Home » Dettaglio Deliberazione della Giunta Regionale
Materia: Sanità e igiene pubblica
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1017 del 17 luglio 2018
Finanziamento del Consorzio per la Ricerca Sanitaria - CORIS, per l'anno 2018 (Legge regionale del 30 gennaio 1997, n. 6, art. 24), parziale modifica della DGR n. 1693 del 26 ottobre 2016 e nomina del componente del Consiglio di Amministrazione.
Con il presente provvedimento si prevede, per l’anno 2018, un finanziamento di Euro 900.000,00 per sostenere le attività svolte dal CORIS, un finanziamento di Euro 1.500.000,00 per la fase inziale del programma LifeLab; viene prorogato il progetto BRAVE; viene nominato il componente del Consiglio di Amministrazione.
L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.
L’articolo 24 della legge regionale 30 gennaio 1997, n. 6 stabilisce che la Regione del Veneto, allo scopo di favorire la ricerca scientifica nel campo dei trapianti d’organo e di tessuto ed incrementare i trapianti medesimi, promuova la costituzione e sostenga l’attività del Consorzio per la ricerca sui trapianti d’organo fra la Fondazione per l’incremento dei trapianti d’organo (F.I.T.O.) ed altri enti pubblici e privati operanti nel settore della sanità, della ricerca scientifica e dell’assistenza sanitaria.
Il 1 ottobre 1997 è stato costituito, sulla base di quanto disposto dall’art 24 della L.R. 6/1997 il “Consorzio per la Ricerca sul Trapianto di Organi (CORIT)” con sede in Padova.
Dal momento che il Consorzio si configura come una struttura ad alta competenza scientifica con comprovata abilità nella traslazione di innovazioni tecnologiche sulla salute del cittadino, la Regione del Veneto, fin dalla costituzione del CORIT, ha provveduto, di anno in anno, ad adottare provvedimenti di sostegno economico al Consorzio stesso atti a contribuire alle sue finalità (per ultimo con la DGR n. 1304 del 16 agosto 2017 è stato previsto un finanziamento complessivo, per l’anno 2017, pari a 900.000,00).
In data 25 maggio 2016, a seguito dell'approvazione da parte dell'Assemblea dei soci di alcune modifiche allo Statuto, il CORIT ha modificato la propria denominazione in Consorzio per la Ricerca Sanitaria - CORIS ed ha ampliato il proprio oggetto sociale.
Con successiva modifica statutaria, approvata dall’Assemblea in data 20 marzo 2017, anche a seguito di quanto previsto dalla DGR n. 282 del 14 marzo 2017, il Consorzio ha modificato la compagine del Consiglio di Amministrazione prevedendo altresì l’estensione della data di attività fino al 31 dicembre 2027.
Quindi il Consorzio, che opera nel pubblico interesse e non ha scopo di lucro, come previsto dall’art. 3 dello Statuto, promuove, incrementa e sostiene la ricerca scientifica in senso lato, sia essa di base, traslazionale e clinica in ambito sanitario e socio sanitario, in particolare nell’ambito:
Esso inoltre promuove i rapporti tra Università, Aziende Ospedaliere, Aziende Ulss, Istituzioni scientifiche, enti privati e Fondazioni, italiane ed estere, interessate alla ricerca nelle finalità sopra indicate; contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di ricerca anche attraverso la diretta gestione dei fondi regionali; promuove e sostiene i progetti e le finalità perseguire dalla Rete Oncologica del Veneto; svolge attività di valutazione, progettazione, coordinamento, partenariato anche con il settore privato, a favore di tematiche di ricerca ritenute prioritarie.
Con nota del 6 aprile 2018, acquisita agli atti con prot. n. 132819 del 9 aprile 2018, il CORIS ha indicato gli obiettivi che si prefigge di realizzare e che sinteticamente vengono di seguito riportati:
Oltre agli obiettivi descritti il CORIS continuerà, nell’anno 2018, le attività iniziate nel 2017, di cui alla DGR n. 1304/2017, e, in particolare: i progetti (compreso il monitoraggio dei progetti che saranno finanziati nell’ambito del Bando della Ricerca Finalizzata Regionale 2017) e i tavoli di lavoro, il networking con altri centri di ricerca nel territorio, il supporto ai ricercatori con i vari servizi offerti.
Il fabbisogno complessivo per l’anno 2018 ammonta quindi ad euro 900.000,00 che corrisponde a quanto calcolato in sede di bilancio preventivo.
Oltre a quanto finora esposto si ritiene che il CORIS nell’ambito delle proprie attività possa supportare l’Amministrazione regionale attraverso l’attivazione di programmi attuativi da svolgersi anche in collaborazione tra pubblico e privato volti al raggiungimento dell’eliminazione della infezione da HCV e delle patologie correlate nella popolazione della Regione del Veneto.
L’infezione cronica da HCV è la principale causa di malattia cronica del fegato e di cirrosi con le sue complicanze in tutti i Paesi Occidentali, compresa l’Italia, con importanti implicazioni di salute pubblica e di spesa sanitaria. L’infezione HCV resta a lungo del tutto asintomatica, prima di sfociare nelle complicanze cliniche della fase più avanzata. Dalla fine del 2014, sono disponibili anche in Italia i nuovi antivirali orali ad azione diretta (Direct Antiviral Agents – DAA) per la terapia dell’Epatite C, farmaci di altissima efficacia nell’eradicare definitivamente il virus HCV e di elevata tollerabilità in tutte le categorie di pazienti infetti. Dopo averne inizialmente limitato l’uso ai pazienti con patologie più gravi ed avanzate, nei primi mesi del 2017 l’AIFA ha esteso la rimborsabilità dei DAA a tutti i soggetti con infezione cronica, con l’obiettivo di rendere possibile entro qualche anno la definitiva “eliminazione” della infezione HCV nella popolazione Italiana, in sintonia con quanto auspicato anche dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Questa importante opportunità per la salute individuale e collettiva potrà essere concretamente realizzata attraverso strategie regionali che definiscano e coinvolgano tutte le componenti rilevanti per una adeguata identificazione e presa in carico del paziente HCV positivo, considerando che al momento attuale solo una parte di questi è stato diagnosticato ed eventualmente trattato.
Rientra pertanto negli obiettivi di programmazione regionale definire e implementare strategie efficaci e sostenibili, volte al raggiungimento dell’eliminazione della infezione da HCV e delle patologie correlate nella popolazione della Regione del Veneto.
Condividendo le attività proposte dal Consorzio, essendo le stesse in linea con le finalità del Consorzio, e considerata l’importanza dell’attivazione di programmi attuativi, da svolgersi anche in collaborazione tra pubblico e privato, volti al raggiungimento dell’eliminazione della infezione da HCV e delle patologie correlate nella popolazione della Regione del Veneto, si propone di assegnare a favore del CORIS, per l’anno 2018, un finanziamento massimo pari ad euro 900.000,00.
A questo fine occorre considerare che, a seguito della L.R. 19/2016, con DGR n. 326 del 21/03/2018, la Giunta regionale ha autorizzato l’erogazione, attraverso l’Azienda Zero, dei finanziamenti della GSA di cui al Decreto del Direttore generale dell’Area Sanità e Sociale n. 32/2018, con il quale viene effettuata la programmazione degli interventi sulle linee di finanziamento e dove viene ad esserci anche la linea di spesa n. 0134 relativa a quanto in oggetto e denominata “Contributo CORIS” afferente al capitolo di Bilancio regionale n. 103285.
Con successivo decreto del Direttore della “U.O. Procedure contabili, bilancio consolidato, tavolo adempimenti” n. 6 del 10/04/2018 si è proceduto a liquidare ad Azienda Zero l’importo di € 339.636.500,00 relativo ai finanziamenti della GSA da effettuarsi attraverso l’Azienda Zero stessa.
Si propone pertanto di finanziare l’intervento di spesa in oggetto per un importo complessivo di Euro 900.000,00 per l’esercizio corrente a favore del Consorzio per la Ricerca Sanitaria (CORIS), con copertura finanziaria a carico dei finanziamenti della GSA previsti per la linea di spesa n. 0134 “Contributo CORIS” e di disporre che l’Azienda Zero provveda ad erogare secondo le modalità di seguito indicate:
Oltre a quanto finora esposto si ritiene opportuno evidenziare che il Prof. Gino Gerosa, direttore della Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ha proposto alla Regione del Veneto la realizzazione del programma LifeLab: nuove prospettive terapeutiche di medicina rigenerativa per l’insufficienza d’organo (documento agli atti della Direzione Programmazione Sanitaria –LEA).
In sintesi il programma LifeLab nasce dalla volontà di rispondere alle grandi sfide mediche dell’insufficienza d’organo o tissutale, con particolare riferimento a cuore, fegato e reni. Applicando specifici principi di medicina rigenerativa, il Programma LifeLab si prefigge di generare organi cardiaci, epatici e renali attraverso la collaborazione con affermati studiosi del settore, in modo da ideare e sviluppare adeguati strumenti di trattamento per le patologie terminali, siano esse a singolo organo o multiorgano. Nel Programma LifeLab, si intende inoltre ricostruire in vitro tessuti come la cute, la trachea, l’esofago e la vescica, oltre che le valvole cardiache a impianto mini-invasivo per via transcatetere e i tessuti nervosi. Tessuti e organi generati in vitro possono trovare valido utilizzo non solo nella necessità di trapianto o sostituzione nel caso di disfunzione, ma anche nella formulazione di nuovi e/o più efficaci trattamenti farmacologici. Molto spesso, infatti, i farmaci applicati a livello clinico falliscono nella loro validità o si dimostrano organo-tossici, in quanto precedentemente testati su modelli animali molto diversi dall’uomo per anatomia e fisiologia. Singole colture cellulari umane, coltivate su dischi Petri in ambiente bidimensionale, hanno evidenziato utilità nello screening farmacologico, ma non rendono possibile la ricapitolazione del complesso legame fra cellule e matrice extracellulare tipico dei tessuti od organi naturali. Costrutti bioingegnerizzati di tessuto od organo rispettano invece la complessa tridimensionalità dei tessuti e organi nativi. Essi possono essere proposti come valide alternative ai test eseguiti su animali, rendendo possibile ad esempio una più precisa e personalizzata indicazione farmacologica per un determinato paziente. Questa possibilità apre di fatto nuovi scenari di trattamento farmacologico anche per le patologie congenite causate da mutazioni geniche.
Per la fase inziale di tale progetto è stato richiesto uno specifico finanziamento la cui gestione economica ed amministrativa può essere svolta dal CORIS, in quanto il Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio medesimo, nella seduta del 15 maggio 2017, ha valutato positivamente l’idea progettuale e la stessa è coerente con le finalità statutarie del CORIS.
Si propone pertanto, di assegnare al CORIS, per la realizzazione del programma LifeLab un finanziamento massimo di euro 1.500.000,00 per l’anno 2018 ed un finanziamento massimo annuo di euro 2.000.000,00 per l’anno 2019. A tale scopo, per l’anno 2018, è stata attivata una nuova linea di spesa n. 0219 denominata “Programma LIFELAB”, afferente al capitolo di bilancio regionale n. 103285, utilizzando parte delle risorse finanziarie della linea di spesa n. 36 denominata “Fondo per l’attuazione nuove linee Piano SSR in ambito dei servizi tecnico-amministrativi”. Per l’anno 2019 si provvederà alla copertura finanziaria della citata linea di spesa, per un importo massimo pari ad euro 2.000.000,00, utilizzando le risorse che saranno messe a disposizione per i finanziamenti della GSA dal bilancio di previsione dell’anno di riferimento.
Anche in questo caso, per l’anno 2018, per effetto della DGR n. 326 del 21/03/2018 e del Decreto del Direttore generale dell’Area Sanità e Sociale n. 32/2018, sussiste la programmazione degli interventi sulle linee di finanziamento, dove viene ad esserci anche la nuova linea di spesa n. 0219 denominata “Programma LIFELAB”, afferente al capitolo di bilancio regionale n. 103285, istituita utilizzando parte delle risorse finanziarie della linea di spesa n. 36 denominata “Fondo per l’attuazione nuove linee Piano SSR in ambito dei servizi tecnico-amministrativi”. La copertura finanziaria del finanziamento massimo complessivo di 1.500.000,00 euro, per l’anno 2018, pertanto, è a carico delle risorse per finanziamenti della GSA stanziate sul capitolo di spesa 103285 del bilancio di previsione dell’esercizio corrente e già erogate ad Azienda Zero in base a quanto disposto dai citati atti della Giunta Regionale ed atti dirigenziali.
Azienda Zero provvederà all’erogazione del relativo finanziamento a favore del Consorzio per la Ricerca Sanitaria (CORIS), finalizzato alla realizzazione della prima fase del programma LifeLab, come di seguito indicato:
Inoltre, si deve evidenziare che il CORIS, con note acquisite agli atti con prot. n. 514960 del 7 dicembre 2017 e n. 174437 del 11 maggio 2018, ha richiesto la proroga del progetto BRAVE (Biological Regenerating Antigens-free substitutes for heart Valve Endurance), studio preclinico su primati non umani per la realizzazione di sostituti valvolari xenogenici “antigen free” (responsabile: Prof. Gino Gerosa, Direttore della Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia di Padova), oggetto di finanziamento ai sensi della DGR n. 1693 del 26 ottobre 2016 per gli anni 2016 e 2017. Si evince dalle citata nota che il responsabile della sperimentazione ha rappresentato che lo svolgimento del progetto nel biennio 2016-2017 ha subito delle variazioni dovute alla chiusura degli stabulari del CORIS; alla necessità di rivedere il protocollo di ricerca, esplorando e infine escludendo altri modelli animali in quanto non attualmente validati a sostituire il modello primate non umano; alla necessità di individuare altri partners di collaborazione per lo svolgimento della sperimentazione; alla necessita di identificare un polo alternativo dove eseguire la parte sperimentale animale con facilities dedicate al modello primate non umano (CRO - Contract Research Organization – Accelera s.r.l. di Nerviano - Milano). E’ stata quindi richiesta la proroga del progetto al mese di dicembre 2020.
Pertanto, si propone di prorogare al mese di dicembre 2020 la scadenza del progetto BRAVE, a parziale modifica di quanto previsto dalla DGR n. 1693/2016.
Infine, si rappresenta che per quanto riguarda il Consiglio di Amministrazione, l’art 9 dello Statuto cita:
Il Consorzio è amministrato da un Consiglio di Amministrazione composto da sei (6) componenti:
1 componente del Consiglio è nominato dalla Giunta Regionale del Veneto. 1 componente del Consiglio è nominato dall'Azienda Ospedaliera di Padova in accordo con l'Università di Padova. 1 componente del Consiglio è nominato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. 1 componente del Consiglio è nominato, di concerto, dalle Aziende consorziate dell'SSR del Veneto. 1 componente è nominato dall’Istituto Oncologico Veneto - IOV. 1 componente è nominato dall'Assemblea a maggioranza
….. omissis ……
Considerato che, come evidenziato nelle parti del presente atto che precedono, il CORIS promuove, incrementa e sostiene la ricerca scientifica in senso lato, sia essa di base, traslazionale e clinica in ambito sanitario e socio-sanitario e considerato che con la DGR n. 1476 del 18 settembre 2017 (relativa all’approvazione del Bando per il finanziamento di progetti per la Ricerca Sanitaria Finalizzata Regionale per l’anno 2017) è stato assegnato al CORIS l’attività tecnico-amministrativa connessa al Bando, si propone di nominare quale componente del Consiglio di Amministrazione del CORIS, in sostituzione del dr. Claudio Pilerci, il dr. Antonio Maritati, Direttore della U.O. Commissione salute e relazioni socio-sanitarie dell’Area Sanità e Sociale, UO alla quale afferisce la materia della ricerca sanitaria finalizzata. Il Dr. Maritati dovrà presentare apposita dichiarazione ex art. 9 del d. lgs. 8 aprile 2013, n. 39.
Si incarica il Direttore della Direzione Programmazione Sanitaria – LEA dell’esecuzione di quanto disposto con il presente provvedimento.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visto il d. lgs. 8 aprile 2013, n. 39;
Vista la Legge Regionale 30 gennaio 1997, n. 6, art 24;
Vista la Legge Regionale 25 ottobre 2016, n. 19;
Visto il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016;
Vista la deliberazione n. 2386 del 16 dicembre 2014;
Vista la deliberazione n. 1693 del 26 ottobre 2016;
Vista la deliberazione n. 326 del 21 marzo 2018;
Visto il decreto del Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale n. 165 del 29 dicembre 2017, successivamente integrato con decreto n. 32 del 26 febbraio 2018;
Visto il decreto del Direttore della Direzione Risorse Strumentali SSR n. 6 del 10 aprile 2018;
Visto l’art. 2 co. 2 lett. o) della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;
delibera
Torna indietro