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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 148 del 10 novembre 2023


Materia: Ambiente e beni ambientali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1294 del 30 ottobre 2023

Iniziative per la riduzione della produzione di rifiuti. Linee guida per la realizzazione e la gestione dei Centri del Riuso ai sensi dell'art. 181 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e DGR n. 988/2022.

Note per la trasparenza

In linea con le azioni di prevenzione promosse dall’Aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei rifiuti urbani e speciali, approvato con DGR n. 988 del 09.08.2022, con il presente provvedimento si intende promuovere la diffusione sul territorio dei Centri del Riuso, aree attrezzate complementari alla rete dei centri di raccolta di rifiuti, con l’obiettivo di intercettare, prima della dismissione, beni di consumo usati ancora integri e funzionanti, che possono essere riutilizzati da altri cittadini di fasce sensibili della popolazione per le medesime finalità, prolungandone così il ciclo di vita, in accordo a quanto previsto dall’articolo 181 del D. Lgs. 152/2006. 

L'Assessore Gianpaolo E. Bottacin riferisce quanto segue.

La Direttiva Quadro 2008/98/CE, così come modificata dalla Direttiva 2018/851/CE, promuove la prevenzione della produzione di rifiuti e, nel contempo, indica tale azione come la migliore tra le opzioni da adottare nella gestione del ciclo dei rifiuti.

È attraverso il contenimento della produzione dei rifiuti, infatti, che può essere ridotta la raccolta, il trasporto, il riciclaggio e lo smaltimento degli scarti, garantendo un più elevato livello di tutela ambientale e ottimizzando l’uso delle risorse.

Appare evidente come le indicazioni comunitarie, con il nuovo paradigma dell’economia circolare, promuovono scelte strategiche volte a conseguire, a fronte di un’attesa crescita economica, un decremento della produzione dei rifiuti, puntando, in primis, sull’applicazione della cosiddetta gerarchia dei rifiuti che indica, come prioritarie, le azioni di prevenzione e riutilizzo.

Considerando inoltre l’attuale congiuntura economica si rileva come la scarsità di risorse e il conseguente aumento dei prezzi gravino maggiormente sulle categorie sociali più svantaggiate, rendendo quindi necessaria una sinergia tra politiche sociali e ambientali.

Va dato conto inoltre che, la normativa nazionale in materia di Ambiente, nel recepire le direttive europee, all’art. 183 del D. Lgs. n. 152/06 s.m.i., dà la seguente definizione di prevenzione e di riutilizzo:

“ -  prevenzione: le misure adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventi rifiuto che riducono:

  1. la quantità dei rifiuti, anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita;
  2. gli impatti negativi dei rifiuti sull’ambiente e sulla salute umana;
  3. il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti;

   -   riutilizzo: qualsiasi operazione attraverso la quale i prodotti o componenti che non sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti.”

Inoltre, l’art. 181 del D. Lgs. n. 152/06 s.m.i., stabilisce che le pubbliche amministrazioni sono tenute a promuovere, nell’esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti.

Il primo Programma Nazionale di Prevenzione dei rifiuti, redatto ai sensi dell’art. 180 del D. Lgs. n. 152/06 s.m.i. e approvato con Decreto del Direttore del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 7 ottobre 2013, fissa idonei indicatori e obiettivi qualitativi e quantitativi per la valutazione dell’attuazione delle misure di prevenzione dei rifiuti in esso stabilite e fornisce indicazioni circa le misure di carattere generale che possono contribuire in modo rilevante al successo delle politiche di prevenzione, tra le quali quelle riguardanti la cosiddetta produzione sostenibile, l’informazione e la sensibilizzazione, gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, nonché la promozione della ricerca.

È in tale contesto che alle Regioni è demandato l’adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale con il recepimento delle indicazioni contenute nel Programma Nazionale per la loro pratica attuazione.

Al riguardo si evidenzia che l’Aggiornamento del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali del Veneto, approvato con DGR n. 988/2022, attribuisce già un ruolo importante alle politiche di prevenzione e di riduzione per il contenimento dell’andamento tendenziale della produzione di rifiuti.

Relativamente agli scenari di produzione e gestione dei rifiuti urbani nel decennio 2020-2030, con l’Aggiornamento del Piano si sono confermati gli obiettivi generali del Piano 2010-2020, recependo i concetti innovativi introdotti dai nuovi elementi di indirizzo europei e nazionali per i prossimi decenni, e associando a ciascun obiettivo delle azioni per il suo raggiungimento.

In materia di prevenzione riveste un ruolo fondamentale l’Obiettivo I - “Ridurre la produzione di rifiuti urbani” e tra gli strumenti e le iniziative da attuare per conseguire tale traguardo rientra l’azione di piano "1.2 -  Implementazione dell’allungamento di vita dei beni" che prevede l’incentivazione della creazione dei centri del riuso/riutilizzo dei beni e la definizione di modalità di gestione tramite linee guida ed eventuale sostegno economico, tramite linea di finanziamento dedicata, alla prevenzione della produzione dei rifiuti.

Tale azione pertanto ha lo scopo di escludere dalla gestione dei rifiuti i beni usati, ancora integri e funzionanti, che possono essere riutilizzati da altri cittadini per le medesime finalità, prolungandone, così, il ciclo di vita.

Quest’azione virtuosa, da un lato rappresenta un concreto sostegno alle famiglie più bisognose, dall’altro contrasta possibili forme di spreco dei beni e può contribuire a un cambio di mentalità nella società riconoscendo il valore ambientale e sociale del riutilizzo.

Nell’ambito delle operazioni di prevenzione e contenimento della produzione dei rifiuti individuate nella pianificazione di settore, il presente provvedimento si pone la finalità di promuovere la diffusione sul territorio regionale dei cosiddetti “Centri del Riuso”, complementari alla rete dei centri di raccolta di rifiuti, che perseguono l’obiettivo di intercettare, prima della dismissione, i beni di consumo usati ma ancora funzionanti da destinare soprattutto alle famiglie meno abbienti.

È altresì evidente che escludere alcuni beni di consumo ancora riutilizzabili dall’ambito dei rifiuti, avviandoli al virtuoso circuito del riutilizzo, potrebbe disincentivare molti fenomeni di delinquenza e di ricettazione di materie prime. A tal proposito si rileva che nel territorio regionale si registrano, in maniera sempre più diffusa, episodi di furti nei centri di raccolta comunali che riguardano tipologie di rifiuti quali gli ingombranti e le apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Si ritiene, inoltre, che l’integrazione, all’interno di un centro di raccolta dei rifiuti urbani, di un’area destinata a “Centro del Riuso” permette la maggior intercettazione di beni riutilizzabili raggiungendo lo scopo di informare il cittadino sull’opportunità di donare il bene ancora integro e funzionante per un successivo riutilizzo, anziché disfarsene come rifiuto.

Per tale motivo la Normativa di Piano (Elaborato A dell’Aggiornamento di Piano approvato con DGR n. 988/2022) all’“Art. 25– Riuso e preparazione per il riutilizzo”, prevede l’approvazione da parte della Giunta regionale di linee guida per la realizzazione e la gestione di Centri del Riuso entro 12 mesi dall’approvazione dell’Aggiornamento di Piano.

Tutto ciò premesso si deve prendere atto che sul territorio regionale sono già presenti numerosi esempi di “mercatini dell’usato”, gestiti ed organizzati da associazioni di volontariato con la finalità di intercettare beni inutilizzati, funzionanti ed ancora in buono stato, da destinare ad attività a valenza sociale.

Da parte di queste associazioni è emersa, in più occasioni, la necessità di regolamentare la fattispecie fornendo chiare indicazioni sui requisiti amministrativi e tecnico-gestionali da possedere affinché l’attività di riutilizzo possa essere giuridicamente esclusa dagli obblighi propri della normativa sui rifiuti (Parte IV del D. Lgs. n. 152/06 s.m.i).

Risulta altresì importante, ai sensi dell’art. 181, comma 6 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., fornire un chiarimento ai Comuni ed ai gestori del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani sugli accorgimenti necessari qualora si ritenga di attivare un’area di raccolta di beni usati destinati al riutilizzo, all’interno di Centri di Raccolta di rifiuti disciplinati dal D.M. 8 aprile 2008 e s.m.i.

Si propone, quindi, con il presente provvedimento, di definire “Centro del Riuso” un locale o un’area, allestita e presidiata da operatori adeguatamente formati, ove è svolta attività di consegna/ritiro di beni usati che possono essere destinati al reimpiego/riuso, nel rispetto delle norme in materia di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Le Amministrazioni comunali o, laddove operativi, i Consigli di Bacino di cui alla L.R. 52/2012 anche tramite il supporto dei gestori del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, quale misura di prevenzione alla produzione di rifiuti, individuano con specifico atto il Centro del Riuso e possono affidare l’operatività del Centro del Riuso a Enti del terzo settore con apposita convenzione.

In applicazione a quanto sin qui premesso, la Segreteria Tecnica del Piano Regionale di gestione dei rifiuti, costituita con D.G.R. n. 1495 del 29.11.2022, ha predisposto le “Linee guida per la realizzazione e la gestione dei Centri del Riuso”, Allegato A parte integrante e sostanziale del presente provvedimento. Tale documento è stato elaborato prendendo in esame i diversi contributi e le osservazioni espresse durante le riunioni tecniche realizzate con i Consigli di Bacino, istituiti dalla L.R. 52/2012, nelle giornate del 2 maggio e del 14 settembre 2023, i cui verbali sono stati trasmessi rispettivamente con le note prot. n. 277517 del 23.05.2023 e n. 533574 del 03.10.2023. ARPAV con nota acquisita al prot. regionale n. 520814 del 26.09.2023 ha trasmesso la proposta definitiva delle Linee Guida elaborata dalla Agenzia nell’ambito dei lavori della Segreteria Tecnica.   

Sono posti a corredo delle succitate Linee Guide, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, i seguenti Allegati:

  • Allegato A1: il “Modulo di iscrizione”, che il conferitore è tenuto a sottoscrivere come liberatoria all'utilizzo del bene usato ed all'eventuale avvio a recupero o smaltimento ovvero al trasferimento ad un centro di raccolta dei rifiuti urbani qualora non venisse riutilizzato e da parte dell’utente per esentare il centro del riuso da ogni responsabilità relativa all’uso diretto ed indiretto del bene ritirato;
  • Allegato A2: la “Classificazione dei beni usati”, che l’operatore del Centro del Riuso deve compilare per la corretta registrazione e catalogazione del bene;
  • Allegato A3: la “Scheda di consegna del bene da parte del conferitore” al Centro del Riuso;
  • Allegato A4: la “Scheda di ritiro del bene da parte dell’utente” dal Centro del Riuso;
  • Allegato A5: la “Scheda di uscita dei beni non ritirati” nel caso in cui vengano donati alle associazioni di volontariato, enti religiosi e cooperative Sociali di tipo B espressamente individuati dall’Amministrazione Competente o avviati a preparazione per il riutilizzo, recupero o smaltimento ovvero conferiti ad un centro di raccolta dei rifiuti urbani.
  • Allegato A6: “Pesi standard”, strumento utilizzato dagli operatori del centro del riuso per l’assegnazione di un peso stimato dei beni.

Tali modelli riportati in Allegato A1, A2, A3, A4, A5 e A6 costituiscono standard preimpostati contenenti i dati minimi da rendicontare. L’amministrazione competente, in fase autorizzativa, potrà adottarne i contenuti anche in forma diversa, fermo restando gli adempimenti di rendicontazione previsti dalle “Linee guida per la realizzazione e la gestione dei Centri del Riuso”.

Si evidenzia infine che con le Linee Guida viene istituito l’Elenco Regionale dei Centri del Riuso. Nel succitato elenco potranno rientrare sia quei centri che seguono le presenti linee guida, sia quelli con modalità di funzionamento e finalità equivalenti a quelle presentate. Le Linee Guida, infatti, rappresentano uno strumento utile per quei territori che devono attivare o ampliare questa tipologia di iniziativa, ma è necessario salvaguardare anche quelle realtà già presenti e funzionanti sul territorio veneto.

Si incarica il Direttore della Direzione Ambiente e Transizione Ecologia alla predisposizione degli atti conseguenti, ivi compresa l'adozione dei provvedimenti necessari ad apportare modifiche non sostanziali agli Allegati alla presente deliberazione.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.;

VISTA la L. R. del 21 gennaio 2000, n. 3;

VISTA la L.R. del 31 dicembre 2012, n.52;

VISTO il Decreto del Direttore del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 7 ottobre 2013;

VISTA la D.G.R. n. 988 del 09.08.2022;

VISTA la D.G.R. n. 1495 del 29.11.2022;

VISTA la D.G.R. n. 544 del 09.05.2023;

VISTO l’art. 2, co. 2, della L. R. 31 dicembre 2012, n. 54;

delibera

  1. di approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare, ai sensi di quanto disposto della DGR n.988/2022, il documento “Linee guida per la realizzazione e la gestione dei Centri del Riuso”, Allegato A al presente provvedimento, corredato dalla modulistica di cui ai seguenti Allegati, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
  • A1 “Modulo di iscrizione”;
  • A2“Classificazione dei beni usati”;
  • A3 “Scheda di consegna del bene da parte del conferitore”;
  • A4 “Scheda di ritiro del bene da parte dell’utente”;
  • A5 Scheda di uscita dei beni non ritirati”;
  • A6“Pesi standard”;
  1. di dare atto che tali Linee Guida costituiscono indirizzi per le Amministrazioni comunali o, laddove operativi, per i Consigli di Bacino di cui alla LR n. 52/2012 e s.m.i. territorialmente competenti per l'approvazione di progetti di "Centri del Riuso";
  2. di istituire l’Elenco Regionale dei Centri del Riuso, in cui verranno inseriti i Centri del Riuso per cui le Amministrazioni comunali o, laddove operativi, i Consigli di Bacino di cui alla LR n. 52/2012 e s.m.i., hanno provveduto alla valutazione del funzionamento dei Centri del Riuso sulla base della rispondenza alle finalità e modalità espresse dalle presenti Linee Guida o equivalenti alle stesse; 
  3. di incaricare la Direzione Ambiente e Transizione Ecologica dell’esecuzione del presente atto, ivi compresa l'adozione dei provvedimenti necessari ad apportare modifiche non sostanziali agli Allegati alla presente deliberazione;
  4. di dare atto che la presente delibera non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  5. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_1294_23_AllegatoA0_515503.pdf
Dgr_1294_23_AllegatoA1_515503.pdf
Dgr_1294_23_AllegatoA2_515503.pdf
Dgr_1294_23_AllegatoA3_515503.pdf
Dgr_1294_23_AllegatoA4_515503.pdf
Dgr_1294_23_AllegatoA5_515503.pdf
Dgr_1294_23_AllegatoA6_515503.pdf

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