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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 65 del 18 giugno 2019


Materia: Bonifica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 737 del 04 giugno 2019

Quadro di programmazione dell'irrigazione nel territorio regionale e proroga delle concessioni di derivazioni a favore della irrigazione collettiva realizzata dai Consorzi di bonifica del Veneto. Legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 "Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio". Proseguimento delle attività previste con DGR n. 962 del 22 giugno 2016.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si prosegue l’attività che porterà alla definizione del quadro di programmazione dell’irrigazione nel territorio regionale. Si provvede, inoltre, a riconoscere una proroga alle concessioni irrigue a favore della irrigazione collettiva assentite ai Consorzi di bonifica, qualora scadute o a scadenza ai sensi della DGR n. 962 del 22 giugno 2016, confermando nel transitorio e in via sperimentale una riduzione delle portate concesse.

L'Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.

In materia di gestione della risorsa idrica, si è consolidato il principio che l’acqua sia una risorsa scarsa, avente un valore economico da gestire secondo criteri di efficienza. La ridotta disponibilità di risorsa idrica colpisce inevitabilmente tutti i vari usi dell’acqua, civile, irriguo, produttivo o per la tutela degli ecosistemi, che sembrano porsi in reciproca competizione per soddisfare le diverse esigenze. L’agricoltura, ed in particolare l’irrigazione delle colture, si sta progressivamente adeguando nel perseguire l’obiettivo di garantire la massima efficienza possibile delle infrastrutture di adduzione e distribuzione dell’acqua irrigua.

In proposito, è intervenuto anche il decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali 31 luglio 2015 di “Approvazione delle linee guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo”. In attuazione a tale decreto ministeriale, la Regione del Veneto con deliberazione della Giunta regionale n. 2240 del 23 dicembre 2016 ha disciplinato le modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo, prevedendo la applicazione di strumenti e metodologie per la quantificazione dei volumi prelevati/utilizzati a scopo irriguo in relazione ai differenti contesti territoriali, individuando altresì le necessarie condizioni per l’evoluzione da parte del Veneto della piattaforma di riferimento unica a livello nazionale e regionale per la raccolta e la elaborazione delle informazioni relative all’uso irriguo.

Tale piattaforma, denominata SIGRIAN, alimentata con dati sull’irrigazione dei Consorzi di bonifica sin dal 2006, a seguito dell’introduzione della disciplina regionale del 2016 è stata progressivamente integrata ed è in costante implementazione, e costituisce la base informativa del quadro conoscitivo aggiornato circa le esigenze irrigue nel contesto del territorio regionale, garantendo una visione d’insieme su scala più ampia dei singoli comprensori consortili. In proposito, gli Uffici regionali assieme ai Consorzi di bonifica e ad ANBI Veneto, avvalendosi di professionalità specializzate, hanno avviato uno studio che ha consentito di collegare ad ogni concessione di derivazione irrigua consortile le relative portate assentite, riferendole ciascuna a specifici territori alimentati dalle stesse (schemi irrigui). L’analisi ha messo in evidenza un sistema complesso, da cui emerge fortemente che anche tra schemi irrigui differenti possono esserci interazioni e/o trasferimenti di risorsa idrica.

In esito a tale attività è stato intrapreso un ulteriore affinamento, individuando 17 sottoschemi irrigui dipendenti dalle derivazioni dai corpi idrici principali, la cui risorsa idrica irrigua viene addotta e distribuita nell’intero territorio ricadente nel sottoschema. Ciò consente di collocare sistematicamente le diverse derivazioni, sia rispetto ai corpi idrici principali da cui attingono, sia nelle interazioni con l’articolata rete minore che caratterizza il paesaggio veneto, mettendo in evidenza importanti effetti sul territorio.

Data la rilevanza degli esiti di tale attività, è stato ritenuto opportuno darne illustrazione in una specifica seduta di carattere formativo rivolta al Comitato VIA regionale, alla quale hanno partecipato anche funzionari delle Amministrazioni pubbliche competenti in materia di gestione del reticolo idrografico principale e del reticolo minore.

Deve essere in proposito evidenziato che, successivamente alla adozione della deliberazione della Giunta regionale n. 962 del 22 giugno 2016 che ha riconosciuto una proroga di tre anni alle concessioni di derivazione irrigua di carattere collettivo scadute o in scadenza, sono state intraprese a scala distrettuale e regionale anche le attività legate all’applicazione delle Direttive Comunitarie in materia di derivazioni e di deflusso ecologico, adottate dalle Autorità di Distretto il 14 dicembre 2017 con delibere distrettuali delle Conferenze Istituzionali permanenti, al fine di perfezionare le condizioni al contorno per una valutazione ambientale ex-ante delle autorizzazioni alle derivazioni idriche e per il mantenimento del deflusso ecologico a sostegno del raggiungimento degli obiettivi ambientali sui corpi idrici di derivazione.

In questo innovativo e complesso contesto normativo, che impone alle Regioni nuovi gravosi adempimenti, trova valore il citato quadro conoscitivo sull’irrigazione collettiva realizzato nell’ambito delle attività della DGR n. 962/2016 attraverso lo sviluppo e il miglioramento della piattaforma SIGRIAN, che ha confermato in tale occasione la propria validità e specificità di contenuti.

Deve essere inoltre rilevato che a breve scadenza tutto ciò che attiene all’impiego della risorsa idrica dovrà venir interessato da valutazioni che attengono ai principi del “chi inquina paga” e del “recupero dei costi” - ambientali e della risorsa -, come definisce il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 24 febbraio 2015, n. 39 “Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d’impiego dell’acqua”, nonché dalla individuazione e valutazione dei servizi ecosistemici resi al territorio dal prelievo e dalla distribuzione dell’acqua irrigua.

Peraltro, nel perseguire gli obiettivi ambientali di qualità dei corpi idrici di cui alla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, la pianificazione di Distretto si deve corredare dell’analisi economica, quale strumento applicativo e complementare al decreto MATTM n. 39/2015. In proposito, è stato recentemente approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il decreto n. 574/STA del 6 dicembre 2018 che adotta il “Manuale operativo per l’implementazione dell’analisi economica” quale strumento per l’applicazione di criteri e metodologie di valutazione dei costi in modo omogeneo e coerente a livello nazionale.

Come evidenziato nelle premesse della DGR n. 962/2016, nonché in altri provvedimenti di settore, il territorio veneto risulta interessato da una edificazione diffusa ed è peraltro intensamente coltivato; tali contrastanti e concomitanti condizioni, oltre a metterne in risalto la particolarità, rendono di difficile applicazione ogni disposizione tesa a regolamentare l’uso dell’acqua. Ciò in particolare anche per quanto attiene agli importanti, ma di difficile valutazione, servizi ecosistemici presenti nel territorio dovuti alla irrigazione collettiva.

Nel confermare quanto previsto dalla DGR n. 962/2016, finalizzata a delineare un quadro di programmazione dell’irrigazione veneta in forma collettiva realizzata dai Consorzi di bonifica con linee guida per il rilascio e il rinnovo delle concessioni di derivazione ad uso irriguo, si valuta necessario differire di ulteriori tre anni i termini previsti dalla DGR n. 962/2016; ciò al fine di proseguire nelle attività di analisi e valutazione delle misure di riduzione dei prelievi assentiti, che tengano conto delle particolari caratteristiche del territorio regionale e delle nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale ex-ante delle autorizzazioni alle derivazioni idriche, del mantenimento del deflusso ecologico a sostegno del raggiungimento degli obiettivi ambientali, della individuazione dei costi ambientali e della risorsa, dell’analisi economica, dei servizi ecosistemici.

Merita in proposito evidenziare le disposizioni della DGR n. 962/2016 che restano valide in seguito all’adozione del presente provvedimento.

  • Prosegue il periodo transitorio, durante il quale i Consorzi di bonifica sono autorizzati ad esercitare le derivazioni ad uso irriguo in forma collettiva già assentite ed ancora in atto, ancorché scadute o in scadenza, ciò in forza di una proroga che differisce di ulteriori tre anni la scadenza prevista con deliberazione della Giunta regionale n. 962 del 22 giugno 2016; tale proroga cesserà comunque alla data di adozione del documento costituente il quadro di programmazione dell’irrigazione e le linee guida per le derivazioni ad uso irriguo. Per le concessioni che invece hanno scadenza successiva alla nuova proroga, resta valido il termine individuato nel provvedimento concessorio.
  • Viene confermata la verifica sperimentale, per tutto il periodo di proroga previsto dal presente provvedimento, volta ad una riduzione dei prelievi derivabili non inferiore al 12% rispetto ai valori di portata assentiti con i provvedimenti di concessione, limitatamente alle grandi concessioni di derivazioni irrigue a carattere collettivo con una portata superiore a 10 moduli, anche in relazione al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalle direttive in materia di acque.

Tale condizione, trattandosi di un valore indicato come target in un contesto generale, può essere rivisto in situazioni che rappresentano condizioni di eccezioni, qualora a seguito di opportuni approfondimenti tecnico-scientifici vengano dimostrate rilevanti controindicazioni ad apportare riduzioni percentuali delle portate derivate quali quelle sopra indicate.

La riduzione dei prelievi derivabili di cui sopra richiede una differente articolazione per ciascuno dei 17 sottoschemi individuati nel quadro conoscitivo dell’irrigazione collettiva; l’articolazione deve poter trovare applicazione sia in termini di valori percentuali delle riduzioni che in relazione ai periodi di applicazione.

  • Limitatamente alle grandi concessioni di derivazioni irrigue a carattere collettivo (con una portata superiore a 10 moduli), al fine di consentire le necessarie valutazioni in ordine agli effetti del loro esercizio sul regime dei corsi d’acqua, viene confermata la individuazione di un Gruppo di lavoro dedicato alla articolazione delle riduzioni dei prelievi derivabili, formato dai Direttori, o loro delegati, delle Direzioni Difesa del Suolo, Operativa, Commissioni Valutazioni e Direzione Agroambiente Caccia e Pesca oltre che da un rappresentante dell'ANBI Veneto;
  • Al Direttore della struttura regionale competente in materia di Difesa del Suolo sono demandate le attività di coordinamento dei Soggetti coinvolti nelle attività esposte poc’anzi, nonché quanto necessario alla stipula delle convenzioni per lo svolgimento delle attività necessarie, compresa l’assunzione dei relativi impegni di spesa.

Per quanto sopra richiamato, i termini previsti dalla deliberazione della Giunta regionale n. 962 del 22 giugno 2016, sono differiti di ulteriori tre anni rispetto alla scadenza prevista dalla medesima DGR, cessando in ogni caso alla data del provvedimento che approverà il quadro di programmazione dell’irrigazione e le linee guida per le derivazioni ad uso irriguo.

In forza della suddetta proroga e per tutta la sua durata, i Consorzi di bonifica sono autorizzati ad esercitare le derivazioni ad uso irriguo in forma collettiva già assentite ed ancora in atto, ancorché scadute o in scadenza; fanno eccezione le concessioni che invece hanno scadenza successiva alla nuova proroga per le quali resta valido il termine individuato nel provvedimento concessorio.

Si rileva infatti che le valutazioni in ordine alla compatibilità ambientale delle derivazioni ad uso irriguo sono effettuate sulla base di studi ambientali elaborati a partire da un’esauriente comprensione del quadro conoscitivo che caratterizza l’utilizzo e le esigenze irrigue del contesto agricolo, nonché le interrelazioni tra i corpi idrici del territorio e le derivazioni esistenti, anche al fine di poterne opportunamente considerare gli impatti cumulativi e correlati.

Per quanto sopra, si dà atto dell’improcedibilità, per tutto il periodo transitorio di proroga delle concessioni fino alla conclusione delle attività previste ai sensi della DGR n. 962/2016 e dal presente provvedimento, dell’istruttoria relativa ad istanze di VIA/verifica di assoggettabilità, presentate ai sensi della Parte seconda del D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i., da parte dei consorzi di bonifica e riferite a rinnovi di derivazione di acqua pubblica ad uso irriguo, con conseguente archiviazione da parte degli uffici regionali delle istanze attualmente in itinere, che potranno essere ripresentate, una volta concluse le attività avviate dalla DGR in parola, previo opportuno aggiornamento della documentazione ambientale e facendo comunque salvo quanto già corrisposto a titolo di onere istruttorio ai sensi della DGR n. 1021/2016.

Il Gruppo di lavoro regionale, la cui composizione viene prevista con il presente provvedimento, nello svolgimento del proprio incarico relativo alla articolazione della riduzione dei prelievi derivabili, limitatamente alle grandi concessioni di derivazioni irrigue a carattere collettivo con una portata superiore a 10 moduli, è chiamato a tenere in debita considerazione il quadro conoscitivo dell’irrigazione collettiva veneta. Tale lavoro di indagine è già stato effettuato sotto la supervisione di ANBI Veneto, attraverso lo sviluppo integrato della piattaforma SIGRIAN con le articolate informazioni sulle disponibilità idriche in termini di portata e di durata raccolte presso i Consorzi di bonifica e la determinazione dei fabbisogni irrigui.

Peraltro, il suddetto Gruppo di lavoro potrà avvalersi, qualora lo ritenga opportuno, delle conoscenze e competenze di professionisti afferenti al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova e al Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente della medesima Università, ovvero avviare specifiche attività di studio. A tal fine il Direttore della struttura regionale competente in materia di Difesa del Suolo potrà avviare apposite convenzioni con i Dipartimenti sopra citati, ovvero con ANBI Veneto.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE;

VISTO l’art. 46 del Regolamento 17 dicembre 2013, n. 1305, del Parlamento Europeo e del Consiglio;

VISTO il “Testo Unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici” approvato con Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775;

VISTO il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;

VISTO il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) 24 febbraio 2015, n. 39 “Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d’impiego dell’acqua”;

VISTO il decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) 31 luglio 2015 “Approvazione delle linee guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo”;

VISTO il decreto del Direttore della Direzione generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) per la salvaguardia del territorio e delle acque n.29/STA del 13 febbraio 2017, successivamente modificato con il decreto n. 293/STA del 25 maggio 2017, in materia di valutazioni ambientali ex ante delle derivazioni idriche;

VISTO il decreto del Direttore della Direzione generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) per la salvaguardia del territorio e delle acque n.30/STA del 13 febbraio 2017, in materia di mantenimento del deflusso ecologico a sostegno del raggiungimento degli obiettivi ambientali;

VISTO il decreto del Direttore della Direzione generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) per la salvaguardia del territorio e delle acque n.574/STA del 6 dicembre 2018, in materia di criteri e metodologie per l’implementazione dell’analisi economica;

VISTE le deliberazioni 14 dicembre 2017 della Conferenza Istituzionale permanente:

  • deliberazione n. 1 in materia di valutazione ambientale ex ante delle derivazioni idriche del Distretto idrografico delle Alpi Orientali;
  • deliberazione n. 2 in materia di deflusso ecologico del Distretto idrografico delle Alpi Orientali;
  • deliberazione n. 3 in materia di valutazione ambientale ex ante delle derivazioni idriche del Distretto idrografico Padano;
  • deliberazione n. 4 in materia di deflusso ecologico del Distretto idrografico Padano;

VISTA la legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio”;

VISTE le deliberazioni della Giunta regionale:

  • n. 962 del 22 giugno 2016 “Adozione di linee guida per il rilascio e rinnovo delle concessioni di derivazione ad uso irriguo e per la redazione di un documento costituente il quadro di programmazione dell’irrigazione in forma collettiva realizzata dai Consorzi di bonifica nel territorio regionale veneto”;
  • n. 2240 del 23 dicembre 2016 “Disciplina concernente gli obblighi e le disposizioni per la quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo. Decreto MIPAAF 31 luglio 2015”;

delibera

1.  di approvare, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, quanto riportato in premessa;

2.  di differire di tre anni, rispetto a quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 962 del 22 giugno 2016, le attività finalizzate alla definizione di linee guida per il rilascio e rinnovo delle concessioni di derivazione ad uso irriguo e per la redazione di un quadro di programmazione dell’irrigazione nel territorio regionale;

3.  di incaricare il Gruppo di lavoro costituito dai Direttori, o loro delegati, delle Direzioni Difesa del Suolo, Operativa, Commissioni Valutazioni e Direzione Agroambiente Caccia e Pesca, oltre che da un rappresentante dell'ANBI Veneto, dello svolgimento delle attività legate alla articolazione, per sottoschemi irrigui, dei valori percentuali di riduzione dei prelievi assentiti e, in relazione ai periodi di applicazione, limitatamente alle grandi concessioni di derivazioni irrigue a carattere collettivo con portata assentita superiore a 10 moduli; tali attività verranno svolte sulla base delle valutazioni specialistiche sul quadro conoscitivo delle concessioni di derivazione assentite ai Consorzi di bonifica e dei relativi fabbisogni irrigui, emerse dal lavoro di indagine svolto sotto la supervisione di ANBI Veneto nell’ambito delle attività di cui alla DGR n. 962/2016;

4.  di dare atto che il suddetto Gruppo di lavoro, potrà avvalersi, qualora lo ritenga opportuno, delle conoscenze e competenze di professionisti afferenti al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova e al Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente della medesima Università, ovvero avviare specifiche attività di studio;

5.  di incaricare il Direttore della Direzione regionale competente in materia di Bonifica ed Irrigazione di svolgere le attività di coordinamento dei Soggetti coinvolti nella attività del suddetto Gruppo di lavoro, nonché tutto quanto necessario alla stipula delle eventuali convenzioni con i Dipartimenti Universitari e ANBI Veneto, per lo svolgimento delle attività di supporto di cui al punto precedente;

6.  di autorizzare, per le motivazioni illustrate in premessa, i Consorzi di bonifica del Veneto ad esercitare le derivazioni ad uso irriguo in forma collettiva già assentite ed ancora in atto, ancorché scadute o in scadenza, in forza della proroga di cui al punto 2. fino alla data di adozione del documento costituente quadro di programmazione dell’irrigazione e linee guida per le derivazioni ad uso irriguo, e comunque fino al termine massimo di ulteriori tre anni rispetto alla scadenza della proroga prevista con deliberazione della Giunta regionale n. 962 del 22 giugno 2016. Per le concessioni dei Consorzi di bonifica la cui scadenza è successiva alla proroga di cui al punto 2., resta valido il termine individuato nel provvedimento di concessione;

7.  di dare atto, per le motivazioni in premessa, dell’improcedibilità, per tutto il periodo transitorio di cui al punto 2. e fino all’emanazione delle linee guida, delle istanze di VIA/verifica di assoggettabilità di cui alla Parte seconda del D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i. riferite a rinnovi di derivazione di acqua pubblica ad uso irriguo, presentate da parte dei consorzi di bonifica, con conseguente archiviazione delle istanze in questione ad oggi in itinere;

8.  di disporre che nel periodo transitorio di cui al punto 2., limitatamente alle grandi concessioni di derivazioni irrigue a carattere collettivo con portata assentita superiore a 10 moduli, le medesime dovranno venire esercitate e, in via sperimentale con una riduzione del 12% della portata originariamente concessa, nelle more degli esiti delle attività del Gruppo di lavoro di cui al punto 3.;

9.  di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

10.  di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino ufficiale della Regione.

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