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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 624 del 08 maggio 2018
Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse II Inclusione Sociale, Obiettivo Tematico 9. "Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione". Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di interventi di "Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l'inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele - Anno 2018".
Apertura dei termini per la presentazione di progetti di pubblica utilità e cittadinanza attiva a favore di soggetti svantaggiati esclusi dal mercato del lavoro. Il provvedimento intende sostenere i cittadini maggiormente in difficoltà e a rischio di povertà attraverso la realizzazione di esperienze di lavoro di pubblica utilità correlate ad azioni di orientamento e ricerca attiva di lavoro al fine di favorirne l’inclusione.
L'Assessore Elena Donazzan di concerto con l'Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.
La crisi economica dell’ultimo decennio ha accentuato gli squilibri nella redistribuzione della ricchezza e delle risorse, creando e aumentando le diseguaglianze economiche e sociali. In questo scenario l’Italia si colloca agli ultimi posti tra i paesi Europei per livelli di giustizia sociale e la disuguaglianza, seppure in diminuzione, resta alta, così come il rischio di povertà o esclusione sociale.
In Veneto invece, secondo le rappresentazioni e i dati del Rapporto Statistico del 2017, curato dalla Regione, la situazione è decisamente migliore in quanto sono rilevabili livelli di benessere maggiori rispetto alla media nazionale. Gli indici relativi al lavoro evidenziano per il contesto regionale un miglioramento dovuto sia alla ripresa occupazionale sia alla qualità del lavoro, soprattutto in termini di stabilità e retribuzione. Ciò anche grazie agli interventi di politiche attive promossi nel territorio veneto. Ciononostante la situazione economico-finanziaria delle famiglie risulta essere l’ambito meno soddisfacente e spesso caratterizzato da un nucleo familiare con più persone a carico. Sono circa 828mila le persone in difficoltà, che non riescono a vivere dignitosamente nella società attuale e che, nei casi più gravi, non sono in grado di provvedere ai bisogni fondamentali della vita.
Per contrastare il fenomeno della povertà e dell’esclusione sociale, la Regione del Veneto, sulla scorta dei risultati positivi relativi alla sperimentazione avvenuta nel corso degli ultimi anni, intende proseguire nella promozione di interventi che coniugano il sostegno, la partecipazione attiva del lavoratore, il supporto allo sviluppo del territorio, ovvero di progetti di Pubblica Utilità e di Cittadinanza Attiva, coinvolgendo direttamente i destinatari più vulnerabili nell’esercizio di servizi a favore della collettività.
La recente DGR n. 311 del 14 marzo 2017 ha coinvolto 228 Comuni veneti e 865 destinatari, e attualmente sono in fase di conclusione i 97 progetti approvati che, sottolineando l’utilità dell’iniziativa, favoriscono e sollecitano la proposta di un nuovo intervento.
Il coinvolgimento dei destinatari all’interno di progetti di Pubblica Utilità permette alla persona di essere inserita in una realtà lavorativa a favore della collettività attraverso la mobilitazione delle proprie competenze. Questo tipo di intervento, unito ad azioni di orientamento e di accompagnamento, sostiene e rafforza l’esercizio della cittadinanza attiva e consente di contrastare la disoccupazione anche di lunga durata, innescando processi di inclusione sociale e di attivazione.
L’iniziativa si incardina nel Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014-2020, nell’ambito dell’Asse II Inclusione Sociale. In particolare ci si pone nel contesto dell’Obiettivo Tematico 9, priorità 9.i, e il risultato atteso è la realizzazione di interventi multi professionali e sperimentali orientati a rendere effettiva l’inclusione sociale attiva dei destinatari, favorendo l’occupabilità di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e contrastando la disoccupazione di lunga durata attraverso l'attuazione di progetti finalizzati all'impiego temporaneo in lavori di pubblica utilità.
Ci si propone, come effetto dell’intervento, il raggiungimento di almeno 600 destinatari finali, per i quali favorire un inserimento nel mercato del lavoro più stabile e continuativo o, per i lavoratori prossimi alla quiescenza, consentire il raggiungimento dei requisiti pensionistici.
L’iniziativa si rivolge a disoccupati di lunga durata, non percettori di ammortizzatori sociali, sprovvisti di trattamento pensionistico, svantaggiati e a rischio di esclusione sociale e povertà, residenti o domiciliati in Veneto, con più di 30 anni di età.
In particolare i destinatari devono rientrare in una delle due seguenti categorie:
Saranno considerati prioritari i destinatari che non hanno ancora usufruito della misura nell’ambito della DGR n. 311 del 14 marzo 2017 e coloro che risultino beneficiari del Reddito di Inclusione (REI) di cui al D.Lgs. 147/2017.
Al fine di perseguire la logica del lavoro in rete per un’efficace integrazione delle competenze, le iniziative di lavoro di pubblica utilità e cittadinanza attiva dovranno essere presentate da un partenariato pubblico-privato, composto da uno o più Comuni, o loro enti strumentali o società da essi partecipate, in veste di capofila, e, obbligatoriamente, da uno o più Soggetti iscritti nell’Elenco regionale degli Enti accreditati per i Servizi al Lavoro di cui alla L.R. n. 3/2009 art. 25 “Accreditamento” e/o Soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento ai sensi della DGR n. 2238 del 20 dicembre 2011 “Approvazione del sistema di accreditamento allo svolgimento dei Servizi per il lavoro nel territorio della Regione Veneto (art. 25 L.R. n. 3/2009)”.
Il bando prevede l’erogazione di una misura di politica attiva del lavoro, composta da un’esperienza di lavoro di pubblica utilità e da un pacchetto di servizi individuali di orientamento e di accompagnamento.
L’esperienza di lavoro deve essere attinente a servizi di competenza comunale o comunque individuati dal/i Comune/i a beneficio dei cittadini, come i servizi bibliotecari e museali, la valorizzazione di beni culturali ed artistici, l’abbellimento urbano e rurale, i servizi ambientali e di sviluppo del verde, i progetti speciali relativi alla garanzia della salute pubblica e alla tutela dell’ambiente, con particolare riguardo alla componente faunistica, la custodia e vigilanza di impianti e attrezzature sportive, centri sociali, centri socio-assistenziali, educativi e culturali, luoghi pubblici, l’assistenza agli anziani, il supporto scolastico o altri servizi di competenza comunale, con carattere di straordinarietà e temporaneità.
I destinatari dovranno essere impiegati con la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato (T.D.), così come regolato dalla normativa vigente (D.Lgs. n. 81 del 15 giugno 2015, artt. 4-12 e artt. 19-29) e la Regione partecipa, a parziale copertura dei costi del lavoro derivanti dall’erogazione di tale azione, con un contributo massimo di Euro 5.000,00 per ogni destinatario assunto. Il contributo è riconosciuto a fronte di un contratto o più contratti di lavoro della durata complessiva di 6 mesi e con un impegno orario settimanale minimo di 20 ore. Tale importo dovrà essere obbligatoriamente integrato dal cofinanziamento dei soggetti proponenti nella misura minima del 35% del contributo Regionale.
Obbligatoriamente, a fianco dell’esperienza di lavoro, si prevede l’erogazione al destinatario di servizi di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di ricerca attiva di lavoro per un minimo di 14 ore e un massimo di 38 ore per ogni lavoratore.
Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B al presente provvedimento che ne forma parte integrante, saranno finanziati con le risorse di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione CE n. 9751 del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse II – Inclusione Sociale – Obiettivo Tematico 09 – Priorità d’investimento 9.i – Obiettivo Specifico 8.
Lo stanziamento proposto per l’intervento è pari a Euro 4.000.000,00 e nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa siano assunte a valere sul Bilancio Regionale di previsione 2018-2020 approvato con L.R. n. 47 del 29 dicembre 2017, nei seguenti termini massimi:
L'approvazione dei progetti potrà essere effettuata solo previa individuazione da parte del Direttore della Direzione Lavoro della correlata copertura finanziaria a valere sul capitolo n. 102357 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Lavoro - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti”, ai sensi di quanto disposto dal D.lgs. 118/2011 s.m.i.
La gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 10%. Qualora, nel corso della fase istruttoria di approvazione delle proposte di progetto si evidenziasse la disponibilità di ulteriori risorse di co-finanziamento regionale, il Direttore della Direzione Lavoro potrà decretare, contestualmente all’impegno di spesa, anche la possibilità di incrementare l’erogazione dell’anticipazione dal 10% fino al massimo del 40%, come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei beneficiari”.
Le procedure ed i criteri di valutazione dei progetti presentati, ai sensi dell’art. 110 del Regolamento UE n. 1303/2013, sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 per il POR FSE 2014/2020.
Il provvedimento, in base alla classe demografica di appartenenza della amministrazione comunale, pone dei massimali relativi al numero di destinatari ammissibili per singolo Comune come di seguito indicato.
Classe demografica
Massimale
destinatari
1
fino a 5.000 ab.
2
da 5.001 a 10.000 ab.
3
da 10.001 a 20.000 ab.
5
4
da 20.001 a 50.000 ab.
15
da 50.000 a 99.999 ab.
20
6
oltre i 100.000 ab.
28
La presentazione della domanda/progetto attraverso l’apposita funzionalità del sistema (SIU) dovrà avvenire entro e non oltre entro le ore 13.00 del quarantacinquesimo giorno dalla pubblicazione del presente provvedimento sul BURV.
Il provvedimento si avvale delle opzioni di semplificazione sulla base di Unità di Costo Standard (UCS), di cui al Regolamento (UE) n. 1303/2013 e al Regolamento (UE) n. 1304/2013. La metodologia di calcolo delle Unità di Costo Standard cui si riferiscono gli interventi oggetto della Deliberazione è stata approvata con la Dgr n. 671 del 28 aprile 2015.
Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo Decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente deliberato, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visti:
delibera
(seguono allegati)
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