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Materia: Foreste ed economia montana
Deliberazione della Giunta Regionale n. 400 del 09 aprile 2024
Individuazione del Parco regionale dei Colli Euganei quale Ente gestore del sito IT3260017 "Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco" e del Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo quale Ente gestore del sito IT3230071 "Dolomiti d'Ampezzo". Direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE.
Con il presente provvedimento, in ottemperanza agli obblighi derivanti dall'applicazione delle Direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE, la Regione del Veneto provvede a garantire il mantenimento della coerenza della Rete ecologica europea Natura 2000 nel territorio veneto mediante l'individuazione del Parco regionale dei Colli Euganei quale Ente gestore del sito IT3260017 “Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco” e del Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo, quale Ente gestore del sito IT3230071 “Dolomiti d’Ampezzo”.
L'Assessore Cristiano Corazzari riferisce quanto segue.
La Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e la Direttiva 2009/147/CE "Uccelli", hanno costituito una rete ecologica europea coerente di Zone Speciali di Conservazione (di seguito ZSC) e Zone di Protezione Speciale (di seguito ZPS), denominata Rete Natura 2000. Il D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche" individua le Regioni quali soggetti responsabili del monitoraggio dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario tutelati e dell’attuazione delle due Direttive citate.
In particolare l’art. 4, comma 4, della Direttiva 92/43/CEE prevede espressamente che ciascuno Stato provveda a designare come ZSC i siti individuati quali Siti di Importanza Comunitaria (SIC) entro un termine massimo di sei anni.
A seguito dell’apertura del caso EU-PILOT 4999/13/ENVI da parte della Commissione Europea, concernente la mancata designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e la mancata adozione delle Misure di Conservazione, con DGR n. 1761 del 1° dicembre 2015 la Regione del Veneto ha provveduto a disciplinare il procedimento per l’adozione e l’approvazione delle Misure di Conservazione come previsto all’art. 4, co. 4, della Direttiva Habitat.
Con DGR n. 786 del 27 maggio 2016 sono state quindi approvate le predette Misure di Conservazione sia per l’Ambito Biogeografico Alpino, sia per l’Ambito Biogeografico Continentale. La Sezione Parchi Biodiversità Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori (ora U.O. Strategia regionale della Biodiversità e dei Parchi) ha dunque provveduto in data 9 giugno 2016 all'invio delle Misure di Conservazione così individuate al Ministero competente.
A seguito dell’approvazione della DGR n. 1331 del 16 agosto 2017 e della DGR n. 1709 del 24 ottobre 2017, con le quali sono state approvate ulteriori modifiche e integrazioni, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATMM), con nota n. 39757 in data 1 febbraio 2018, ha trasmesso al Presidente della Regione del Veneto lo schema di decreto ministeriale di designazione delle 98 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) delle Regioni Biogeografiche Alpina e Continentale insistenti nel territorio della Regione del Veneto.
A seguito del parere favorevole espresso dalla Regione del Veneto con DGR n. 667 del 15 maggio 2018, il MATTM ha emanato il Decreto 27 luglio 2018 “Designazione di 35 zone speciali di conservazione (ZSC) della Regione Biogeografica Alpina e di 61 ZSC della Regione Biogeografica continentale insistenti nel territorio della Regione Veneto” pubblicato in G.U. n. 190 del 17 agosto 2018. Tale Decreto dispone che la Regione del Veneto entro sei mesi dalla sua data di emanazione deve comunicare al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il soggetto affidatario della gestione di ciascuna delle ZSC designate.
Con DGR n. 82 del 26 gennaio 2021 è stato approvato il documento "Prioritised Action Framework - PAF" per le aree della Regione del Veneto ricadenti nella Rete Natura 2000, relativo al periodo di programmazione comunitaria 2021-2027 e in linea con quanto previsto dall'art. 8 della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” individuando una serie di azioni prioritarie per il conseguimento di obiettivi di conservazione di habitat, specie ed habitat di specie.
La Legge regionale n. 24 del 6 luglio 2012, all’articolo 2, comma 1 del Titolo II “Attuazione dell’articolo 6 della direttiva 1992/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche nonché degli articoli 4 e 9 della Direttiva 2009/147/CE, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici”, individua negli Enti gestori delle aree naturali protette e dei parchi di interesse locale di cui all’articolo 27 della Legge regionale n. 40 del 16 agosto 1984, i soggetti che predispongono e adottano i piani di gestione. Il comma 3 dello stesso articolo, prevede che la Giunta regionale individui gli enti incaricati della gestione dei siti della Rete Natura 2000 tra quelli indicati al comma 1, specificandone le rispettive funzioni.
Gli Enti Parco - tra i quali vi sono il Parco Regionale dei Colli Euganei, istituito con Legge regionale 10 ottobre 1989, n. 38 e il Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo istituito con Legge regionale 22 marzo 1990, n. 21 - nel corso degli anni, hanno intrapreso, in collaborazione con la Regione, importanti iniziative in materia di biodiversità, funzionali al monitoraggio dello stato di conservazione e all’incremento delle conoscenze sulle specie, nonché alla realizzazione di importanti iniziative di miglioramento e conservazione degli habitat di interesse comunitario al fine di conseguire gli obiettivi stabiliti dalle predette Direttive comunitarie.
A riguardo il Parco Regionale dei Colli Euganei, in attuazione del piano ambientale, ha svolto in particolare:
Per quanto riguarda le azioni intraprese in materia di biodiversità dal Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo, per il tramite delle Regole d’Ampezzo soggetto gestore, in collaborazione con la Regione, si segnalano ad esempio:
Con nota n. 59752 del 05 febbraio 2024 il Parco Regionale dei Colli Euganei e con nota n. 141985 del 20 marzo 2024 le Regole d’Ampezzo, soggetto gestore del Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo, hanno formalizzato la loro disponibilità alla gestione dei Siti Natura 2000, Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) della Regione Biogeografica rispettivamente Continentale e Alpina, insistenti nel territorio dei parchi.
Inoltre, i siti di interesse sono quasi completamente sovrapponibili ai perimetri di ciascun Parco.
Ciò premesso, con il presente provvedimento si propone di affidare al Parco Regionale dei Colli Euganei la gestione del sito IT3260017 “Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco” e alle Regole d’Ampezzo soggetto gestore del Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo la gestione del sito IT3230071 “Dolomiti d’Ampezzo”, secondo quanto previsto dalle Misure di Conservazione e dagli obiettivi sito specifici. La definizione di eventuali ulteriori attività o progettualità in collaborazione tra Parco Regionale dei Colli Euganei e Regione del Veneto e tra Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo e Regione del Veneto relative alla gestione di tali siti potrà essere disciplinata con specifico Protocollo d’intesa da approvarsi con successivo provvedimento.
Si propone infine di incaricare il Direttore della Direzione Turismo della gestione tecnica e amministrativa dei procedimenti derivanti dall'adozione del presente atto.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTE le Direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE;
VISTO il D.P.R. n. 357/1997;
VISTA la L.R n. 36/1997;
VISTA la L.R. n. 40/1984;
VISTA la L.R. n. 24/2012;
VISTA la DGR n. 1233/2014;
VISTA la DGR n. 1761/2015;
VISTA la DGR n. 786/2016;
VISTA la DGR n. 1331/2017;
VISTA la DGR n. 1709/2017;
VISTA la DGR n. 4572/2017;
VISTA la DGR n. 667/2018;
VISTA la DGR n. 1098/2019;
VISTA la DGR n. 1135/2020;
VISTO il Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 27 luglio 2018; VISTO l’art. 2, comma 2 della L.R. n. 54/2012.
delibera
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