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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 98 del 03 luglio 2020


Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)

Deliberazione della Giunta Regionale n. 865 del 30 giugno 2020

Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Obiettivo specifico 12. Approvazione dell'Avviso pubblico "Una rete di opportunità - Percorsi per il rafforzamento degli Ambiti Territoriali Sociali" e della Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.

Note per la trasparenza

Il provvedimento approva l’Avviso pubblico per la presentazione di progetti finalizzati al rafforzamento degli enti locali, attraverso il coinvolgimento degli Ambiti Territoriali Sociali, quali punto di riferimento della governance e del coordinamento di molteplici misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, attraverso iniziative che contribuiscano a rafforzarne la capacità di lavorare in rete e di organizzare in maniera nuova, capillare e più incisiva il servizio stesso.

Si approva, inoltre, la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.

L'Assessore Elena Donazzan, di concerto con l'Assessore Manuela Lanzarin, riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto, nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2014-2020, ha inteso adottare un approccio multidimensionale alla modernizzazione e al rafforzamento della capacità amministrativa della Pubblica Amministrazione (PA), agendo sull’evoluzione stessa dei modelli organizzativi e di funzionamento (governance) della PA, sull’aggiornamento delle competenze del suo capitale umano, nonché sui meccanismi di coinvolgimento della cittadinanza e del sistema produttivo nella definizione delle policies (empowerment).

In questi anni la Regione del Veneto si è dimostrata in grado di perseguire tali finalità, rispondendo con una molteplicità di iniziative dedicate alla PA, finalizzate al loro rafforzamento a alla loro innovazione: dagli avvisi per il finanziamento di progetti in grado di implementare le competenze linguistiche e digitali dei dipendenti pubblici, a quelli per realizzare percorsi di formazione e accompagnamento al cambiamento organizzativo e alla creazione di nuovi servizi, dalla gara d’appalto per la formazione degli stakeholder che operano in sussidiarietà con la PA, alle azioni di sistema per il rafforzamento degli uffici giudiziari.

Le diverse iniziative hanno permesso di raggiungere una platea molto vasta di destinatari: dipendenti della PA nei diversi ruoli e livelli, amministratori locali, insegnanti, formatori, magistrati, operatori amministrativi degli uffici giudiziari, per un totale di oltre 15.000 persone.

Ma quello che la nostra Regione, come il resto del mondo, si è trovata a vivere in questi ultimi mesi, dopo che lo scorso 30 gennaio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia da Covid-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, è uno scenario assolutamente inedito che ha implicazioni sociali ed economiche senza precedenti.

Le implicazioni sanitarie della pandemia hanno radicalmente cambiato le nostre modalità di lavoro e di relazione e hanno imposto regole di distanziamento sociale, necessarie al contenimento dell’epidemia stessa, urgenti ed immediate nella loro attuazione. Il Decreto del Consiglio dei Ministri dello scorso 11 marzo ha stabilito le misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, sospendendo tutta una serie di attività economiche (avvio del cosiddetto lockdown) e stabilendo che le pubbliche amministrazioni, fatte salve le attività strettamente necessarie alla gestione dell’emergenza, assicurassero lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative del proprio personale in forma agile, individuando le attività indifferibili da rendere in presenza.

In risposta a tale situazione di emergenza, la Regione del Veneto ha inteso adottare una molteplicità di iniziative che, rispondendo alla finalità generale di rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e di promuovere un’amministrazione pubblica efficiente, permettono di agire su più livelli: l’implementazione dello smart working, sia attraverso interventi formativi che di incremento della dotazione strumentale, per il quale è già stata approvata la DGR n. 820 del 23 giugno 2020 e il rafforzamento di specifici settori della PA, cui la presente iniziativa intende rispondere.

Come riporta Veneto Lavoro (Osservatorio Mercato del Lavoro - Misure/93 - Emergenza Covid-19. L’impatto sul lavoro dipendente in Veneto), tale fase di lockdown ha avuto pesanti ripercussioni sull’economia e sul mercato del lavoro e, nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 17 maggio 2020, ha determinato una perdita congiunturale netta di posizioni di lavoro dipendente attorno a 60-65.000 unità.

Questo significa una contrazione settimanale media attorno a circa 5.000 posizioni di lavoro dipendente, un valore complessivo che si colloca attorno al 3% dell’occupazione dipendente. Su base annua la riduzione avvenuta negli ultimi tre mesi delle posizioni di lavoro dipendente (per l’insieme degli organici aziendali individuati sulla base dei tre contratti indicati) ha annullato la crescita tendenziale che a febbraio risultava ancora pari a circa 20.000 posizioni e determinato una variazione negativa rispetto ai livelli occupazionali esistenti al 17 maggio del 2019 pari a circa 43.000 posizioni di lavoro.

Tutti i settori sono stati colpiti, anche se in misure diverse fra di loro: il comparto dei servizi turistici, fortemente caratterizzato dalla domanda di lavoro a termine, risulta il più esposto agli effetti della pandemia, per il quale non si colgono ancora segnali di ripresa, che si possono invece intravedere per gli altri settori, dopo la data del 4 maggio che ha segnato la fine delle restrizioni che avevano riguardato molti settori produttivi, come pure una parte dei vincoli alla libertà di movimento dei singoli cittadini.

Anche prima della pandemia, come evidenziato nel documento “Verso il Veneto 2030 - Lo sviluppo regionale nell’ambito della politica di coesione 2021-2027 Primo documento di analisi a supporto del confronto partenariale” (https://programmazione-ue-2021-2027.regione.veneto.it/home), molto restava da fare per “sconfiggere la povertà” (il primo dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile).

L’obiettivo fa riferimento a qualsiasi forma di povertà, che è, infatti, un fenomeno multidimensionale. Secondo la definizione europea è da considerarsi a rischio di povertà o di esclusione sociale chi sperimenta almeno una di queste tre situazioni di disagio: è in condizione di povertà reddituale, vale a dire guadagna un reddito inferiore alla soglia di povertà relativa nazionale; è in grave deprivazione materiale, perché costretto a privarsi di beni o servizi di cui la maggior parte delle persone dispone; vive in famiglie a intensità lavorativa molto bassa, dove gli adulti lavorano un quinto del loro potenziale.

In Italia tutti e tre gli indicatori evidenziano disagi più diffusi rispetto alla media europea, anche se, prima della pandemia, si intravedevano segnali di miglioramento.

Sono più a rischio di povertà o di esclusione sociale le donne, i minori, chi ha un basso livello di istruzione, chi vive da solo, specie se anziano, le famiglie con tre o più figli, nonché i monogenitori. La povertà e l’esclusione sociale sono associate all’assenza di un’occupazione, anche se spesso nemmeno avere un lavoro di per sé protegge del tutto dall’emarginazione in quanto stipendi troppo bassi possono spingere alcuni lavoratori sotto la soglia di povertà. Tra gli occupati il rischio di povertà o di esclusione sociale è, infatti, circa del 18% a livello italiano e del 9% in Veneto nel 2017. Ma gli effetti che l’emergenza sanitaria ha avuto sul sistema socio-economico regionale si vedranno solo nei prossimi mesi e allora sarà imprescindibile poter contare su una rete di servizi pubblici efficaci ed efficienti, capaci di lavorare in rete e di offrire servizi innovativi per le nuove esigenze della cittadinanza.

In questi anni la Regione del Veneto, partendo dal presupposto che, anche nel nostro contesto regionale il tema della povertà è trasversale e non è contrastabile con la sola erogazione monetaria, ma si presenta come intervento complesso in cui deve convergere una molteplicità di attori, ha adottato un approccio multidimensionale, l’unico che può rispondere alle diverse forme di povertà (educativa, abitativa, sociale), che possono essere causa ed effetto della povertà economica.

E’ questo il senso degli interventi effettuati finora dalla Regione del Veneto, in linea con le finalità dettate dal Piano nazionale di contrasto alla povertà, declinato a livello regionale dal Piano regionale per il contrasto alla povertà (approvato con DGR n. 1504/2018).

Tale documento ha inteso valorizzare il ruolo degli Ambiti Territoriali Sociali, corrispondenti ai territori afferenti agli attuali 21 comitati dei sindaci di distretto delle Aziende Ulss. Questi, per il tramite di un loro Ente capofila, sono ora uno strumento primario di ricognizione dei bisogni, un punto di riferimento per la governance regionale e per il coordinamento di una molteplicità di misure di contrasto alla povertà e di promozione dell’inclusione sociale.

Il Piano regionale rappresenta un volano importante di innovazione sociale sia dal punto di vista organizzativo e istituzionale, che per l’avvio di nuove idee e progettualità nei diversi territori. Il Piano regionale attua una serie di misure ed interventi che si basano su un approccio di rete multidimensionale, con il coinvolgimento di numerosi attori sia del Terzo Settore che del settore profit e la collaborazione, nella presa in carico, fra le diverse politiche sanitarie, socio-sanitarie e lavorative.

La sfida che oggi la Regione del Veneto si trova ad affrontare, anche alla luce delle pesanti conseguenze della pandemia, è quella di continuare a supportare l’innovazione e l’ammodernamento della PA, affinché sia in grado di allargare la propria capacità di dialogo e di intervento con una molteplicità di soggetti, costruendo reti di attori pubblici e privati in grado di rispondere in maniera flessibile e immediata alle esigenze della cittadinanza.

Il rischio dell’emergere di nuove povertà e fragilità in fasce sempre più ampie di popolazione appare evidente e sempre più è concreto, ma l’erogazione di contributi e risorse economiche rischia di non tradursi in una concreta riduzione del rischio di povertà per i diversi soggetti, se la PA coinvolta non si dimostra capace ed efficiente nella gestione dei contributi stessi e nella capacità di dare concreta attuazione a progettualità innovative di welfare di comunità.

Diventa, perciò, ancora più imprescindibile accompagnare la PA in un percorso di crescita e di cambiamento che, da una situazione emergenziale di sperimentazione forzata di vari strumenti, la porti verso una riorganizzazione dei servizi e delle proprie procedure interne, accompagnandola nell’apertura di nuovi canali comunicativi con la cittadinanza e nell’implementazione di servizi innovativi e tempestivi in risposta alle diverse esigenze e fragilità.

In un contesto di emergenza come l’attuale, per poter rispondere alle esigenze di diverse fasce di popolazione, è indispensabile poter contare su una PA efficiente, in grado di lavorare in rete tra le diverse filiere amministrative, promuovendo interventi di qualificazione ed empowerment delle istituzioni e degli operatori, oltre ad azioni di sviluppo di reti collaborative pubblico-private.

Il risultato che la presente iniziativa intende raggiungere è il miglioramento delle prestazioni della PA e in particolare proprio degli Ambiti Territoriali Sociali, chiamati non solo a prestare il proprio servizio a un numero crescente di persone che a causa dell'emergenza sanitaria si troveranno sempre più in condizioni di povertà o fragilità, ma anche ad organizzare in maniera nuova, capillare e più incisiva il servizio stesso.

Si rendono, pertanto, necessarie azioni di qualificazione ed empowerment rivolte al sistema istituzionale e del privato sociale che compongono la rete dei servizi, coinvolgendo il personale degli enti locali e il personale del più ampio sistema di rete su cui poggiano le politiche sociali.

L’iniziativa si pone all’interno dell’Asse IV Capacità Istituzionale del POR FSE 2014-2020  e si pone la finalità di rafforzare gli enti locali attraverso il coinvolgimento degli Ambiti Territoriali Sociali, quali punto di riferimento della governance e del coordinamento di molteplici misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, attraverso iniziative che contribuiscano a rafforzarne la capacità di lavorare in rete e di organizzare in maniera nuova, capillare e più incisiva il servizio stesso.

Si propongono, pertanto, all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Una rete di opportunità - Percorsi per il rafforzamento degli Ambiti Territoriali Sociali” (Allegato A) e la Direttiva (Allegato B), che costituiscono parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per un importo complessivo di Euro 1.500.000,00.

La copertura finanziaria delle obbligazioni da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento è assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione Comunitaria C(2014), 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse IV - Capacità Istituzionale - Obiettivo Tematico 11 - Priorità d’investimento 11.i - Obiettivo Specifico 12. Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. 23/06/2011, n. 118 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 1.500.000,00, saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020 con iscrizione sul bilancio regionale di previsione 2020-2022, approvato con L.R. n. 46 del 25/11/2019, nei seguenti termini massimi:

  • Esercizio di imputazione 2020 - Euro 1.050.000,00 di cui:

    Euro 525.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

     Euro 367.500,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

    Euro 157.500,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, N. 9751)”;

  • Esercizio di imputazione 2021 - Euro 450.000,00 di cui:

    Euro 225.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

    Euro 157.500,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

     Euro 67.500,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, N. 9751)”;

Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B),entro e non oltre le ore 13.00 del 1 settembre 2020, pena l’esclusione, attraverso l’apposita funzionalità del Sistema Informativo Unificato (SIU).

In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del D.L. 34/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in L. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n.124/2017.

Conformemente alle disposizioni di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”, punto D “Aspetti finanziari - Procedure per l’erogazione dei contributi”, con la presente Direttiva si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 70% del contributo finanziato, anziché al 40%.

Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014-2020.

La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.

Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI:

  • il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20.12.2013 reca disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio sostiene, all’art. 16, l’“Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile”;
  • il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 480 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;
  • il Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
  • la Decisione della Commissione C(2014), 8021 final del 29/10/2014 di approvazione dell’Accordo di Partenariato con l’Italia;
  • la Decisione della Commissione C(2014), 9751 final del 12/12/2014 di approvazione del programma operativo "Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020" per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" per la regione Veneto in Italia;
  • la Decisione della Commissione Europea (C(2018) 8658 final) del 7 dicembre 2018, di modifica del POR FSE Veneto 2014-2020 adottato con Decisione (C(2014) 9751 final) del 12 dicembre 2014;
  • il Decreto del Presidente della Repubblica n. 22 del 5/02/2018, "Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020";
  • l’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea” (COM(2020)113);
  • la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo, alla Banca Centrale Europea, alla Banca Centrale Europea per gli Investimenti e all’Eurogruppo "Risposta economica coordinata all'emergenza COVID-19" del 13 marzo 2020 - (COM 2020) 112 Final;
  • il Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus);
  • il Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2020 che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19;
  • la Legge 30 dicembre 2018, n. 145 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021;
  • l’art. 35 del D.L. n. 34/2019 (cd. Decreto crescita), convertito in L. n. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n. 124/2017;
  • il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale;
  • il Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020, successivamente convertito con modificazioni, dalla legge 24 aprile, n. 27, Decreto “Cura Italia”;
  • la legge regionale n. 39 del 29/11/2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione” e successive modifiche e integrazioni;
  • il Decreto Legislativo 118 del 23/06/2011 e s.m.i. “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
  • la legge regionale. n. 44 del 25/11/2019 di approvazione del Collegato alla legge di stabilità regionale 2020;
  • la legge regionale n. 45 del 25/11/2019 di approvazione della Legge di stabilità regionale 2020;
  • la legge regionale n. 46 del 25/11/2019, di approvazione del “Bilancio di previsione 2020-2022”;
  • la DGR n. 1716 del 29/11/2019 “Approvazione del Documento Tecnico di Accompagnamento (DTA) al bilancio di previsione 2020-2022”;
  • il DSGP n. 10 del 16/12/2019 di approvazione del Bilancio Finanziario Gestionale 2020-2022 e s.m.i.;
  • la DGR n. 30 del 21/01/2020 di approvazione delle Direttive per la gestione del Bilancio di previsione 2020-2022;
  • la DGR n. 2895 del 28 dicembre 2012 “Approvazione Linee guida per la validazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali”;
  • la DGR n. 669 del 28/04/2015 - Approvazione documento “Sistema di Gestione e di Controllo” Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e s.m.i.;
  • la DGR n. 670 del 28/04/2015 - Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • la DGR n. 671 del 28/04/2015 - Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard;
  • la DGR n. 2120 del 30 dicembre 2015 - Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.;
  • la DGR n. 404 del 31 marzo 2020 - Priorità di investimento perseguibili nell'ambito della politica di coesione della Regione del Veneto 2014-2020 con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo per potenziare i servizi sanitari, tutelare la salute e mitigare l'impatto socio-economico del COVID-19, alla luce della proposta di Regolamento relativa alla "Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea" (COM(2020) 113) e prime ipotesi di iniziative regionali;
  • la DGR n. 745 del 16/06/2020 - Riprogrammazione dei Programmi Operativi 2014-2020 della Regione del Veneto POR FSE e POR FESR in risposta all’emergenza COVID-19, anche in adesione all’Accordo tra il Governo e la Regione del Veneto sui contenuti e sulle modalità di riprogrammazione;
  • il Decreto del Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria n. 20 del 15/05/2020 “Approvazione delle modifiche ai documenti per la gestione e il controllo del Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020 della Regione del Veneto”;
  • la DGR n. 820 del 23 giugno 2020 "Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014/2020 - Asse IV - Capacità istituzionale. Approvazione dell'iniziativa "Per una nuova P.A. oltre l'emergenza sanitaria da Covid-19"";
  • l’art. 2, comma 2, lettera f) della L.R. n. 54 del 31 dicembre 2012, come modificata con L.R. n. 14 del 17 maggio 2016;

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parti integranti e sostanziali del provvedimento;
  2. di approvare, nell’ambito del POR FSE 2014-2020 Asse IV - Capacità Istituzionale, l’Avviso pubblico “Una rete di opportunità - Percorsi per il rafforzamento degli Ambiti Territoriali Sociali” di cui all’Allegato A e la relativa Direttiva di cui all’Allegato B, parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per la presentazione di progetti finalizzati a rafforzare gli enti locali attraverso il coinvolgimento degli Ambiti Territoriali Sociali,  quali punto di riferimento della governance e del coordinamento di molteplici misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, attraverso iniziative che contribuiscano a rafforzarne la capacità di lavorare in rete e di organizzare in maniera nuova, capillare e più incisiva il servizio stesso;
  3. di destinare all’iniziativa la somma di Euro 1.500.000,00, relativa a spesa per trasferimenti correnti a valere sull’Asse IV - Capacità Istituzionale - POR FSE 2014-2020;
  4. di determinare in Euro 1.500.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi di cui al POR FSE 2010/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012, approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 del 12/12/2014, Asse IV - Capacità Istituzionale - Obiettivo Tematico 11 - Priorità d’investimento 11.i - Obiettivo Specifico 12, con iscrizione sul bilancio regionale di previsione 2020-2022, approvato con L.R. n. 46 del 25/11/2019, nei seguenti termini massimi:
  • Esercizio di imputazione 2020 - Euro 1.050.000,00 di cui:

    Euro 525.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

    Euro 367.500,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

    Euro 157.500,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, N. 9751)”;

  • Esercizio di imputazione 2021 - Euro 450.000,00 di cui:

    Euro 225.000,00 quale quota FSE a carico del capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota comunitaria - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

    Euro 157.500,00 quale quota FDR a carico del capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse IV Capacità Istituzionale - Area Formazione - quota statale - trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)”;

    Euro 67.500,00 quale quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - cofinanziamento regionale - trasferimenti correnti (Dec. Ue 12/12/2014, N. 9751)”;

  1. di dare atto che la Direzione Formazione e Istruzione, alla quale sono stati assegnati i capitoli di cui al punto precedente, ha attestato che residuano sufficienti disponibilità a valere sull’Asse IV del POR FSE 2014/2020, da destinarsi alla copertura finanziaria della spesa prevista con il presente provvedimento;
  2. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011;
  3. di stabilire che l’erogazione della prima anticipazione sia di un importo pari al 70% del contributo finanziato, anziché al 40% come previsto al punto D “Aspetti finanziari - Procedure per l’erogazione dei contributi” della DGR n. 670/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”;
  4. di prendere atto dell’approvazione del Testo Unico dei beneficiari avvenuta con DGR n. 670 del 28 aprile 2015 e della diretta applicazione del medesimo per il bando in premessa;
  5. di demandare a successivo atto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’accertamento in entrata ai fini della copertura finanziaria della correlata spesa prevista e programmata nel presente provvedimento, ai sensi del punto 3.12, allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i.;
  6. di precisare che le fideiussioni poste a garanzia delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al sopra citato punto D della DGR n. 670 del 28/04/2015, possono essere presentate da fideiussori stranieri solo qualora questi ultimi abbiamo una stabile organizzazione operativa in Italia;
  7. di stabilire che le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) alla Giunta regionale del Veneto - Direzione Formazione e Istruzione entro e non oltre le ore 13.00 del 1 settembre 2020, pena l’esclusione, attraverso l’apposita funzionalità del Sistema Informativo Unificato (SIU);
  8. di affidare la valutazione dei progetti che perverranno a seguito del presente provvedimento ad una Commissione di valutazione che sarà appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto;
  9. di dare atto che l’obiettivo sfere dell’attività oggetto del presente provvedimento è 15.02.01 “Sostenere lo sviluppo delle competenze del capitale umano”;
  10. di incaricare il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione dell’esecuzione del presente atto e dell’adozione di ogni ulteriore e conseguente atto che si rendesse necessario in relazione alle attività oggetto del presente provvedimento, anche determinato dal sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma della spesa e delle fonti di finanziamento, con particolare riferimento al pieno e coerente utilizzo del cofinanziamento regionale e delle risorse di competenza disponibili;
  11. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, comma 1 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, così come modificato dal Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97;
  12. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione nonché nel sito Internet della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_865_20_AllegatoA_423120.pdf
Dgr_865_20_AllegatoB_423120.pdf

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