Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 112 del 18 agosto 2023


Materia: Enti locali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 977 del 11 agosto 2023

Criteri e modalità per l'assegnazione e l'erogazione di contributi, per l'avvio e l'ampliamento dell'esercizio associato di funzioni fondamentali nella forma dell'Unione di Comuni, dell'Unione montana e della Convenzione tra Comuni, nonché per l'erogazione del contributo regionale ordinario. Anno 2023. Deliberazione/CR n. 73 del 11 luglio 2023.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento, a seguito del parere favorevole della competente Commissione del Consiglio Regionale, si provvede ad approvare i criteri e le modalità per l’assegnazione e l’erogazione di contributi per  l’avvio e l’ampliamento dell’esercizio associato di funzioni fondamentali nella forma dell’Unione di Comuni, dell’Unione montana e della Convenzione tra Comuni, nonché per l’erogazione del contributo regionale ordinario. Anno 2023.

Estremi dei principali documenti dell’istruttoria:
- Legge Regionale n. 18 del 27 aprile 2012;
- Deliberazione/CR n.  73 del 11.07.2023;
- Parere del Consiglio delle Autonomie locali in data 30 giugno 2023;
- Parere Prima Commissione del Consiglio Regionale del Veneto in data 26 luglio 2023.

L'Assessore Francesco Calzavara riferisce quanto segue.

Le recenti riforme in tema di riordino territoriale evidenziano, tra le finalità, l’adeguamento delle Autonomie locali ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, riservando particolare attenzione alle forme di gestione associata, concepite come strumenti per garantire l’esercizio efficiente ed adeguato alle funzioni amministrative comunali.

I processi riorganizzativi indotti dalle riforme istituzionali, in un contesto caratterizzato da scarsità di risorse e da norme stringenti di finanza pubblica, hanno evidenziato una situazione di particolare complessità, caratterizzata non solo dall’esigenza di contenimento e di riduzione della spesa ma, soprattutto, da una riorganizzazione dell’assetto istituzionale degli Enti locali, che garantisca efficacia a parità di livello di servizi erogati e i cui risultati saranno evidenti in un arco temporale di medio-lungo periodo. Il tema dell’esercizio in forma associata di funzioni comunali ha assunto una rilevanza sempre più strategica.

La L.R. n. 18 del 27.04.2012 “Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, ha posto le basi per un riordino territoriale con il duplice obiettivo di mettere in rete le realtà locali per gestire in modo più efficiente funzioni e servizi che il singolo Comune, spesso di piccole dimensioni, non è più in grado di svolgere da solo e, nel contempo, promuovere una semplificazione dei livelli di governo presenti nel territorio. Il Piano di riordino territoriale (PRT), principale adempimento attuativo della L.R. n. 18/2012, ha disegnato un modello di riorganizzazione istituzionale considerato bottom up, in quanto, seppur svolgendo la Regione il ruolo di regia e programmazione che le compete, ha tenuto conto delle forme di collaborazione intercomunali radicate e della evoluzione della geografia associativa dei Comuni.

La ricerca della dimensione adeguata all’esercizio delle funzioni fondamentali rappresenta in primis un’opportunità per rafforzare la governance locale, che non riguarda solamente i piccoli Comuni ma interessa anche gli enti di maggiore dimensione demografica.

A distanza di dieci anni dalla sua approvazione, il suddetto PRT è attualmente oggetto di un’attività di revisione, che si sta svolgendo in modo coordinato e consequenziale alle indicazioni contenute in uno specifico disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale, PDL n. 185 (DGR 1/DDL del 24 febbraio 2023) “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ASSOCIAZIONISMO INTERCOMUNALE, FUSIONI DI COMUNI E INTESE PROGRAMMATICHE D’AREA (IPA)”, attualmente all’esame della competente Commissione del Consiglio regionale, che prevede interventi sulle principali leggi regionali richiamate nel documento del Piano in materia di associazionismo intercomunale e Unioni montane, programmazione decentrata, nonché in tema di fusioni di Comuni.

In questo lavoro di aggiornamento si ripropone un approccio che favorisce l’iniziativa “dal basso”, per razionalizzare i livelli di governance nel rispetto dell’autonomia dei Comuni, in un’ottica di aggregazione interistituzionale in grado di valorizzare le specificità delle realtà locali della nostra Regione. Con deliberazione n. 39/CR del 07.04.2023 la Giunta regionale ha approvato la proposta per l’aggiornamento del Piano di riordino territoriale e ha provveduto alla trasmissione della deliberazione alla I Commissione consiliare per l’acquisizione del parere ai sensi dell’art. 8 c. 8 della L.R. n. 18/2012. Il percorso di razionalizzazione istituzionale delineato nel nuovo Piano di riordino territoriale conferma la volontà della Giunta regionale di consolidare le reti associative, definite in primis dalle Unioni di Comuni e dalle Unioni montane, considerate strategiche per lo sviluppo dell’area di riferimento e in grado di garantire il governo del territorio, con dimensioni e risorse adeguati ai bisogni locali. Il contenuto del nuovo Piano di riordino territoriale è il risultato, tra l’altro, di alcune riflessioni scaturite da una serie di incontri con i Sindaci dei Comuni veneti, con i Presidenti delle Unioni di Comuni e delle Unioni montane e con i Presidenti delle Province e della Città Metropolitana.

Le riforme di riordino territoriale e funzionale delle Autonomie locali, dirette a soddisfare la richiesta di maggior capacità istituzionale per assicurare più efficienza nell’erogazione dei servizi, impongono ai territori forme di cooperazione per uno sviluppo locale sostenibile, sia economicamente che istituzionalmente. La necessità di una progressiva riduzione della frammentazione dei livelli di governance non è più rinviabile, anche alla luce del processo in corso di richiesta di autonomia differenziata alle Regioni.  

L’incertezza del quadro normativo relativo agli obblighi di gestione associata, il carattere spesso poco chiaro delle disposizioni di favore per le forme associative, le ripetute proroghe del termine per l’esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni comunali, da ultimo, con Legge n. 15/2022, spostato al 31.12.2023 e il percorso di revisione organica della disciplina dell’ordinamento locale, non hanno di certo agevolato le politiche di intercomunalità.

Gli enti locali stanno vivendo una stagione in cui è richiesta una continua azione di rinnovamento a favore della crescita economica, sociale e ambientale delle comunità. Lo sviluppo e l’ulteriore consolidamento della cooperazione intercomunale continuano ad essere obiettivi prioritari del legislatore regionale per assicurare ai diversi territori soluzioni organizzative differenziate, per rispondere in modo adeguato alle richieste di servizi da parte delle loro comunità. In molte realtà locali l’intercomunalità è vista come sperimentazione di soluzioni organizzative in vista di successivi processi di fusione. In particolare, l’area omogenea montana è oggetto di una certa dinamicità a seguito del commissariamento e lo scioglimento di alcune Comunità/Unioni montane che ha portato a riaggregazioni da parte di alcuni Comuni e alla costituzione di nuove Unioni montane.

Viene pertanto confermata la volontà dell’Amministrazione regionale di sostenere le politiche di promozione dell’esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi comunali, attraverso specifiche linee di intervento finanziario con contributi destinati all’avvio di nuove gestioni associate e allo sviluppo delle forme associative esistenti con allargamenti della base associativa o con l’implementazione di nuove funzioni/servizi.  Si anticipa in questo bando una novità introdotta nel Piano di riordino territoriale volta a rafforzare l’assetto delle Unioni di Comuni attraverso la definizione di obiettivi strategici di sviluppo da realizzare nel medio-lungo periodo, dotandosi di una strategia progettuale con un cronoprogramma delle azioni da porre in essere. La concreta attuazione delle linee programmatiche stabilite nel cronoprogramma sarà oggetto di monitoraggio e di valorizzazione nei futuri bandi di incentivazione.

La citata Legge Regionale n. 18/2012, all’art. 10, dispone che compete alla Giunta regionale stabilire i criteri di accesso e di riparto degli incentivi per la promozione dell’associazionismo intercomunale, destinando risorse a sostegno dell’avvio delle nuove forme associative o dell’ampliamento di una forma associativa già costituita.

Accanto al sostegno finanziario dedicato alla costituzione e al potenziamento delle forme associative, nel solco della decisa incentivazione finanziaria già positivamente attuata nei precedenti esercizi, l’amministrazione regionale intende confermare il riconoscimento del ruolo di supporto alle politiche regionali di riordino istituzionale svolto dalle Unioni di Comuni e Unioni montane, impegnate ad assicurare maggior efficienza nell’erogazione dei servizi alle comunità locali. L’azione delle Unioni è orientata a definire e promuovere lo sviluppo e l’integrazione dei territori dei Comuni aderenti. Per tali finalità si ritiene di destinare alle suindicate forme associative specifiche risorse, a titolo di contributo “ordinario”.

Le risorse finanziarie necessarie all’attuazione del presente provvedimento, che ammontano ad un massimo di € 2.100.000,00, sono stanziate nel cap. 101742 del Bilancio di Previsione 2023-2025; di queste € 1.500.000,00 sono destinate al fondo ordinario a favore di Unioni di Comuni e Unioni montane.

Si stabilisce, inoltre, sin d’ora che, qualora le domande di contributo per l’avvio e l’implementazione delle gestioni associate non esauriscano le disponibilità finanziarie messe a disposizione, le risorse residue saranno destinate per incrementare l’importo destinato al fondo ordinario regionale, da ripartirsi secondo le finalità e i criteri stabiliti nell’Allegato A al presente provvedimento.

La competente Direzione Enti locali, Procedimenti elettorali e Grandi eventi, in osservanza del principio di leale collaborazione, con nota prot n. 345903 del 27/06/2023, ha inviato la richiesta agli organismi di rappresentanza degli Enti locali (Anci Veneto e Uncem – Delegazione Regionale Veneto) di esprimere un parere in merito alla proposta dei criteri di assegnazione dei contributi destinati alle forme associative, rispetto alla quale i suddetti organismi hanno espresso parere favorevole.

L’Ufficio di Presidenza del CAL ha ritenuto di esprimere parere favorevole in relazione al presente provvedimento nella seduta del 30 giugno 2023.

Con deliberazione/CR n. 73 dell’11 luglio 2023 è stato richiesto il parere della prima Commissione del Consiglio regionale del Veneto, ai sensi dell’art. 10 c. 1 della L.R. n. 18 del 27.04.2012, in merito ai succitati criteri di accesso e di riparto degli incentivi. In data 26 luglio 2023 la Prima Commissione consiliare ha espresso il proprio parere favorevole sui criteri e le modalità operative per l’assegnazione dei contributi in questione.

Con il presente provvedimento, in conformità all’art. 10, c. 1, della L.R. 18/2012, vengono stabiliti, per l’anno 2023, i criteri e le modalità operative per l’assegnazione dei contributi di natura corrente e i contributi sul fondo ordinario, le cui specifiche sono indicate in dettaglio nell'Allegato A, mentre l’Allegato B contiene il modello di richiesta del contributo corrente.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI gli artt. 28, 30, 32 del D. Lgs. 18.08.2000 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”;

VISTO il D.L. 31.05.2010, n. 78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”;

VISTO il D.Lgs. 23.06.2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli artt. 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”,

VISTO l’art. 19 c.1 del D.L. 06.07.2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”;

VISTO il D.L. 31.12.2020, n. 183 “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché' in materia di recesso del Regno Unito dall'Unione europea”;

VISTA la Legge 25.02.2022, n. 15 di conversione del D.L. n. 228 del 30.12.2022;

VISTA la L.R. 27.04.2012, n. 18 “Disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, come modificata dalla L.R. 24.01.2020, n. 2 “Disposizioni in materia di enti locali di modifica alle LL.RR. 18/2012 e 40/2012”;

VISTA la L.R. 28.09.2012, n. 40/2012 “Norme in materia di unioni montane”, come modificata dalla L.R. 24.01.2020, n. 2 “Disposizioni in materia di enti locali di modifica alle LL.RR. 18/2012 e 40/2012”;

VISTO l’art. 2 co. 2 lett. f) della L.R. 31.12.2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;

VISTA la L.R. 23.12.22, n. 30 “Legge di stabilità regionale 2023”;

VISTA la L.R. 23.12.2022, n. 32 “Bilancio di Previsione 2025-2025”;

VISTA la DGR n. 1665 del 30.12.2022 “Approvazione del Documento tecnico di accompagnamento del Bilancio di previsione 2023-2025”;

VISTA la DGR n. 60 del 26.01.2023 “Direttive per la gestione del Bilancio di previsione 2023-2025”;

VISTO il Decreto del Direttore Area risorse finanziarie, strumentali, ICT e enti locali del 30.12.2022, n. 71“Bilancio finanziario gestionale 2023-2025”;

VISTO il parere favorevole espresso dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio delle Autonomie locali nella seduta del 30.06.2023;

VISTO il parere favorevole espresso da Anci Veneto con nota prot n. 2286 del 28.06.2023;

VISTO il parere favorevole espresso da Uncem – Delegazione Regionale Veneto con nota prot. n. 77 del 03.07.2023;

VISTO il parere favorevole espresso dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio delle Autonomie locali con nota prot. n. 9715 del 04.07.2023.

VISTO il parere della Prima Commissione Consiliare del Consiglio Regionale del Veneto in data 26 luglio 2023.

delibera

  1. di approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare i criteri e le modalità indicati nell’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, per l’assegnazione dei contributi per l’esercizio 2023 a favore delle Unioni di Comuni, delle Unioni montane e delle convenzioni tra Comuni per l’avvio e l’ampliamento dell’esercizio associato di funzioni fondamentali, nonché per l’erogazione del contributo regionale ordinario;
  3. di approvare lo schema di domanda di assegnazione del contributo per l’avvio e l’ampliamento dell’esercizio associato da redigersi secondo il modello di cui all’Allegato B, che costituisce parte integrante del presente provvedimento;
  4. di stabilire che la domanda di contributo statale “regionalizzato” a sostegno dell’associazionismo presentata dalle Unioni di comuni e dalle Unioni montane nei termini e modalità previsti dalla DGR n. 585/2023 è ritenuta valida anche ai fini del riparto del contributo ordinario disciplinato nell’Allegato A al presente provvedimento;
  5. di determinare in € 2.100.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore regionale della Direzione Enti locali, Procedimenti elettorali e Grandi eventi, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 101742 del Bilancio di previsione 2023-2025, esercizio finanziario 2023 “Azioni regionali a favore delle forme di esercizio associato di funzioni e servizi comunali e alle fusioni di comuni (art. 10 c. 1 lett a, LR n. 18/2012)”;
  6. di stabilire che, qualora le domande di contributo per l’avvio e l’ampliamento dell’esercizio associato di funzioni non esauriscano le disponibilità finanziarie messe a disposizione, le risorse residue saranno destinate per incrementare l’importo destinato al fondo ordinario da ripartirsi secondo le finalità e i criteri stabiliti nell’Allegato A, autorizzando il Direttore della Direzione Enti locali, Procedimenti elettorali e Grandi eventi all’assunzione dei relativi provvedimenti;
  7. di dare atto che la Direzione Enti locali, Procedimenti elettorali e Grandi eventi, a cui è stato assegnato il capitolo di cui al punto 5., ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza;
  8. di incaricare la Direzione regionale Enti Locali, Procedimenti elettorali e Grandi eventi dell’esecuzione del presente atto;
  9. di informare che avverso il presente provvedimento è ammesso il ricorso giurisdizionale al tribunale amministrativo regionale o, in alternativa, è ammesso il ricorso straordinario al capo dello Stato, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica;
  10. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art. 26 c.1, del Decreto legislativo n. 33 del 14.03.2013;
  11. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

Dgr_977_23_AllegatoA_510149.pdf
Dgr_977_23_AllegatoB_510149.pdf

Torna indietro