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Materia: Sanità e igiene pubblica
Deliberazione della Giunta Regionale n. 404 del 31 marzo 2020
Priorità di investimento perseguibili nell'ambito della politica di coesione della Regione del Veneto 2014-2020 con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo per potenziare i servizi sanitari, tutelare la salute e mitigare l'impatto socio-economico del COVID-19, alla luce della proposta di Regolamento relativa alla "Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea" (COM(2020) 113) e prime ipotesi di iniziative regionali.
Con il presente atto la Giunta regionale approva le prime linee di indirizzo per le modifiche della programmazione regionale relative all’utilizzazione delle risorse ancora disponibili sui Programmi Operativi Regionali POR FSE e FESR del Veneto per il periodo 2014 – 2020, in risposta all’emergenza provocata dall’epidemia COVID -19, sulla base delle modifiche dei Regolamenti presentate al Consiglio e al Parlamento da parte della Commissione Europea.
Il Presidente Luca Zaia riferisce quanto segue.
Lo scorso 13 marzo 2020 la Commissione europea ha proposto al Consiglio e al Parlamento la “Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus” volta a sostenere gli investimenti mobilitando le riserve di liquidità disponibili nei Fondi Strutturali e di Investimento Europei, per combattere immediatamente la crisi provocata dal diffondersi della pandemia da COVID-19 (COM(2020)113). L’iniziativa si inserisce in un pacchetto di misure che promuove alcuni primi interventi volti ad incrementare la liquidità degli Stati Membri, a consentire l'accesso a strumenti europei di finanziamento dell'emergenza e ad ampliare le possibilità d'intervento dei citati fondi della politica di coesione a misure specifiche per mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari, nella tutela della salute e in altri settori dell’economia in risposta alla pandemia.
Tali modifiche regolamentari, già vagliate favorevolmente dagli Stati membri in sede di Gruppo misure strutturali del 17 marzo 2020, sono state adottate in prima lettura dal Parlamento europeo lo scorso 26 marzo 2020 e diverranno quindi effettive in tempi molto brevi.
In merito alle possibilità di intervento dei fondi della politica di coesione Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo Sociale Europeo (FSE), la proposta della Commissione, contenuta nel pacchetto, di cui alla citata COM(2020) 113, modifica il regolamento recante disposizioni comuni (UE) n. 1303/2013, prevedendo una serie di semplificazioni tra cui:
La medesima proposta della Commissione interviene inoltre sul regolamento (UE) n. 1301/2013 relativo al FESR prevedendo sostanzialmente:
Con nota del 18 marzo 2020, prot. Ares (2020) 1847818, al Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, il Commissario europeo per la coesione e le riforme e il Commissario europeo al lavoro e diritti sociali hanno presentato le principali misure previste nell’ambito della “Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus” e del “Fondo di solidarietà” e l’attivazione di una task force di esperti per supportare gli Stati Membri nell’impiego dei fondi della politica di coesione per contrastare l’emergenza sanitaria e mitigarne gli impatti socio-economici. Tale nota illustra più nel dettaglio i principali campi di intervento dei fondi FSE e FESR, tra cui si segnala:
Infine, lo scorso 19 marzo la DG Employment ha fornito ulteriori e più specifiche indicazioni relativamente all’utilizzo del FSE nel contesto del coronavirus, individuando i seguenti obiettivi:
E’ stato inoltre chiarito quanto segue:
Stante tale quadro di riferimento, va valutata innanzitutto la possibilità di mettere in atto, non appena possibile, opportune iniziative a carico delle risorse ancora disponibili dei Programmi Operativi FSE e FESR, che contribuiscano ad una risposta efficace e concreta all’emergenza, sia rispetto alle criticità nei servizi di sanità pubblica sia rispetto al miglioramento delle condizioni per la ripresa delle attività economiche, pur tenendo conto della limitata capacità di manovra attuale sui POR FESR e POR FSE Veneto 2014-2020, ormai in vista della fine del periodo di programmazione.
Poiché la pronta messa in opera degli interventi è la condizione principale di efficacia, risulta imprescindibile porre in atto tutte le azioni in grado di garantire la tempestività nell’attuazione delle iniziative previste.
Rispetto alle disponibilità finanziarie sul POR FESR e sul POR FSE che si possono utilizzare per l’emergenza, va precisato che una pianificazione di massima dell’utilizzazione completa delle risorse ancora disponibili era già stata effettuata, prevedendo l’emanazione degli ultimi bandi su diverse azioni dei POR entro dicembre 2020 e l’impegno delle risorse al più tardi entro la prima metà del 2021.
Peraltro, la ricognizione effettuata a seguito dell’emergenza sulle disponibilità di risorse “libere” dei Programmi, cioè delle risorse che risultano attualmente formalmente ancora non impegnate o la cui destinazione non è già stabilita in maniera vincolante in base a disposizioni regolamentari, a condizioni fissate nei Programmi o comunque in provvedimenti assunti dalla Giunta regionale vincolanti verso terzi, ha evidenziato le seguenti potenzialità.
Per quanto riguarda il POR FESR sono state individuate risorse trasferibili per circa 27 milioni di euro sull’Asse 1 - Ricerca e Innovazione e per circa 32,5 milioni di euro sull’Asse 3 - Competitività delle PMI, i due assi che risultano anche maggiormente interessati dalle modifiche regolamentari.
La situazione emergenziale cui far fronte richiede quindi che l’eventuale decisione sull’utilizzazione di queste risorse (circa un decimo della dotazione complessiva del POR FESR), per far fronte agli effetti negativi della pandemia, valuti in misura ampia, alla luce delle aperture regolamentari, i seguenti aspetti ed esigenze di ordine generale:
Nell’Asse 1 del POR FESR 2020, era prevista entro il corrente anno la riedizione di bandi a favore di progetti di ricerca all’interno delle Reti e Distretti riconosciuti (20 milioni di euro) e di progetti di sviluppo delle start-up innovative (6,8 milioni di euro). A seguito delle modifiche regolamentari in corso, a carico di parte o della totalità delle risorse disponibili e con procedura relativamente snella, trattandosi di interventi che non richiedono una decisione di modifica del Programma da parte della Commissione, sull’Asse 1 risulterebbe perciò possibile nell’immediato finanziare, almeno in parte, gli interventi emergenziali che, a partire dal 1° febbraio sono stati messi in atto per aumentare la capacità di risposta del sistema sanitario regionale all’emergenza coronavirus, in particolare per la realizzazione/adeguamento di strutture sanitarie, per l’acquisto di strumentazione e di apparecchiature mediche (respiratori, terapie intensive, ecc.) da parte della sanità pubblica. I soggetti beneficiari in questo caso potrebbero essere direttamente le strutture facenti parte del sistema sanitario regionale. Si stima in almeno 12 milioni di euro la dotazione che può soddisfare le necessità più immediate della sanità veneta. Le restanti risorse pari a circa 15 milioni di euro potrebbero finanziare un nuovo bando sull’azione 1.1.4 Reti Innovative e Distretti, i cui contenuti potrebbero essere orientati su finalità di ricerca e sviluppo ricollegabili al contrasto all’emergenza COVID-19.
Per quanto riguarda la dotazione di risorse “libere” dell’Asse 3, pari orientativamente a circa 32,5 milioni di euro, e destinata attualmente alla riedizione di bandi precedenti su numerose azioni del Programma a favore di PMI, la modifica regolamentare consente di indirizzare la totalità o parte di tali risorse ad una pronta risposta alla necessità delle imprese di disporre facilmente e a condizioni di favore di adeguato capitale circolante utile per far fronte a esigenze impellenti di pagamento di stipendi, di oneri, di fatture, di ratei di mutui e prestiti già contratti ecc., in vista di una ripresa dell’attività dell’impresa. Anche in questo caso le procedure di attivazione risulterebbero molto rapide, non comportando una decisione di modifica del Programma da parte della Commissione, e potendo anche trovare immediata applicazione sulla base della convenzione già operante con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Istituto di Medio Credito Centrale, per l’emissione di garanzie di portafoglio (tranched-cover) sull’operatività sviluppata sul capitale circolante delle PMI del Veneto da parte degli Istituti di Credito operanti nel territorio. Tale proposta andrebbe però accompagnata dall’applicazione della misura recentemente approvata dalla Commissione europea con la Comunicazione C2020) 1863 del 19 marzo 2020 che dispone l’attivazione di un Quadro temporaneo di aiuti di stato ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, per il periodo 1 febbraio - 31 dicembre 2020, che consente agli Stati membri di erogare aiuti alle PMI, sotto diverse forme e in diverse combinazioni, di misure di ingegneria finanziaria. L’adesione al Quadro temporaneo prevede la notifica degli interventi alla Commissione europea, con una procedura di approvazione molto agevole, con vantaggi rilevanti per tutte le imprese che attualmente non possono, avendo già raggiunto il plafond massimo di aiuti, accedere ad aiuti “de minimis”.
Una possibile ulteriore azione che è possibile intraprendere, sempre a valere sulle risorse dell’Asse 3 e senza modifiche significative del Programma, ma in coerenza e complementarietà con l’analoga azione attivata da Invitalia ai sensi del Decreto “Cura Italia”, è rappresentata dall’introduzione di una misura volta a sostenere le imprese che intendono riorientare le loro linee produttive verso la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale (DPI) per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 o simili. Gli incentivi, sotto forma di contributo in conto capitale in combinazione con eventuale garanzia sull’intero importo dell’investimento, sarebbero rivolti a tutte le imprese che intendono ampliare e/o riconvertire la loro attività, finalizzandola alla produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di protezione individuale.
Resta da valutare infine l’eventuale combinazione tra l’attivazione delle nuove misure appena descritte con alcune di quelle originariamente previste, come anche la possibilità di spostamento di parte delle risorse disponibili tra i due Assi, sulla base delle esigenze manifestate cui si intende dare risposta.
Per quanto riguarda il POR FSE Veneto sono state individuate risorse trasferibili per un importo di circa 30 milioni di euro, complessivamente disponibili sull’Asse 1 - Occupabilità e sull’Asse 2 - Inclusione sociale. Tali risorse derivano da alcuni interventi già programmati che saranno revocati, in particolare rivolti alla mobilità, e da altri bandi che non saranno emanati nel corso del 2020 o che saranno emanati con uno stanziamento ridotto, anche tenendo conto che alcune attività che si sarebbero dovute realizzare nel corso del presente anno avranno un inevitabile slittamento.
Tali risorse saranno destinate alle persone attraverso misure di sostegno al reddito volte a sostenere in particolare i lavoratori delle micro-imprese e i lavoratori che non sono o saranno destinatari degli interventi previsti dal sistema delle tutele previste da disposizioni nazionali.
La definizione delle priorità di investimento, della platea dei destinatari e delle azioni specifiche da attuare nonché l'identificazione delle risorse dei fondi della politica di coesione e delle relative coperture a cofinanziamento saranno oggetto di specifici successivi provvedimenti della Giunta regionale
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTE le Comunicazioni della Commissione Europea COM(2020) 112 - Risposta economica coordinata all’emergenza COVID-19; COM(2020) 113 - Proposta di modifica del regolamento (UE) n. 1301/2013 relativo al FESR e del regolamento recante disposizioni comuni (UE) n. 1303/2013; COM(2020) 114 - Proposta di modifica del regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio al fine di fornire assistenza finanziaria agli Stati membri e ai paesi che stanno negoziando la loro adesione all'Unione colpiti da una grave emergenza di sanità pubblica
VISTA la procedura legislativa ordinaria approvata in prima lettura dal Parlamento Europeo P9_TA-PROV(2020)0042 Misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus) ***I Risoluzione legislativa del Parlamento europeo de 26 marzo 2020 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013, il regolamento (UE) n. 1301/2013 e il regolamento (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 [Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus] (COM(2020)0113 – C9- 0083/2020 – 2020/0043(COD));
VISTA la Comunicazione C2020) 1863 del 19 marzo 2020 della Commissione europea che dispone l’attivazione di un Quadro temporaneo di aiuti di stato ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, per il periodo 1 febbraio - 31 dicembre 2020;
VISTO l’esito della ricognizione effettuata sulle disponibilità di risorse “libere” dei Programmi POR FSE e FESR del Veneto 2014 - 2020, cioè delle risorse che risultano attualmente formalmente ancora non impegnate o la cui destinazione non è già stabilita in maniera vincolante in base a disposizioni regolamentari, a condizioni fissate nei Programmi o comunque in provvedimenti assunti dalla Giunta regionale vincolanti verso terzi;
RITENUTO necessario incaricare le rispettive Autorità di gestione dei POR di avviare quanto prima le procedure necessarie per la mobilizzazione di tali risorse per far fronte all’emergenza COVID – 19;
RITENUTO comunque di rinviare a specifici successivi provvedimenti della Giunta regionale la definizione delle priorità di investimento, della platea dei destinatari e delle azioni specifiche da attuare nonché l'identificazione delle risorse dei fondi della politica di coesione e delle relative coperture a cofinanziamento ritenute necessarie allo scopo;
RAVVISATA l’opportunità di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto esposto in premessa;
VISTO l’art. 2, comma 2, della L.R. n. 54 del 31/12/2012, come modificata con L.R. n. 14 del 17/05/2016;
delibera
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