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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 118 del 15 ottobre 2019


Materia: Cultura e beni culturali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1430 del 01 ottobre 2019

Patrimonio mondiale Unesco nel Veneto. Rinnovo del Tavolo regionale dei Siti e istituzione del Coordinamento interno per i temi Unesco.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento viene costituito il “Coordinamento regionale interno per i temi Unesco”, al fine di raccordare e riunire in un medesimo gruppo di lavoro tutte le Strutture dell’Amministrazione che svolgono funzioni nelle materie coinvolte; si provvede inoltre a rinnovare la composizione del “Tavolo regionale dei Siti Unesco del Veneto”, istituito nel 2006, estendendone la partecipazione a tutti gli elementi del Patrimonio Mondiale Unesco esistenti nel territorio.

L'Assessore Cristiano Corazzari riferisce quanto segue.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura - Unesco promuove l’identificazione, la protezione e la conservazione del patrimonio culturale e naturale considerato di eccezionale valore per l’umanità. Ciò ai sensi di un trattato internazionale, la Convenzione per la Tutela del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, adottata dall’Unesco a Parigi il 16 novembre 1972, e ratificata dallo Stato italiano con legge 6 aprile 1977 n. 184. I beni riconosciuti soggetti a questa forma di salvaguardia, sulla base di comuni criteri e parametri predefiniti, che certificano in essi la presenza di valori di unicità, universalità e insostituibilità, sono iscritti in un elenco ufficiale, annualmente aggiornato, la Lista del Patrimonio Mondiale - World Heritage List.

A oggi l’Italia è il Paese che, insieme alla Cina, detiene il primato nella Lista, con cinquantacinque Siti posti sotto la tutela dell’Unesco; attualmente, otto di questi beni o insiemi di beni ricadono, in tutto o in parte, nel territorio della Regione del Veneto, indicati come sistemi d’eccellenza del patrimonio culturale e naturalistico. In ordine cronologico, è stata iscritta dapprima «Venezia e la sua Laguna», nel 1987; in seguito la «Città di Vicenza e le Ville Palladiane del Veneto», sito seriale, originariamente limitato al solo contesto urbano, nel 1994, e quindi esteso nel 1996; l’«Orto Botanico di Padova» nel 1997 e la «Città di Verona» nel 2000; nell’anno 2009 hanno fatto il loro ingresso nella Lista le «Dolomiti», nel 2011 i «Siti Palafitticoli Preistorici dell’Arco Alpino», a luglio 2017, le «Opere di Difesa Veneziane tra il XVI e XVII secolo» e, più recentemente, a luglio 2019, le «Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene».

Nella fase preliminare all’iscrizione, l’iter prevede che le candidature da sottoporre all’approvazione del Centro per il Patrimonio Mondiale Unesco siano da ciascuno Stato raccolte in una Lista Propositiva - Tentative List ufficiale; in quella dell’Italia figura ora un bene complesso che interessa il territorio del Veneto, ossia «Padova Urbs Picta. Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del XIV secolo».

Su altre ipotesi sono ora in corso alcune iniziative specifiche, già formalmente avviate, sia pure a uno stadio preparatorio, anche con il supporto istituzionale della Regione del Veneto, riferimento a contesti come la «Valle del Piave», la «Val d’Alpone» e il «Monte Baldo».

Un ulteriore documento internazionale, la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall’Unesco a Parigi il 17 ottobre 2003 e ratificata dall’Italia con legge 27 settembre 2007 n. 167, ha sancito l’importanza delle forme intangibili della cultura come risorse fondamentali di identità e diversità culturale. Sulla base di tale atto, che esprime un’estensione del concetto di “patrimonio”, in un rapporto di complementarità organica con la Convenzione del 1972 sul Patrimonio Culturale e Naturale, sono state istituite tre diverse Liste di elementi riconosciuti e tutelati dall’Unesco: Urgent Safeguarding List/Lista del Patrimonio Immateriale che necessita di urgente tutela, concentrata sulla impellenza delle misure di conservazione e protezione dei beni; Representative List/Lista Rappresentativa, che evidenzia i caratteri di esemplarità dei beni; Register of Best Safeguarding Practices/Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia, a proporre casi di eccellenza nella salvaguardia del patrimonio intangibile.

Gli elementi riguardanti l’Italia tutelati come Patrimonio Immateriale finora ammontano complessivamente a nove. Vi sono al presente due candidature in corso che riguardano il Veneto, con l’appoggio della Regione: «L’arte delle Perle di Vetro», oggetto di una proposta di iscrizione alla Lista Rappresentativa, e il «Tocatì - Festival Internazionale dei Giochi in Strada», sul quale si sta lavorando a una presentazione per il Registro delle Buone Pratiche.

Con legge 20 febbraio 2006 n. 77 lo Stato ha ribadito il carattere di eccellenza del patrimonio tutelato dalla Comunità internazionale, promuovendo la redazione di Piani di Gestione dei Siti, strumenti amministrativi mirati a garantire la salvaguardia e la valorizzazione dei beni, e disponendo altresì misure di sostegno per i contesti e gli elementi protetti, in ordine alla loro tutela e promozione.

Da tempo consapevole dello straordinario valore che i beni Unesco rappresentano per il Veneto, sia verso l’esterno, come elementi identitari, riconosciuti tali e messi in luce agli occhi del mondo intero, sia all’interno, in qualità di centri nevralgici del territorio, la Regione, con deliberazione della Giunta regionale n. 2867 del 12 settembre 2006, ha istituito un Tavolo di Coordinamento dei Siti Unesco del Veneto, invitando a parteciparvi i referenti di quelli che erano allora i soli beni della Lista presenti entro i propri confini, ovvero «Venezia e la sua Laguna», la «Città di Vicenza e le Ville Palladiane del Veneto», l’«Orto Botanico di Padova» e la «Città di Verona».

In questi anni l’organismo regionale, incardinato presso la Struttura competente in materia di Beni Culturali, ha operato attivamente, con funzioni di coordinamento delle iniziative, di monitoraggio delle attività e di supporto alla redazione, adozione e implementazione dei Piani di Gestione dei Siti, di acquisizione e condivisione di istanze e richieste, nonché di individuazione di azioni di valorizzazione comuni. Lo spazio di incontro, di confronto e di scambio così creato dalla Regione ha posto le basi per la nascita di una sinergia di rete fra le istituzioni coinvolte. Nell’ambito del Tavolo è nato un progetto di comunicazione coordinata del patrimonio Unesco nel Veneto, finanziato dalla Regione ai sensi della legge regionale 1/2008, art. 102 per promuovere e valorizzare secondo linee coerenti e conformi le eccellenze riconosciute e tutelate dalla Comunità internazionale, anche mediante pubblicazioni divulgative di ampia diffusione, o attraverso la partecipazione congiunta a rassegne e manifestazioni espositive. Il Veneto è la prima Regione in Italia che ha posto in essere una simile strategia di comunicazione per i propri Siti Unesco, offrendo un modello di buone pratiche considerato e apprezzato a livello nazionale, sia dall’amministrazione centrale dello Stato, sia da altre Regioni e da varie istituzioni preposte alla gestione dei Siti Unesco. Il Tavolo ha favorito inoltre lo sviluppo di un programma condiviso di attività di valorizzazione, promozione e disseminazione dei valori contenuti nei Siti, che sono state ritenute meritevoli di beneficiare dei finanziamenti statali ai sensi della legge 77/2006. In tempi più recenti, grazie a un Accordo di Programma stipulato con la Regione del Veneto, ai sensi della deliberazione di Giunta regionale n. 1636 del 12 ottobre 2017 l’Università Iuav di Venezia, nell’ambito dei lavori del Tavolo, ha svolto un’indagine conoscitiva e approfondito alcune tematiche Unesco di particolare rilievo per la gestione dei Siti.

Oggi è palese come lo scenario si presenti profondamente mutato rispetto alla fase d’avvio del Tavolo regionale, non soltanto per la maggiore consistenza numerica degli elementi coinvolti, che comunque da allora risulta raddoppiata, dato il susseguirsi di nuove iscrizioni di beni alla Lista Unesco, ma anche e soprattutto per la natura multiforme e ampiamente differenziata del patrimonio riconosciuto, che coincide con un aspetto di importanza strategica e di elevato potenziale per la crescita e lo sviluppo del territorio, e al tempo stesso, ponendosi come un insieme di altissima visibilità, in ambito internazionale, individua senza dubbio un livello di particolare attenzione sul versante della governance locale.

Peraltro, in parallelo, nel corso degli anni si è andata via via intensificando l’azione ispettiva e di monitoraggio svolta dall’Unesco, anche per il tramite degli organismi tecnici consultivi deputati ai Siti, e in particolare l’International Council on Monuments and Sites - Icomos, l’International centre for the Study of Preservation and Restoration of Cultural Property - Iccrom, e l’International Union for Conservation of Nature – Iucn, in ordine a garantire il rispetto dei valori e l’integrità dei caratteri che hanno determinato l’iscrizione dei beni nella Lista del Patrimonio Mondiale.

La crescente sorveglianza da parte dell’Unesco sui Siti della Lista ha reso in tempi recenti ancor più evidente che il riconoscimento internazionale, molto apprezzato e ambito per il prestigio e la notorietà che ne conseguono, tali da rappresentare senza dubbio un considerevole fattore di attrazione nella compagine territoriale di pertinenza, comporta altresì un notevole impegno per coloro che sono direttamente preposti a vigilare sulla salvaguardia e ad assicurare la corretta conduzione dei beni e dei contesti appartenenti al Patrimonio Mondiale.

La legge regionale 16 maggio 2019 n. 17, in particolare all’art. 19, ha recentemente sancito il valore d’eccellenza riconosciuto al patrimonio culturale materiale e immateriale posto sotto la tutela dell’Unesco presente nel territorio del Veneto, disponendo altresì interventi volti alla sua conservazione e promozione, nonché azioni di sostegno alle attività incluse nei Piani di Gestione dei Siti.

Di fatto la Regione, quale ente sovraordinato, è chiamata, in veste di “soggetto responsabile”, secondo la definizione data dalla normativa statale in materia, a intervenire con sempre maggiore energia nelle complesse e articolate tematiche di tutela e conservazione, di gestione, di fruizione e promozione, che tutti gli attori locali, in primis i soggetti istituzionali, le amministrazioni e gli enti pubblici, hanno il compito di affrontare con particolare cura riguardo ai beni posti sotto la tutela dell’Unesco.

Tali tematiche trovano corrispondenza in una pluralità di competenze e di funzioni istituzionali che la Regione esercita, toccando di volta in volta i vari rami della cultura, in particolare la promozione e la valorizzazione dei beni culturali, così come la sfera della pianificazione territoriale e urbanistica, il settore delle infrastrutture e dei trasporti, insieme a quello dei lavori pubblici, nonché il governo dei flussi turistici, la gestione del comparto agroalimentare, il rapporto con gli Enti locali del territorio, le strategie di comunicazione e le attività formative, per limitarsi solo a proporre alcuni degli argomenti più significativi che da parte della Regione debbono essere trattati e approfonditi in riferimento specifico al patrimonio Unesco.

Pertanto, al fine di rendere maggiormente incisivo l’impegno della Regione ed assicurarne l’efficacia, risulta necessaria un’azione corale, cui partecipino tutte le Strutture coinvolte per le materie di competenza. A questo proposito si ritiene opportuno formalizzare la costituzione di un organismo denominato “Coordinamento regionale interno per i temi Unesco”, composto dalle seguenti Strutture: Area Capitale Umano Cultura e Programmazione Comunitaria (Direzione Beni Attività Culturali e Sport, Direzione Formazione e Istruzione); Area Programmazione e Sviluppo Strategico (Direzione Enti Locali e Servizi Elettorali, Direzione Relazioni Internazionali, Comunicazione e Sistar, Direzione Turismo); Area Sviluppo Economico (Direzione Agroalimentare; Direzione Pianificazione e Gestione Ittica Faunistico Venatoria); Area Tutela e Sviluppo del Territorio (Direzione Ambiente; Direzione Lavori Pubblici, Edilizia e Logistica; Direzione Pianificazione Territoriale).

Funzioni di coordinamento, raccordo e supervisione nell’ambito del gruppo di lavoro vengono assegnate alla Direzione Beni Attività Culturali e Sport. Ciascuna delle Strutture sopra elencate è invitata a designare un proprio referente per le tematiche di competenza, impegnandosi a garantire la regolare partecipazione agli incontri e la piena collaborazione alle attività, come anche la presenza in determinate occasioni di rilevanza esterna, laddove richiesto, in particolare nell’ambito degli organismi a carattere collegiale istituiti per la governance dei Siti, ai quali la Regione appartiene, ossia i Comitati di Pilotaggio della «Città di Vicenza e le Ville Palladiane del Veneto», come da Protocollo d’Intesa siglato in data 19 luglio 2005, e di «Venezia e la sua Laguna», in forza del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 19 luglio 2007, la Fondazione Dolomiti Unesco, ai sensi della legge regionale 16 febbraio 2010 n. 11, art. 4, la costituenda “Associazione per il patrimonio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, di cui alla legge regionale 29 dicembre 2017 n. 45, art. 24, e ogni altra eventuale realtà di futura istituzione, analoga per funzioni, finalità e obiettivi.

Il “Coordinamento regionale interno per i temi Unesco” potrà beneficiare del supporto delle Università del Veneto, che saranno invitate a fornire il proprio contributo scientifico nelle diverse materie di volta in volta trattate dal gruppo di lavoro, nonché del Ciset – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, per le specifiche competenze nel settore; il Coordinamento farà infine riferimento alle competenze del prof. Amerigo Restucci, attento conoscitore delle tematiche connesse alla gestione dei Siti del Patrimonio Mondiale Unesco, grazie all’esperienza maturata come componente del Consiglio Direttivo Icomos-Unesco e rappresentante della Conferenza Stato Regioni nella Commissione ministeriale di valutazione inerente i criteri e le modalità di erogazione dei fondi destinati alle misure di sostegno ai siti posti sotto la tutela dell’Unesco previste dall'art. 4 della legge 20 febbraio 2006, n. 77.

In parallelo all’istituzione del Coordinamento, si rende altresì opportuno formalizzare una nuova e più ampia realtà del “Tavolo regionale dei Siti Unesco del Veneto”, prevedendo di invitare a parteciparvi tutti gli elementi e i contesti che afferiscono al Patrimonio Mondiale nel territorio. Saranno pertanto chiamati i Soggetti Referenti (o responsabili per la parte che ricade nel Veneto) dei Siti: «Venezia e la sua Laguna», «Città di Vicenza e le Ville Palladiane del Veneto», «Orto Botanico di Padova», «Città di Verona», «Dolomiti», «Siti Palafitticoli Preistorici dell’Arco Alpino», «Opere di Difesa Veneziane tra il XVI e XVII secolo», «Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene». Eventuali nuove iscrizioni di altri beni materiali e immateriali nelle Liste Unesco comporteranno di diritto l’ingresso nel Tavolo dei rispettivi Soggetti Referenti.

Il Tavolo, organismo tecnico che verrà convocato in seduta plenaria almeno due volte l’anno, continuerà a rappresentare un momento di confronto, nonché un’occasione di dialogo e di cooperazione fra i Siti, sugli argomenti comuni relativi al governo, alla tutela, alla conservazione, alla valorizzazione e alla promozione dei beni, come anche alle procedure previste per gli adempimenti amministrativi richiesti o conseguenti all’iscrizione di ogni Sito nella Lista Unesco, e alle disposizioni della sopra richiamata legge 77/2006, e a qualsiasi altro tema che possa rivelare aspetti di interesse condiviso nella gestione del Patrimonio Mondiale Unesco.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la Convenzione per la Tutela del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, adottata dalla Conferenza Generale dell’Unesco a Parigi il 16 novembre 1972, e ratificata dallo Stato italiano con legge 6 aprile 1977 n. 184;

VISTA la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, adottata dalla Conferenza Generale dell’Unesco a Parigi il 17 ottobre 2003, e ratificata dall’Italia con legge 27 settembre 2007 n. 167;

VISTA la legge 20 febbraio 2006 n. 77 e s.m.i. - Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell’UNESCO;

VISTA la legge regionale statutaria 17 aprile 2012 n. 1, in particolare all’articolo 5, comma 7;

VISTA la legge regionale 16 maggio 2019 n. 17 “Legge per la Cultura”;

VISTA la propria deliberazione n. 2867 del 12 settembre 2006 “Siti Unesco del Veneto. Istituzione di un tavolo di coordinamento regionale”;

VISTA la propria deliberazione n. 1636 del 12 ottobre 2017 “Approvazione dello schema di Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e l’Università Iuav di Venezia, per la definizione e realizzazione del progetto denominato “Supporto al Coordinamento dei Siti Unesco del Veneto”. Legge regionale 22 febbraio 1999 n. 7, art. 51”;

delibera

  1. di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di istituire il “Coordinamento regionale interno per i temi Unesco”, con la supervisione della Direzione Beni Attività Culturali e Sport, come in premessa descritto e dettagliato, per assicurare la partecipazione delle Strutture regionali coinvolte per competenza nello svolgimento delle funzioni istituzionali in relazione alla conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale posto sotto la tutela dell’Unesco riferibile al territorio regionale;
  3. di confermare il “Tavolo regionale dei Siti Unesco del Veneto”, come in premessa descritto e dettagliato, quale organismo volto a favorire l’incontro, il dialogo, la condivisione, lo scambio e la cooperazione tra tutti gli elementi e i contesti, materiali e immateriali, che afferiscono al patrimonio Unesco nel territorio regionale;
  4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  5. di incaricare la Direzione Beni Attività Culturali e Sport dell’esecuzione del presente provvedimento;
  6. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.

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