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Scarica versione stampabile Decreto del Presidente della Giunta regionale

Bur n. 58 del 31 maggio 2019


Materia: Protezione civile e calamità naturali

Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 62 del 05 maggio 2019

Eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei giorni 4 e 5 e maggio 2019 sulle province di Verona, Belluno, Treviso e Vicenza. Dichiarazione dello stato di crisi a seguito delle criticità riscontrate.

Note per la trasparenza

Provvedimento necessario per fronteggiare le eccezionali avversità atmosferiche dei giorni 4 e 5 maggio 2019, consistite in temporali intensi, vento forte, grandinate e nevicate che hanno causato danni nelle province di Verona, Belluno, Treviso e Vicenza

Il Presidente

PREMESSO che nei giorni 4 e 5 maggio 2019, fenomeni meteorologici molto intensi hanno colpito l’intero territorio regionale interessato da precipitazioni, forti raffiche di vento, nevicate e grandinate e che I fenomeni maggiormente intensi, si sono registrati tra la sera del 4 maggio e la mattina del 5 maggio.

ATTESO che una vasta circolazione ciclonica d’aria fredda proveniente dal Nord Europa ha portato sulla nostra regione un afflusso di correnti umide e fredde con una profonda saccatura nella serata di sabato 4 maggio che ha determinato una depressione sul Mediterraneo settentrionale portando instabilità con precipitazioni, sensibile calo termico e significativi rinforzi di vento dai quadranti nord-orientali;

VERIFICATO che tra sabato 4 e domenica 5 maggio, sulla regione si sono verificate precipitazioni molto intense ed estese e che i fenomeni più significativi si sono verificati domenica con i quantitativi più consistenti registrati tra le zone Prealpine e la pianura centro settentrionale, con valori compresi tra 50 e 80 mm in 48 ore. I valori massimi, nelle 48 ore, sono stati registrati sulle Prealpi Vicentine (93 mm a Rifugio la Guardia), sui Lessini (89.6 mm a Grezzana), sull’Alto Veneziano (81.2 mm a Bibione) e sull’Alpago (79.8 mm a San Martino d’Alpago).

DATO ATTO che in alcune fasi ci sono stati dei temporali localmente anche forti, come ad esempio a Chioggia tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio di sabato 4 maggio e, successivamente, tra la serata di sabato e il primo mattino di domenica 5 maggio sul lago di Garda, versante Veronese, e sull’Alto Veneziano (Bibione).

DATO ATTO che nella giornata di sabato 4 maggio, la quota delle nevicate si è attestata intorno ai 1800-1900 m, localmente anche fino ai 1600 m, mentre dalla serata di sabato il limite delle nevicate si è progressivamente abbassato e la neve è scesa fino ai 700-800 m nella mattinata di domenica 5 maggio generando accumuli di neve fresca nelle due giornate assai significativi per la stagione. Sulle Dolomiti ad esempio sono caduti circa 40-65 cm intorno ai 2000 m, 48 cm ad Arabba a 1600 m e 20 cm a Falcade a 1200 m.

DATO ATTO che dalle prime ore di domenica 5 maggio si è avuta una marcata intensificazione dei venti dai quadranti settentrionali, non solo in quota ma anche nelle valli sulle zone pedemontane, sulla pianura e sulla costa. I venti si sono poi in genere attenuati nel pomeriggio/sera di domenica.

Le raffiche più forti si sono verificate sui Lessini e sulle zone pedemontane di Verona (129 km/h a Marano di Valpolicella, 120 km/h a Bardolino-Calmasino, 106 km/h a Bosco Chiesanuova) e sul Rodigino (98 km/h a Lusia, 93 km/h a Pradon-Porto Tolle). Raffiche forti anche nel Bellunese (89 km/h a Quero); nel Padovano (83 km/h a Faedo); nel Trevigiano (79 km/h a Follina); nel Veneziano (73 km/h a Campagna Lupia).

RILEVATO che nella giornata di domenica 5 maggio 2019 la provincia di Verona, in particolare, è stata colpita da piogge molto intense, raffiche di vento e anche da grandine, come nel caso dei comuni di Peschiera del Garda, Sona e, nell’est veronese, di Caldiero, Soave e Colognola. Il versante veronese del lago di Garda è stato a lungo sferzato dal vento, con onde che hanno causato danni alle imbarcazioni ormeggiate; la strada Gardesana è rimasta temporaneamente interrotta per la caduta di alcuni cipressi e un vasto tratto della statale Transpolesana, nei pressi di San Giovanni Lupatoto è stato allagato bloccando alcuni automobilisti. In montagna si sono registrate nevicate già oltre i mille metri con accumuli vicini al mezzo metro e in alcuni casi, come nel comune di Selva di Progno, la neve è caduta anche al di sotto degli 800 metri.

RILEVATO che anche le altre province sono state coinvolte, rendendo necessari numerosi interventi per rimozione di piante dalle strade e per la messa in sicurezza di cornicioni e strutture rese pericolanti dal vento. Nel bellunese sono stati rimossi ostacoli alla circolazione e alberi pericolanti nei comuni di Cesiomaggiore, Santo Stefano di Cadore, Ponte nelle Alpi, Quero Vas, Vigo di Cadore, Limana, Gosaldo, Comelico Superiore, San Pietro di Cadore, Lorenzago, Feltre e Belluno. Chiusi per il vento forte i passi della Val Parola, Giau, Pordoi e del Falzarego. La neve caduta sulle Dolomiti ha causato un blackout nel comune di Tambre e isolato per alcune ore la frazione di Valdart, sul Nevegal. Sorvegliate a vista la frana di Borsoi a Tambre, e uno smottamento tra Farra d’Alpago e Ponte nelle Alpi a 150 m sopra l’autostrada A27.

RILEVATO altresì che nel Vicentino i fiumi si sono pericolosamente innalzati creando condizioni di rischio preoccupanti e nel Trevigiano si sono riattivati movimenti franosi in comune di Sarmede.

ATTESO che, per coordinare le prime attività di soccorso pubblico, sono stati attivati anche i Centri Operativi Comunali (C.O.C.) e le componenti locali del volontariato di protezione civile per monitorare l’evoluzione dei fenomeni e attuare i primi interventi urgenti volti ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone e/o a cose.

ATTESO altresì che per fronteggiare le situazioni di emergenza dovute alle condizioni meteorologiche avverse sui territori colpiti, i Comandi provinciali dei Vigili del fuoco hanno effettuato oltre 200 interventi in tutto il Veneto solo la notte tra il 4 e 5 maggio, di cui quasi la metà nella provincia di Verona per rimuovere alberi abbattuti dal vento, prosciugare case allagate, soccorrere automobilisti in difficoltà.

RITENUTO necessario, pertanto, attivare secondo la normativa vigente, le procedure volte a fronteggiare l’emergenza al fine di affrontare con mezzi e risorse adeguate le situazioni di rischio causate dagli eventi sopra descritti.

VISTO l’art. 106, comma 1, lett. a), della L.R. n. 11/2001, con cui si dispone che, al verificarsi di eventi calamitosi di rilevanza regionale, il Presidente della Giunta Regionale provvede alla dichiarazione dello Stato di Crisi per calamità ovvero per eccezionali avversità atmosferiche, allo scopo di attivare le componenti utili per interventi di Protezione Civile.

VISTO anche l’art. 105, comma 1, della medesima L.R. n. 11/2001, con cui si stabilisce che, per interventi urgenti in caso di crisi determinata da eventi calamitosi, si procede anche con opere di pronto intervento, secondo le modalità della L.R. n. 58/84 e s.m.i..

VISTA la L.R. n. 58/84 e s.m.i.;

VISTO il D.Lgs. n. 1/2018;

VISTO il D.Lgs. n.112/98;

VISTA la L.R. n. 11/01.

Dato atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla

compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

decreta

1. Di approvare le premesse quali parte integrante del presente atto;

2. Di dichiarare lo “Stato di Crisi” per le eccezionali avversità atmosferiche, verificatesi nei giorni 4 e 5 e maggio 2019 sui territori delle province di Verona, Belluno, Treviso e Vicenza, demandando a successiva deliberazione l’esatta individuazione dei territori comunali colpiti;

3. Di dichiarare che lo Stato di Crisi, ai sensi dell’art. 106, comma 1, lett. a) della LR n. 11/2001 costituisce declaratoria di evento eccezionale;

4. Di riconoscere l’attivazione delle componenti professionali e volontarie del Sistema Regionale di Protezione Civile per garantire il coordinamento e l’assistenza agli Enti Locali per l’intervento di soccorso e superamento dell’emergenza;

5. Di attivare e garantire i benefici previsti dal D.Lgs. n. 1/2018 per il personale volontario attivato, come definito dall’art. 106, comma 1, lett. d) della L.R. n. 11/2001;

6. Di incaricare la Direzione Protezione Civile e Polizia Locale dell’esecuzione del presente atto;

7. Di autorizzare la Direzione Protezione Civile e Polizia Locale, qualora gli Enti e le Strutture competenti formulassero specifiche richieste, a ricorrere alle risorse di cui al “Fondo regionale di Protezione civile”, nei limiti delle disponibilità di bilancio, al fine di:

  1. consentire l’attivazione del Volontariato, ove necessario, in affiancamento all’opera delle strutture periferiche regionali, nonché delle Amministrazioni provinciali e comunali;
  2. consentire l’esecuzione di interventi di carattere urgente, necessari a garantire la pubblica incolumità, nonché le operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione;
  3. acquisire con procedure d’urgenza eventuali attrezzature e mezzi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza;

8. Di dare atto che il presente provvedimento è da considerarsi non esaustivo e suscettibile di integrazioni qualora altri Enti dovessero segnalare danni e disagi riconducibili agli stessi eventi meteo eccezionali dei giorni 4 e 5 e maggio 2019.

9. Di riservarsi di trasmettere, ai sensi dell’art. 106, comma 1, lett. c) della L.R. n. 11/2001, il presente decreto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di richiedere l’eventuale dichiarazione dello “Stato di Emergenza” di cui al D.Lgs. n. 1/2018;

10. Di pubblicare il presente decreto sul BURVET.

Luca Zaia

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