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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 24 del 12 marzo 2019


Materia: Cultura e beni culturali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 188 del 22 febbraio 2019

"Tocatì - Programma per la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali - Festival Internazionale dei Giochi in Strada". Condivisione del percorso di candidatura al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia istituito dalla Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si esprime condivisione riguardo all’avvio di un percorso di candidatura del Festival Internazionale dei Giochi in Strada “Tocatì”, che si svolge annualmente a Verona dal 2003, al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia, una delle Liste istituite dalla Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.

L'Assessore Cristiano Corazzari riferisce quanto segue.

La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, approvata dall’Unesco nel 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007, è nata dall’acquisita consapevolezza che le forme immateriali della cultura, radicate nella storia e nel tessuto sociale dei Paesi, sono risorse fondamentali di identità e diversità culturale. Al pari dei Siti culturali e naturali della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, esse vanno preservate e tutelate come Patrimonio universale e trasmesse come parte viva del passato alle generazioni che verranno.

La Convenzione rappresenta dunque un’estensione del concetto di “patrimonio” e ha un rapporto di complementarietà organica con quella del 1972 sul Patrimonio Culturale e Naturale. I beni immateriali si affiancano così a quelli materiali: mentre questi ultimi definiscono cose tangibili, per esempio il centro storico di una città, un complesso archeologico o architettonico, un monumento, un luogo naturale, etc., i primi rappresentano antichi saperi, usanze e tradizioni che non hanno una codificazione scritta, ma sono tramandate oralmente nel corso delle generazioni. L’Unesco si è posto il problema di salvaguardare questi beni per evitarne la scomparsa, allo stesso modo di come è già stato fatto per i beni materiali.

L’art. 2 della Convenzione definisce così i patrimoni culturali immateriali: “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how - come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi - che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana”.

Il Patrimonio Immateriale sottoposto alla tutela dell’Unesco si declina in tre Liste: Urgent Safeguarding List/Lista del Patrimonio Immateriale che necessita di urgente tutela, concentrata sulla impellenza delle misure di conservazione e protezione dei beni; Representative List/Lista Rappresentativa, che evidenzia i caratteri di esemplarità dei beni; Register of Best Safeguarding Practices/Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia, a proporre casi di eccellenza nella salvaguardia del patrimonio intangibile. Per ciascuna delle liste sono stabiliti determinati criteri, che indicano i requisiti indispensabili per una qualsiasi candidatura. Le proposte di candidatura del patrimonio immateriale seguono un iter per molti versi analogo a quello del Patrimonio Culturale, con alcune variazioni dovute proprio alla particolare natura non tangibile di questi beni.

A oggi, gli elementi riguardanti l’Italia tutelati come Patrimonio Immateriale sono nove: l’Opera dei pupi siciliani, il Canto a tenore sardo, il Saper fare liutario di Cremona, la Dieta mediterranea, elemento “transnazionale” comprendente oltre all’Italia anche Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Spagna e Portogallo, le Feste delle Grandi Macchine a Spalla, la Vite ad alberello di Pantelleria, l’Arte della Falconeria, l’Arte dei muretti a secco, insieme a Cipro, Croazia, Grecia, Francia, Slovenia, Spagna e Svizzera, e l’Arte dei pizzaiuoli napoletani.

Nel Veneto esiste da tempo una realtà di primo livello nel concorrere alla salvaguardia e alla conservazione di un particolare patrimonio immateriale. Si tratta del Festival Internazionale dei Giochi in Strada “Tocatì”, che da diversi anni si svolge annualmente nella città di Verona. Nato nel 2003 da un progetto dell’Associazione Giochi Antichi (AGA), con un format riveduto e adattato nel corso del tempo, è divenuto un punto di riferimento a livello mondiale per tutti gli appassionati di gioco tradizionale. Fanno parte del programma attività ludiche, musiche e danze popolari nelle strade, ma anche esposizioni, incontri, narrazioni e altre iniziative, che si sviluppano a ogni edizione. Il Tocatì raduna a Verona migliaia di appassionati di giochi tradizionali provenienti da tutto il mondo, e costituisce un appuntamento ormai imprescindibile per comunità, gruppi e individui a più livelli: locale, regionale, nazionale e internazionale. Grazie alla sua particolarità ha infatti incontrato da subito un grande successo, tanto che nelle varie edizioni è riuscito a coinvolgere molti Paesi stranieri: tappe importanti nella storia del Festival sono state segnate dalla presenza di nazioni ospiti: la Spagna nel 2006, la Croazia nel 2007, la Scozia nel 2008, la Grecia nel 2009 e la Svizzera nel 2010; l’edizione mondiale del 2011 e quella europea del 2012 hanno sottolineato il ruolo ormai assunto dal Festival sul piano internazionale. L’edizione del 2013 è stata dedicata alle tradizioni ungheresi, nel 2014 è stata la volta di quelle messicane; il 2015 ha visto ospite del Festival la Catalunya, il 2017 la Cina, il 2018 la Francia.

Il Festival promuove il rispetto per le appartenenze locali e la diversità culturale, la conservazione dei beni ereditati dal passato e la trasmissione di saperi e pratiche culturali in continua evoluzione, favorendo una visione del patrimonio come processo vivo, veicolo di valori e funzioni sociali irrinunciabili. In questo senso, è diventato un laboratorio di forme creative di sinergia e dialogo tra gli abitanti della città, i visitatori e turisti appassionati, le comunità ludiche tradizionali e molti altri attori del mondo della cultura, della scienza e dell’arte che ogni anno partecipano all’evento.

L’Associazione Giochi Antichi, che fa parte dell’Association Européenne Jeux et Sports Traditionnels (AEJeST), ONG accreditata dal Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio immateriale, ha costituito negli anni una rete di relazioni con una pluralità di soggetti pubblici e privati, che comprendono l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia del Ministero dei Beni e Attività Culturali, il Comune di Verona, vari altri Comuni, l’Università di Verona e altri Atenei italiani, l’Unione Nazione Pro Loco d’Italia, l’Associazione Italiana Beni Patrimonio Unesco, la Società Italiana Museografia e Beni DEA, e numerose altre Associazioni afferenti alla rete nazionale delle comunità ludiche.

In tale contesto l’Associazione Giochi Antichi ha assunto e promosso l’iniziativa di avviare un percorso di candidatura del Festival Tocatì al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia istituito dalla Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Considerato l’ampio respiro internazionale della manifestazione e il relativo partenariato consolidatosi nel tempo intorno al Festival, il processo si configura come una proposta transnazionale, con l’Italia capofila, e la partecipazione di altri Paesi: è confermata finora quella di Belgio, Francia, Croazia e Cipro. Si tratta della prima, e sino a questo momento unica, candidatura a carattere multinazionale per il Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia, e ciò depone senz’altro a favore dei contenuti e degli obiettivi che questo ambizioso progetto si prefigge.

La candidatura risulta attualmente nella fase di avvio; una prima stesura del formulario previsto per i progetti multinazionali è stato presentato alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e all’Ufficio Unesco del Ministero dei Beni e Attività Culturali a settembre 2018.

La Regione del Veneto, responsabile del governo di un territorio che può vantare diversi contesti iscritti nella Lista Unesco del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, è da tempo attiva nel sostenere, promuovere e valorizzare le proprie realtà riconosciute a livello internazionale, anche nell’ambito del Tavolo di Coordinamento dei Siti Unesco del Veneto, istituito con Deliberazione di Giunta regionale n. 2867 del 12 settembre 2006; in diverse occasioni ha espresso la propria condivisione e dato il proprio supporto a processi di candidatura relativi a beni e aspetti d’eccellenza del territorio. Va altresì sottolineato che la Regione del Veneto è stata tra le prime a rapportarsi con le varie tematiche afferenti i beni culturali immateriali, affrontando già dalla fine degli anni novanta campagne catalografiche, partecipando, con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla definizione delle modalità di rilevazione, sperimentazione e archiviazione dei dati, elaborando programmi di gestione e distribuzione in rete delle informazioni, proponendo forme di valorizzazione e divulgazione del patrimonio delle tradizioni orali, sostenendo iniziative di formazione e promuovendo occasioni di incontro e scambio dedicate nello specifico agli operatori del settore.

In tale ampio contesto, la Regione è intervenuta in passato anche nel progetto imperniato sul Festival Tocatì, dandovi il proprio supporto concreto, con un contributo assegnato giusta Deliberazione di Giunta regionale n. 347 del 22 marzo 2017, finalizzato alla realizzazione di incontri internazionali e di eventi di condivisione dell’iniziativa, preliminari all’avvio della procedura per la richiesta di iscrizione all’Unesco.

Per queste ragioni si ritiene che la proposta di candidatura, ora formalmente nella fase iniziale, del “Tocatì - Programma per la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali - Festival Internazionale dei Giochi in Strada” al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia istituito dalla Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, possa avere il pieno supporto istituzionale della Regione del Veneto.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO l’articolo 2, comma 2, della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54, come modificato dalla Legge regionale n. 14 del 17.05.2016;

VISTA la Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, conclusa a Parigi il 17 ottobre 2003, entrata in vigore il 20 aprile 2006 e ratificata dall’Italia il 24 ottobre 2007;

VISTA la propria Deliberazione n. 2867 del 12 settembre 2006 “Siti Unesco del Veneto. Istituzione di un Tavolo di Coordinamento Regionale”;

VISTA la propria Deliberazione n. 347 del 22 marzo 2017 “Partecipazione della Regione del Veneto a manifestazioni diverse. Anno 2017. L.R. 49/1978 Iniziative dirette – Primo provvedimento”;

VISTA la documentazione agli atti;

delibera

  1. di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di condividere, così come in premessa esposti, i valori sottesi alla candidatura del “Tocatì - Programma per la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali - Festival Internazionale dei Giochi in Strada” al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia istituito dalla Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, e di dare quindi il proprio pieno supporto istituzionale all’avvio del percorso di candidatura stesso;
  3. di dare atto che la presente Deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  4. di incaricare la Direzione Beni Attività Culturali e Sport dell’esecuzione del presente provvedimento;
  5. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.

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