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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 52 del 29 maggio 2018


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 691 del 21 maggio 2018

Modifica del "Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche", di cui all'Allegato A alla D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si intende modificare il “Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)”, contenuto nell’Allegato “A” alla D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016, attraverso la ridefinizione dell’Area di massima esposizione sanitaria (Area Rossa) e la ridefinizione della presa in carico della popolazione esposta. Il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.

Dopo la scoperta della contaminazione idro-potabile da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), avvenuta nella primavera del 2013, la Regione del Veneto ha intrapreso una serie di interventi a tutela della salute della popolazione esposta, volti prioritariamente alla riduzione dei livelli di esposizione.

Con la D.G.R. n. 1490 del 12/08/2013 è stata istituita la Commissione tecnica per la valutazione della problematica della presenza di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nelle acque potabili e nelle acque superficiali della provincia di Vicenza e Comuni limitrofi. La composizione della Commissione è stata successivamente aggiornata con la D.G.R. n. 619 del 29/04/2014 e la D.G.R. n. 248 del 08/03/2016 e denominata “Commissione Ambiente e Salute” con la D.G.R. n. 862 del 13/06/2017.

Con la D.G.R. n. 565 del 21/04/2015 la Regione del Veneto ha approvato lo “Studio di biomonitoraggio di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti del territorio della Regione del Veneto”, successivamente integrato con il D.D.G. Area Sanità e Sociale n. 318 del 25/11/2015.

Alla luce degli esiti prodotti dalle analisi sierologiche sulla popolazione, comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in data 18/04/2016, con il D.D.G. Area Sanità e Sociale n. 38 del 27/04/2016 è stato costituito un gruppo di lavoro regionale per delineare un percorso diagnostico terapeutico per le fasce di popolazione esposte alla contaminazione da PFAS, nonché le modalità di approfondimento del profilo tossicologico di queste sostanze.

All’esito di tale lavoro, la Giunta regionale ha adottato la D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016, con la quale è stata avviata la sorveglianza sanitaria e la presa in carico della popolazione esposta a PFAS, mediante l’adozione di un Piano ad hoc, contenuto nell’Allegato “A” alla citata Deliberazione, per la prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico delle patologie cronico-degenerative potenzialmente associate a PFAS, attraverso la determinazione su siero di parametri ematochimici definiti e la determinazione delle concentrazioni di dodici  sostanze PFAS per valutare il loro bioaccumulo nei soggetti valutati.

All’interno del sopracitato Piano, in condivisione con la Commissione Ambiente e Salute, sono state definite le aree di impatto interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), sulla base della ricostruzione della filiera idropotabile prodotta dagli Enti Gestori del Servizio Idrico Integrato, rappresentati dal Consorzio Viveracqua, suddivise secondo un gradiente di rischio in:

  • “Area Rossa” di massima esposizione sanitaria;
  • “Area Arancione” delle captazioni autonome ad uso potabile: riferita ad ambiti comunali dove sono stati rilevati superamenti di PFAS nelle captazioni autonome censite;
  • “Area Gialla” di attenzione: riferita al sistema di controllo delle reti ambientali per acque superficiali e sotterranee inclusive dell’uso irriguo e per abbeverata;
  • “Area Verde” di approfondimento: area con solo presenza di PFAS in matrici ambientali, che necessita di ulteriori monitoraggi e studi.

I criteri utilizzati per la definizione delle aree sono stati quelli di seguito riportati:

  • presenza di almeno un pozzo di captazione le cui analisi hanno accertato la presenza di un superamento di uno dei limiti di performance (PFOS > 30 ng/l; PFOA > 500 ng/l; altri PFAS > 500 ng/l), definiti dal Ministero della Salute di cui alla nota prot. n. 2565 del 29/01/2014 e recepiti con la D.G.R. n. 1874 del 14/10/2014;
  • adozione del valore statistico (media aritmetica) come valore di riferimento, nel caso di presenza di più analisi dello stesso pozzo;
  • coerenza idrogeologica con la propagazione del plume inquinante originatosi dal sito industriale di Trissino (VI);
  • utilizzo dei dati ARPAV e dei dati provati provenienti dalle analisi di cui all’Allegato “A” alla D.G.R. n. 618 del 29/04/2014.

L’Area Rossa è l’area di maggior impatto sanitario, nella quale la popolazione, prima della apposizione dei filtri, è stata maggiormente esposta ai PFAS, principalmente attraverso l’acqua potabile ed anche attraverso una contaminazione ambientale di fondo, confermata in primis dai risultati dello studio di biomonitoraggio effettuato con l’ISS. In tale Area è stato possibile differenziare un’Area Rossa dove è maggiore la concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche in tutta la matrice acqua (oltre che nell’acqua potabile, anche nelle acque superficiali e sotterranee), denominata “Area Rossa A”, ed un’Area Rossa dove la contaminazione delle acque superficiali e sotterranee è minore, denominata “Area Rossa B”.

Nell’Area Rossa A sono stati inclusi i seguenti Comuni: Alonte (VI), Brendola (VI), Lonigo (VI), Sarego (VI), Asigliano Veneto (VI), Noventa Vicentina (VI), Poiana Maggiore (VI), Montagnana (PD), Cologna Veneta (VR), Pressana (VR), Roveredo di Guà (VR), Zimella (VR).

Nell’Area Rossa B sono stati inclusi i seguenti Comuni: Albaredo d’Adige (VR), Arcole (VR), Veronella (VR), Bevilacqua (VR), Bonavigo (VR), Boschi Sant’Anna (VR), Legnago (VR), Minerbe (VR), Terrazzo (VR).

In esito alle valutazioni epidemiologiche di tipo ecologico sui 21 Comuni ed a seguito dei risultati dei diversi monitoraggi (analisi delle acque potabili, analisi sierologiche sulla popolazione in generale, sugli operatori del settore agrozootecnico, sulle donne in gravidanza e sui lavoratori della Ditta che produce tali sostanze), che avevano evidenziato una potenziale sovraesposizione di gruppi di popolazione, con probabili effetti dannosi sulla salute, nonché in considerazione del fatto che le concentrazioni di PFOA e PFOS nelle acque destinate al consumo umano si mantenevano abbondantemente al di sotto dei limiti dei valori di performance, con la nota prot. n. 187486 del 12/05/2017 e con la successiva nota di sollecito prot. n. 356616 del 23/08/2017, entrambe a firma del Direttore Generale Area Sanità e Sociale, la Regione del Veneto ha chiesto al Ministero della Salute di valutare l’opportunità di abbassare i valori di parametro mediante apposito decreto ministeriale.

Con nota prot. n. 27999 del 18/09/2017, agli atti della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria, il Ministero della Salute ha riportato il parere dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo il quale “le prestazioni dei trattamenti raggiungono un’efficacia di abbattimento tale da ottenere nelle acque livelli di concentrazione di PFOA e PFOS di circa un ordine di grandezza inferiore rispetto ai valori massimi indicati da questo Istituto nel parere di gennaio 2014” e raccomanda, quindi, in particolare per il PFOA “l’assunzione di un valore “obiettivo di trattamento” sensibilmente ridotto rispetto al limite raccomandato in precedenza, da valutare su base statistica e da associare a misure di gestione di non conformità ed azioni di rientro rigorosamente in linea con il processo in corso di sostanziale riduzione dell’esposizione a PFAS della popolazione interessata”.

Inoltre, “Si evidenzia esplicitamente che i valori che codesta Regione riterrà opportuno adottare dovranno essere ritenuti provvisori, in funzione di possibili ulteriori ottimizzazioni delle tecnologie di trattamento, delle attese riduzioni dei carichi inquinanti sulle risorse idriche captate (in forza delle misure di controllo sulle emissioni delle contaminazioni ambientali), come pure in funzione dell’aggiornamento sulle analisi di rischio e della definizione di limiti “health based” da parte di autorità sovranazionali (cfr. EFSA e WHO), le cui valutazioni sono tuttora in corso”.

Pertanto, con la D.G.R. n. 1590 del 03/10/2017 si è proceduto all’acquisizione di nuovi livelli di riferimento per i parametri “PFAS” nelle acque destinate al consumo umano. Ferma restando la competenza statale alla fissazione di valori per parametri aggiuntivi di cui all’allegato I del D. Lgs. n. 31/2001, sono stati fissati i valori provvisori di performance (obiettivo) delle sostanze perfluoroalchiliche per l’acqua destinata al consumo umano, nell’ambito territoriale regionale, pari a ≤ 90ng/l, di cui il PFOS non superiore a 30 ng/l ed i valori della somma degli “altri PFAS” ≤ 300 ng/l. Sono, invece, rimasti confermati i valori per l’acqua destinata per gli usi zootecnici, attribuiti dalla Regione del Veneto a tale tipologia di acqua, in applicazione al principio di precauzione, così come precisato anche con la D.G.R. n. 854 del 13/06/2017, trasmessa all’ISS con nota prot. n. 265193 del 04/07/2017, agli atti della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria.

A seguito della corrispondenza intercorsa tra la Direzione Difesa del Suolo e la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria, in ordine agli aggiornamenti sulla filiera idropotabile nell’area di impatto da PFAS e ai risultati dei monitoraggi ambientali condotti da ARPAV, sono stati organizzati numerosi incontri tecnici per una ridefinizione di dettaglio dell’area di impatto. Le considerazioni emerse da tali incontri sono state condivise e approvate nella seduta della Commissione Ambiente e Salute del 20/03/2018.

Con successiva nota prot. n. 130682 del 06/04/2018 la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria ha sintetizzato quanto approvato dalla Commissione Ambiente e Salute nel citato incontro del 20/03/2018, al fine di condividere con la Direzione Difesa del Suolo – U.O. Assetto Idrico Integrato e Tutela delle Acque tutte le informazioni di massimo dettaglio acquisite dai Gestori del Servizio Idrico Integrato, per la programmazione, con la necessaria precisione, delle attività di competenza nell’ambito del Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta a PFAS (nota prot. n. 122 del 09/05/2018 di Viveracqua, acquisita al prot. regionale n. 172404 del 10/05/2018 e agli atti della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria).

Alla luce di quanto detto, con il presente provvedimento si rende, pertanto, necessario procedere ad un aggiornamento delle Aree di impatto da PFAS, modificando la configurazione dell’Area Rossa, dell’Area Arancione e dell’Area Gialla, che rispetto alla D.G.R. n. 2133/2016 sono state integrate con alcuni Comuni o porzioni di Comuni, come rappresentato nella cartografia di cui all’Allegato “A” al presente provvedimento che costituisce parte integrante e sostanziale.

L’acquisizione di ulteriori informazioni utili sulla problematica della contaminazione da PFAS potrebbe, in seguito, portare ad una nuova ridefinizione dell’Area di impatto.

Nella ridefinizione di Area Rossa si è tenuto conto dei seguenti criteri:

  • stratificazioni (layers) generati dagli Enti Gestori (Viacqua, Acque Veronesi, Acquevenete), proprietari e responsabili dei dati, relativi alla ridistribuzione degli acquedotti interessati dalla contaminazione da PFAS;
  • ridefinizione di alcuni confini comunali (ad esempio, Santa Margherita d’Adige, Megliadino San Fidenzio e Saletto si sono fusi in Borgo Veneto; San Germano dei Berici e Grancona si sono fusi in Val Liona);
  • aggiornamento del plume di inquinamento: stratificazione (layer informativo) di ARPAV rappresentante la delimitazione geometrica dell’inquinamento nelle acque sotterranee, aggiornata al Dicembre 2017, con dati propri e degli Enti Gestori (Acque del Chiampo, Acque Veronesi).

Considerato quanto fin qui detto, la nuova Area Rossa sarà così composta:

Agugliaro (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Rossa B

Albaredo d’Adige (VR)

 

Area Rossa B

Alonte (VI)

 

Area Rossa A

Arcole (VR)

 

Area Rossa B

Asigliano Veneto (VI)

 

Area Rossa A

Bevilacqua (VR)

 

Area Rossa B

Bonavigo (VR)

 

Area Rossa B

Borgo Veneto (PD)

Interessamento parziale del Comune

Area Rossa B

Boschi Sant’Anna (VR)

 

Area Rossa B

Brendola (VI)

 

Area Rossa A

Casale di Scodosia (PD)

Interessamento parziale del Comune

Area Rossa B

Cologna Veneta (VR)

 

Area Rossa A

Legnago (VR)

 

Area Rossa B

Lonigo (VI)

 

Area Rossa A

Lozzo Atestino (PD)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Rossa B

Megliadino San Vitale (PD)

Interessata una frazione minima del Comune (Catena)

Area Rossa B

Merlara (PD)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Rossa B

Minerbe (VR)

 

Area Rossa B

Montagnana (PD)

 

Area Rossa A

Noventa Vicentina (VI)

 

Area Rossa A

Orgiano (VI)

 

Area Rossa A

Poiana Maggiore (VI)

 

Area Rossa A

Pressana (VR)

 

Area Rossa A

Roveredo di Guà (VR)

 

Area Rossa A

Sarego (VI)

 

Area Rossa A

Terrazzo (VR)

 

Area Rossa B

Urbana (PD)

 

Area Rossa B

Val Liona (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Rossa B

Veronella (VR)

 

Area Rossa B

Zimella (VR)

 

Area Rossa A

 

I nuovi Comuni o parti di Comuni inseriti nell’Area Rossa verranno ricompresi nel Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).

Conseguentemente, vengono ridefiniti anche i confini di estensione dell’Area Arancione. Il criterio utilizzato per riprofilare quest’Area è basato sull’analisi della reale diffusione dell’inquinamento (criterio idrogeologico), piuttosto che sui limiti geografici comunali. In particolare, tale delimitazione si basa sulla ricostruzione aggiornata del plume di inquinamento a cui si è aggiunta una ulteriore fascia perimetrale cautelativa di 500 metri di ampiezza, in considerazione dell’incertezza nella misurazione e delle possibili variazioni geometriche del plume, in relazione a fattori idrochimici, idrologici e storici, come rappresentato nelle cartografie di cui all’Allegato “A” al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante e sostanziale.

Pertanto, la nuova Area Arancione sarà così composta:

Altavilla Vicentina (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Arcugnano (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Arancione

Arzignano (VI)

Interessamento parziale del Comune (Confine est)

Area Arancione

Creazzo (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Gambellara (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Arancione

Montebello Vicentino (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Montecchio Maggiore (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Monteviale (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Arancione

San Bonifacio (VR)

Interessamento parziale del Comune (Locara- Lobia)

Area Arancione

Sovizzo (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Trissino (VI)

Interessamento parziale del Comune (Colombara)

Area Arancione

Vicenza

Interessamento parziale del Comune (Vicenza Ovest)

Area Arancione

 

Viene modificata anche l’Area Gialla (area di attenzione), come di seguito descritto:

Agna (PD)

 

Area Gialla

Agugliaro (VI)

Frazione maggiore

Area Gialla

Albettone (VI)

 

Area Gialla

Anguillara Veneta (PD)

 

Area Gialla

Arcugnano (VI)

Frazione maggiore

Area Gialla

Arre (PD)

 

Area Gialla

Bagnoli di Sopra (PD)

 

Area Gialla

Baone (PD)

 

Area Gialla

Barbarano Mossano (VI)

 

Area Gialla

Battaglia Terme (PD)

 

Area Gialla

Campiglia dei Berici (VI)

 

Area Gialla

Casale di Scodosia (PD)

Parziale

Area Gialla

Castegnero (VI)

 

Area Gialla

Castelbaldo (PD)

 

Area Gialla

Cavarzere (VE)

 

Area Gialla

Cervarese Santa Croce (PD)

 

Area Gialla

Cinto Euganeo (PD)

 

Area Gialla

Cona (VE)

 

Area Gialla

Conselve (PD)

 

Area Gialla

Este (PD)

 

Area Gialla

Granze (PD)

 

Area Gialla

Longare (VI)

 

Area Gialla

Lozzo Atestino (PD)

Frazione maggiore

Area Gialla

Masi (PD)

 

Area Gialla

Megliadino San Vitale (PD)

Frazione maggiore

Area Gialla

Merlara (PD)

Frazione maggiore

Area Gialla

Monselice (PD)

 

Area Gialla

Montegaldella (VI)

 

Area Gialla

Nanto (VI)

 

Area Gialla

Pernumia (PD)

 

Area Gialla

Piacenza d’Adige (PD)

 

Area Gialla

Pozzonovo (PD)

 

Area Gialla

Rovolon (PD)

 

Area Gialla

San Pietro Viminario (PD)

 

Area Gialla

Sant’Elena (PD)

 

Area Gialla

Sant’Urbano (PD)

 

Area Gialla

Solesino (PD)

 

Area Gialla

Sossano (VI)

 

Area Gialla

Tribano (PD)

 

Area Gialla

Val Liona (VI)

Parziale

Area Gialla

Vescovana (PD)

 

Area Gialla

Vighizzolo d’Este (PD)

 

Area Gialla

Villa Estense (PD)

 

Area Gialla

Villaga (VI)

 

Area Gialla

Vo’ (PD)

 

Area Gialla

 

Resta invariata la definizione di Area Verde, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016.

Rispetto al percorso di “chiamata attiva” della popolazione target, sulla base dell’esperienza acquisita nel primo periodo di avvio della sorveglianza e al fine di migliorare il flusso comunicativo con la popolazione coinvolta, si è reso necessario procedere anche ad un aggiornamento della procedura organizzativa di invito e di somministrazione del questionario, che pertanto viene modificato secondo i modelli di cui all’Allegato “B” al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante e sostanziale.

Eventuali ulteriori modifiche che si rendessero necessarie alla gestione della chiamata attiva della popolazione target saranno adottate con apposito decreto dirigenziale.

Con riferimento al sottogruppo della popolazione dei “lavoratori” (intesi ai sensi del D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008) ed ex-lavoratori della Ditta Miteni S.p.A. di Trissino (VI), con la D.G.R. n. 1191 del 01/08/2017 è stato esteso anche a questi soggetti super-esposti il “Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche”, di cui alla D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016, approvando altresì il “Questionario per la sorveglianza sanitaria dei Lavoratori ed ex-Lavoratori della Ditta RIMAR/MITENI”, di cui all’Allegato B della citata D.G.R. n. 1191/2017.

Con riferimento alle “fasce di età coinvolte” nel Piano di presa in carico, la D.G.R. n. 2133/2016 prevedeva la sorveglianza dei soggetti dell’Area Rossa dai nati della coorte del 2002 fino alla coorte dei nati del 1951. Nella citata delibera la scelta di iniziare la chiamata attiva dai più giovani aveva l’obiettivo di avviare azioni precoci di sanità pubblica per evitare l’insorgenza di malattie croniche; inoltre, l’eventuale alta concentrazione di PFAS e/o di rilevanti alterazioni metaboliche in tali soggetti rappresentava motivo utile ad approfondimenti in termini di coorti interessate.

Sulla base dei dati osservati dopo il primo anno di sorveglianza, si ritiene opportuno che, a partire dal 2018, il Piano di sorveglianza sanitaria venga ampliato anche alla popolazione pediatrica residente nell’area di massima esposizione, invitando attivamente i bambini di 9 e 10 anni (coorti 2009-2008) e gli adolescenti di 15 anni di età (coorte 2003). Pertanto, con il presente provvedimento si intende estendere il Piano di sorveglianza, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016, anche alla popolazione pediatrica.

Il razionale è descritto nel documento di cui all’Allegato “C” al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante e sostanziale. Nello specifico, l’intervento seguirà i principi ispiratori del Piano di sorveglianza sanitaria già in essere, ponendosi come obiettivo la prevenzione e individuazione precoce delle alterazioni endocrino-metaboliche potenzialmente associate all'esposizione a PFAS e ad altri fattori di rischio genetici e comportamentali nel bambino/adolescente.

I bambini che presenteranno livelli elevati di PFAS ed alterazioni degli esami bioumorali verranno presi in carico dai Pediatri di Famiglia. Qualora emergessero elementi di sovrappeso o necessità di interventi aggiuntivi di promozione della salute, i bambini potranno essere indirizzati agli ambulatori nutrizionali e ad attività promozionali dell’attività motoria.

I giovani adulti (a partire dai 14 anni) seguiranno il percorso di secondo livello, di cui alla D.G.R. n. 851/2017.

Nell’arco di cinque anni si raggiungerà il saldo delle coorti coprendo tutti i nati dal 2014, anno di piena funzionalità dei filtri a carboni attivi, con conseguentemente significativo abbattimento delle sostanze PFAS presenti nelle acque potabili.

Se nell’ambito del biomonitoraggio si dovesse mantenere elevata la concentrazione di PFAS nel plasma dei soggetti testati, la chiamata attiva continuerà a regime con la coorte dei nati del 2015.

Ai soggetti che hanno effettuato il primo studio di biomonitoraggio con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità, previsto dalla D.G.R. n. 565/2015, sarà effettuato dopo almeno 24 mesi il controllo delle sostanze PFAS e degli esami ematochimici offerti attualmente alla popolazione presa in carico, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016; inoltre, saranno chiamati anche quei soggetti dell’area di controllo già coinvolti nello studio.

Rispetto a quanto fin qui descritto, la Regione del Veneto – Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria svolge attività di monitoraggio e realizza periodicamente documenti contenenti il rapporto tecnico sul monitoraggio della contaminazione nell’acqua destinata al consumo umano, erogata da rete acquedottistica, e nell’acqua prelevata in captazioni autonome ovvero in pozzi costruiti da privati per usi domestici o pozzi a servizio di strutture pubbliche a rilevanza sanitaria (scuole, ospedali, ecc.); inoltre, predispone le schede relative alle azioni adottate, sia a livello regionale che a livello locale, oltre i Bollettini che contengono i dati disponibili sulla sorveglianza sanitaria della popolazione esposta a PFAS. Tutta la documentazione viene trasmessa al Ministero della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e alla Procura della Repubblica di Vicenza e pubblicata sul sito istituzionale regionale.

Nell’ottica di dare un contributo al raggiungimento degli obiettivi comunitari in tema Ambiente e Salute, con la D.G.R. n. 1245 del 08/08/2017 è stato approvato il Progetto Phoenix “Perfluorinated compounds Holistic Environmental Interistitutional eXperience”, presentato nell’ambito del programma europeo Life Ambiente e Salute (Environment and Health) e ammesso a finanziamento da parte della Commissione Europea – Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (EASME). Il Progetto ha l’obiettivo di individuare soluzioni alternative ai filtri a carboni attivi per l’abbattimento delle sostanze PFAS con particolare riferimento ai composti a catena corta, nonché giungere alla strutturazione di un modello di intervento standardizzato per affrontare le emergenze ambientali da sostanze bioaccumulabili e persistenti.

Il progetto prevede la Regione del Veneto – Area Sanità e Sociale quale Beneficiario Coordinatore (Lead Partner); l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR-IRSA) e l’Università di Padova, Dipartimento di Biologia, in qualità di Beneficiari Associati. Le attività progettuali hanno avuto inizio il 1° settembre 2017 e termineranno il 30 settembre 2020. Il finanziamento della Commissione Europea è pari al 60% dei costi ritenuti eleggibili, che sono stimati in 2.107,283 euro.

Inoltre, a supporto delle attività di sorveglianza della popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), la Regione del Veneto è stata destinataria di un finanziamento ministeriale ad hoc, per l’anno 2017, attraverso l’Intesa Stato-Regioni rep. atti n. 182/CSR del 26/10/2017, con il quale è stato previsto a favore della Regione un importo pari ad euro 2.000.000,00, ai fini della compartecipazione alle spese connesse alle attività straordinarie di screening, che la Regione del Veneto – Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria sta adottando per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative associate all’esposizione delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Detta Intesa è stata recepita dalla Giunta Regionale con la D.G.R. n. 2108 del 19/12/2017.

Con il D.D.R. n. 140 del 29/12/2017 è stata impegnata l’intera somma, a favore di Azienda Zero, Ente Strumentale del SSR, che ha tra le proprie competenze quelle relative alla sorveglianza della popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), affidate all’U.O.C. Screening e Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), ed è stata disposta la liquidazione del 70% dell’intero importo, pari ad euro 1.400.000,00, già ricevuto da parte del Ministero, alle Aziende ULSS maggiormente coinvolte nella problematica della contaminazione da PFAS, ovvero l’Azienda ULSS 6 Euganea, ULSS 8 Berica e ULSS 9 Scaligera. Nel medesimo D.D.R. n. 140/2017 si è disposto che Azienda Zero stipuli con dette Aziende ULSS apposite Convenzioni, contenenti la definizione degli aspetti economici relativi all’assegnazione prevista con la predetta Intesa rep. atti n. 182/CSR /2017. Sotto il profilo scientifico, le suddette Convenzioni dovranno prevedere la definizione delle attività da mantenere, che verranno concordate dalla Scrivente Direzione con il supporto della U.O.C. Screening e Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), nonché le modalità di trasmissione di relazioni e rendicontazioni economiche circa l’utilizzo delle risorse.

L’erogazione del restante 30% del finanziamento ministeriale, come precisato dall’Intesa, “è subordinata all’approvazione da parte di questa Conferenza, su proposta del Ministero della salute, degli specifici progetti presentati dalle regioni, comprensivi di una relazione illustrativa dei risultati raggiunti nell’anno precedente”.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO l’art. 4 della L.R. n. 1/1997, successivamente integrato e modificato dalla L.R. n. 54 del 31/12/2012;

VISTO l’art. 2, comma 2, lett. o) della L.R. n. 54 del 31/12/2012;

VISTI il D.lgs. n. 31/2001, il D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008;

VISTA l’Intesa Stato-Regioni rep. atti n. 182/CSR del 26/10/2017;

VISTE la D.G.R. n. 1490 del 12/08/2013, la D.G.R. n. 618 del 29/0472014, la D.G.R. n. 619 del 29/04/2014, la D.G.R. n. 1874 del 14/10/2014, la D.G.R. n. 565 del 21/04/2015, la D.G.R. n. 248 del 08/03/2016, la D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016, la D.G.R. n. 854 del 13/06/2017, la D.G.R. n. 862 del 13/06/2017, la D.G.R. n. 1590 del 03/10/2017, la D.G.R. n. 1191 del 01/08/2017, la D.G.R. n. 1245 del 08/08/2017, la D.G.R. n. 2108 del 19/12/2017;

VISTI il D.D.G. Area Sanità e Sociale n. 318 del 25/11/2015, il D.D.G. Area Sanità e Sociale n. 38 del 27/04/2016, il D.D.R. n. 140 del 29/12/2017;

delibera

1.  di prendere atto di quanto espresso in premessa, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2.  di modificare l’Allegato “A” alla D.G.R. n. 2133/2016, nella parte relativa all’estensione dell’“Area Rossa”, che pertanto viene sostituito dal nuovo Allegato “A”, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

3. di prendere atto che la nuova Area Rossa sarà così composta:

Agugliaro (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Rossa B

Albaredo d’Adige (VR)

 

Area Rossa B

Alonte (VI)

 

Area Rossa A

Arcole (VR)

 

Area Rossa B

Asigliano Veneto (VI)

 

Area Rossa A

Bevilacqua (VR)

 

Area Rossa B

Bonavigo (VR)

 

Area Rossa B

Borgo Veneto (PD)

Interessamento parziale del Comune

Area Rossa B

Boschi Sant’Anna (VR)

 

Area Rossa B

Brendola (VI)

 

Area Rossa A

Casale di Scodosia (PD)

Interessamento parziale del Comune

Area Rossa B

Cologna Veneta (VR)

 

Area Rossa A

Legnago (VR)

 

Area Rossa B

Lonigo (VI)

 

Area Rossa A

Lozzo Atestino (PD)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Rossa B

Megliadino San Vitale (PD)

Interessata una frazione minima del Comune (Catena)

Area Rossa B

Merlara (PD)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Rossa B

Minerbe (VR)

 

Area Rossa B

Montagnana (PD)

 

Area Rossa A

Noventa Vicentina (VI)

 

Area Rossa A

Orgiano (VI)

 

Area Rossa A

Poiana Maggiore (VI)

 

Area Rossa A

Pressana (VR)

 

Area Rossa A

Roveredo di Guà (VR)

 

Area Rossa A

Sarego (VI)

 

Area Rossa A

Terrazzo (VR)

 

Area Rossa B

Urbana (PD)

 

Area Rossa B

Val Liona (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Rossa B

Veronella (VR)

 

Area Rossa B

Zimella (VR)

 

Area Rossa A

 

4.  di stabilire che i nuovi Comuni inseriti nell’Area Rossa verranno ricompresi nel Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS);

5.  di modificare l’Allegato “A” alla D.G.R. n. 2133/2016, nella parte relativa all’estensione dell’“Area Arancione”, che pertanto viene sostituito dal nuovo Allegato “A”, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

6.  di prendere atto che la nuova Area Arancione sarà così composta:

Altavilla Vicentina (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Arcugnano (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Arancione

Arzignano (VI)

Interessamento parziale del Comune (Confine est)

Area Arancione

Creazzo (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Gambellara (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Arancione

Montebello Vicentino (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Montecchio Maggiore (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Monteviale (VI)

Interessata una frazione minima del Comune

Area Arancione

San Bonifacio (VR)

Interessamento parziale del Comune (Locara- Lobia)

Area Arancione

Sovizzo (VI)

Interessamento parziale del Comune

Area Arancione

Trissino (VI)

Interessamento parziale del Comune (Colombara)

Area Arancione

Vicenza

Interessamento parziale del Comune (Vicenza Ovest)

Area Arancione

 

7.  di modificare l’Allegato “A” alla D.G.R. n. 2133/2016, nella parte relativa all’estensione dell’“Area Gialla”, che pertanto viene sostituito dal nuovo Allegato “A”, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

8.  di prendere atto che la nuova Area Gialla sarà così composta:

Agna (PD)

 

Area Gialla

Agugliaro (VI)

Frazione maggiore

Area Gialla

Albettone (VI)

 

Area Gialla

Anguillara Veneta (PD)

 

Area Gialla

Arcugnano (VI)

Frazione maggiore

Area Gialla

Arre (PD)

 

Area Gialla

Bagnoli di Sopra (PD)

 

Area Gialla

Baone (PD)

 

Area Gialla

Barbarano Mossano (VI)

 

Area Gialla

Battaglia Terme (PD)

 

Area Gialla

Campiglia dei Berici (VI)

 

Area Gialla

Casale di Scodosia (PD)

Parziale

Area Gialla

Castegnero (VI)

 

Area Gialla

Castelbaldo (PD)

 

Area Gialla

Cavarzere (VE)

 

Area Gialla

Cervarese Santa Croce (PD)

 

Area Gialla

Cinto Euganeo (PD)

 

Area Gialla

Cona (VE)

 

Area Gialla

Conselve (PD)

 

Area Gialla

Este (PD)

 

Area Gialla

Granze (PD)

 

Area Gialla

Longare (VI)

 

Area Gialla

Lozzo Atestino (PD)

Frazione maggiore

Area Gialla

Masi (PD)

 

Area Gialla

Megliadino San Vitale (PD)

Frazione maggiore

Area Gialla

Merlara (PD)

Frazione maggiore

Area Gialla

Monselice (PD)

 

Area Gialla

Montegaldella (VI)

 

Area Gialla

Nanto (VI)

 

Area Gialla

Pernumia (PD)

 

Area Gialla

Piacenza d’Adige (PD)

 

Area Gialla

Pozzonovo (PD)

 

Area Gialla

Rovolon (PD)

 

Area Gialla

San Pietro Viminario (PD)

 

Area Gialla

Sant’Elena (PD)

 

Area Gialla

Sant’Urbano (PD)

 

Area Gialla

Solesino (PD)

 

Area Gialla

Sossano (VI)

 

Area Gialla

Tribano (PD)

 

Area Gialla

Val Liona (VI)

Parziale

Area Gialla

Vescovana (PD)

 

Area Gialla

Vighizzolo d’Este (PD)

 

Area Gialla

Villa Estense (PD)

 

Area Gialla

Villaga (VI)

 

Area Gialla

Vo’ (PD)

 

Area Gialla

 

9.  di prendere atto che resta invariata la definizione di Area Verde, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016;

10.  di modificare l’Allegato “A” alla D.G.R. n. 2133/2016, nella parte relativa alla procedura organizzativa di invito e di somministrazione del questionario, che pertanto viene sostituito dal nuovo Allegato “B” al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante e sostanziale;

11.  di dare atto che eventuali ulteriori modifiche che si rendessero necessarie alla gestione della chiamata attiva della popolazione target saranno adottate con apposito decreto dirigenziale;

12.   di modificare l’Allegato “A” alla D.G.R. n. 2133/2016, nella parte relativa alle coorti di nascita sottoposte alla sorveglianza sanitaria, che pertanto viene sostituito dal nuovo Allegato “C” al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante e sostanziale;

13.  di prendere atto che a partire dall’anno 2018 si estende il Piano di sorveglianza, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016, anche alla popolazione pediatrica residente nell’area di massima esposizione, invitando attivamente i bambini di 9 e 10 anni (coorti 2009-2008) e gli adolescenti di 15 anni (coorte 2003) di età;

14.   di prendere atto che i giovani adulti (a partire dai 14 anni) seguiranno il percorso di secondo livello, di cui alla D.G.R. n. 851/2017;

15.  di prendere atto che nell’arco di cinque anni si raggiungerà il saldo delle coorti coprendo tutti i nati dal 2014, anno di piena funzionalità dei filtri a carboni attivi, con conseguentemente significativo abbattimento delle sostanze PFAS e che se nell’ambito del biomonitoraggio si dovesse mantenere elevata la concentrazione di PFAS nel plasma dei soggetti testati, la chiamata attiva continuerà a regime con la coorte dei nati del 2015;

16.   di dare atto che ai soggetti che hanno effettuato il primo studio di biomonitoraggio con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità, previsto dalla D.G.R. n. 565/2015, sarà effettuato dopo almeno 24 mesi il controllo delle sostanze PFAS e degli esami ematochimici offerti attualmente alla popolazione presa in carico, di cui alla D.G.R. n. 2133/2016; inoltre, saranno chiamati anche quei soggetti dell’area di controllo già coinvolti nello studio;

17.  di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

18.  di incaricare la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria all’esecuzione del presente atto;

19.  di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

691_AllegatoA_370611.pdf
691_AllegatoB_370611.pdf
691_AllegatoC_370611.pdf

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