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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 153 del 16 dicembre 2022


Materia: Acque

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1524 del 29 novembre 2022

Ripristino opere pubbliche di irrigazione danneggiate dalla carenza di disponibilità idrica irrigua verificatasi da maggio a settembre 2022 nel territorio delle Province di Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza, nonché della Città Metropolitana di Venezia. Richiesta di declaratoria e delle assegnazioni contributive del Fondo di solidarietà nazionale. (Decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102).

Note per la trasparenza

Si chiede al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste la dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità della siccità verificatasi da maggio a settembre 2022 nel territorio delle Province di Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza, nonché della Città Metropolitana di Venezia, dove si sono verificati danni alle opere pubbliche di irrigazione.

L'Assessore Federico Caner riferisce quanto segue.

Il Decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, “Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, a norma dell’art. 1, comma 2, lett. i), della legge 7 marzo 2003, n. 38”, nel definire la disciplina del Fondo di solidarietà nazionale, ha confermato, all’art. 5, comma 6, la possibilità di utilizzare le risorse finanziarie del Fondo medesimo per il ripristino dei danni subiti dalle opere pubbliche di bonifica e di irrigazione danneggiate da eccezionali avversità atmosferiche. L’art. 6 del medesimo decreto legislativo prevede che le Regioni competenti, attuata la procedura di delimitazione del territorio colpito e di accertamento dei danni conseguenti, deliberino - entro il termine perentorio di 60 giorni dalla cessazione dell’evento dannoso - la proposta di declaratoria dell’eccezionalità dell’evento, nonché l’individuazione delle provvidenze da concedere per il ripristino dei danni subiti dalle opere pubbliche di bonifica e irrigazione e la relativa richiesta di spesa. In presenza di eccezionali e motivate difficoltà nella delimitazione dei territori e nella individuazione delle provvidenze, il suddetto termine è prorogato di ulteriori 30 giorni.

Sulla base della proposta deliberata dalle Regioni, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ora Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, previo accertamento degli effetti degli eventi calamitosi, dichiara l’esistenza del carattere di eccezionalità delle calamità naturali, individuando i territori danneggiati e le provvidenze. Successivamente, il medesimo Ministero, d’intesa con la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, tenuto conto dei fabbisogni di spesa, dispone il Piano di riparto delle somme da prelevarsi dal Fondo di solidarietà nazionale e da trasferire alle Regioni.

Deve essere evidenziato che, durante l’inverno 2021-2022 e la primavera-estate 2022, la gran parte del territorio nazionale è stata interessata da un lungo periodo di siccità, causato dalla eccezionale scarsità di precipitazioni pluviometriche e nevose, che ha determinato una rilevante riduzione dei deflussi superficiali e delle riserve idriche, nonché della capacità di ricarica delle falde più superficiali.

E’ importante ricordare che la totalità del territorio regionale di pianura, dalle pendici montuose fino alla linea di costa, per una superficie di circa 1.200.000 ettari, pari al 64% del territorio regionale, è classificato di bonifica e affidato, in qualità di Enti irrigui, a 10 Consorzi di bonifica di 1° grado e a un Consorzio di bonifica di 2° grado, aventi le funzioni di allontanare le acque meteoriche, garantire la sicurezza idraulica del territorio e addurre e distribuire le acque irrigue. Mentre i Consorzi pedemontani sono impegnati principalmente nell’esercizio dell’attività irrigua su circa 250.000 ettari attraverso la gestione della rete ad uso esclusivamente irriguo, i Consorzi della media e della bassa pianura assicurano il servizio irriguo di soccorso su circa 400.000 ettari, attraverso la rete ad uso promiscuo di scolo e di irrigazione.

Le perduranti condizioni di deficit idrico hanno motivato sin dal 3 maggio 2022, l’adozione della Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 37, con la quale è stato raccomandato, tra l’altro, a tutti gli utilizzatori di acqua e, in particolare, agli operatori del settore agricoltura, di utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile; la medesima Ordinanza ha, altresì, previsto che, al fine di assicurare la massima valorizzazione della risorsa idrica irrigua disponibile, i Consorzi di bonifica dovevano dare priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica.

Il Consiglio dei Ministri, in relazione alla situazione di deficit idrico rilevata nei territori dei bacini distrettuali del Po e delle Alpi Orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nei territori delle Regioni Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Veneto, in data 4 luglio 2022 ha provveduto a dichiarare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022, ai sensi e per gli effetti dell’art. 7, comma 1, lett. c), e dell’art. 24, comma 1 , del Decreto legislativo n. 1 del 2018, al fine di attuare ogni azione di carattere urgente e straordinario finalizzata al superamento della situazione emergenziale.

Sulle sopra citate problematiche è intervenuto, successivamente, il Presidente della Giunta regionale con Ordinanza n. 60 del 19 luglio 2022, nella quale stabiliva che, per i bacini idrografici del Veneto ricadenti nel distretto idrografico delle Alpi orientali, tutte le utenze irrigue, individuali e dei Consorzi di bonifica, dovevano contenere i prelievi irrigui rispetto quanto previsto dalle concessioni di derivazione, secondo le indicazioni fornite dall’Autorità di Bacino distrettuale. Per consentire il risparmio della risorsa idrica, la medesima Ordinanza prevedeva che il Gestore degli invasi idroelettrici di Santa Croce, Mis e Pieve di Cadore doveva provvedere a trattenere integralmente la risorsa idrica ottenuta con le riduzioni realizzate nel nodo di Nervesa della Battaglia; a valle della medesima traversa doveva essere garantita una portata di minimo deflusso vitale di almeno il 70% del deflusso ecologico.

Con riferimento agli eccezionali eventi siccitosi, il Presidente della Giunta regionale con decreto n. 62 del 22 luglio 2022 ha costituito la “Unità di crisi regionale (UCR)”, ai fini di poter assicurare il necessario supporto interdisciplinare, indispensabile per porre in essere le conseguenti misure di superamento della situazione emergenziale per fronteggiare la crisi idrica.

Deve essere evidenziato che nella seduta del 7 ottobre 2022 dell’Osservatorio della risorsa idrica dell’Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali, gli Uffici di ARPAV hanno evidenziato che le precipitazioni cumulate nel periodo ottobre 2021-settembre 2022 sommavano mediamente a 769 millimetri, a fronte di una media del periodo 1994-2021 di 1126 millimetri; pertanto, si può sostenere che le precipitazioni cumulate del 2022 costituiscono il minimo assoluto dall’inizio delle rilevazioni da parte di ARPAV e sono inferiori alla media del 32%, con una riduzione media di 357 millimetri, relativa soprattutto al periodo primaverile-estivo.  

Alla fine della stagione irrigua, caratterizzata dal perdurante stato di siccità, i Consorzi di bonifica hanno accertato gravi danni agli impianti irrigui consortili, dovuti alle bassissime quote idrometriche e alle modeste portate dei corsi d’acqua dai quali viene derivata l’acqua irrigua; tali danni sono riconducibili alla rottura delle pompe di sollevamento, dei rotori dei motori elettrici e degli organi di movimento dei sostegni, nonché a pericolosi sifonamenti dei sostegni irrigui, in conseguenza del loro continuo funzionamento per tutta la stagione irrigua 2022. Sono stati accertati anche diffusi franamenti spondali lungo la rete ad uso promiscuo, dovuti ai continui squilibri fra le quote idrometriche dei corsi d’acqua e quelle delle falde freatiche. Vanno, altresì, segnalati i gravi danni subiti dalle barriere antintrusione del cuneo salino sui rami deltizi del Po e alla foce dell’Adige, legati alle numerose inversioni del flusso di marea.

A tale proposito, il Direttore della Direzione AdG FEASR Bonifica e Irrigazione, con nota prot. n. 478990 del 14 ottobre 2022, ha chiesto ai Consorzi di bonifica veneti di comunicare gli esiti delle verifiche compiute su eventuali danni alle opere irrigue, causati dalla eccezionale siccità della primavera-estate 2022. Nella medesima nota veniva raccomandato di escludere dalla segnalazione, nella maniera più assoluta, tutti i danni che non trovano correlazione diretta e certa con gli eventi siccitosi in argomento.

Al riguardo, con nota prot. n. 10983 del 2 novembre 2022 il Direttore del Consorzio di bonifica Adige Euganeo di Este (PD) ha trasmesso un dettagliato elenco dei danni subiti dalle opere pubbliche ad uso promiscuo e da quelle irrigue di competenza, ricadenti nelle province di Padova e Vicenza, nonché nella città metropolitana di Venezia, quantificando in € 5.267.253,49 l’importo complessivo di spesa per i necessari ripristini.

Parimenti, con nota prot. n. 13609 del 28 ottobre 2022, il Direttore Generale del Consorzio di bonifica Adige Po di Rovigo ha segnalato che la siccità della primavera-estate 2022 ha causato numerose rotture degli impianti pluvirrigui in provincia di Rovigo, dato l’incessante funzionamento e i frequenti colpi d’ariete causati da brusche variazioni della pressione. La spesa sostenuta per il ripristino subitaneo del servizio irriguo è stata individuata in complessivi € 395.000,00.

Anche il Direttore del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), con nota prot. n. 9228 del 31 ottobre 2022, ha trasmesso un dettagliato elenco degli interventi eseguiti e da eseguire per il ripristino degli impianti irrigui in provincia di Vicenza e Verona, danneggiati dall’eccezionale siccità, esponendo una spesa complessiva di € 1.507.460,98.

Il Direttore del Consorzio di bonifica Brenta di Cittadella (PD), con nota prot. n. 15704 del 28 ottobre 2022, ha segnalato i danni subiti dagli impianti di sollevamento irriguo consortile durante la primavera-estate 2022 nel territorio delle province di Padova, Treviso e Vicenza, esponendo una spesa complessiva di € 331.000,00 per il loro ripristino.

Il Vice Direttore generale del Consorzio di bonifica Delta del Po di Taglio di Po (RO), con nota prot. n. 7416 del 31 ottobre 2022, ha trasmesso la segnalazione dei danni subiti dalle opere irrigue anche promiscue durante il periodo primavera-estate 2022 nel territorio della provincia di Rovigo e della città metropolitana di Venezia, esponendo un importo complessivo di € 9.100.000,00.

Il Direttore Generale del Consorzio di bonifica Piave di Montebelluna (TV), con nota prot. n. 27900 del 31 ottobre 2022, ha segnalato i danni subiti dalle opere pubbliche irrigue, anche a carattere promiscuo, durante la primavera-estate 2022 nel territorio delle province di Treviso e Venezia, esponendo una spesa complessiva di € 598.085,17 da sostenere per i relativi ripristini.

Il Direttore Generale del Consorzio di bonifica Veronese di Verona, con nota prot. n. 12371 del 27 ottobre 2022, ha segnalato i danni subiti dalle opere pubbliche irrigue, anche a carattere promiscuo, durante la primavera-estate 2022 nel territorio delle province di Rovigo e Verona, esponendo una spesa complessiva di € 806.420,00.

Per far fronte ai danni sopradescritti è attivo presso la Tesoreria centrale dello Stato un conto corrente denominato “Fondo di solidarietà nazionale”, che consente il prelievo di somme occorrenti alle Regioni per fronteggiare i danni prodotti da calamità naturali o eventi eccezionali previsti dal punto 11.2 degli Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo (2000/C28/02), nonché le avverse condizioni atmosferiche previste al punto 11.3 dei predetti Orientamenti comunitari.

Va evidenziato, peraltro, che relativamente alla scadenza prevista dal comma 1 dell’art. 6 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, si ritiene applicabile quanto dichiarato nella citata deliberazione del 4 luglio 2022 del Consiglio dei Ministri, in ordine al permanere dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022.

In conformità a quanto disposto dal citato Decreto Legislativo n. 102 del 2004, le Regioni devono attuare la procedura di delimitazione del territorio colpito e di accertamento dei danni, al fine di proporre la richiesta di declaratoria dell’eccezionalità dell’evento calamitoso e di individuare le provvidenze da concedere per il ripristino delle opere pubbliche di irrigazione, nonché formulare la relativa richiesta di intervento del Fondo.

A tal fine gli Uffici regionali competenti hanno redatto, per ciascuna Provincia interessata dagli eventi e per la Città Metropolitana di Venezia, gli appositi modelli predisposti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali – SIAN (ora Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) per l’accertamento degli eventi calamitosi e la stima dei danni alle opere pubbliche di bonifica, che costituiscono Allegato A al presente provvedimento, e che interessano:

per la provincia di Padova:

Agna, Anguillara Veneta, Barbona, Boara Pisani, Carmignano di Brenta, Casale di Scodosia, Castelbaldo, Cittadella, Fontaniva, Grantorto, Masi, Rubano, San Pietro in Gù, Sant’Urbano, Stanghella, Vescovana, Vighizzolo d’Este;

per la provincia di Rovigo:

Ariano Polesine, Badia Polesine, Castelguglielmo, Castelmassa, Corbola, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Giacciano con Baruchella, Lusia, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Salara, San Martino di Venezze, Taglio di Po, Trecenta, Villanova Marchesana;

per la provincia di Treviso:

Breda di Piave, Chiarano, Codognè, Loria, Mansuè, Monastier di Treviso, Nervesa della Battaglia, Oderzo, Ponte di Piave, Salgareda;

per la Città metropolitana di Venezia:

Cavarzere, Chioggia, Cona, Meolo;

per la provincia di Verona:

Albaredo d’Adige, Bonavigo, Castagnaro, Cazzano di Tramigna, Cologna Veneta, Illasi, Lavagno, Legnago, San Bonifacio, Terrazzo, Veronella, Villa Bartolomea, Zimella;

per la provincia di Vicenza:

Bolzano Vicentino, Brendola, Bressanvido, Caldogno, Dueville, Longare, Montecchio Precalcino, Montegaldella, Pojana Maggiore, Pozzoleone, Quinto Vicentino, Sandrigo, Sarcedo, Schiavon, Tezze sul Brenta;

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTE le segnalazioni dei danni subiti dalle opere pubbliche di bonifica di cui alle sottoindicate note dei Consorzi di bonifica:

- nota prot. n. 10813 del 21 ottobre 2021 del Consorzio di bonifica Adige Euganeo di Este (PD);

- nota prot. n. 13609 del 28 ottobre 2022 del Consorzio di bonifica Adige Po di Rovigo;

- nota prot. n. 9228 del 31 ottobre 2022 del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR);

- nota prot. n. 15704 del 28 ottobre 2022 del Consorzio di bonifica Brenta di Cittadella (PD);

- nota prot. n. 7416 del 31 ottobre 2022 del Consorzio di bonifica Delta del Po di Taglio di Po (RO);

- nota prot. n. 27900 del 31 ottobre 2022 del Consorzio di bonifica Piave di Montebelluna (TV);

- nota prot. n. 12371 del 27 ottobre 2022 del Consorzio di bonifica Veronese di Verona;

VISTO l’art. 2, comma 2, della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

VISTI i decreti legislativi:

29 marzo 2004, n. 102 “Interventi finanziari a sostegno delle Imprese agricole”;

18 aprile 2008, n. 82 “Modifiche al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, recante interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole a norma dell’art. 1, comma 2, lett. i), della legge 7 marzo 2003, n. 38”.

delibera

  1. di approvare le premesse, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di chiedere al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ai sensi del Decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 e in conformità alle comunicazioni citate in premessa, nonché sulla base dei modelli ministeriali compilati dagli Uffici regionali della Direzione AdG FEASR Bonifica e Irrigazione, che costituiscono Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, la dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità della carenza di disponibilità idrica irrigua verificatasi da maggio a settembre 2022 nel territorio delle Province di Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza, nonché della Città Metropolitana di Venezia, dove sono stati accertati danni alle opere pubbliche di irrigazione per complessivi € 18.005.219,64;
  3. di chiedere al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste l’assegnazione delle provvidenze contributive previste dall’art. 5 del Decreto Legislativo 29 marzo 2004, n. 102, per il ripristino delle opere pubbliche di irrigazione danneggiate dalla carenza di disponibilità idrica irrigua verificatasi da maggio a settembre 2022 nel territorio delle Province di Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza, nonché della Città Metropolitana di Venezia;
  4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  5. di incaricare la Direzione AdG FEASR Bonifica e Irrigazione dell’esecuzione del presente atto;
  6. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione, omettendo l’Allegato A.

Allegato (omissis)

(seguono allegati)

Dgr_1524_22_AllegatoA_490522.pdf  (omissis)

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