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Materia: Enti locali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 781 del 22 giugno 2021
Criteri e modalità per l'assegnazione e l'erogazione del contributo statale "regionalizzato" e del contributo regionale ordinario, per favorire l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Anno 2021. Deliberazione/CR n. 44 del 25 maggio 2021
Con il presente provvedimento, a seguito del parere favorevole della competente Commissione del Consiglio Regionale, si provvede ad approvare i criteri e le modalità per l'assegnazione e l'erogazione del contributo statale "regionalizzato" e del contributo regionale ordinario, per favorire l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Anno 2021
Estremi dei principali documenti dell’istruttoria: - Legge Regionale n. 18 del 27 aprile 2012; - Deliberazione/CR n. 44 del 25 maggio 2021; - Parere Prima Commissione Consiliare del Consiglio Regionale del Veneto in data 9 giugno 2021; - Parere del Consiglio delle Autonomie locali in data 15 giugno 2021
L'Assessore Francesco Calzavara riferisce quanto segue.
L’associazionismo intercomunale rappresenta lo strumento per recuperare competitività nella gestione delle funzioni e dei servizi a livello locale. Attraverso le forme di cooperazione tra Enti locali è possibile conseguire una dimensione economicamente conveniente nell’erogazione dei servizi e adempiere alle competenze secondo principi di efficienza ed economicità.
A seguito dell’approvazione della L.R. n. 18 del 27.04.2012 “Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali” la Regione del Veneto promuove la gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali con l’obiettivo di rafforzare la capacità istituzionale e amministrativa dei Comuni di ridotte dimensioni demografiche, definendo, attraverso l’adozione del Piano di riordino territoriale, i criteri di accesso e le modalità di incentivazione delle forme associative.
In base all’art. 10 commi 1 e 2 della L.R. n. 18/2012 la Giunta Regionale determina i criteri per l’assegnazione dei contributi regionali e statali destinati a sostenere le forme associative nelle loro spese per l’organizzazione e la gestione in forma associata di funzioni e servizi comunali.
In base all’Intesa sancita con atto n. 873 del 28/07/2005 della Conferenza Unificata, la Regione del Veneto partecipa, a partire dal 2006, al riparto delle risorse finanziarie stanziate dallo Stato per il sostegno dell’associazionismo comunale, fatta salva la quota gestita direttamente dallo Stato per l’incentivazione di funzioni di propria competenza esclusiva esercitate dai Comuni (anagrafe, stato civile, ecc.). Tali risorse sono trasferite alle Regioni in possesso di una disciplina di incentivazione delle forme associative conforme ai criteri stabiliti dall’Intesa n. 936/CU, le quali provvedono alla concessione di contributi alle gestioni associate degli Enti locali, con le modalità stabilite nell’Intesa stessa.
Con nota del 25 gennaio 2021 prot. n. 32697 a firma dell’Assessore agli Enti locali, la Regione del Veneto ha comunicato alla Presidenza della Conferenza Unificata la propria volontà di partecipare al riparto delle risorse statali per l’associazionismo intercomunale previste per l’anno 2021. Con deliberazione n. 19 del 25 marzo 2021 la Conferenza Unificata ha individuato la Regione del Veneto tra le Regioni ammesse alla regionalizzazione delle risorse statali.
I fondi statali che verranno assegnati alla Regione per l’anno 2021 saranno contabilmente accertati al cap. 100307 dell’Entrata e impegnati al cap. 100892 della Spesa del Bilancio di previsione 2021-2023, esercizio finanziario 2021, con apposito successivo provvedimento.
Non può non essere tenuto in considerazione, inoltre, il fatto che negli ultimi anni si registra una costante riduzione delle risorse assegnate dallo Stato alla Regione Veneto con specifica destinazione per l’associazionismo intercomunale. Pertanto, nell’ambito delle azioni proprie della Amministrazione regionale, di incentivazione dell’esercizio associato delle funzioni fondamentali a favore delle Unioni di Comuni, e delle Unioni montane considerato che la Regione intende, invece, riconfermare il riconoscimento del loro ruolo di supporto alle politiche regionali di riordino istituzionale, al fine di assicurare maggior efficienza nell’erogazione dei servizi alle comunità locali, la stessa ha inteso destinare alle suindicate forme associative, a titolo di contributo “ordinario” l’ulteriore importo di € 1.500.000,00 a valere sulle risorse stanziate al cap. di spesa n. 101742 del Bilancio di previsione 2021/2023.
Il suddetto importo verrà assegnato in ragione delle dimensioni associative e del maggior grado di integrazione nell’esercizio delle funzioni/servizi per conto dei Comuni associati.
Nelle more dell’attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 33/2019 e della conclusione dell’attività di revisione organica della disciplina in materia di esercizio associato di funzioni, la legge di conversione del D.L. n. 183 del 30.12.2020 c.d. “Milleproroghe” ha differito al 31.12.2021, il termine entro il quale i comuni di ridotte dimensioni demografiche sono tenuti ad esercitare in forma obbligatoriamente associata le restanti funzioni fondamentali.
È inoltre da considerare il percorso di riordino territoriale nei territori montani, già avviato dalla Regione con la LR n. 40/2012” Norme in materia di Unioni montane” che a seguito delle modifiche introdotte con l’approvazione della L.R. n. 2 del 24.01.2020 “Disposizioni in materia di Enti locali” ha introdotto meccanismi di flessibilità per consentire adeguamenti agli ambiti territoriali delle Unioni montane in ragione alle esigenze manifestate dai territori montani.
In ragione di tali elementi oggettivi, in continuità con gli esercizi precedenti, al fine di assicurare la necessaria flessibilità ai percorsi associativi, si propone un’applicazione graduale dei criteri previsti nel Piano di riordino territoriale (PRT), derogando, per il 2021, alla disposizione prevista al punto 4.1 del PRT, dell’esercizio di almeno 4 funzioni fondamentali per le Unioni di Comuni di cui all’art. 32 del TUEL (Unioni non montane) e, da ultimo, al raggiungimento del livello dimensionale minimo di adeguatezza basato sui livelli demografici previsti per ciascuna area omogenea di cui all’art. 8, c. 3, della L.R. 18/2012.
Vi è da considerare, infine, come il rispetto dei seguenti principi fondamentali è vincolante per poter beneficiare degli incentivi finanziari di cui all’oggetto:
- oggettivo, in quanto la norma fa riferimento alla funzione fondamentale nella sua unitarietà, pur se costituita da una pluralità di servizi;
- soggettivo, in considerazione del fatto che dal momento in cui la funzione è gestita da una forma associativa, non può essere suddivisa su forme associative diverse.
Tutto ciò premesso, nel rispetto delle finalità della stessa “regionalizzazione” dei fondi e dei principi sopra esposti, con il presente provvedimento si propone quindi:
La competente Direzione Enti Locali e Servizi Elettorali, in osservanza del principio di leale collaborazione, con nota del 5 maggio 2021, ha chiesto agli organismi di rappresentanza degli enti locali (Anci Veneto e Uncem – Delegazione Regionale Veneto) di esprimere un parere in merito alla proposta dei criteri di assegnazione dei contributi destinati alle forme associative, rispetto alla quale i suddetti organismi hanno espresso parere favorevole.
Con deliberazione/CR n. 44 del 25 maggio 2021 è stato richiesto il parere della Prima Commissione Consiliare del Consiglio Regionale del Veneto, ai sensi dell’art. 10 c.1 L.R. 18 del 27.04.2012, in merito ai succitati criteri di accesso e riparto degli incentivi, rispetto ai quali, in data 9 giugno 2021, la Prima Commissione consiliare ha espresso il proprio parere favorevole. Il Consiglio delle Autonomie Locali nella seduta del 16 giugno 2021 ha esaminato il suddetto provvedimento, esperimendo parere favorevole.
Con il presente provvedimento, in conformità all’art. 10, commi 1 e 2, della L.R. 18/2012, vengono pertanto stabiliti per l’anno 2021, i criteri e le modalità operative per l’assegnazione dei contributi ordinari e contributi statali “regionalizzati” le cui specifiche sono indicate in dettaglio nell'Allegato A, mentre gli Allegati B e C contengono il modello di richiesta del contributo, rispettivamente per le Unioni di Comuni e per le Unioni montane
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTO l’art 2, comma della Legge Regionale n. 54 del 31.12.2012;
VISTI gli artt. 28, 30, 32 del D. Lgs.18.08.2000 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”;
VISTO il D.L. 31.05.2010, n. 78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”;
VISTO il D.Lgs. 23.06.2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli artt. 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
VISTO l’art. 19 c.1 del D.L. 06.07.2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”;
VISTO il D.L. 31.12.2020, n. 183 “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché' in materia di recesso del Regno Unito dall'Unione europea”;
VISTE l’Intesa n. 873 del 28/07/2005 e l’Intesa n. 936 dell’1/03/2006 in Conferenza Unificata;
VISTA la L.R. 27.04.2012, n. 18 “Disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, come modificata dalla L.R. 24.01.2020, n. 2 “Disposizioni in materia di enti locali di modifica alle LL.RR. 18/2012 e 40/2012”;
VISTA la L.R. 28.09.2012, n. 40/2012 “Norme in materia di unioni montane”, come modificata dalla L.R. 24.01.2020, n. 2 “Disposizioni in materia di enti locali di modifica alle LL.RR. 18/2012 e 40/2012”;
VISTO l’art. 2 co. 2 lett. f) della L.R. 31.12.2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;
VISTA la L.R. 29.12.2020, n. 40 “Legge di stabilità regionale 2021”;
VISTA la L.R. 29.12.2020, n. 41 “Bilancio di Previsione 2021-2023”;
VISTA la DGR n. 1839 del 29.12.2020 “Documento tecnico di accompagnamento del Bilancio di previsione 2021-2023”;
VISTA la DGR 30 del 19.01.2021 “Direttive per la gestione del Bilancio di previsione 2021-2023”;
VISTO il DSGP n. 1 dell’8.1.2021 “Bilancio finanziario gestionale 2021-2023”;
VISTO il parere favorevole espresso da Anci Veneto con nota prot. n. 2588 del 07.05.2021;
VISTO il parere favorevole espresso da Uncem – Delegazione Regionale Veneto con nota prot. n. 37 del 13.05.2021;
VISTA la Deliberazione/CR n. 44 del 25.05.2021;
VISTO il parere della Prima Commissione Consiliare del Consiglio Regionale del Veneto in data 9 giugno 2021;
VISTO il parere del Consiglio delle Autonomie locali in data 15 giugno 2021.
delibera
(seguono allegati)
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