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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 311 del 14 marzo 2017
Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse II Inclusione Sociale, Obiettivo Tematico 9. "Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione". Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di interventi di "Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l'inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele - Anno 2017".
Apertura dei termini per la presentazione di progetti di pubblica utilità e cittadinanza attiva a favore di soggetti svantaggiati esclusi dal mercato del lavoro. Il provvedimento intende sostenere i cittadini maggiormente in difficoltà e a rischio di povertà attraverso la realizzazione di esperienze di lavoro di pubblica utilità correlate ad azioni di orientamento e ricerca attiva di lavoro al fine di favorirne l’inclusione.
L'Assessore Federico Caner per l'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
Il Rapporto Statistico della Regione del Veneto del 2016 evidenzia come, nonostante la situazione economica e sociale del Veneto sia decisamente migliore se confrontata con il resto del Paese, una parte significativa di famiglie risulta ancora in seria difficoltà. I dati disponibili, riferiti al 2014, indicano per la nostra Regione un rischio di povertà o esclusione sociale che riguarda il 16,9% della popolazione. Le analisi offerte dal Rapporto Caritas 2016 su povertà ed esclusione sociale evidenziano come le famiglie maggiormente a rischio siano quelle in cui il capo famiglia risulti disoccupato o possa contare solo su occupazioni saltuarie o a bassa remunerazione.
Tra gli interventi attivabili dalla Regione per contrastare la povertà, un’azione che già in passato ha dato esiti positivi è l’attivazione di progetti di Pubblica Utilità. Questo tipo di intervento, destinato alla parte più fragile della popolazione, contrasta la povertà, aiuta a superare il disagio e consente un’inclusione sociale attraverso l’inserimento lavorativo.
Soggetti che normalmente si rivolgerebbero ai servizi sociali per ottenere una provvidenza economica, trovano nel lavoro di pubblica utilità una risposta non assistenziale che favorisce un rientro nella parte attiva della società. Ciò, unito ad azioni di orientamento e accompagnamento, che sostengono e rafforzano la partecipazione e aiutano a capitalizzare le esperienze, consente dunque il contrasto alla disoccupazione, anche di lunga durata, e l’innesco di processi di inclusione sociale e di cittadinanza attiva sul territorio.
L’iniziativa si incardina nel Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014-2020, nell’ambito dell’Asse II Inclusione Sociale. In particolare ci si pone nel contesto dell’Obiettivo Tematico 9, priorità 9.i, e il risultato atteso è la realizzazione di interventi multi professionali e sperimentali orientati a rendere effettiva l’inclusione sociale attiva dei destinatari, favorendo l’occupabilità di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e contrastando la disoccupazione di lunga durata attraverso l'attuazione di progetti finalizzati appunto all'impiego temporaneo in lavori di pubblica utilità.
Ci si propone, come effetto dell’intervento, il raggiungimento di almeno 1.300 destinatari finali, per i quali favorire un inserimento nel mercato del lavoro più stabile e continuativo o, per i lavoratori prossimi alla quiescenza, consentire il raggiungimento dei requisiti pensionistici.
L’iniziativa si rivolge a disoccupati di lunga durata, non percettori di ammortizzatori sociali, sprovvisti di trattamento pensionistico, svantaggiati e a rischio di esclusione sociale e povertà, residenti o domiciliati in Veneto, con più di 30 anni di età.
In particolare i destinatari devono rientrare in una delle due seguenti categorie:
- Soggetti disoccupati, privi o sprovvisti della copertura degli ammortizzatori sociali, così come di trattamento pensionistico, iscritti al Centro per l'impiego, alla ricerca di nuova occupazione da più di 12 mesi;
- Soggetti maggiormente vulnerabili, ovvero persone con disabilità, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge 68/1999, oppure persone svantaggiate, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della legge n. 381/1991, vittime di violenza o grave sfruttamento e a rischio di discriminazione, beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria, altri soggetti presi in carico dai servizi sociali, a prescindere dalla durata della disoccupazione.
Una premialità è prevista per i progetti che daranno la preferenza alle persone senza reddito e con attestazione dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore o uguale a Euro 13.000,00.
Al fine di perseguire la logica del lavoro in rete per un’efficace integrazione delle competenze, le iniziative di lavoro di pubblica utilità e cittadinanza attiva dovranno essere presentate da un partenariato pubblico-privato, composto da uno o più Comuni, o loro enti strumentali o società da essi partecipate, in veste di capofila, e, obbligatoriamente, da uno o più Soggetti iscritti nell’Elenco regionale degli Enti accreditati per i Servizi al Lavoro di cui alla L.R. n. 3/2009 art. 25 “Accreditamento” e/o Soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento ai sensi della DGR n. 2238 del 20 dicembre 2011 “Approvazione del sistema di accreditamento allo svolgimento dei Servizi per il lavoro nel territorio della Regione Veneto (art. 25 L.R. n. 3/2009)”.
Il bando prevede l’erogazione di una misura di politica attiva del lavoro, composta da un’esperienza di lavoro di pubblica utilità e da un pacchetto di servizi individuali di orientamento e di accompagnamento, così da assicurare un sostegno a persone particolarmente bisognose attraverso l’esperienza lavorativa, e dall’altro generare un intervento capace di mantenere attivi nel mercato del lavoro individui che attualmente ne sono esclusi, favorendone la rioccupazione.
L’esperienza di lavoro deve essere attinente a servizi di competenza comunale o comunque individuati dal/i Comune/i a beneficio dei cittadini, come i servizi bibliotecari e museali, la valorizzazione di beni culturali ed artistici, l’abbellimento urbano e rurale, i servizi ambientali e di sviluppo del verde, i progetti speciali in materia relativi alla tutela e al benessere ambientale, la custodia e vigilanza di impianti e attrezzature sportive, centri sociali, centri socio-assistenziali, educativi e culturali, luoghi pubblici, l’assistenza agli anziani, il supporto scolastico o altri servizi di competenza comunale, con carattere di straordinarietà e temporaneità.
I destinatari dovranno essere impiegati con la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato (T.D.), così come regolato dalla normativa vigente (D.Lgs. n. 81 del 15 giugno 2015, artt. 4-12 e artt. 19-29) e la Regione partecipa, a parziale copertura dei costi del lavoro derivanti dall’erogazione di tale azione, con un contributo massimo di Euro 5.000,00 per ogni destinatario assunto. Il contributo è riconosciuto a fronte di un contratto o più contratti di lavoro della durata complessiva di 6 mesi e con un impegno orario settimanale minimo di 20 ore. Tale importo dovrà essere obbligatoriamente integrato dal cofinanziamento dei soggetti proponenti nella misura minima del 35% del contributo Regionale.
Obbligatoriamente, a fianco dell’esperienza di lavoro, si prevede l’erogazione al destinatario di servizi di orientamento e di accompagnamento al lavoro per un minimo di 14 ore e un massimo di 26 ore per ogni lavoratore.
Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B al presente provvedimento che ne forma parte integrante, saranno finanziati con le risorse di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione CE n. 9751 del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse II – Inclusione Sociale – Obiettivo Tematico 09 – Priorità d’investimento 9.i – Obiettivo Specifico 8.
Lo stanziamento proposto per l’intervento è pari a Euro 8.000.000,00 e nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa siano assunte a valere sul Bilancio Regionale di previsione 2017-2019 approvato con L.R. n. 32 del 30/12/2016, nei seguenti termini massimi:
- Esercizio di imputazione 2017 - Euro 4.000.000,00, di cui quota FSE Euro 2.000.000,00, quota FDR Euro 1.400.000,00, quota Reg.le Euro 600.000,00;
- Esercizio di imputazione 2018 - Euro 4.000.000,00, di cui quota FSE Euro 2.000.000,00, quota FDR Euro 1.400.000,00, quota Reg.le Euro 600.000,00.
Le procedure ed i criteri di valutazione dei progetti presentati, ai sensi dell’art. 110 del Regolamento UE n. 1303/2013, sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 per il POR FSE 2014/2020.
Il provvedimento, in base alla classe demografica di appartenenza della amministrazione comunale, pone dei massimali relativi al numero di destinatari ammissibili per singolo Comune come di seguito indicato.
Classe demografica
N. Comuni
Massimale
destinatari
1
fino a 5.000 ab.
307
2
da 5.001 a 10.000 ab.
141
3
da 10.001 a 20.000 ab.
91
5
4
da 20.001 a 50.000 ab.
31
15
da 50.000 a 99.999 ab.
20
6
oltre i 100.000 ab.
28
Totale Comuni
576
Le domande di ammissione al finanziamento dovranno essere inviate tramite PEC, entro le ore 13.00 del quarantacinquesimo giorno dalla pubblicazione del provvedimento sul BURV.
La trasmissione della domanda di ammissione e della relativa modulistica alla Giunta Regionale del Veneto − Direzione Lavoro deve avvenire esclusivamente per via telematica, dalla casella di Posta Elettronica Certificata del Soggetto Proponente, inviando una mail all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata della Regione del Veneto, lavoro@pec.regione.veneto.it. Nell’oggetto del messaggio di Posta Elettronica Certificata dovrà essere riportata la seguente dicitura: “POR FSE 2014-2020 – LPU 2017”.
Con il presente provvedimento ci si intende avvalere delle opzioni di semplificazione sulla base di Unità di Costo Standard (UCS), di cui al Regolamento (UE) n. 1303/2013 e al Regolamento (UE) n. 1304/2013. La metodologia di calcolo delle Unità di Costo Standard cui si riferiscono gli interventi oggetto della presente Deliberazione è stata approvata con la Dgr n. 671 del 28 aprile 2015.
Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo Decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente deliberato, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visti:
delibera
(seguono allegati)
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