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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1701 del 24 ottobre 2017
Approvazione dello schema di Protocollo d'Intesa tra Regione del Veneto - Consigliera di Parità e i Rettori delle Università venete (Padova, Venezia, Verona e Istituto Universitario di Architettura) finalizzato a favorire l'apprendimento di nuove competenze per innovare le politiche di genere.
Con il presente provvedimento si approva lo schema di Protocollo d'Intesa tra Regione del Veneto – Consigliera di Parità e i Rettori delle Università venete (Padova, Venezia, Verona e Istituto Universitario di Architettura) finalizzato a favorire l’apprendimento di nuove competenze per innovare le politiche di genere.
L'Assessore Federico Caner per l'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
La Regione del Veneto, all’art. 6, comma 1 lettera c) del proprio Statuto riconosce e valorizza le differenze di genere e rimuove ogni ostacolo che impedisce la piena parità tra uomo e donna. Promuove inoltre le pari opportunità tra donne e uomini nel lavoro, nelle istituzioni e nella società. In particolare, pone attenzione alla progettazione e alla attuazione di politiche di pari opportunità, che valorizzino la cultura delle differenze, e promuovano equità e qualità sociale per donne e uomini, assicurando la corretta attuazione delle normative in questi ambiti. La Regione, inoltre, garantisce l’applicazione degli orientamenti in merito dell’Unione Europea e nazionali su tutto il territorio regionale.
Presso la Regione del Veneto operano due importanti organismi di parità, la Commissione regionale per le Pari opportunità, istituita con la Legge regionale 30 dicembre 1987, n. 62 “Istituzione della commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna” al fine di promuovere una cultura di rispetto dei generi, di studiare forme e iniziative di rimozione degli ostacoli alle pari opportunità e di promozione attiva della pari dignità e pari opportunità tra uomini e donne e la Consigliera di Parità Regionale, di cui al D.lgs. n. 198/2006, come modificato dal D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151 “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”. La Consigliera di parità ha funzioni di promozione e di controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini.
Una importante azione che la Consigliera di parità può esercitare nell’attuazione del suo mandato riguarda il rafforzamento del principio delle pari opportunità nello svolgimento dei corsi di studio di ogni livello e la facilitazione all’accesso a tutte le tipologie di studi e professioni.
Nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 marzo 1997 è presente, tra gli altri, l’obiettivo strategico (B-4 - Formazione a una cultura della differenza di genere), che mira a recepire, nell'ambito delle proposte di riforma della scuola, dell'università, della didattica, i saperi innovativi delle donne, promuovendo l'approfondimento culturale e l'educazione al rispetto della differenza di genere.
Un’azione utile al conseguimento dell’obiettivo è l'introduzione di specifiche conoscenze negli insegnamenti curricolari mediante l'attuazione di progetti didattici di carattere disciplinare o interdisciplinare e lo svolgimento di iniziative di formazione e di aggiornamento a diversi livelli, per studenti e studentesse, e docenti.
Anche le indicazioni dell’Unione Europea vanno sempre più nella direzione di rafforzare la rilevanza economica e sociale delle politiche di pari opportunità, individuandole come fattore qualitativo determinante per la modernizzazione e l'innovazione degli apparati produttivi, del mercato del lavoro, dei processi formativi e culturali e per conseguire più equi livelli di partecipazione democratica e di giusta integrazione sociale.
La Regione del Veneto, da parte sua, promuove progetti e programmi specifici di formazione, di alta qualificazione, di alternanza scuola-lavoro e patrocina corsi di studio, di aggiornamento, di specializzazione e attività di ricerca che approfondiscano conoscenze e formino competenze nuove.
Inoltre, la Regione del Veneto, con la propria legislazione e nelle politiche attive, persegue l’integrazione delle persone in Veneto, la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la promozione dell’autoimprenditorialità e del lavoro autonomo, l’invecchiamento attivo e l’educazione ad una società inclusiva.
In questo contesto, la Consigliera regionale di parità nell’esercizio del suo mandato, insieme alla Regione del Veneto, intende avviare una proficua collaborazione con le Università venete, attraverso la sottoscrizione di un apposito Protocollo di intesa finalizzato a favorire l’apprendimento di nuove competenze per innovare le politiche di genere. A questo proposito, va notato che i regolamenti in materia di autonomia didattica degli Atenei offrono prospettive di attuazione di percorsi non convenzionali di apprendimento e maggiore flessibilità di risposta rispetto alle domande di nuove professionalità.
Gli obiettivi della collaborazione sono i seguenti:
Le azioni attraverso le quali tali obiettivi saranno declinati sono le seguenti:
Lo schema del Protocollo d'Intesa tra Regione del Veneto – Consigliera di Parità e i Rettori delle Università venete (Padova, Venezia, Verona e Istituto Universitario di Architettura) finalizzato a favorire l’apprendimento di nuove competenze per innovare le politiche di genere, che si propone all’approvazione della Giunta è contenuto nell’ Allegato A al presente provvedimento, che ne forma parte integrante, e sarà sottoscritto, per la Regione del Veneto, dal Presidente o suo delegato.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTA la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 marzo 1997;
VISTA la Legge regionale 30 dicembre 1987, n. 62 “Istituzione della commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna”;
VISTO il D.lgs. n. 198/2006;
VISTO il D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151 “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
VISTO l’art. 6 comma 1 lettera c) della Legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;
VISTO l’art. 2 co. 2 della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012 e s.m.i..
delibera
(seguono allegati)
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