Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 44 del 11 maggio 2018


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 624 del 08 maggio 2018

Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse II Inclusione Sociale, Obiettivo Tematico 9. "Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione". Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di interventi di "Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l'inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele - Anno 2018".

Note per la trasparenza

Apertura dei termini per la presentazione di progetti di pubblica utilità e cittadinanza attiva a favore di soggetti svantaggiati esclusi dal mercato del lavoro. Il provvedimento intende sostenere i cittadini maggiormente in difficoltà e a rischio di povertà attraverso la realizzazione di esperienze di lavoro di pubblica utilità correlate ad azioni di orientamento e ricerca attiva di lavoro al fine di favorirne l’inclusione.

L'Assessore Elena Donazzan di concerto con l'Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.

La crisi economica dell’ultimo decennio ha accentuato gli squilibri nella redistribuzione della ricchezza e delle risorse, creando e aumentando le diseguaglianze economiche e sociali. In questo scenario l’Italia si colloca agli ultimi posti tra i paesi Europei per livelli di giustizia sociale e la disuguaglianza, seppure in diminuzione, resta alta, così come il rischio di povertà o esclusione sociale.

In Veneto invece, secondo le rappresentazioni e i dati del Rapporto Statistico del 2017, curato dalla Regione, la situazione è decisamente migliore in quanto sono rilevabili livelli di benessere maggiori rispetto alla media nazionale. Gli indici relativi al lavoro evidenziano per il contesto regionale un miglioramento dovuto sia alla ripresa occupazionale sia alla qualità del lavoro, soprattutto in termini di stabilità e retribuzione. Ciò anche grazie agli interventi di politiche attive promossi nel territorio veneto. Ciononostante la situazione economico-finanziaria delle famiglie risulta essere l’ambito meno soddisfacente e spesso caratterizzato da un nucleo familiare con più persone a carico. Sono circa 828mila le persone in difficoltà, che non riescono a vivere dignitosamente nella società attuale e che, nei casi più gravi, non sono in grado di provvedere ai bisogni fondamentali della vita.

Per contrastare il fenomeno della povertà e dell’esclusione sociale, la Regione del Veneto, sulla scorta dei risultati positivi relativi alla sperimentazione avvenuta nel corso degli ultimi anni, intende proseguire nella promozione di interventi che coniugano il sostegno, la partecipazione attiva del lavoratore, il supporto allo sviluppo del territorio, ovvero di progetti di Pubblica Utilità e di Cittadinanza Attiva, coinvolgendo direttamente i destinatari più vulnerabili nell’esercizio di servizi a favore della collettività.

La recente DGR n. 311 del 14 marzo 2017 ha coinvolto 228 Comuni veneti e 865 destinatari, e attualmente sono in fase di conclusione i 97 progetti approvati che, sottolineando l’utilità dell’iniziativa, favoriscono e sollecitano la proposta di un nuovo intervento.

Il coinvolgimento dei destinatari all’interno di progetti di Pubblica Utilità permette alla persona di essere inserita in una realtà lavorativa a favore della collettività attraverso la mobilitazione delle proprie competenze. Questo tipo di intervento, unito ad azioni di orientamento e di accompagnamento, sostiene e rafforza l’esercizio della cittadinanza attiva e consente di contrastare la disoccupazione anche di lunga durata, innescando processi di inclusione sociale e di attivazione.

L’iniziativa si incardina nel Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014-2020, nell’ambito dell’Asse II Inclusione Sociale. In particolare ci si pone nel contesto dell’Obiettivo Tematico 9, priorità 9.i, e il risultato atteso è la realizzazione di interventi multi professionali e sperimentali orientati a rendere effettiva l’inclusione sociale attiva dei destinatari, favorendo l’occupabilità di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e contrastando la disoccupazione di lunga durata attraverso l'attuazione di progetti finalizzati all'impiego temporaneo in lavori di pubblica utilità.

Ci si propone, come effetto dell’intervento, il raggiungimento di almeno 600 destinatari finali, per i quali favorire un inserimento nel mercato del lavoro più stabile e continuativo o, per i lavoratori prossimi alla quiescenza, consentire il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

L’iniziativa si rivolge a disoccupati di lunga durata, non percettori di ammortizzatori sociali, sprovvisti di trattamento pensionistico, svantaggiati e a rischio di esclusione sociale e povertà, residenti o domiciliati in Veneto, con più di 30 anni di età.

In particolare i destinatari devono rientrare in una delle due seguenti categorie:

  • Soggetti disoccupati, privi o sprovvisti della copertura degli ammortizzatori sociali, così come di trattamento pensionistico, iscritti al Centro per l'impiego, alla ricerca di nuova occupazione da più di 12 mesi;
  • Soggetti maggiormente vulnerabili, ovvero persone con disabilità, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge 68/1999, oppure persone svantaggiate, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della legge n. 381/1991, vittime di violenza o grave sfruttamento e a rischio di discriminazione, beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria, altri soggetti presi in carico dai servizi sociali, a prescindere dalla durata della disoccupazione.

Saranno considerati prioritari i destinatari che non hanno ancora usufruito della misura nell’ambito della DGR n. 311 del 14 marzo 2017 e coloro che risultino beneficiari del Reddito di Inclusione (REI) di cui al D.Lgs. 147/2017.

Al fine di perseguire la logica del lavoro in rete per un’efficace integrazione delle competenze, le iniziative di lavoro di pubblica utilità e cittadinanza attiva dovranno essere presentate da un partenariato pubblico-privato, composto da uno o più Comuni, o loro enti strumentali o società da essi partecipate, in veste di capofila, e, obbligatoriamente, da uno o più Soggetti iscritti  nell’Elenco regionale degli Enti accreditati per i Servizi al Lavoro di cui alla L.R. n. 3/2009 art. 25 “Accreditamento” e/o Soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento ai sensi della DGR n. 2238 del 20 dicembre 2011 “Approvazione del sistema di accreditamento allo svolgimento dei Servizi per il lavoro nel territorio della Regione Veneto (art. 25 L.R. n. 3/2009)”.

Il bando prevede l’erogazione di una misura di politica attiva del lavoro, composta da un’esperienza di lavoro di pubblica utilità e da un pacchetto di servizi individuali di orientamento e di accompagnamento.

L’esperienza di lavoro deve essere attinente a servizi di competenza comunale o comunque individuati dal/i Comune/i a beneficio dei cittadini, come i servizi bibliotecari e museali, la valorizzazione di beni culturali ed artistici, l’abbellimento urbano e rurale, i servizi ambientali e di sviluppo del verde, i progetti speciali relativi alla garanzia della salute pubblica e alla tutela dell’ambiente, con particolare riguardo alla componente faunistica, la custodia e vigilanza di impianti e attrezzature sportive, centri sociali, centri socio-assistenziali, educativi e culturali, luoghi pubblici, l’assistenza agli anziani, il supporto scolastico o altri servizi di competenza comunale, con carattere di straordinarietà e temporaneità.

I destinatari dovranno essere impiegati con la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato (T.D.), così come regolato dalla normativa vigente (D.Lgs. n. 81 del 15 giugno 2015, artt. 4-12 e artt. 19-29) e la Regione partecipa, a parziale copertura dei costi del lavoro derivanti dall’erogazione di tale azione, con un contributo massimo di Euro 5.000,00 per ogni destinatario assunto. Il contributo è riconosciuto a fronte di un contratto o più contratti di lavoro della durata complessiva di 6 mesi e con un impegno orario settimanale minimo di 20 ore. Tale importo dovrà essere obbligatoriamente integrato dal cofinanziamento dei soggetti proponenti nella misura minima del 35% del contributo Regionale.

Obbligatoriamente, a fianco dell’esperienza di lavoro, si prevede l’erogazione al destinatario di servizi di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di ricerca attiva di lavoro per un minimo di 14 ore e un massimo di 38 ore per ogni lavoratore.

Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B al presente provvedimento che ne forma parte integrante, saranno finanziati con le risorse di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione CE n. 9751 del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse II – Inclusione Sociale – Obiettivo Tematico 09 – Priorità d’investimento 9.i – Obiettivo Specifico 8.

Lo stanziamento proposto per l’intervento è pari a Euro 4.000.000,00 e nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa siano assunte a valere sul Bilancio Regionale di previsione 2018-2020 approvato con L.R. n. 47 del 29 dicembre 2017, nei seguenti termini massimi:

  • Esercizio di imputazione 2018 - Euro 400.000,00, di cui quota FSE Euro 200.000,00, quota FDR Euro 140.000,00, quota Reg.le Euro 60.000;
  • - Esercizio di imputazione 2019 - Euro 3.400.000,00, di cui quota FSE Euro 1.700.000,00, quota FDR Euro 1.190.000,00, quota Reg.le Euro 510.000,00;
  • Esercizio di imputazione 2020 – Euro 200.000,00, di cui quota FSE Euro 100.000,00, quota FDR Euro 70.000,00, quota Reg.le Euro 30.000,00.

L'approvazione dei progetti potrà essere effettuata solo previa individuazione da parte del Direttore della Direzione Lavoro della correlata copertura finanziaria a valere sul capitolo n. 102357 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Lavoro - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti”, ai sensi di quanto disposto dal D.lgs. 118/2011 s.m.i.

La gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 10%. Qualora, nel corso della fase istruttoria di approvazione delle proposte di progetto si evidenziasse la disponibilità di ulteriori risorse di co-finanziamento regionale, il Direttore della Direzione Lavoro potrà decretare, contestualmente all’impegno di spesa, anche la possibilità di incrementare l’erogazione dell’anticipazione dal 10% fino al massimo del 40%, come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei beneficiari”.

Le procedure ed i criteri di valutazione dei progetti presentati, ai sensi dell’art. 110 del Regolamento UE n. 1303/2013, sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 per il POR FSE 2014/2020.

Il provvedimento, in base alla classe demografica di appartenenza della amministrazione comunale, pone dei massimali relativi al numero di destinatari ammissibili per singolo Comune come di seguito indicato.

 

Classe demografica

Massimale

destinatari

1

fino a 5.000 ab.

2

2

da 5.001 a 10.000 ab.

3

3

da 10.001 a 20.000 ab.

5

4

da 20.001 a 50.000 ab.

15

5

da 50.000 a 99.999 ab.

20

6

oltre i 100.000 ab.

28

 

La presentazione della domanda/progetto attraverso l’apposita funzionalità del sistema (SIU) dovrà avvenire entro e non oltre entro le ore 13.00 del quarantacinquesimo giorno dalla pubblicazione del presente provvedimento sul BURV.

Il provvedimento si avvale delle opzioni di semplificazione sulla base di Unità di Costo Standard (UCS), di cui al Regolamento (UE) n. 1303/2013 e al Regolamento (UE) n. 1304/2013. La metodologia di calcolo delle Unità di Costo Standard cui si riferiscono gli interventi oggetto della Deliberazione è stata approvata con la Dgr n. 671 del 28 aprile 2015.

Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:

  • l’avviso relativo alla presentazione delle domande di ammissione agli interventi, Allegato A;
  • la Direttiva per la presentazione delle proposte di “Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l’inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele - Anno 2018”, Allegato B.

La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo Decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente deliberato, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

Visti:

  • il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
  • il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento delegato (UE) n. 480 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 240 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184 della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo Regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo Regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288 della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo Regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 215 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo Regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;
  • il Regolamento (UE) n. 651 della Commissione del 17 giugno 2014 che precisa le categorie di aiuti compatibili con il mercato comune di applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;
  • la Decisione CE  (2014), 8021 definitivo del 29 ottobre 2014 di esecuzione della Commissione che approva l’accordo di partenariato con l’Italia;
  • la Decisione CE (2014), 9751 definitivo del 12 dicembre 2014 di approvazione del programma operativo “Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la Regione Veneto in Italia;
  • la Comunicazione CE COM(2010) 2020 definitivo, “EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”;
  • la Legge n. 241 del 7 agosto 1990 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”;
  • la Legge n. 381 del 8 novembre 1991 “Disciplina delle cooperative sociali”;
  • la Legge n. 68 del 12 marzo 1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”;
  • la Legge n. 34 del 25 febbraio 2008, “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - (Legge comunitaria 2007)”;
  • la Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, così come modificata dal D.Lgs. n. 83 del 2012 (cd. Decreto sviluppo) convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 134 del 7 agosto 2012;
  • la Legge n. 183 del 10 dicembre 2014, recante “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”;
  • il Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”;
  • il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, “Codice in materia di protezione dei dati personali”;
  • il Decreto Legislativo n. 276 del 10 settembre 2003, “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30”;
  • il Decreto Legislativo n. 118/2011 integrato e modificato dal D.Lgs. n. 126/2014;
  • il Decreto Legislativo n. 150 del 4 marzo 2015 “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’art.1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
  • il Decreto Legislativo n. 81 del 24 giugno 2015 “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014”, n. 183;
  • il Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000,” Disposizioni in materia di documentazione amministrativa (Testo A)”;
  • la Legge Regionale n. 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;
  • la Legge Regionale n. 19 del 9 agosto 2002, “Istituzione dell’elenco Regionale degli Organismi di Formazione accreditati” come modificata dalla L.R. n. 23/2010;
  • la Legge Regionale n. 3 del 13 marzo 2009 “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro”, così come modificata dalla Legge Regionale n. 21 del 08/06/2012;
  • la Legge Regionale n. 18 del 27 aprile 2012 “Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, come modificata dalla Legge Regionale n. 49 del 28 dicembre 2012;
  • la Legge Regionale n. 40 del 28 settembre 2012 “Norme in materia di Unioni Montane”, come modificata dalla Legge Regionale n. 49 del 28 dicembre 2012;
  • la Legge Regionale n. 47 del 29 dicembre 2017 “Bilancio di previsione 2018-2020”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2238 del 20 dicembre 2011, “Approvazione del sistema di accreditamento allo svolgimento dei Servizi per il lavoro nel territorio della Regione Veneto (art. 25 legge Regionale 13 marzo 2009 n. 3)”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 804 del 27 maggio 2014 “Stanziamento Progetti di pubblica utilità realizzati con l’impiego di disoccupati privi di ammortizzatori sociali o trattamenti pensionistici – anno 2014” - L.R. n. 3 del 13 marzo 2009”;
  • la Deliberazione del Consiglio Regionale Veneto n.  43 del 10 luglio 2014 di approvazione del POR - FSE 2014/2020. Programma operativo Regionale. (68/CR). (Articolo 9, comma 2, Legge Regionale 26/2011).
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 669 del 28 aprile 2015, Approvazione documento “Sistema di Gestione e di Controllo” Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 670 del 28 aprile 2015, Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 671 del 28 aprile 2015, Fondo Sociale Europeo. Regolamenti UE n. 1303/2013 e n. 1304/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2120 del 30 dicembre 2015, di Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 311 del 14 marzo 2017, di approvazione di interventi di “Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l’inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele – Anno 2017”;
  • la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 10 del 5 gennaio 2018, di approvazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione 2018-2020;
  • il Decreto del Segretario della Segreteria Generale della Programmazione n. 1 del 11 gennaio 2018, di approvazione del Bilancio Finanziario Gestionale 2018-2020;
  • la Deliberazione della Giunta regionale n. 81 del 26 gennaio 2018, di approvazione delle Direttive per la gestione del Bilancio di previsione 2018-2020;
  • l’art. 2, comma 2, della L.R. n. 54/2012 e s.m.i..

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parte integrante del provvedimento;
  2. di approvare l’Avviso pubblico “Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l’inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele – Anno 2018”, di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  3. di approvare la Direttiva per la presentazione delle proposte di “Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l’inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele - Anno 2018”, di cui all’Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  4. di prendere atto dell’approvazione del Testo Unico dei beneficiari avvenuta con Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 670 del 28 aprile 2015 e della diretta applicazione del medesimo per il bando in premessa;
  5. di stabilire che le domande di ammissione al finanziamento e relativi allegati dovranno essere inviate attraverso il Sistema Informativo Unificato (SIU) secondo le modalità previste dalla citata Direttiva (Allegato B) entro la scadenza indicata;
  6. di affidare la valutazione dei progetti pervenuti al nucleo di valutazione nominato dal Direttore della Direzione Lavoro;
  7. di determinare in Euro 4.000.000,00, a valere sui fondi di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione CE n. 9751 del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse II Inclusione Sociale – Obiettivo Tematico 09 – Priorità d’investimento 9.i – Obiettivo Specifico 8, l’importo massimo delle obbligazioni di spesa per il bando “Pubblica Utilità e Cittadinanza Attiva. Progetti per l’inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele - Anno 2018”;
  8. di stabilire che la spesa trova copertura finanziaria per Euro 2.000.000,00 sul capitolo n.102355 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse II Inclusione Sociale - area Lavoro - quota comunitaria - trasferimenti correnti; per Euro 1.400.000,00 sul capitolo n. 102356 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse II Inclusione Sociale - area Lavoro - quota statale - trasferimenti correnti”;  per Euro 600.000,00 sul capitolo n. 102357 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - area Lavoro - cofinanziamento Regionale - trasferimenti correnti (Decisione UE n. 9751 del 12/12/2014)”;
  9. di stabilire che, nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi € 5.000.000,00, saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 47 del 29/12/2017, nei seguenti termini massimi:
  • Esercizio di imputazione 2018 - Euro 400.000,00, di cui quota FSE Euro 200.000,00, quota FDR Euro 140.000,00, quota Reg.le Euro 60.000;
  • Esercizio di imputazione 2019 - Euro 3.400.000,00, di cui quota FSE Euro 1.700.000,00, quota FDR Euro 1.190.000,00, quota Reg.le Euro 510.000,00;
  • Esercizio di imputazione 2020 – Euro 200.000,00, di cui quota FSE Euro 100.000,00, quota FDR Euro 70.000,00, quota Reg.le Euro 30.000,00;
  1. di stabilire che l'approvazione dei progetti potrà essere effettuata solo previa individuazione da parte del Direttore della Direzione Lavoro della correlata copertura finanziaria a valere sul capitolo n. 102357 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Lavoro - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti Correnti”, ai sensi di quanto disposto dal D.lgs. 118/2011 s.m.i.;
  2. di stabilire che la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 10%;
  3. di stabilire che qualora, nel corso della fase istruttoria di approvazione delle proposte progettuali, si evidenziasse la disponibilità di adeguate risorse di co-finanziamento regionale, il Direttore della Direzione Lavoro è autorizzato a prevedere, contestualmente all’impegno di spesa, l’incremento dell’anticipazione fino al massimo del 40%, come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei beneficiari”;
  4. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;
  5. di incaricare la Direzione Lavoro dell’esecuzione del presente atto;
  6. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art. 26, comma 1 del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33;
  7. di pubblicare la presente Deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

(seguono allegati)

624_AllegatoA_369700.pdf
624_AllegatoB_369700.pdf

Torna indietro