strumento amministrativo coerente all’attuazione della "Strategia di Specializzazione Intelligente del Veneto".

Con deliberazione n. 583 del 21 aprile 2015 avente ad oggetto “Reti Innovative Regionali. Approvazione “Disposizioni operative per il riconoscimento delle reti innovative regionali”. L.R. 30 maggio 2014, n. 13”, la Giunta regionale ha disciplinato le modalità operative per la proposizione delle istanze di riconoscimento delle reti innovative regionali e definito, al paragrafo 7, la procedura di riconoscimento delle stesse.

Veneto Innovazione Spa, società in house della Regione e organo operativo per la promozione della ricerca applicata e l’innovazione all’interno del sistema produttivo veneto, in particolare nei confronti delle piccole e medie imprese, è chiamata a svolgere un ruolo attivo nella suddetta procedura di accreditamento delle reti innovative regionali. In particolare, è stata incaricata di costituire uno “Sportello delle reti innovative regionali” e un “Catalogo regionale della ricerca”, suddiviso per tematiche di specializzazione, nel quale le reti riconosciute dalla Giunta regionale vengono iscritte e registrate sulla base delle proprie caratteristiche. Per ogni domanda di riconoscimento presentata allo Sportello, Veneto Innovazione valuta il soddisfacimento dei parametri di valutazione definiti al paragrafo 8 dell’Allegato A alla deliberazione n. 583/2015 e, a conclusione, predispone una relazione che trasmette, congiuntamente a tutta la documentazione, alla Direzione Ricerca Innovazione ed Energia per il seguito di competenza. È chiamata, altresì, a supportare le imprese aderenti alla rete innovativa anche in fase propositiva propedeutica al riconoscimento e in fase di gestione del programma di rete.

In esecuzione dei citati provvedimenti giuntali, con decreto del Direttore della già Sezione Ricerca e Innovazione n. 107 dell’8 maggio 2015 è stata approvata la modulistica necessaria ai fini della presentazione della domanda di riconoscimento della rete innovativa regionale e del soggetto giuridico preposto alla rappresentanza nei rapporti con la Regione del Veneto.

Qualora il soggetto richiedente il riconoscimento risulti non ancora costituito in una delle forme giuridiche previste dalla citata DGR n. 583/2015, all’istanza di riconoscimento deve essere accluso l’atto di impegno alla costituzione del soggetto giuridico incaricato a rappresentare la rete innovativa regionale.

La positiva valutazione effettuata da Veneto Innovazione Spa con assegnazione del punteggio di cui al sub paragrafo 8.1 dell’Allegato A alla deliberazione n. 583/2015 determina l’avvio dell’iter di riconoscimento del soggetto giuridico da parte della Giunta regionale.

Con nota registrata al protocollo regionale al n. 326550 il 3 agosto 2018, Veneto Innovazione ha trasmesso agli uffici regionali il verbale di chiusura dell’istruttoria dell’istanza di riconoscimento della rete innovativa regionale denominata “Cluster Biologico Veneto” presentata allo “Sportello delle reti innovative regionali” il 9 luglio 2018 dal Sig. Martino Cerantola, in qualità di rappresentante designato per la costituzione del soggetto giuridico che rappresenterà la rete innovativa regionale. Nello specifico si provvederà alla conclusione di un consorzio che assumerà la denominazione: “Consorzio Biologico Veneto”.

In conformità alla disposizione di cui all’Allegato A alla deliberazione n. 583/2015, paragrafo 3, sub paragrafo 3.3, il soggetto istante ha assunto “(…) impegno alla costituzione del soggetto stesso da avviarsi, in ogni caso, in un tempo non superiore a giorni 30 decorrenti dalla pubblicazione del provvedimento di riconoscimento della rete innovativa regionale”. Il mancato ottemperamento della disposizione sopra citata comporta la cessazione degli effetti del presente provvedimento.

Inoltre, qualora il soggetto giuridico non risulti costituito nella forma prescelta tra quelle elencate all’Allegato A alla deliberazione n. 583/2015, entro il termine di 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione del presente provvedimento, il Direttore della Direzione Ricerca Innovazione ed Energia provvederà, con proprio decreto, all’accertamento del mancato assolvimento della disposizione e alla declaratoria della decadenza degli effetti del riconoscimento.

La rete innovativa regionale “Cluster Biologico Veneto” mira nella sua strategia a dare slancio al comparto dell'agricoltura biologica, ambito che pur presentando una forte crescita della domanda vede ancora una scarsa presenza di operatori sul lato dell’offerta. La rete innovativa regionale intende perciò concentrarsi, da una parte, sulla rimozione delle barriere informative e tecniche che frenano il comparto e, dall’altra, sull'avvio di progettualità mirate alla ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose per i produttori (aumento della produttività) e compatibili con la normativa sul biologico (ad esempio, ricerca su nuove sementi, fertilizzanti, gestione fitosanitaria e delle malerbe).

La rete innovativa regionale si propone di costruire una solida reputazione a livello internazionale attenendosi a riferimenti normativi più elevati e stringenti dell'attuale standard biologico a cui ad oggi vengono applicate numerose deroghe.

Con riferimento al “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” in ambito di Specializzazione Intelligente (RIS3 – Veneto) la rete innovativa regionale si posiziona nell’ambito “Smart Agrifood”, con il coinvolgimento anche di settori trasversali come la meccanica agricola, ed intende percorrere le seguenti traiettorie di sviluppo che riguardano l’agroalimentare sostenibile:

  • sviluppo dell'agricoltura e zootecnia di precisione;
  • sviluppo di prodotti e attrezzature più efficienti e  tecnologie abilitanti per la produzione nell’agricoltura biologica;
  • innovazioni e risorse per l’ottimizzazione dello stato nutrizionale e della difesa fitosanitaria ecosostenibile delle colture;
  • sviluppo di modalità e tecnologie a favore di sistemi integrati tra agroalimentare, turismo ed ecologia.

Le tecnologie abilitanti che maggiormente intersecano il focus della rete innovativa regionale sono ICT e biotecnologie. Il driver di sviluppo identificato è la sostenibilità ambientale.

Sono dunque fissati i seguenti obiettivi strategici che saranno maggiormente declinati nel piano operativo che dovrà essere elaborato dalla rete a seguito del presente riconoscimento:

  • aumento del 10% degli operatori biologici operanti in Veneto;
  • aumento del 20% del volume di produzione certificata biologica in Veneto;
  • pianificazione territoriale della produzione biologica e del sistema;
  • piano di monitoraggio del miglioramento ambientale ottenuto con la produzione biologica e con altre forme di agricoltura sostenibile.

Il principale risultato atteso è dunque un aumento degli operatori biologici in Veneto e del volume di produzione con certificazione biologica, unitamente all’implementazione di una maggiore efficienza produttiva e di una migliore gestione dei flussi dei processi di trasformazione e commercio e a un graduale miglioramento sul tema della sostenibilità ambientale del territorio.

Inoltre, la rete si propone contribuire alla formazione di nuovi professionisti del settore grazie alla creazione di corsi universitari e post diploma creati ad hoc.

La proposta fa anche riferimento all’implementazione di una “piattaforma di servizi” con funzioni sia di repository delle buone pratiche già sviluppate nel campo, sia con strumenti legati all'analisi dei costi di produzione al fine di individuare il break even point per le diverse attività biologiche. La piattaforma si pone come snodo aperto agli operatori per promuovere il networking, la formazione, la pianificazione territoriale e ed il supporto informativo.

La piattaforma tecnologica fornirà agli operatori del settore un supporto informativo e modelli gestionali innovativi, offrendo loro la possibilità di valutare le ricadute e l'interesse economico ad entrare nel sistema del “biologico”, con un modello replicabile per tutti i comparti dell'agroalimentare.

La struttura della rete presentata prevede il coinvolgimento di 48 soggetti, suddivisi in 6 grandi imprese (incluso 2 consorzi agrari e una società cooperativa agricola), 25 PMI, 3 biodistretti, 9 associazioni e organizzazioni rappresentanti del settore, 2 università  (Università degli Studi di Padova e Università IUAV di Venezia), Fondazione Univeneto, 1 istituto tecnico, 1 GAL.

Sulla base di questi contenuti oggetto di registrazione nell’istanza di riconoscimento, ai sensi del paragrafo 8.1 dell’Allegato A alla deliberazione n. 583/2015, Veneto Innovazione ha positivamente valutato la candidatura assegnando il punteggio complessivo di 12 punti che determina l’idoneità al riconoscimento della rete innovativa regionale proponente.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO la legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54, articolo 2, comma 2;

VISTO la legge regionale 30 maggio 2014, n. 13, articoli 4 e 6;

VISTA  la deliberazione del Consiglio regionale n. 74 del 2 marzo 2016;

VISTE le deliberazioni della Giunta regionale n. 1020 del 17 giugno 2014, n. 2609 del 23 dicembre 2014, n. 583 del 21 aprile 2015, n. 802 del 27 maggio 2016, n. 2276 del 30 dicembre 2016, n. 216 del 28 febbraio 2017, n. 1140 del 31 luglio 2018;

VISTO  il decreto n. 107 dell’8 maggio 2015 del Direttore della Sezione Ricerca e Innovazione;

VISTA l’istanza di riconoscimento della rete innovativa regionale “Cluster Biologico Veneto” presentata dal Sig. Martino Cerantola allo “Sportello delle reti innovative regionali” e la relativa valutazione trasmessa da Veneto Innovazione tramite posta elettronica certificata, acquisita al protocollo regionale al n. 326550 il 3 agosto 2018;

delibera

  1. di considerare le premesse parte integrante del presente provvedimento;
  2. di prendere atto della valutazione positiva espressa da Veneto Innovazione Spa, società in house, registrata al protocollo regionale al n. 326550 il 3 agosto 2018 in ordine all'istanza presentata dal Sig. Martino Cerantola allo "Sportello delle reti innovative regionali" e volta al riconoscimento della rete innovativa regionale “Cluster Biologico Veneto”;
  3. di riconoscere, pertanto, per le finalità di cui alla legge regionale 30 maggio 2014, n. 13 “Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese”, la rete innovativa regionale denominata: “Cluster Biologico Veneto”;
  4. di riconoscere, ai sensi della legge regionale 30 maggio 2014, n. 13, articolo 6, il costituendo soggetto giuridico denominato: “Consorzio Biologico Veneto” quale soggetto preposto a rappresentare la rete innovativa regionale “Cluster Biologico Veneto” il quale si impegna a costituirsi nella forma di “Consorzio” in conformità all’Allegato A alla deliberazione giuntale n. 583 del 21 aprile 2015, paragrafo 3;
  5. di accreditare la rete innovativa regionale “Cluster Biologico Veneto” nel Catalogo regionale della ricerca, previsto ai sensi della DGR n. 2609 del 23 dicembre 2014, la cui gestione è affidata a Veneto Innovazione Spa;
  6. di dare atto che il mancato rispetto del termine di 30 giorni previsto per l’avvio della procedura di costituzione del soggetto giuridico rappresentante la rete innovativa regionale e del termine di 60 giorni per la compiuta costituzione del soggetto giuridico, decorrenti dalla data di pubblicazione del presente atto, sono causa di decadenza totale degli effetti di cui alla presente deliberazione;
  7. di dare atto che, ai sensi dell’Allegato A alla deliberazione giuntale n. 583 del 21 aprile 2015, la rete innovativa regionale è oggetto di valutazione con cadenza biennale in merito al mantenimento dei requisiti;
  8. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale;
  9. di incaricare il Direttore della Direzione Ricerca Innovazione ed Energia dell’esecuzione del presente atto;
  10. di notificare la presente deliberazione al soggetto istante e a Veneto Innovazione Spa per il seguito di competenza;
  11. di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza ovvero, alternativamente, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
  12. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione.

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