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Materia: Foreste ed economia montana
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1387 del 20 novembre 2023
Avvio delle attività volte all'identificazione sul territorio regionale delle aree definibili come "Boschi vetusti" e alla revisione ed integrazione del Registro regionale dei Materiali forestali di Base. DM MASAF 1 settembre 2022, n. 383963, "Criteri e modalità di ripartizione del Fondo per le foreste italiane - annualità 2022".
Con il presente provvedimento si avviano le attività per l’identificazione di aree definibili come “boschi vetusti”, ai sensi di quanto disposto agli artt. 3, comma 2, lett. s-bis) e 7, comma 13 bis, del D.lgs. n. 34/2018, nonché per la revisione ed integrazione del Registro regionale dei Materiali forestali di Base (cosiddetti boschi da seme), ai sensi di quanto disposto agli artt. 10 e 11 del D.lgs. n. 386/2003, a valere sulle risorse del “Fondo per le foreste italiane – annualità 2022”, rese disponibili dal DM MIPAAF 1 settembre 2022, n. 383963.
L'Assessore Gianpaolo E. Bottacin riferisce quanto segue.
Il decreto del MIPAAF n. 383963 del 1 settembre 2022 ha disciplinato le condizioni, criteri e modalità di ripartizione del Fondo per le foreste italiane – anno 2022, finanziato con Legge n. 145/2018, destinando le risorse disponibili, come disposto dall’art. 1 del DM medesimo, al finanziamento di interventi per l’identificazione e valorizzazione dei Boschi vetusti e l’aggiornamento, individuazione e caratterizzazione dei Materiali forestali di base da integrare nel Registro nazionale dei materiali di base.
Il D.lgs. n. 34/2018, Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali (TUFF), in linea con le disposizioni della Strategia Forestale Europea e della Strategia per la Biodiversità 2030, all’art. 3, comma 2, lett. s-bis) definisce bosco vetusto “la superficie boscata costituita da specie autoctone spontanee coerenti con il contesto biogeografico, con una biodiversità caratteristica conseguente all’assenza di disturbi da almeno sessanta anni e con la presenza di stadi seriali legati alla rigenerazione ed alla senescenza spontanee”.
Con decreto interministeriale MIPAAF – MITE n. 604983 del 18 novembre 2021, ai sensi di quanto previsto all’art. 7, comma 13 bis del TUFF, sono state approvate le Linee guida nazionali per l’identificazione e la gestione delle aree definibili come boschi vetusti da parte delle Regioni e Province autonome.
La necessità di individuare, tutelare, studiare i boschi vetusti ed applicare eventuali misure di gestione appositamente dedicate è giustificata da motivi di conservazione della biodiversità, oltre che dalla crescente consapevolezza della loro rilevanza come serbatoi di carbonio e come elementi culturali del paesaggio. Tali formazioni forestali rappresentano anche un importante punto di riferimento per valutare l’impatto delle attività antropiche sugli ecosistemi forestali, nella prospettiva di elaborare tecniche di gestione sempre più sostenibili, adatte al clima che cambia e che rafforzino le funzioni ecologiche, sociali ed economiche dei boschi.
L’art. 13, comma 2, del D.lgs. n. 34/2018, rubricato “Materiale forestale di moltiplicazione”, prevede che le Regioni aggiornino i loro registri dei materiali forestali di base (cosiddetti boschi da seme), secondo quanto disposto agli artt. 10 e 11 del D.lgs. n. 386/2003, alimentando di conseguenza il Registro nazionale dei materiali di base, istituito con DM MIPAAF n. 9403879 del 30 dicembre 2020.
L’attività risulta di fondamentale importanza poiché il rilancio degli interventi di rimboschimento ed imboschimento necessita di un’adeguata disponibilità di materiale forestale di moltiplicazione, inteso come semi e parti di piante, di provenienza certificata, raccolti nei boschi da seme identificati dalle Regioni, secondo quanto previsto all’art. 1 del decreto suddetto. Ciò, sia per interventi in ambito forestale (ricostituzione del soprassuolo boscato danneggiato da Vaia e successivamente dal bostrico tipografo) che in contesti rurali e periurbani, come misura di mitigazione del cambiamento climatico e miglioramento della qualità dell’aria.
Per il Veneto, l’elenco regionale dei materiali di base per la produzione e raccolta dei materiali forestali di moltiplicazione, attualmente vigente, è stato aggiornato nel 2015 con DGR n. 791/2015; tale elenco necessita di una revisione ed aggiornamento, a seguito dell’adozione del citato DM Mipaaf n. 9403879 del 30 dicembre 2020, “Istituzione del Registro nazionale dei Materiali di base” nonché per l’adeguamento alla nuova suddivisione del territorio italiano nelle regioni di provenienza di cui al D.M. Mipaaf n. 0269708 dell’11 giugno 2021.
In base al riparto operato dal DM MIPAAF 383963/2022 le risorse messe a disposizione della Regione del Veneto per l’identificazione dei Boschi vetusti e l’aggiornamento del Registro dei Materiali di Base ammontano complessivamente a 131.716,00 euro (tabella B allegata al decreto suddetto), introitati nel capitolo n. 104797/U “Azioni finanziate dal Fondo per le Foreste Italiane - trasferimenti correnti (art. 1, c. 663, l. 30/12/2018, n.145 - D.M. Politiche Agricole, Alimentari e Forestali 01/09/2022)” del bilancio di previsione 2022-2024 della Regione del Veneto per l’esercizio 2022 e riaccertati con DGR n. 1162 del 28 settembre 2023.
Di queste risorse, 90.000,00 € vengono destinati alla ricognizione dei Materiali di Base, ovvero dei boschi da seme, elencati nel Registro Regionale dei Materiali di Base, di cui alla DGR n. 791/2015, prevedendo per ciascun popolamento a suo tempo identificato la verifica dello stato di salute e mantenimento, nonché l’idoneità a continuare a fornire semi o parti di piante quale materiale di moltiplicazione forestale e valutando l’aggiunta di nuovi popolamenti, in base alla necessità di disporre delle sementi di specie forestali per gli interventi di rimboschimento e imboschimento nell’ambito delle crescenti esigenze più sopra richiamate, in un contesto di cambiamento climatico.
Le restanti risorse, pari a 41.716,00 €, sono stimate necessarie per l’individuazione e valorizzazione delle aree definibili come Boschi vetusti, verificando l’esistenza delle caratteristiche contenute nella definizione dell’art. 3, lett. s-bis) del TUFF sopra ricordata e, in particolare, valutando la presenza di specie autoctone spontanee coerenti con il contesto biogeografico, la biodiversità caratteristica conseguente all’assenza di disturbi negli ultimi 60 anni, la presenza di stadi seriali legati alla rigenerazione e alla senescenza spontanee, secondo le linee guida di cui al citato decreto interministeriale n. 604983/2021.
Per l’esecuzione delle attività sopra riportate si procederà nel modo seguente:
In relazione alle attività sopra indicate, sono stati acquisiti dalla Direzione Uffici Territoriali per il Dissesto idrogeologico, competente in materia, rispettivamente:
proposte che si ritengono coerenti con le finalità sopra definite.
Ai fini dei successivi adempimenti, si propone di incaricare dell'esecuzione del presente provvedimento il Direttore competente in materia, il quale curerà ogni adempimento necessario per l’attuazione della presente deliberazione compresa la sottoscrizione delle convenzioni di cui agli Allegati A e B.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTO il D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 e ss.mm.ii. "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59";
VISTO l’art. 2, comma 2, della Legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54 “Legge regionale per l'ordinamento e le attribuzioni delle strutture della giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 "Statuto del Veneto";
VISTO il D.lgs. 3 aprile 2018, n. 34, Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali;
VISTA la Legge n. 145 del 30 dicembre 2018 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021;
VISTO il Decreto interministeriale n. 604983 del 18 novembre 2021, “Approvazione delle Linee guida nazionali per l’identificazione e la gestione delle aree definibili come boschi vetusti”;
VISTO il Decreto del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali n. 9403879 del 30 dicembre 2020, “Istituzione del Registro nazionale dei Materiali di base”;
VISTO il Decreto del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali n. 0269708 dell’11 giugno 2021 recante la suddivisione del territorio italiano in regioni di provenienza ai sensi dell’articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 10 novembre 2003, n. 386;
VISTO il Decreto del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali n. 383963 del 1settembre 2022, “Fondo per le foreste italiane – 2022”;
VISTA la legge regionale n. 37 del 28 novembre 2014, “Istituzione dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario”;
VISTA la DGR n. 791 del 14 maggio 2015, “Approvazione dell’Elenco regionale dei materiali di base per la produzione di materiali forestali di moltiplicazione. D.Lgs. 10 novembre 2003, n. 386 - Attuazione della direttiva 1999/105/CE relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione”;
VISTA la DGR n. 141/2022 “Approvazione indirizzi e direttive all’Agenzia Veneta per l’Innovazione del Settore Primario – Veneto agricoltura (anni 2022 – 2025);
VISTA la Legge regionale 23 dicembre 2023, n. 32, “Bilancio di previsione 2023-2025”;
VISTA la DGR n. 1162 del 28 settembre 2023, “Variazione al Bilancio di previsione 2023-2025 e al Documento Tecnico di Accompagnamento al Bilancio di previsione 2023-2025 per l'utilizzo della quota vincolata e accantonata del risultato di amministrazione ai sensi dell'art. 42 del D.Lgs. 118/2011 e dell'art. 22, comma 3, L.R. 39/2001. (provvedimento di variazione n. BIL045);
delibera
(seguono allegati)
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