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Scarica versione stampabile Legge Regionale

Bur n. 97 del 07 novembre 2006


LEGGE REGIONALE  n. 21 del 03 novembre 2006

Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2005.

Il Consiglio regionale ha approvato
Il Presidente della Giunta regionale
promulga

la seguente legge regionale:

Art. 1 - Conto del bilancio

  1. È approvato il Conto del bilancio della Regione Veneto per l'esercizio 2005, di cui all'articolo 54, comma 1, della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39, allegato alla presente legge, secondo le risultanze indicate negli articoli seguenti.

Art. 2 - Entrate di competenza dell'esercizio 2005

  1. Le Entrate derivanti da:

    • tributi propri della Regione;

    • contributi e trasferimenti di parte corrente dell’Unione Europea, dello Stato e di altri soggetti;

    • entrate extra tributarie;

    • alienazioni, trasformazione di capitale, riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale;

    • mutui, prestiti o altre operazioni creditizie;

    • contabilità speciali;

Accertate nell'esercizio finanziario 2005 per la competenza propria dell'esercizio stesso, risultano complessivamente stabilite in €    15.925.492.127,72 delle quali sono state riscosse per €  10.938.179.860,14 e sono rimaste da riscuotere per   € 4.987.312.267,58

Art. 3 -Spese di competenza dell'esercizio 2005

  1. Le spese per:

    • gli organi istituzionali, le relazioni istituzionali, la solidarietà internazionale, la sicurezza e l’ordine pubblico, le risorse umane e strumentali;

    • l’agricoltura e lo sviluppo rurale;

    • lo sviluppo del sistema produttivo e delle piccole e medie imprese, il lavoro, l’energia, il commercio, il commercio estero, promozione economica e fieristica, il turismo;

    • gli interventi per le abitazioni;

    • la tutela del territorio, le politiche per l’ecologia, la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, il ciclo integrato delle acque, la protezione civile, la mobilità regionale;

    • l’edilizia speciale pubblica, la tutela della salute, gli interventi sociali;

    • la cultura, l’istruzione e la formazione, lo sport ed il tempo libero;

    • i fondi indistinti, rimborsi e partite compensative dell’entrata, gli oneri finanziari e le partite di giro;

impegnate nell'esercizio 2005 per la competenza propria dell'esercizio stesso, risultano complessivamente stabilite in        €  16.394.923.745,26 delle quali sono state pagate per €  10.774.281.283,90 e sono rimaste da pagare per €    5.620.642.461,36

Art. 4 - Residui attivi dell'esercizio 2004 e precedenti

  1. I residui attivi provenienti dagli esercizi 2004 e precedenti, riportati a nuovo nell’esercizio 2005, risultavano determinati in €  8.420.568.664,98 dei quali nell'esercizio 2005 sono stati riscossi  € 1.224.378.644,75  sono stati complessivamente riaccertati in più € 6.749.679,62 e sono rimasti da riscuotere al 31.12.2005  €    7.202.939.699,85

Art. 5 - Residui passivi dell'esercizio 2004 e precedenti

  1. I residui passivi provenienti dagli esercizi 2004 e precedenti, riportati a nuovo nell’esercizio 2005, risultavano determinati in  € 8.385.336.746,98 dei quali nell'esercizio 2005 sono stati pagati per €  1.606.423.765,61sono stati eliminati per € 151.481.077,72e sono rimasti da pagare al 31.12.2005  € 6.627.431.903,65

Art. 6 - Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2005

  1. I residui attivi, alla chiusura dell'esercizio finanziario 2005, risultano complessivamente stabiliti nelle seguenti somme:

    • somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio 2005 (articolo 2)  €  4.987.312.267,58

    • somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi precedenti (articolo 4)        €    7.202.939.699,85

    • Totale residui attivi al 31.12.2005    €    12.190.251.967,43

Art. 7 - Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2005

  1. I residui passivi, alla chiusura dell'esercizio finanziario 2005, risultano complessivamente stabiliti nelle seguenti somme:

somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la  competenza propria dell'esercizio 2005 (articolo 3)    €    5.620.642.461,36

somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi precedenti (articolo 5)  €    6.627.431.903,65

Totale residui passivi al 31.12.2005  €  12.248.074.365,01

Art. 8 - Situazione di cassa

  1. La situazione di cassa dell'esercizio 2005 è determinata come segue:

  • Fondo di cassa al 31.12.2004        €    914.151.181,10

  • Riscossioni dell'esercizio 2005:

    in conto residui    €    1.224.378.644,75

    in conto competenza    €    10.938.179.860,14    €    12.162.558.504,89

    sommano    €    13.076.709.685,99

  • Pagamenti dell'esercizio 2005:

    in conto residui    €    1.606.423.765,61

    in conto competenza    €    10.774.281.283,90    €    12.380.705.049,51

    Fondo di cassa al 31.12.2005    €    696.004.636,48

Art. 9 - Situazione amministrativa

  1. È accertato nella somma di € 638.182.238,90 il saldo finanziario positivo alla fine dell'esercizio 2005, come risulta dalla seguente situazione amministrativa:

ATTIVO

  • Saldo finanziario positivo accertato alla chiusura dell'esercizio 2004            €    949.383.099,10

  • Entrate accertate nell'esercizio 2005        €    15.925.492.127,72

  • Aumento dei residui attivi provenienti dall'esercizio 2004 e precedenti:

    • accertati al 01.01.2005    €    8.420.568.664,98

    • accertati al 31.12.2005    €    8.427.318.344,60 in più    €    6.749.679,62

TOTALE DELL’ATTIVO    €    16.881.624.906,44

PASSIVO

  • Spese impegnate nell'esercizio 2005        €    16.394.923.745,26

  • Diminuzione residui passivi provenienti dall'esercizio 2004 e precedenti:

  • accertati al 01.01.2005    €    8.385.336.746,98

  • accertati al 31.12.2005    €    8.233.855.669,26 in meno €    151.481.077,72

TOTALE DEL PASSIVO € 16.243.442.667,54

Saldo finanziario positivo dell’esercizio 2005 € 638.182.238,90

TOTALE A PAREGGIO DELL’ATTIVO    €    16.881.624.906,44

Art. 10 - Conto patrimoniale

  1. È approvato il conto generale del patrimonio per l'esercizio finanziario 2005 di cui all'articolo 54, comma 2, della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39, allegato alla presente legge.

Art. 11 -  Salvaguardia impegni e pagamenti

  1. Sono confermati gli impegni ed i pagamenti registrati in contabilità a carico dell’esercizio finanziario 2005 fino al 2 marzo 2005, data di esecutività della legge regionale 25 febbraio 2005, n. 10 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005 e pluriennale 2005-2007”, pubblicata nel BUR n. 24 del 1° marzo 2005, assunti entro i limiti autorizzativi degli stanziamenti di competenza e di cassa dei pertinenti capitoli iscritti nello stato di previsione della spesa del medesimo bilancio di previsione.

La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione veneta. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione veneta.

Venezia, 3 novembre 2006

Galan


INDICE

Art. 1 - Conto del bilancio
Art. 2 - Entrate di competenza dell'esercizio 2005
Art. 3 - Spese di competenza dell'esercizio 2005
Art. 4 - Residui attivi dell'esercizio 2004 e precedenti
Art. 5 - Residui passivi dell'esercizio 2004 e precedenti
Art. 6 - Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2005
Art. 7 - Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2005
Art. 8 - Situazione di cassa
Art. 9 - Situazione amministrativa
Art. 10 - Conto patrimoniale
Art. 11 - Salvaguardia impegni e pagamenti

(Gli allegati relativi alla presente legge saranno pubblicati in un successivo apposito supplemento al Bollettino ufficiale, ndr)

Dati informativi concernenti la legge regionale 3 novembre 2006, n. 21


Il presente elaborato ha carattere meramente informativo, per cui è sprovvisto di qualsiasi valenza vincolante o di carattere interpretativo. Pertanto, si declina ogni responsabilità conseguente a eventuali errori od omissioni.

Per comodità del lettore sono qui di seguito pubblicati a cura del direttore:

1 - Procedimento di formazione

2 - Relazione al Consiglio regionale

3 - Struttura di riferimento


1.    Procedimento di formazione

  • La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore Marialuisa Coppola, ha adottato il disegno di legge con deliberazione 18 luglio 2006, n. 17/ddl;

  • Il disegno di legge è stato presentato al Consiglio regionale in data 21 luglio 2006, dove ha acquisito il n. 170 del registro dei progetti di legge;

  • Il progetto di legge è stato assegnato alla 1° commissione consiliare;

  • La 1° commissione consiliare ha completato l’esame del progetto di legge in data 5 ottobre 2006;

  • Il Consiglio regionale, su relazione del consigliere Raffaele Grazia, ha esaminato e approvato il progetto di legge con deliberazione legislativa 20 ottobre 2006, n. 12781.

2.    Relazione al Consiglio regionale

Signor Presidente, colleghi consiglieri,

la relazione che sto per esporre, così come avviene già da qualche anno, riguarderà abbinatamente i due progetti di legge, rendiconto della Regione 2005 e assestamento del bilancio di previsione 2006, alla luce degli stretti legami che tra essi intercorrono.

Presumibilmente anche la discussione in merito verrà unificata.

Ovviamente ognuno potrà regolarsi come meglio crede per quanto concerne gli interventi e le votazioni finali relative ai pdl andranno tenute distinte.

Sappiamo ormai che l’ordinamento contabile regionale (legge regionale n. 39/2001) impernia le politiche di spesa sul bilancio di previsione, statuendo che l’unica legge finanziaria sia quella adottata in concomitanza del suddetto bilancio.

L’assenza forzata di una legge finanziaria abbinata alla manovra di assestamento, oltrechè la nota scarsità di risorse degli ultimi esercizi, dovrebbero quindi stimolarci a leggere con maggior attenzione i risultati di chiusura del 2005, per valutare se le politiche inizialmente decise sono state attuate, apportando i benefici attesi alla società e ai cittadini governati.

Il mantenimento di un equilibrio economico di bilancio stabile e duraturo - che qualsiasi amministrazione deve perseguire quale fondamentale obiettivo di politica finanziaria - richiede un notevole impegno perché molte sono le criticità che caratterizzano l’attuale stagione di relazioni finanziarie tra Stato e Regioni; e ciò, inevitabilmente, influenza la situazione economico-finanziaria regionale.

Innanzitutto, il quadro di riferimento della finanza regionale sconta il silenzio normativo sull’attuazione del federalismo fiscale. A cinque anni di distanza dalle modifiche apportate al Titolo V della Costituzione, mancano indirizzi e strumenti per un’attuazione coerente dell’articolo 119.

Ritengo sia comune a tutti l’auspicio che l’attuazione del federalismo fiscale possa occupare una posizione strategica nell’agenda del Governo - come peraltro indicato nel DPEF 2007-2011 - quale unica strada per garantire alle Regioni un quadro di risorse stabile e certo, suscettibile nel tempo di una dinamica di crescita tale da uguagliare quella della spesa, in particolare quella socio-sanitaria.

Nella definizione del nuovo modello di federalismo fiscale, e al fine di mantenere una stabilità economico-finanziaria prospetticamente duratura per la nostra e le altre regioni, un ruolo decisivo sarà svolto dagli indirizzi assunti a livello centrale sullo schema perequativo.

Questo, infatti, da una parte dovrebbe prevedere regole e indirizzi chiari e non negoziabili a posteriori; dall’altra dovrebbe comportare una maggior responsabilizzazione degli Enti decentrati e una minore penalizzazione per le Regioni (come il Veneto) che alimentano con proprie risorse il fondo di solidarietà interregionale.

Inoltre, laddove la realizzazione degli obiettivi stabiliti nel DPEF 2007-2011 (sviluppo economico, riduzione della fiscalità d’impresa, competitività) implicasse delle modifiche nella configurazione di alcuni tributi regionali, si ritiene che le misure adottate andrebbero realizzate senza penalizzare in alcun modo le Regioni, nonché assicurando un livello di risorse più congruo e margini di autonomia tributaria più ampi.

Nel Documento in questione sono tracciati, inoltre, gli indirizzi per il nuovo Patto di Stabilità Interno. Per poter dispiegare reali benefici per le Regioni in termini di efficacia ed efficienza, esso dovrebbe basarsi su regole chiare, condivise e stabili nel tempo; presupposti, questi, che consentirebbero altresì un forte coinvolgimento delle Regioni negli obiettivi di finanza pubblica, senza particolari limitazioni nella loro autonomia finanziaria.

In tale contesto siamo chiamati a lavorare per rendere il Rendiconto un “veicolo” di analisi e valutazioni finalizzate a migliorare la qualità delle iniziative legislative votate nella nostra Assemblea, nonché uno strumento di conoscenza e di giudizio sull'attività svolta dalla Giunta nell’arco dei dodici mesi trascorsi.

A questo fine risulta, come sempre, utilissima la “Relazione di analisi della gestione 2005”, che accompagna il Rendiconto così come prevede l’articolo 58 della citata legge regionale n. 39/2001: i suoi contenuti, affinati di anno in anno tenendo conto delle esigenze informative esposte dalla parte politica alle strutture operative, possono aiutarci a controllare e indirizzare l’attività dell’esecutivo.

Il documento in questione viene arricchito dalla trattazione di argomenti importanti oltre che attuali, tra cui cito in particolare quelli riguardanti il patto di stabilità, l’indebitamento, le manovre tributarie regionali nonché i costi di funzionamento della “macchina” regionale.

Segnalo inoltre che il Rendiconto 2005 è articolato, conformemente a quanto previsto dalla normativa contabile, in due distinti documenti:

-    un Conto Finanziario “politico”, che quest’aula è chiamata a votare, articolato per unità previsionali di base e finalizzato a rappresentare la materia di bilancio in chiave di scelte e contenuti politici;

-    un corposo Conto Finanziario “tecnico/amministrativo”, allegato al precedente documento e articolato in capitoli di entrata e spesa per consentire una più dettagliata visione della gestione attuata dall’esecutivo sul piano amministrativo-contabile.

Detto ciò, rilevo che la chiusura contabile della gestione 2005 trasferisce all’esercizio finanziario corrente il peso rappresentato da un disavanzo di amministrazione pari a 540,1 milioni di euro, per il quale sussiste l’obbligo di copertura; l’articolo 21 della legge di contabilità prevede infatti che l’assestamento di bilancio - oltre a determinare con esattezza l’ammontare dei dati presunti di bilancio (residui attivi e passivi, giacenza di cassa, saldo finanziario positivo o negativo) - debba autorizzare una manovra di indebitamento, laddove la chiusura dell’esercizio precedente evidenzi la presenza di un saldo negativo.

L’argomento va ovviamente approfondito, anche per evitarne un uso strumentale.

La gestione dell’esercizio finanziario 2005 si è chiusa con un saldo finanziario positivo di 638,1 milioni di euro, che per maggior comodità sintetizziamo con il termine avanzo di amministrazione.

Tale avanzo è determinato dalla sommatoria algebrica di tre voci: il fondo finale di cassa (pari a 696 mln), i residui attivi (12.190,2 mln) e i residui passivi (12.248 mln).

La prima, in particolare, registra un decremento pari a 218 mln rispetto a un anno fa, quando ammontava a circa 914 mln.; riduzione che si spiega soprattutto nella ridotta capacità di realizzo dei crediti che, partendo dal 66 per cento del 2003, è passata al 44 per cento del 2004 e al 32 per cento del 2005, a fronte di una capacità di pagamento della spesa rimasta sugli stessi livelli del 2004.

Il rallentamento delle riscossioni, a cui corrisponde un incremento nell’accumulo dei residui attivi, rappresenta un fenomeno poco governabile dalla Regione; a ciò va aggiunto che la maggior parte delle entrate regionali è rappresentata da risorse trasferite dallo Stato, molto sensibili, quindi, alle decisioni politiche e all’attività amministrativa del governo centrale (mi riferisco in particolare alla compartecipazione all’IVA, all’IRAP, all’addizionale regionale all’Irpef e ad altri trasferimenti statali).

Relativamente alle altre due voci, segnalo che l’indice di accumulo dei residui attivi passa dal 38 per cento del 2004 al 46 per cento del 2005 registrando, quindi, un rallentamento nella realizzazione dei crediti; l’indice di accumulo dei residui passivi è invece migliorato, passando dal 36 per cento del 2004 al 12 per cento circa del 2005: il che lascia intravvedere un’azione amministrativa regionale più efficiente.

L’avanzo di amministrazione, tuttavia, è l’espressione tipicamente contabile del risultato della gestione finanziaria e non tiene conto né delle somme da riproporre in bilancio al fine di mantenere il loro vincolo di destinazione (trattasi quasi esclusivamente di spese non ancora o parzialmente utilizzate, la cui copertura è stata assicurata da assegnazioni statali e comunitarie già accertate), né di situazioni di debito ancora pendenti (vale a dire i residui passivi perenti che, essendo fuoriusciti in passato dalla gestione finanziaria, sono rilevati solo sotto l’aspetto “patrimoniale”).

Si tratta perciò di un risultato “virtuale”, non rappresentando l’effettiva situazione amministrativa della Regione.

Va, peraltro, sottolineato che il Rendiconto 2005 evidenzia un’inversione di tendenza, rispetto al fenomeno che ha caratterizzato gli ultimi anni, cioè una formazione di consistenti formali “avanzi di amministrazione”, cui corrispondeva in realtà un “disavanzo” sostanziale.

Il consistente ridimensionamento dell’avanzo rispetto agli esercizi precedenti (dai circa 2.324 mln del 2003, ai 949,3 mln del 2004, fino ai 638,1 mln del 2005) è principalmente dovuto:

  • al mantenimento di un alto livello della capacità di impegno, che rappresenta comunque un indicatore di efficienza dell’attività regionale e che è aumentato, dal 2003 al 2005, di circa 6 punti percentuali, passando da circa il 74 per cento all’80 per cento;

  • al ridotto ricorso all’indebitamento per il finanziamento di spese d’investimento, non avendo la Regione, fino ad oggi, incontrato particolari problemi di liquidità.

Riassumendo, a fronte di un avanzo 2005 ammontante a 638,1 mln €, il provvedimento di assestamento del bilancio 2006 deve assicurare adeguata copertura alle effettive spese di natura vincolata, evidenziate dalle strutture regionali, da riproporre necessariamente nel corrente esercizio finanziario, pari a circa 1.178 mln €; la manovra di assestamento autorizza, quindi, il ricorso all’indebitamento per l’importo differenziale di 540,1 mln, destinato alla copertura del disavanzo determinatosi, al fine di consentire il pareggio contabile del bilancio 2006.

Nell’ambito della manovra complessiva, con il presente assestamento vengono recepiti i contenuti del Decreto del Presidente della Giunta 30 maggio 2006, n. 115, con il quale sono state individuate - ai sensi articolo 1 comma 174 della legge n. 311/2004 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” - le fonti di ripianamento del disavanzo del sistema socio-sanitario regionale per il 2005.

La manovra connessa al recupero di risorse autonome della Regione ha riguardato un movimento finanziario totale di 56,6 mln, dei quali 49,5 mln resisi disponibili attraverso un’operazione di ristrutturazione del debito regionale, autorizzata con Dgr n. 1117 del 18/4/2006 e circa 7,1 mln attraverso l’operazione di rimodulazione di spesa prevista dalla Dgr n. 928 del 28 marzo 2006.

Sono inoltre previsti movimenti compensativi per 7,55 mln (possibili anch’essi grazie al recupero di risorse a seguito dell’operazione di ristrutturazione del debito e dell’operazione di rimodulazione di spesa di cui sopra) necessari a coprire esigenze maturate nel corso del primo semestre:

  • 1,2 mln sono destinati alle province quale saldo delle annualità 2001-2005 dei canoni del demanio idrico;

  • 0,5 mln sono destinati ai comuni rivieraschi del lago di Garda quale saldo delle annualità pregresse sino al 2005 dei canoni del demanio idrico;

  • 1 mln è destinato alla provincia di Belluno quale acconto in attuazione dell’articolo 3 della legge finanziaria regionale 2006;

  • 2,5 mln sono destinati ad interventi urgenti nel settore della difesa idrogeologica;

  • 1 mln è destinato all’espletamento del servizio idrografico e mareografico;

  • 1 mln è destinato alla copertura di oneri per il personale;

  • 0,35 mln sono destinati ad azioni nell’ambito della cultura.

La Prima Commissione consiliare nella seduta del 5 ottobre 2006, acquisiti i pareri delle altre Commissioni consiliari, ha approvato i testi oggi al vostro esame a maggioranza.

Sul PDL 170 hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari FI, UDC, LV-LN-P, AN, Nuovo Psi; hanno espresso voto contrario i rappresentanti dei gruppi consiliari Uniti nell’Ulivo-DS, Per il Veneto con Carraro, Uniti nell’Ulivo-La Margherita; si è astenuto il rappresentante del gruppo consiliare IDV.

3.    Struttura di riferimento

Direzione ragioneria e tributi

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