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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 526 del 28 aprile 2020
Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Obiettivo generale "Investimenti in favore della crescita e l'Occupazione" - Reg. n. 1303/2013 e Reg. 1304/2013 - Asse I - Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "Il Veneto delle donne. Strumenti per la valorizzazione dei percorsi professionali e per la partecipazione al mercato del lavoro" e della Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.
Con il presente provvedimento si approva l’Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di interventi in grado di accompagnare le donne occupate, disoccupate e inattive, attraverso la valorizzazione dei percorsi professionali e favorirne la partecipazione nel mercato del lavoro, avvalendosi di nuovi processi di organizzazione e di modalità di lavoro agile. Si approva, inoltre, la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
L’accelerazione tecnologica, in concomitanza con la crisi economica e finanziaria che ha segnato l’occidente dal 2008 fino all’attuale emergenza sanitaria, economica e sociale, ha interessato tutti gli ambiti professionali e tutti i settori produttivi, con un impatto evidente rispetto alla trasformazione dei mestieri e, più in generale, al mercato del lavoro.
La recente emergenza sanitaria ed economica, inoltre, ha messo in evidenza l’importanza per i lavoratori e per le imprese di attrezzarsi in termini di strumentazione e di flessibilità in modo da adottare modalità di lavoro in smart working e con ritmi flessibili in grado di favorire al contempo, anche in tempi di normale esercizio dell’attività produttiva, la salute delle persone, la salute delle imprese, la riduzione dell’impatto ambientale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Nei momenti di crisi, come quello attuale, occorre investire in politiche rivolte a persone meno presenti nel mercato del lavoro, dotandole di strumenti che possano favorirne la loro partecipazione.
L’emergenza sanitaria ha costretto il mercato del lavoro ad una sperimentazione forzata del lavoro agile; è necessario passare da tale sperimentazione a modelli organizzativi consolidati, non più basati sul tempo ma sulla qualità dei risultati. Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e all’interno di un preciso progetto di crescita lavorativa, ogni lavoratore può dare spazio alle proprie inclinazioni professionali e mettere a frutto le proprie competenze.
L’attuale scenario socio-economico esige nuove riflessioni in merito agli indirizzi etici e di generazione di valore delle imprese e più in generale del mercato del lavoro. Tali riflessioni non possono che prendere avvio compiendo uno sforzo di integrazione tra competenze tecnico-digitali e competenze umanistiche e creative, via indispensabile per favorire la realizzazione di nuove invenzioni.
Le donne, che hanno assunto un ruolo da protagonista nell’epoca rinascimentale, danno un contributo fondamentale all’attuale esigenza di trasformazione e di necessaria integrazione tra arti liberali e arti meccaniche, tra competenze tecniche e competenze umanistiche. Le politiche pubbliche devono agire per aumentare il grado di partecipazione nel mercato del lavoro delle donne, per garantirne la permanenza anche all’arrivo dei figli o nel periodo di assistenza ai genitori anziani, nonché per promuovere l’empowerment delle donne occupate e la valorizzazione della loro esperienza professionale quali driver per la competitività dell’intero sistema socio-economico regionale.
Come messo in rilievo nel rapporto “Veneto Sostenibile. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile: il posizionamento del Veneto”, documento che analizza lo stato dell’arte del nostro territorio in merito ai 17 Obiettivi posti dall’Agenda 2030, si evidenzia che, per quanto riguarda l’obiettivo della Parità di genere, il Veneto è posizionato mediamente sopra la media nazionale. Tuttavia il Rapporto sottolinea alcuni fattori rilevanti su cui soffermarsi: anche nella nostra regione le donne continuano a incontrare “più ostacoli nei percorsi lavorativi”, “la quota di donne dirigenti è nettamente inferiore a quella degli uomini e la distanza è in aumento; minore è anche la presenza femminile nell’imprenditoria. Inoltre, il carico delle incombenze familiari è ancora per gran parte sulle spalle delle donne che, anche per questo, si scontrano con maggiori complessità nella gestione famiglia-lavoro; il tasso di occupazione delle donne con figli piccoli, infine, si mantiene inferiore a quello delle donne senza figli”.
Il tasso di occupazione femminile del Veneto riferito al 2018, è mediamente pari al 58,2%, con un picco percentuale del 73,8% per le donne con età compresa fra i 35 e i 44 anni. Circa l’80,5% delle donne occupate è in possesso di titolo di laurea o post-laurea, mentre il 65,3% di diploma. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, il tasso di occupazione femminile più alto si registra in provincia di Belluno (64,6%), mentre in provincia di Venezia si registra il tasso di occupazione più basso del Veneto (55,9%).
A partire dal 2016 la Regione del Veneto ha prestato particolare attenzione al tema delle pari opportunità, promuovendo due importanti iniziative: “Pari opportunità nel lavoro che cambia” (DGR n. 254 del 08/03/2016), iniziativa a supporto dell’occupazione femminile, che ha permesso di finanziare 14 progetti di durata biennale per un valore complessivo di 5 milioni di Euro, e “Protagonisti del cambiamento” (DGR n. 1311 del 10/09/2018) nell’ambito della quale sono state approvate 4 linee progettuali di cui due, intitolate “Imprese smart” e “Donne in prima linea”, rispettivamente per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi più flessibili di lavoro e per la creazione di nuove opportunità di occupazione, di riduzione del gap di genere nelle professioni e di sviluppo di progressioni di carriera. Nell’ambito di quest’ultima iniziativa sono stati finanziati 60 progetti tutt’ora in corso per un costo complessivo di quasi 6 milioni di Euro.
L’iniziativa che si sottopone all’approvazione della Giunta regionale, intende, quindi, essere un ulteriore strumento individuato dalla Regione del Veneto nell’ambito della strategia regionale di valorizzazione del capitale umano, al fine di supportare le donne nei processi di cambiamento per aumentarne l’occupabilità e la valorizzazione dei talenti. Si intende, inoltre, promuovere l’accesso delle donne alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e diffondere maggiormente tra le donne la cultura d’impresa mettendo a disposizione delle lavoratrici, dei lavoratori e delle imprese strumenti utili a favorire l’ibridazione delle competenze.
Le finalità che si intendono perseguire sono:
Ogni progetto deve fare riferimento ad una sola delle seguenti linee progettuali:
Tutto ciò premesso si propongono all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Il Veneto delle donne. Strumenti per la valorizzazione dei percorsi professionali e favorirne la partecipazione nel mercato del lavoro” (Allegato A) e la Direttiva di riferimento (Allegato B), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per la presentazione di progetti per l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e per la valorizzazione dell’esperienza professionale delle donne.
All’iniziativa sono destinati complessivamente Euro 6.500.000,00 a valere sull’Asse I – Occupabilità – Programma Operativo Regionale (POR) Fondo Sociale Europeo (FSE), secondo la seguente ripartizione:
Asse I Occupabilità – Ob. Specifico 3 – 8.iv
Linea progettuale
Risorse FSE
Risorse FdR
Risorse regionali
Totale
Linea 1
€ 1.750.000,00
€ 1.225.000,00
€ 525.000,00
€ 3.500.000,00
Linea 2
€ 1.500.000,00
€ 1.050.000,00
€ 450.000,00
€ 3.000.000,00
Linea 3
TOTALE GENERALE
€ 3.250.000,00
€ 2.275.000,00
€ 975.000,00
€ 6.500.000,00
Tali risorse sono rese disponibili, in base alla finanziabilità dei progetti in ordine di graduatoria, fino al loro esaurimento. Nel caso in cui permangano risorse residue, le stesse saranno utilizzate per finanziare, secondo l’ordine di posizionamento in graduatoria, i progetti finanziabili a valere vicendevolmente nell’ambito delle 3 Linee.
La copertura finanziaria delle obbligazioni di spesa da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento sarà assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I – Occupabilità – Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.iv – Obiettivo Specifico POR 3.
L’erogazione dei contributi avviene in conformità alla normativa comunitaria in materia di aiuti di stato.
Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. 23/06/2011, n. 118 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 6.500.000,00, saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020 con iscrizione sul bilancio regionale di previsione 2020-2022, approvato con L.R. n. 46 del 25/11/2019, nei seguenti termini massimi:
Esercizio di imputazione 2020 - Euro 4.550.000,00 di cui:
Esercizio di imputazione 2021 - Euro 1.950.000,00 di cui:
Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.
Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) entro e non oltre le ore 13.00 del 10 giugno 2020.
In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del D.L. n. 34/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in L. n. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n. 124/2017.
Conformemente alle disposizioni di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”, punto D “Aspetti finanziari - Procedure per l’erogazione dei contributi”, con la presente Direttiva si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 70% del contributo finanziato, esigibile nel corso dell’esercizio 2020, anziché del 40%.
È inoltre prevista l’erogazione di pagamenti intermedi per il 25% del totale nel corso dell’esercizio 2021, così come il versamento del saldo residuo del 5%, previa rendicontazione della spesa, nel corso dell’anno 2021.
Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014-2020.
La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.
Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.
Si propone, inoltre, qualora si rendesse necessario a causa del persistere dell’emergenza sanitaria e del rischio di contagio per attività svolte in contesti formativi “in presenza”, di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione la possibilità di estendere oltre al massimo previsto dalla Direttiva (ovvero il 30% del monte ore complessivo del progetto) la realizzazione delle attività in remoto (in modalità sincrona).
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTI:
delibera
(seguono allegati)
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