Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale

Bur n. 34 del 09 aprile 2019


Materia: Consiglio regionale

Deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale n. 5 del 05 febbraio 2019

Attuazione legge 6 novembre 2012, n.190 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" e successive modifiche ed integrazioni. Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza: aggiornamento 2019.

Come noto l’Ufficio di presidenza con propria deliberazione n. 7 del 31 gennaio 2017, ha approvato il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT 2017 – 2019) come proposto e predisposto dai responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza e definito nella ricostruzione dei suoi presupposti normativi e nella individuazione delle correlate misure attuative, alla luce della specificità della realtà istituzionale del Consiglio regionale del Veneto, assegnando ai responsabili per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza il compito di proporre ed adottare le conseguenti misure di esecuzione ed attuazione.

Quanto sopra alla luce delle espresse previsioni normative poste dall’articolo 1, comma 7 della legge 6 novembre 2012, n. 190 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e dall’articolo 43 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e sulla base delle risultanze dell’intesa Governo, Regioni ed Enti locali sancita dalla Conferenza unificata nella seduta del 24 luglio 2013, che “attesa la peculiare situazione delle regioni, enti di rilevanza costituzionale, caratterizzati dalla compresenza di due diversi organi collegiali, Giunta regionale e Consiglio regionale, dotati rispettivamente di poteri esecutivi e di funzione legislativa e tra i quali intercorre un rapporto dialettico” alla luce della relativa autonomia organizzativa, ed in una logica di coordinamento tra le attività svolte, ha riconosciuto la possibilità di nominare due diversi responsabili, uno per quanto concerne la prevenzione della corruzione ed uno per quanto riguarda la trasparenza.

La elaborazione del nuovo Piano triennale per la prevenzione della corruzione si era configurata in termini di Piano di prevenzione della corruzione e contestualmente di Piano della Trasparenza, unificati per effetto delle espresse disposizioni di cui al decreto legislativo n. 97 del 2016 e quale momento ed esito di un percorso che vede nella trasparenza amministrativa, quale livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali ai sensi dell’articolo 117, terzo comma, lettera m) della Costituzione e tradotta nel diritto per tutti i cittadini di avere accesso diretto all’intero patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, e costituenti lo strumento fondamentale di prevenzione dei fenomeni di potenziale illegalità nella misura in cui, portando in evidenza i dati relativi a tutti gli ambiti di intervento delle amministrazioni, consentono una forma di rendicontazione pubblica della azione amministrativa.

Nel PTPCT si è delineato conseguentemente un programma di attività che, partendo dalla conferma della analisi ed esame dell'organizzazione – nel caso del Consiglio regionale del Veneto già consolidata in sede di sistema di gestione della Qualità ed in prima stesura del Piano per la prevenzione della corruzione – individuava le aree “sensibili” nel cui ambito possono, anche solo in via teorica, verificarsi episodi di corruzione.

Attraverso il PTPCT, in buona sostanza, l'Amministrazione poneva in essere azioni ponderate e coerenti tra loro atte a eliminare o ridurre significativamente il rischio di comportamenti corrotti; e ciò implicava necessariamente una valutazione probabilistica di tale rischiosità e l'adozione di un sistema di gestione del rischio medesimo.

Il PTPCT veniva proposto, quindi, come un programma di attività che, attraverso l'individuazione di misure concrete, da realizzare con certezza e da vigilare quanto ad effettiva applicazione e quanto ad efficacia, costituisse uno strumento di prevenzione del fenomeno corruttivo.

Per quanto invece concerne la apposita sezione del PTPCT dedicata alla trasparenza ed all’adempimento degli obblighi posti dal decreto legislativo n. 33 del 2013 così come modificati, razionalizzati ed integrati dal decreto legislativo n. 97 del 2016, preso atto dei numerosi cambiamenti della disciplina in materia che ne hanno rafforzato il valore di principio che caratterizza l’organizzazione e la attività delle pubbliche amministrazioni ed i rapporti con i cittadini, si faceva rinvio allo specifico allegato con il quale si andavano ad individuare obblighi di pubblicazione, denominazione del singolo obbligo e relativo contenuto anche con indicazione del puntuale riferimento normativo, tempi di attuazione ed aggiornamento, nonché nominativi dei responsabili della trasmissione della pubblicazione dei documenti e delle informazioni; quanto sopra nel contesto di un articolazione in sezioni e sottosezioni di diverso livello come definita sulla base della struttura della sezione del sito istituzionale denominata “Amministrazione trasparente”.

In via di estrema sintesi il Piano triennale per la prevenzione della Corruzione e della Trasparenza di cui si è conseguentemente dotato il Consiglio regionale del Veneto:

- da un lato ha individuato azioni e soluzioni volte a proseguire il percorso intrapreso nel precedente periodo di programmazione ed a verificare e monitorare il costante mantenimento degli obbiettivi conseguiti, e nel contempo ha individuato, con riferimento e nei limiti della specificità propria dell’ordinamento del Consiglio regionale del Veneto come conseguente alle funzioni istituzionali che gli sono proprie, ulteriori misure attuative, vuoi incentivando soluzioni di percorso formativo sia generale che mirato e specifico alle singole misure, vuoi intraprendendo il percorso di aggiornamento del Regolamento sul diritto di accesso, inclusivo delle misure organizzative volte a consentire adeguato riscontro alla nuova disciplina in materia; quanto sopra rinviando alle previsioni, competenze e tempistiche come definite nella Tabella A allegata alla deliberazione dell’Ufficio di presidenza n. 7 del 31 gennaio 2017, recante il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT) del Consiglio regionale del Veneto;

- dall’altro si è configurato in termini parzialmente differenziati, attesa la evoluzione del quadro normativo come sopravvenuta ed in particolare risultando inclusivo, in esito a quanto previsto dall’articolo 10 del decreto legislativo n. 33 del 2013 come modificato dal decreto legislativo n. 97 del 2016, del Programma per la Trasparenza ed Integrità ora configurato quale specifica sezione del Piano triennale per la Prevenzione della corruzione, corredata dai contenuti necessari come individuati già in sede di deliberazione della Autorità Nazionale Anticorruzione n. 1310 del 28 dicembre 2016 ad oggetto “Prime linee guida recanti indicazioni sulla attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel decreto legislativo 33/2013 come modificato dal decreto legislativo 97/2016”, rinviando, per la implementazione delle voci di nuova introduzione alla definizione ultima dell’allora documento di schema di linee guida recanti indicazioni sull’attuazione dell’articolo 14 del decreto legislativo n. 33/2013 “Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali” come modificato dall’articolo 13 del decreto legislativo 97/2016.

Venendo al tema dell’aggiornamento annuale del Piano triennale deve darsi conto di come il quadro normativo e l’apparato interpretativo ed applicativo della disciplina della prevenzione della corruzione e della trasparenza, non ha conosciuto, anche nel corso del 2018, come già avvenuto nel corso del 2017, e per quanto concerne la specificità delle funzioni istituzionali del Consiglio regionale, implementazioni tali da richiedere una revisione delle misure attuative individuate nel Piano triennale.

Ciò nonostante il responsabile della prevenzione della corruzione ed il responsabile della trasparenza, come già nell’anno 2017 a valere per il 2018 in sede di primo aggiornamento del Piano triennale, anche nell’anno 2018 ed a valere per l’aggiornamento 2019, hanno confermato e condiviso, unitamente all’omologo responsabile della Giunta regionale, un percorso di definizione di un documento di indirizzi, come risultante agli atti dalla deliberazione dell’Ufficio di presidenza n. 93 del 20 dicembre 2018 ed omologa deliberazione della Giunta regionale n. 1922 del 21 dicembre 2018, provvedimenti resi disponibili sul sito amministrazione trasparente nella apposita sezione dedicata, anche al fine di raccogliere suggerimenti, proposte, considerazioni ed osservazioni.

Quanto sopra anche al fine di dare concreta applicazione alle disposizioni della legge 190 del 2012 che raccomanda, sia in sede di elaborazione del piano triennale che di suo aggiornamento annuale una “elaborazione” condivisa e partecipata della strategia di prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Non solo: come da relazione annuale curata dal responsabile per la prevenzione della corruzione, e pubblicata nella apposita sezione del sito “Amministrazione trasparente”, emerge la perdurante efficacia e validità delle misure del piano triennale, vuoi risalenti ed implementate in via attuativa, al precedente periodo di programmazione (Piano triennale 2014 – 2017), vuoi di nuova individuazione nel Piano 2017 – 2019 e relativo aggiornamento 2018.

A tale ultimo proposito basti ricordare:

- la avvenuta definizione, con deliberazione dell’Ufficio di presidenza n. 93 del 19 dicembre 2017 della "Procedura per la segnalazione degli illeciti da parte dei dipendenti del Consiglio regionale del Veneto", ai sensi dell'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001", corredata dai relativi moduli, della procedura per la segnalazione al Responsabile della prevenzione della corruzione, di presunti illeciti e di presunta discriminazione per la segnalazione; quanto sopra, in adesione al dato normativo ed alla sua ratio, come interpretato e definito in via attuativa da ANAC con la determinazione n. 6 del 28 aprile 2015, recante un documento di linee guida in materia, al fine di predisporre le condizioni per garantire anonimato del segnalante e divieto di discriminazioni nei suoi confronti, provvedendo peraltro contestualmente, a definire l’ambito soggettivo di applicazione della tutela, l’oggetto della segnalazione e le relative modalità anche con riferimento alle segnalazioni di pretese condotte discriminatorie, nonchè le garanzie procedimentali e le cautele materiali a tutela dei segnalanti;

- la contestuale avvenuta definizione, con deliberazione dell’Ufficio di presidenza n. 92 del 19 dicembre 2017 di “Criteri per rotazione nel conferimento di incarichi nelle commissioni di gara e di concorso” provvedimento con il quale si è data concreta attuazione alla relativa misura del piano triennale, alla luce della già avvenuta rotazione nel conferimento degli incarichi dirigenziali di primo e secondo livello in esito alle determinazioni assunte dall’Ufficio di presidenza sull’assetto organizzativo delle strutture del Consiglio regionale per la decima legislatura.

In sede di attuale aggiornamento la esperienza applicativa di talune misure suggeriscono di apportare alcune implementazioni attuative:

a) con riferimento alle misure di formazione ed aggiornamento, prevedendo oltre alla annuale giornata di formazione curata dai responsabili per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, misure volte a consentire soluzioni da un lato più diffuse e dall’altro maggiormente compatibili con i prioritari adempimenti d’ufficio del personale, anche rilasciando news informative sulla evoluzione della disciplina di settore e sulle linee guida ed interpretazioni ANAC ed in subordine, opportunità di aggiornamento on line;

b) con riferimento alla procedura per la segnalazione di illeciti da parte dei dipendenti del Consiglio e alla correlata predisposizione delle condizioni per garantire anonimato del segnalante e divieto di discriminazioni nei suoi confronti, acquisizione di concerto con la Giunta regionale e senza oneri, previa verifica di compatibilità delle specifiche con i rispettivi sistemi informatici, dell’applicativo reso disponibile da ANAC per la gestione informatizzata delle procedure di whistleblower;

c) con riferimento all’avvenuto conseguimento, nel corso del 2018, della conferma del proprio sistema di gestione qualità, rinnovando, ai sensi della nuova norma UNI EN ISO 9001:2015, la identificazione, analisi, valutazione e trattamento dei rischi dei processi, fino al rilascio della certificazione di qualità ai sensi della nuova norma, approfondimenti preliminari per valutare la implementazione del sistema di certificazione di qualità ai sensi della norma UNI EN ISO 37001 “Anti bribery management system” (sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione); quanto sopra avvalendosi della avanzata mappatura e procedimentalizzazione dei processi, già attuata e che costituisce la premessa imprescindibile per la “certificazione anticorruzione”;

d) con riferimento alle molteplici misure attuative della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 48 “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile” intraprese dalla sua approvazione, ed atteso che uno dei canali di conoscenza del Consiglio regionale è rappresentato dal sistemico programma di visite di istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, spesso caratterizzate, per gli istituti secondari di secondo grado anche dalla richiesta di approfondimento su ruolo e funzioni istituzionali della Regione e del Consiglio regionale, integrazione della offerta con la trattazione di temi afferenti etica e legalità nelle istituzioni pubbliche, ivi comprese le misure di trasparenza e prevenzione della corruzione adottate dal Consiglio regionale;

e) con riferimento al registro degli accessi, previsto in conformità con la Circolare del Dipartimento per la Funzione pubblica n. 2 del 2017 e le Linee guida ANAC n. 1309 del 28 dicembre 2016 e contenente l’elenco delle richieste di accesso documentale, accesso civico semplice e accesso civico generalizzato, e il relativo esito, atteso che risulta istituita apposta sottosezione nel sito “Amministrazione trasparente”, Sezione “Altri contenuti”, individuare soluzioni per curare in modo sistemico la implementazione attuativa così consentendo, insieme, di agevolare i cittadini nella consultazione delle richieste già presentate e di semplificare la gestione delle richieste e le connesse attività istruttorie, favorendo l’armonizzazione delle decisioni su richieste di accesso identiche o simili ed infine anche consentendo di monitorare l’andamento delle richieste di accesso.

In tal senso si aggiornano:

a) vuoi le premesse del PTPCT, dando atto che il Consiglio regionale, nel corso del 2018, ha conseguito la conferma del proprio sistema di gestione qualità, rinnovando, ai sensi della nuova norma UNI EN ISO 9001:2015, la identificazione, analisi, valutazione e trattamento dei rischi dei processi, fino al rilascio della certificazione di qualità ai sensi della nuova norma, ed ha conseguentemente operato, vuoi con la approvazione, con deliberazione dell’Ufficio di presidenza n. 74 del 4 ottobre 2018 ed in linea con gli obbiettivi della qualità, delle “Direttive per la Gestione (bilancio e programma operativo 2019 – 2021)” poi declinati sia in sede di definizione del bilancio del Consiglio, sia con i programmi operativi delle strutture del Consiglio, chiamate ad operare ed introdurre misure coerenti alle direttive per la gestione e quindi alla attuazione delle misure anticorruzione e per la promozione di più elevati standard di trasparenza amministrativa quale livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, ai sensi dell’articolo 117, terzo comma, lettera m) della Costituzione;

b) vuoi come da allegato alla presente deliberazione, l’allegato 1 al Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT), includendovi, vuoi implementazioni attuative delle misure inizialmente previste e sulla base delle risultanze applicative, vuoi rideterminazioni dei termini di misure anche per modificazioni sopravvenute del quadro normativo di riferimento, vuoi valutazioni preliminari alla attivazione di nuove azioni, conseguenti al rinnovo della certificazione del sistema di gestione della qualità.

Si ritiene pertanto, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 1 comma 8 della legge n. 190 del 2012 e successive modifiche ed integrazioni, di provvedere all’aggiornamento 2019 del Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza, da un lato confermandolo, attesa la invarianza del quadro normativo di riferimento in relazione alle funzioni istituzionali del Consiglio regionale ed alla luce delle risultanze del primo e secondo anno di sua applicazione come attestate nella relazione del responsabile per la prevenzione della corruzione, e dall’altro aggiornandolo ed integrandolo, vuoi nelle premesse, dando conto della conferma del proprio sistema di gestione qualità, rinnovando, ai sensi della nuova norma UNI EN ISO 9001:2015, la certificazione, vuoi nelle misure attuative.

Tutto ciò premesso, il Relatore propone di sottoporre all’approvazione dell’Ufficio di presidenza il seguente provvedimento.

L'UFFICIO DI PRESIDENZA

- udito il relatore, il quale dà atto che i Servizi competenti hanno dichiarato che la pratica è stata regolarmente istruita con l'osservanza delle norme regionali e statali in materia;

- vista la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”, il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” ed il decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;

- visto il Piano Nazionale Anticorruzione, approvato con delibera n. 72 del 2013 dall’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (ex Civit) e l’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione 2013, approvato con Determinazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione 28 ottobre 2015, n. 12, nonché il Piano Nazionale Anticorruzione, approvato con Determinazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione n. 831 del 3 agosto 2016, il Piano nazionale anticorruzione, aggiornamento 2017, approvato con Determinazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione n. 1208 del 21 novembre 2018 ed il Piano nazionale anticorruzione, aggiornamento 2018, approvato con Determinazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione n. 1074 del 21 novembre 2018;

- visto il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, approvato con deliberazione dell’Ufficio di presidenza n. 7 del 31 gennaio 2017 e relativo aggiornamento 2018 con deliberazione Ufficio di presidenza n. 7 del 6 febbraio 2018;

- visto lo Statuto della Regione Veneto;

- ritenuto di dover provvedere nel senso proposto;

- a voti unanimi e palesi;

delibera

1) di approvare quale parte integrante e sostanziale del presente atto quanto riportato in premessa;

2) di aggiornare il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza, confermandolo, attesa la invarianza del quadro normativo di riferimento in relazione alle funzioni istituzionali del Consiglio regionale, ed alla luce delle risultanze dei primi due anni di applicazione come attestate nella relazione del responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, nelle premesse, conseguenti al rinnovo della certificazione del sistema di gestione della qualità del Consiglio regionale del Veneto e nelle misure attuative come definite con propria deliberazione n. 7 del 2017 ed integrate come da allegato al presente provvedimento ;

3) di incaricare il dott. Carlo Giachetti, in qualità di Responsabile della prevenzione della corruzione del Consiglio regionale ed il dott. Claudio Rizzato, Responsabile per la trasparenza del Consiglio regionale, per quanto di rispettiva competenza, dell’esecuzione del presente atto;

4) di dare atto che il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio del Consiglio regionale;

5) di disporre che il presente provvedimento sia pubblicato, per esteso, sia nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto, sia sul sito web istituzionale del Consiglio regionale, sezione “Amministrazione trasparente” ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, come modificato dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97.

(seguono allegati)

005__ALLEGATO_A_391196.pdf

Torna indietro