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Materia: Sanità e igiene pubblica
Deliberazione della Giunta Regionale n. 491 del 17 aprile 2018
Attuazione DPCM 12 gennaio 2017 "Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'art. 1, comma 7, del D.L. 30/12/1992, n. 502" in materia di malattie rare ed aggiornamento della rete di assistenza per le malattie rare, anche in funzione dell'avvio dell'attività delle reti europee di riferimento per le malattie rare (ERN).
Viene data ulteriore attuazione alle disposizioni di cui al DPCM 12 gennaio 2017 (c.d. nuovi LEA) in materia di malattie rare e vengono aggiornati alcuni aspetti della rete di assistenza veneta per i malati rari, anche in riferimento dell’avvio dell’attività delle reti europee di riferimento per le malattie rare (ERN).
L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.
Il Decreto Ministeriale n. 279/2001 recante "Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie” ha avviato la politica nazionale sulle malattie rare comprendente la realizzazione di una rete nazionale di monitoraggio ed assistenza dedicata specificamente a quest'area di patologie, l’erogazione di particolari benefici ai malati che ne siano affetti, la creazione del Registro nazionale e dei Registri regionali.
L’anno precedente, con DGR n. 741 del 10 marzo 2000, la Giunta Regionale aveva già istituito il Registro Regionale per le malattie rare e nell’anno 2002 con DGR n. 204 del 8 febbraio ha individuato i Presidi regionali di riferimento per gruppi di malattie rare con i compiti di definire la diagnosi e conseguentemente la certificazione di malattia rara e di predisporre il piano terapeutico-assistenziale, dando contestualmente avvio al sistema informativo regionale per le malattie rare.
Successivamente, con DGR n. 2706 del 10 settembre 2004, la Giunta Regionale ha approvato l’Accordo tra Regione del Veneto, Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Bolzano e Provincia Autonoma di Trento realizzando l’Area Vasta in tema di malattie rare, area dove ci si impegnava a implementare un’unica rete di assistenza, uno stesso sistema informativo e di condurre politiche condivise in tema di malattie rare.
In attuazione di quanto previsto dall’Accordo di Area Vasta, ed in seguito ad una istruttoria tecnica comune tra le quattro Amministrazioni coinvolte, con DGR n. 2046 del 3 luglio 2007 sono stati individuati i Centri Interregionali di Riferimento di Area Vasta per le malattie rare, mutuamente riconosciuti da tutte le Amministrazioni ed esteso l’uso del sistema informativo veneto anche alle altre Amministrazioni.
La Giunta Regionale, per garantire ai pazienti affetti da malattie rare l’accesso ai trattamenti essenziali disponibili, grazie ad un percorso di condivisione delle evidenze e delle esperienze con gruppi di lavoro per gruppi di patologia, ha approvato - e aggiornato nel tempo - alcune integrazioni regionali ai Livelli Essenziali di Assistenza - LEA per gruppi di patologie. Ha approvato trattamenti per le persone affette da malattie rare neurologiche e metaboliche ad interessamento neurologico (DGR n. 740 del 24 marzo 2009, DGR n. 2135 del 16 luglio 2004), per malattie rare metaboliche (DGR n. 3135 del 20 ottobre 2009), per malattie rare ematologiche, dermatologiche, oftalmologiche e cistite interstiziale (DGR n. 2695 del 29 dicembre 2014). Il lavoro di integrazione di prescrizioni non sostituibili ed essenziali, anche se non ricomprese nei LEA, si è associato a quello di valutazione di prescrizioni inappropriate effettivamente avvenute, che i Centri si impegnavano a non ripetere. Il controllo a priori del prescritto attraverso il sistema informativo malattie rare, ha permesso un’ampia tutela di questi malati, tanto che attualmente quasi un prodotto erogato ogni due è compreso in questo processo di integrazione regionale, con una piena sostenibilità economica confermata anche dal sistema informativo malattie rare a posteriori, permessa dall’effettivo risparmio di prescrizioni inadeguate e conseguente riutilizzo delle risorse liberate.
Lo stesso sistema informativo ha assunto il compito di facilitare e monitorare le prescrizioni, gli approvvigionamenti e le erogazioni di tutte le tipologie di prodotti compresi nel piano di presa in carico. Ad esempio, la Giunta Regionale ha previsto un percorso specifico per i prodotti dietetici destinati alle persone con malattie metaboliche ereditarie (DGR n. 2638 del 30 dicembre 2013; circolare 30495/50.07.40/2003).
A livello nazionale, l’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano del 10 maggio 2007 (rep. atti n.103/CSR) ha previsto la creazione di Centri di Coordinamento regionali e/o interregionali con il compito di gestire il registro regionale e/o interregionale delle malattie rare, di coordinare la rete assistenziale, di formare i professionisti ed informare i cittadini e le associazioni dei malati.
In attuazione di quanto stabilito dal suddetto Accordo, con DGR n. 2169 dell’8 agosto 2008, è stato istituito il Coordinamento Malattie Rare della Regione Veneto, al cui interno è stato ricollocato il Registro per le malattie rare, incardinato presso l’Azienda Ospedaliera di Padova. Compiti del Coordinamento e del Registro sono creare e mantenere il sistema informativo malattie rare e i relativi applicativi informatici, favorire lo scambio di informazioni e di documentazione, coordinare i presidi della rete, effettuare consulenza e supporto ai medici del SSN, informare i cittadini e le associazioni dei malati e dei loro familiari in ordine alle malattie rare e alla disponibilità di trattamenti, anche attraverso il servizio help-line malattie rare.
Successivamente, l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento "Piano nazionale per le malattie rare (PNMR)" del 16 ottobre 2014 (rep atti n. 140/CSR) ha definito la programmazione nazionale sulle malattie rare, confermando a livello nazionale alcune delle policy già attuate dalla Regione Veneto.
Più recentemente è intervenuto l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sulla “Teleconsulenza al fine di potenziare il funzionamento delle reti regionali per malati rari” del 22 gennaio 2015 (rep atti n. 4/CSR) con il compito di rafforzare l’attività, migliorare la sua qualità e rendere progressivamente omogena la risposta ai pazienti delle reti per le malattie rare definendo prestazioni tariffabili che permettano la relazione tra Centri di riferimento, altri ospedali e servizi territoriali utilizzando tecnologie della comunicazione e dell’informazione (teleconsulto, telecooperazione, telesorveglianza e presa in carico a distanza).
Recependo il citato accordo n. 140/CSR/2014 ed aggiornando e integrando la rete di assistenza già in atto, con DGR n. 763 del 14 maggio 2015, sono stati accreditati i nuovi Centri interregionali di riferimento per le malattie rare di Area Vasta. I nuovi Centri di riferimento sono tutti definiti come Unità funzionali che comprendono al proprio interno più Unità Operative, per rispondere in modo integrato ai bisogni multidisciplinari delle persone affette da malattia rara. Al fine di favorire questo approccio integrato e multidisciplinare al paziente con malattia rara, si sono previsti alcuni strumenti innovativi quali:
Tutti questi principi sono fondanti anche delle politiche europee sul tema e delle recentemente istituite reti di riferimento europee (ERN). La Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio n. 24 del 9 marzo 2011 riguardante l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera ha previsto la creazione delle reti di riferimento europee (ERN) per le malattie rare.
L'applicazione tecnica di tale Direttiva ha richiesto la creazione di due gruppi di esperti, delegati di ciascun Paese costituente l'Unione Europea (il Cross Border Expert Group e il Cross Border Committee), che hanno avuto il ruolo di definire, con gli Atti delegati e gli Atti di esecuzione, i criteri per selezionare i Centri parti delle reti e le singole reti ERN, globalmente considerate. Al termine di questi processi, i criteri sono stati definiti con Decisione delegata della Commissione e Decisione di esecuzione, il 10 marzo 2014.
Per la loro selezione è stato definito a livello europeo un primo processo di selezione a livello nazionale, operato nel nostro Paese dall’Organismo nazionale di coordinamento e monitoraggio per la partecipazione dei Centri italiani alle ERN, istituito nel luglio 2015 presso il Ministero della Salute. Sono stati ufficialmente comunicati al Ministero della Salute i prestatori di assistenza sanitaria (health care providers - HCP) parte della rete regionale malattie rare rispondenti ai criteri definiti a livello europeo e nazionale per la candidabilità alle reti europee di riferimento (Decreto del Direttore Generale dell'Area Sanità e Sociale n. 32 del 7 aprile 2016). Nel dicembre 2016 è avvenuta la definitiva approvazione delle reti ERN da parte del Board of Member States, costituito da rappresentanti nominati di tutti i Paesi europei. La Regione Veneto è la regione italiana con maggior numero di Centri di riferimento selezionati come full member attivi in 19 ERN su 24 approvate. L’Azienda Ospedaliera di Padova costituisce il presidio che partecipa al più alto numero di ERN tra tutti i più grandi ospedali italiani ed europei.
A testimoniare ancora di più l’eccellenza della Regione Veneto nel contesto europeo, essa, attraverso l’attività del Coordinamento Regionale Malattie Rare, è stata incaricata dalla Commissione Europea di gestire come co-leader il Work Package 5 "Steering, maintaining and encourage the adoption of orpha-codes across Member States” della Joint Action europea sulle malattie rare 2015-2018. Tale attività è stata approvata con DGR n. 2264 del 30 dicembre 2016.
Altro ambito in cui si è sviluppata l’azione della Regione Veneto per le persone con malattia rara, è la definizione di percorsi assistenziali tra Centri di riferimento, restante rete ospedaliera e altri servizi territoriali. Con DGR n. 2095 del 7 dicembre 2011, la Giunta Regionale ha approvato il percorso assistenziale delle persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) il quale dispone, tra le altre azioni, di garantire la fornitura di adeguati comunicatori a tali pazienti quando necessario. Con Decreti del Dirigente del Coordinamento Regionale Acquisti in sanità n. 60 del 20 novembre 2013 e n. 61 del 21 novembre 2013 è stata aggiudicata la prima gara centralizzata per la fornitura di comunicatori ad alto costo e con decreto n. 31 del 25 ottobre 2016 la seconda gara, attualmente vigente; con note prot. 570578 del 31 dicembre 2013 e prot. 169405 del 16 aprile 2014 è stato definito il percorso regionale di prescrizione-fornitura-collaudo-follow-up e rimborso di tali comunicatori.
Con DGR n. 1308 del 23 luglio 2013 la Regione Veneto ha approvato il "Progetto di esecuzione dello screening neonatale allargato - Modello organizzativo" con inizio di attività a far data dal 1 gennaio 2014 articolandone l'attività tra le due strutture di riferimento individuate presso l'Azienda Ospedaliera di Padova e l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Le due strutture sono parte della rete regionale malattie rare, accreditate come Centri di riferimento per le malattie metaboliche ereditarie sin dal 2002.
Con Decreto del Direttore Generale Area Sanità e Sociale n. 15 del 1 marzo 2016, è stato definito il percorso regionale per la somministrazione a domicilio di farmaci ad alto costo per le persone affette da malattia rara.
Si deve ora rappresentare che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del D. L. 30.12.1992, n. 502” ha definito i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA); sono state introdotte delle novità in ambito di malattie rare in termini di: aggiornamento della lista di malattie che danno diritto all’esenzione, nuovi diritti per le persone con malattia rara in ambito di protesi e ausili, prescrivibilità di indagini genetiche diagnostiche e l’avvio di tre screening neonatali (metabolico allargato, ipoacusia e cataratta congenita).
In attuazione del suddetto Decreto, con DGR 1522 del 25 settembre 2017 la Regione Veneto ha recentemente provveduto ad aggiornare la rete dei Centri di riferimento della rete veneta e di area vasta per le malattie rare e a dare indicazioni operative per l’attuazione dei contenuti dell’allegato 7 del suddetto Decreto.
Da quanto finora espresso si evince, in sintesi, che il sistema veneto per l’assistenza alle persone con malattia rara si è sviluppato nel tempo basandosi sui seguenti strumenti principali:
La buona qualità di quanto messo in atto è dimostrata da:
Tutto ciò premesso, è necessario ora proseguire nelle azioni intraprese al fine di:
Per quanto finora espresso si propone di confermare l’incarico al Registro Malattie Rare del Veneto, presso il Coordinamento regionale Malattie Rare, di esplicitare ed aggiornare nel tempo il contenuto di dettaglio delle entità nosologiche dell’allegato 7 del DPCM 12 gennaio 2017, in relazione ad eventuali modifiche e aggiornamenti predisposti nelle successive releases della classificazione di malattie rare di riferimento europea Orphanet, basata sui codici ORPHA, e di sviluppare e mantenere in tal senso aggiornato il sistema informativo malattie rare, strumento mandatoriamente utilizzato dalla rete veneta per malattie rare per la gestione dei pazienti e base per la valutazione delle performance della rete di assistenza.
Inoltre, si rende opportuno:
Si dà atto che quanto disposto con il presente provvedimento non comporta spese a carico del bilancio regionale.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visto il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016 approvata con l.r. 23/2012 e prorogato con l.r. 19/2016, art. 24;
Visto il DPCM 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del D. L. 30.12.1992, n. 502”;
Visto l’art. 2 co. 2 lett. o) della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;
delibera
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