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Materia: Protezione civile e calamità naturali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 927 del 26 giugno 2018
Eventi alluvionali che hanno colpito il Veneto dal 31 ottobre al 2 novembre 2010. OPCM 3906/2010 e OCDPC 43/2013. Definitivo subentro della Regione Veneto nell'attuazione delle attività connesse al completamento degli interventi finalizzati al ripristino del territorio gravemente danneggiato dagli eventi. Quadro delle azioni e indicazioni per la rimodulazione del Piano degli interventi per il recupero delle risorse disponibili.
Il presente provvedimento, a seguito della conclusione della gestione in Contabilità Speciale delle risorse destinate al ripristino dei danni e alla messa in sicurezza del territorio danneggiato dall’alluvione del 2010, ha lo scopo di stabilire un elenco di interventi, ricompresi negli elenchi degli interventi approvati nell’ambito della gestione commissariale relativa all’evento in argomento. Tali interventi possono essere oggi finanziati con l’utilizzo di risorse già originariamente autorizzate dal Dipartimento Nazionale di protezione Civile e resesi disponibili a seguito del finanziamento di uno degli interventi (Adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano – bacino di valle) mediante l’utilizzo di fondi europei di cui al POR-FESR 2014-2020. L’elenco definito nella presente deliberazione sarà quindi sottoposto all’approvazione del sopraindicato Dipartimento e successivamente inoltrato alle Strutture competenti per l’attuazione.
L'Assessore Gianpaolo E. Bottacin riferisce quanto segue.
Com’è noto, il territorio della Regione del Veneto è stato colpito, nei giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010, da una grave alluvione che ha determinato l’esondazione di fiumi e torrenti, con conseguenti allagamenti di centri abitati e movimenti franosi, nonché gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati e ai beni mobili, e l’interruzione di numerosi collegamenti viari. Tale eccezionale evento ha comportato disagi alla popolazione interessata e una grave compromissione delle attività commerciali e agricole delle zone interessate. La natura e la violenza degli eventi meteorologici hanno causato, inoltre, gravi difficoltà al tessuto economico e sociale delle zone colpite e hanno determinato una situazione di grave pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza dei beni pubblici e privati.
In tale contesto emergenziale sono intervenuti il Decreto n. 236 del 2 novembre 2010 del Presidente della Regione del Veneto di dichiarazione dello stato di crisi; l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3906/2010, recante “Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della regione Veneto nei giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010”, a mezzo della quale si è provveduto anche alla nomina di un Commissario delegato per il superamento dell’emergenza; l’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile (O.C.D.P.C.) n. 43 del 24 gennaio 2013, pubblicata in G.U. del 2 febbraio 2013, con cui la Regione del Veneto è stata individuata quale amministrazione competente al coordinamento delle attività necessarie al completamento degli interventi da eseguirsi per fronteggiare i danni conseguenti agli eventi atmosferici sopra richiamati e con cui il Dirigente dell’allora Unità di Progetto Sicurezza e Qualità (ora Struttura di Progetto gestione post Emergenze) è stato individuato titolare della relativa contabilità speciale.
La durata della predetta gestione, stabilita originariamente in un anno dalla data di pubblicazione della citata Ordinanza n. 43/2013, è stata successivamente prorogata di 24 mesi, giusto art. 1, comma 364, della Legge di stabilità 2014, nonché, da ultimo, ai sensi dell’art. 1, comma 488 della Legge di stabilità 2016, prorogata ulteriormente al 31.12.2016.
In tale contesto, il Direttore della predetta Struttura Regionale, nell’ambito delle competenze assegnate ai sensi dell’art. 1, comma 2, dell’O.C.D.P.C n. 43/2013, ha provveduto all’attuazione degli interventi già avviati/programmati dal Commissario, che risultano in parte già appaltati e in corso di realizzazione, e in parte attivati mediante nuovi affidamenti da parte dei soggetti ordinariamente competenti.
In prossimità della scadenza della gestione di cui all’O.C.D.P.C. 43/2013, il Dipartimento della Protezione Civile con nota interlocutoria del 29 novembre 2016, prot. DPC/CG66091, successivamente ribadita in data 9 dicembre 2016, prot. DPC/CG68097, ha fornito indicazioni per il rientro in regime ordinario delle attività.
Sulla scorta di tali indicazioni con DGR n. 6 del 10 gennaio 2017 la Giunta Regionale ha in particolare:
Successivamente il direttore della SdP Post emergenza, sulla base di quanto disposto con la citata DGR 6/2017, ha predisposto il piano ed inviato lo stesso al Dipartimento della Protezione Civile con nota 123126 del 27/03/2017; il Piano è stato approvato dal medesimo Dipartimento giusta nota n. RIA/0031046 del 08/05/2017, con la quale è stato anche contestualmente autorizzato il trasferimento delle risorse sul bilancio regionale. Alla luce delle risorse accertate alla data di presentazione del Piano, sono stati finanziati i primi otto interventi e parte del nono intervento di cui all’allegato B della DGR 6/2017.
Tra gli interventi oggetto di finanziamento di cui al citato Piano è incluso anche l’intervento denominato “Opere di laminazione delle piene del fiume Agno Gua’ attraverso l’adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano nei comuni di Trissino e Arzignano (VI). - bacino di valle” per l’importo di € 20.000.000,00.
Successivamente, conclusasi la procedura di selezione degli interventi finanziabili con fondi POR FESR 2014 – 2020, con DGR n.1930 del 27/11/2017 il progetto del sopracitato bacino è risultato primo classificato e pertanto finanziato anche con risorse comunitarie. In tale ambito l’intervento, riqualificato in € 22.000.000,00 a seguito di emerse esigenze di carattere idraulico, correlate alla realizzazione del bacino, è stato finanziato per € 14.000.000,00.
Per tale motivazione la somma di € 12.000.000,00, rispetto all’importo finanziato di € 20.000.000,00, assegnato con la citata DGR n. 6/2017 per la realizzazione del citato bacino, può essere riprogrammata per il completamento degli interventi individuati nell’ambito della Gestione commissariale in argomento; ciò in considerazione della necessità di provvedere all’ottimizzazione delle risorse assegnate dallo Stato, ora trasferite sul bilancio regionale e ricomprese negli spazi finanziari il cui utilizzo è normato dall’art. 9 ter del D.L. 91/2017, così come richiamato all’Allegato A, paragrafo 2.1.1 della DGR 81/2018, facendo riferimento, come previsto dalle disposizioni del Dipartimento di Protezione Civile di Roma, ai piani e alle attività già avviate dal Commissario delegato.
A tale riguardo viste le indicazioni fornite dalla Direzione Difesa Suolo, competente in materia di programmazione degli interventi di difesa idrogeologica, trasmesse con nota n. 219867 del 11/06/2018, viene aggiornato l’Allegato B alla predetta deliberazione n. 6/2017, secondo l’Allegato A alla presente.
Tra gli interventi sono ricompresi parte di quelli già inseriti al citato allegato B alla DGR 6/2017, secondo una nuova priorità, nonché interventi che, ricadenti nelle iniziative Commissariali, vengono ad assumere ora particolare rilevanza, come evidenziato nelle schede tecniche (Allegato B) parti integranti al presente provvedimento.
Tra questi va evidenziato:
Va evidenziato in particolare che, per quanto riguarda i primi interventi di messa in sicurezza della frana di Rovegliana a Recoaro, per il quale il commissario delegato aveva già finanziato uno studio finalizzato alla individuazione dei primi interventi di messa in sicurezza che si è concluso alla fine del 2016 e le cui risultanze sono state recentemente trasmesse all’amministrazione regionale, questi consentiranno anche di attivare il finanziamento dei soggetti privati che, pur avendo presentato istanza nei termini previsti dalla OPCM 3906 relativa agli eventi del 2010, non avevano potuto dar corso agli interventi di riparazione, nelle more della realizzazione degli interventi strutturali sul versante in frana prospicente le abitazioni danneggiate come segnalato con varie note da parte del Comune di Recoaro fin dal 2012 e da ultimo con nota n. 2935 del 19/03/2018 assunta al prot. n. 105751 del 20/03/2018. A tale spesa si farà fronte con le economie riscontrate nell’ambito delle attività dei Comuni, finanziate con le risorse derivanti dalla gestione commissariale dell’evento in argomento e trasferite al bilancio regionale.
E’ pertanto ora necessario procedere all’approvazione dell’elenco degli interventi allegato al presente provvedimento (Allegato A) di aggiornamento dell’Allegato B alla DGR 6/2017, incaricando il Responsabile della Sdp Post emergenza di avviare le azioni necessarie per ottenere l’autorizzazione del Dipartimento di Protezione Civile, nonché incaricando lo stesso responsabile e i soggetti attuatori competenti per i diversi interventi a provvedere agli atti necessari per formalizzarne l’avvio.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTO il Decreto n. 236 del 2 novembre 2010 del Presidente della Regione del Veneto; VISTO il Decreto del 5 novembre 2010 del Presidente del Consiglio dei Ministri; VISTA l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3906 del 13 novembre 2010; VISTA l’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 43 del 29 gennaio 2013; VISTO la legge n. 225/92 e s.m.i; VISTA la legge n. 228 del 24 dicembre 2012; VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 marzo 2013; VISTE le DGR n. 6/2017 e n. 1930/2017; RITENUTO di dare corso alle iniziative descritte in premessa; VISTO l’art. 2 , comma 2, della L.R. n. 54 del 31 dicembre 2012;
delibera
(seguono allegati)
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