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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 132 del 28 dicembre 2018


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1987 del 21 dicembre 2018

Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Obiettivo generale "Investimenti in favore della crescita e l'Occupazione - Reg. 1304/2013 - Asse I Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "Botteghe e Atelier aziendali. La tradizione si rinnova per guardare al futuro" e della Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si approva l’Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la valorizzazione del patrimonio aziendale delle principali eccellenze del Made in Veneto, attraverso il finanziamento di progetti in grado di sostenere le imprese di diversi settori e di varie dimensioni nel recuperare e valorizzare la propria eredità culturale, così da rafforzarne il legame con il territorio di riferimento e diventare volano di crescita economica, sociale e culturale.
Si approva, inoltre, la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.

L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.

L’economia veneta è caratterizzata da imprese di media, piccola e piccolissima dimensione, in particolare aziende manifatturiere, meccaniche, tessili, agroalimentari oltre che turistiche e concentra specifiche produzioni (tessile, orafo, occhiali, mobili ecc.) in precise aree geografiche.

Tali realtà imprenditoriali venete spesso originano dal territorio e mantengono con esso uno stretto legame, contribuendo a determinarne lo sviluppo economico.

La storia di un territorio, infatti, non è fatta solo dalle sue ricchezze naturali e culturali, ma anche da quell’enorme patrimonio che deriva dal suo sistema produttivo, che nel tempo lo ha modificato e contemporaneamente lo ha innovato, rendendolo attrattivo e sempre più conosciuto all’esterno. 

I prodotti delle aziende italiane e venete testimoniano una capacità e un saper fare che li distingue agli occhi degli altri paesi: il “Made in Italy” è diventato non solo un’etichetta, ma una firma d’autore e un marchio distintivo, che richiama l’idea di prodotto unico e speciale, apprezzato nel mondo per la qualità, l’innovazione, il design. In generale i prodotti “Made in Italy” sono espressione di una tradizione di arti e di mestieri, di lavorazioni artigianali e di sapienza industriale nonché di grande cura al dettaglio maturate nel corso di decenni.

Le aziende italiane e venete sono custodi di tale eredità culturale (cultural heritage) intangibile, fatta di prassi, rappresentazioni, espressioni, conoscenze, know-how, ma anche di strumenti, oggetti, manufatti e spazi fisici e culturali associati agli stessi, che testimonia non solo una storica tradizione produttiva d’eccellenza, ma anche una storia aziendale straordinaria che è il vanto del nostro Paese e, ancor più, della nostra regione.

In un contesto socio-economico come quello attuale non basta avere una storia per distinguersi dai concorrenti, ma bisogna anche saperla raccontare: usare strategie di Heritage Marketing per un’azienda significa far diventare la propria storia uno strumento di branding marketing e comunicazione a beneficio della propria impresa.

In Italia si contano più di 200 Musei ed Archivi d’impresa, che conservano e comunicano una consolidata abilità del fare che, nel tempo, è diventato un valore culturale ed aziendale.

Far conoscere il patrimonio aziendale di un determinato territorio ad un più vasto pubblico può rappresentare l’occasione per creare un vero proprio brand industriale territoriale, capace di attrarre sul territorio di riferimento investimenti e capitale umano, sviluppando anche nuove forme di turismo esperienziale che permettono non solo di conoscere i processi produttivi grazie alle visite alle imprese, ma anche di riscoprire le tradizioni manifatturiere ed il saper fare del passato, attraverso i diversi musei d’impresa quali luoghi di scambio ed arricchimento con uno sguardo al futuro e all’innovazione.

Obiettivo della politica regionale è promuovere la vitalità imprenditoriale, la diversificazione produttiva e la capacità di adattamento al cambiamento dei sistemi produttivi e, in quest’ottica, è fondamentale perseguire politiche di investimento mirate che, a partire dalla valorizzazione dell’eredità del passato arrivino a costruire l’identità del futuro in un quadro di sviluppo socialmente sostenibile e di sensibilità verso i territori di riferimento, supportando imprese e territori in percorsi di innovazione e crescita.

Anche la Commissione Europea ha riconosciuto come determinante la necessità di investire sul “saper fare” quale ingrediente chiave di molte nuove forme di lavoro, dove tecnica, maestranza e ingegno permettono alle idee di trasformarsi facilmente in realtà e di raggiungere velocemente il mercato. Investire nel recupero e nella valorizzazione, anche in ottica innovativa, di tutti quei mestieri delle lavorazioni artistiche e tradizionali, anche di alta gamma, dove la componente del “saper fare” e dell’ingegno risultano essere competenze determinanti, rappresenta, quindi, una grande opportunità per sostenere la vitalità imprenditoriale del territorio, la sua diversificazione produttiva e la capacità di crescita dell’intero sistema, promuovendo modelli organizzativi e produttivi più sostenibili, sia per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse naturali e il rispetto dell’ambiente nei processi produttivi, sia per garantire organizzazioni più inclusive e attente al benessere individuale.

Inoltre, nell'epoca attuale, il digitale e le trasformazioni tecnologiche stanno mostrando come il lavoro di tipo intellettuale e quello manuale non siano più tra loro in contrapposizione e che ogni mestiere - tanto più quelli dell'artigianato o del making - necessita di integrazione tra questi due aspetti. Il digitale è la via di sviluppo per arti e mestieri che possono innovarsi tenendo conto della ricerca del passato e della tradizione, realizzando un connubio perfetto tra tecnologia e produzione artigianale e manifatturiera, per produrre manufatti unici, belli e fatti su misura.

L’iniziativa, che si sottopone all’approvazione della Giunta regionale, intende, quindi, sostenere la valorizzazione del patrimonio aziendale delle principali eccellenze del Made in Veneto, attraverso il finanziamento di progetti in grado di accompagnare le imprese di diversi settori e di varie dimensioni nel recuperare e valorizzare la propria eredità culturale, così da rafforzarne il legame con il territorio di riferimento e diventare volano di crescita economica, sociale e culturale.

Le finalità che si intendono perseguire sono:

  • accrescere l’accessibilità e fruibilità del patrimonio aziendale delle eccellenze del Made in Veneto per contribuire ad accrescere la competitività delle imprese e rafforzare la loro solidità sul mercato con conseguente incremento della produttività;
  • diffondere la conoscenza dell’eredità culturale di un’azienda, così da rafforzare senso di appartenenza e credibilità aziendale, quale leve per aumentare il ben-essere delle persone all’interno del contesto aziendale;
  • incentivare le imprese all’innovazione e all’efficienza a partire dalla conoscenza del “vecchio” per creare ricchezza per il territorio ed aumentarne la competitività;
  • facilitare l’interazione tra imprese e operatori culturali e dell’hospitality per l’integrazione e il potenziamento delle reciproche conoscenze e competenze in tema di valorizzazione del patrimonio aziendale;
  • valorizzare le produzioni/lavorazioni artistiche e tradizionali di nicchia, anche di alta gamma, tipiche del territorio favorendo un processo di innovazione che sfrutti le nuove tecnologie e la creazione di reti collaborative tra le diverse “botteghe”, promuovendo la valorizzazione e la creazione di valore diffuso e sostenibile a livello locale.

Tenuto conto delle diverse finalità che l’iniziativa persegue e delle differenti dimensioni delle realtà aziendali/imprenditoriali che possono essere coinvolte, sono previste due diverse linee progettuali; ogni progettualità presentata dovrà riferirsi ad una delle seguenti linee:

  1.  LE BOTTEGHE DELLA TRADIZIONE: la linea è dedicata ad aziende di micro o piccola dimensione, che realizzano produzioni/lavorazioni artigianali, artistiche o tradizionali, anche di alta gamma, caratterizzate dalla dimensione del “fare di bottega”. I progetti devono perseguire la duplice finalità di aiutare le imprese a valorizzare la propria dimensione di patrimonio aziendale e di sostenerle nella realizzazione di un “museo diffuso” che evidenzi l’apporto storico delle produzioni/lavorazioni;
  2. GLI ATELIER AZIENDALI: tale linea è dedicata alle imprese di dimensione medio-grande, con la finalità di realizzare veri e propri musei d’impresa e/o archivi aziendali che, anche attraverso l’uso delle più moderne tecnologie, possano qualificarsi come luoghi non solo della memoria culturale collettiva ma anche della produzione di nuovi contenuti e vetrina del brand heritage, così da diventare occasione per una nuova fruizione turistica e culturale del territorio.

L’iniziativa, si pone all’interno dell’Asse I Occupabilità del POR FSE 2014-2020 – Ob. Specifico 4 – priorità d’investimento 8.v.

Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014-2020.

Si propone di procedere all’approvazione dell’Avviso pubblico “Botteghe e Atelier aziendali. La tradizione si rinnova per guardare al futuro” per un importo complessivo di € 2.000.000,00 a valere sull’Asse I – Occupabilità – POR FSE 2014-2020 – Ob. specifico 4 – Priorità d’investimento 8.v.

La copertura finanziaria delle obbligazioni da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento sarà assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I – Occupabilità – Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.v – Obiettivo Specifico POR 4.

L’erogazione dei contributi avviene in conformità alla normativa comunitaria in materia di aiuti di stato.

Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. 23/06/2011, n. 118 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi € 2.000.000,00, saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020 e saranno inscritte sul Bilancio regionale di previsione pluriennale 2019-2021, previa approvazione, nei seguenti termini massimi:

Esercizio di imputazione 2019 - € 1.000.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102367 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 500.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102368 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 350.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 150.000,00;

Esercizio di imputazione 2020 - € 1.000.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102367 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 500.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102368 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 350.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 150.000,00.

Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, entro e non oltre, le ore 13.00 del 06 Febbraio 2019.

Così come disposto dalla DGR n. 670 del 28/04/2015 "Approvazione  documento "Testo Unico dei Beneficiari" Programma  Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020" punto D "Aspetti Finanziari" - Procedure per l'erogazione dei contributi, con la presente Direttiva, si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l'erogazione di una prima anticipazione per un importo del 50%, esigibile nel corso del 2019, anziché del 40%. Con successivo Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione saranno definite nel dettaglio le modalità di erogazione per l’attività in oggetto, potendosi anche valutare l’opportunità di concedere una ulteriore quota di contribuzione in conto anticipi.

Si precisa che le fideiussioni poste a garanzia delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al sopra citato punto D della DGR n. 670 del 28/04/2015, possono essere presentate da fideiussori stranieri solo qualora questi ultimi abbiano una stabile organizzazione operativa in Italia.

La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.

Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.

In allegato al presente provvedimento, pertanto, si propongono all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico per la presentazione dei progetti “Botteghe e Atelier aziendali. La tradizione si rinnova per guardare al futuro” (Allegato A) e la Direttiva (Allegato B), che costituiscono parti integranti e sostanziali del presente provvedimento. 

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI:

il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20.12.2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio sostiene, all’art. 16, l’“Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile”;

il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;

il Regolamento delegato (UE) n. 480 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;

il Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;

il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all’obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;

il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;

il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;

il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;

il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;

il Regolamento “Omnibus” (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;

la Decisione della Commissione C(2014), 8021 final del 29/10/2014 di approvazione dell’Accordo di Partenariato con l’Italia;

la Decisione della Commissione C(2014), 9751 final del 12/12/2014 di approvazione del Programma Operativo “Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” per il sostegno del Fondo Sociale Europeo nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la Regione Veneto in Italia;

gli Artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di istruzione e formazione professionale e concorrenti in materia di istruzione;

il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;

il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’amministrazione digitale”;

il Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” e s.m.i.;

la Legge 28 giugno 2012, n. 92 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” e s.m.i.;

la Legge 10 dicembre 2014, n. 183 “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”;

l’art. 1, comma 821 della Legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità' 2016)”;

il Decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 2018, n. 22 “Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020”;

la Legge Regionale 29 novembre 2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione” e s.m.i.;

la Legge Regionale 13 aprile 2001, n. 11 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112”, ed in particolare gli artt. 136-138;

la Legge Regionale 9 agosto 2002, n. 19 “Istituzione dell’elenco regionale degli organismi di formazione accreditati” e s.m.i.;

la Legge Regionale 13 marzo 2009, n. 3 “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro”, così come modificata dalla Legge Regionale n. 21 del 08/06/2012;

la Legge Regionale 31 marzo 2017, n. 8, come modificata con Legge Regionale 20 aprile 2018, n. 15;

il DDL del Bilancio di Previsione 2019/2021 n. 41 dell'8 ottobre 2018, approvato dal Consiglio regionale in data 11 dicembre 2018;

la DGR n. 2120 del 30 dicembre 2015 “Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.”;

la DGR n. 669 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Sistema di Gestione e di Controllo” Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” e il Decreto del Direttore dell’Area Capitale Umano e Cultura n. 19 del 28/10/2016;

la DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”;

la DGR n. 671 del 28/04/2015 “Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard”;

l’art. 2, comma 2, lettera f) della L.R. n. 54 del 31 dicembre 2012, come modificata con L.R. n. 14 del 17 maggio 2016;

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parti integranti e sostanziali del provvedimento;
  2. di approvare, nell’ambito del POR FSE 2014-2020 Asse I – Occupabilità, l’Avviso pubblico “Botteghe e Atelier aziendali. La tradizione si rinnova per guardare al futuro” di cui all’Allegato A e la relativa Direttiva di cui all’Allegato B, parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per la presentazione di progetti per la valorizzazione del patrimonio aziendale delle principali eccellenze del Made in Veneto;
  3. di destinare all’iniziativa la somma di Euro 2.000.000,00, relativa a spesa per trasferimenti correnti a valere sull’Asse I – Occupabilità - POR FSE 2014-2020;
  4. di determinare in € 2.000.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi di cui al POR FSE 2010/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012, approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 del 12/12/2014, Asse I, a valere sul Bilancio regionale di previsione pluriennale 2019-2021, previa approvazione, nei seguenti termini massimi:

Esercizio di imputazione 2019 - € 1.000.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102367 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 500.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102368 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 350.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 150.000,00;

Esercizio di imputazione 2020 - € 1.000.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102367 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 500.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102368 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Formazione - Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 350.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti (Dec. UE 12/12/2014, N. 9751)” € 150.000,00;
  1. di dare atto che la Direzione Formazione e Istruzione attesta la sufficiente disponibilità di fondi a valere sul POR FSE 2014-2020 – Asse I – Occupabilità – Missione 15.02 – “Formazione Professionale”;
  2. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011;
  3. di prendere atto dell’approvazione del Testo Unico dei beneficiari avvenuta con DGR n. 670 del 28 aprile 2015 e della diretta applicazione del medesimo per il bando in premessa;
  4. di demandare a successivo atto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’accertamento in entrata ai fini della copertura finanziaria della correlata spesa prevista e programmata nel presente provvedimento, ai sensi del punto 3.12, allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i.;
  5. di precisare che le fideiussioni poste a garanzia delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al sopra citato punto D della DGR n. 670 del 28/04/2015, possono essere presentate da fideiussori stranieri solo qualora questi ultimi abbiano una stabile organizzazione operativa in Italia;
  6. di stabilire che le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) alla Giunta regionale del Veneto – Direzione Formazione e Istruzione entro e non oltre, le ore 13.00 del 06 Febbraio 2019;
  7. di affidare la valutazione dei progetti che perverranno a seguito del presente provvedimento ad una Commissione di valutazione che sarà appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto;
  8. di incaricare il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione dell’esecuzione del presente atto e dell’adozione di ogni ulteriore e conseguente atto che si rendesse necessario in relazione alle attività oggetto del presente provvedimento, anche determinato dal sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma della spesa e delle fonti di finanziamento, con particolare riferimento al pieno e coerente utilizzo del cofinanziamento regionale e delle risorse di competenza disponibili;
  9. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, comma 1 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, così come modificato dal Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97;
  10. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione nonché nel sito Internet della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

1987_AllegatoA_385015.pdf
1987_AllegatoB_385015.pdf

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