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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 2006 del 06 dicembre 2017
Area di crisi complessa per il territorio del Comune di Venezia - D.M. 8 marzo 2017 - Individuazione bacino lavoratori/trici ai sensi dell' art. 2 comma 3 del D.M. 31 gennaio 2013.
Con il presente provvedimento si intende individuare il bacino di lavoratori/trici verso cui indirizzare le azioni di riqualificazione del personale nell’area di crisi complessa del Comune di Venezia.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
L’articolo 27 del decreto legge n. 83/2012 ha previsto il riordino della disciplina in materia di riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale complessa ed è stato attuato con il DM 31 gennaio 2013, che disciplina le procedure di riconoscimento di area di crisi industriale complessa e che prevede che il Ministero dello sviluppo economico (MiSE) adotti i Progetti per la Riconversione e la Riqualificazione Industriale (PRRI) approvati con appositi Accordi di Programma.
I PRRI promuovono, anche mediante cofinanziamento regionale e con l'utilizzo di tutti i regimi d'aiuto disponibili per cui ricorrano i presupposti, investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale, l'efficientamento energetico dei siti, la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi.
Lo strumento agevolativo cui si ricorre è costituito dalla Legge n. 181/1989 che, se applicato nelle aree di crisi industriale complessa per dare attuazione ai PRRI, prevede una riserva specifica di risorse per l’area.
Recentemente è intervenuto il decreto di riforma degli indirizzi attuativi della Legge n. 181/89 - DM 9 giugno 2015 del Ministro dello Sviluppo Economico e successiva Circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese attuativa 6 agosto 2015 n. 59282 - che ha fornito ulteriori indicazioni e specificazioni relative alle modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni e di presentazione delle domande da parte delle imprese.
Con la DGR n. 2303 del 30 dicembre 2016 è stata proposta per l’inserimento tra le “aree di crisi industriale complessa”, ai sensi del D.L. n. 83/2012, convertito in Legge, con modificazioni, dall’art. 1 comma 1 della Legge n. 134 del 07/08/2012 e del Decreto ministeriale di attuazione del 31 gennaio 2013, l’Area del comune di Venezia per la complessità della crisi che interessa non solo i comparti “storici” della chimica e del metalmeccanico, ma anche il settore vetrario, che in laguna ha assunto le connotazioni di un vero e proprio distretto produttivo e che si concentra quasi esclusivamente nell'isola di Murano.
Il MiSE ha quindi riconosciuto Venezia area di crisi industriale complessa con decreto 8 marzo 2017, e con decreto ministeriale 7 aprile 2017 è stato costituito, ai sensi dell’articolo 1, comma 6, del decreto ministeriale 31 gennaio 2013, il Gruppo di Coordinamento e Controllo per l’area di crisi industriale complessa di Venezia - Porto Marghera, con il compito di definire e attuare il PRRI.
Considerato che l’art. 2, comma 3 del D.M. 31 gennaio 2013 prevede che nella proposta di PRRI venga individuato il bacino di lavoratori/trici verso cui indirizzare le azioni di riqualificazione del personale, la Regione, in accordo con le parti sociali, ritiene di individuare come bacino prioritario di lavoratori/trici verso cui indirizzare le azioni di riqualificazione e reimpiego del personale le seguenti categorie:
Si ritiene inoltre necessario istituire un apposito Tavolo tecnico composto da Regione, Anpal Servizi, parti sociali e istituzioni locali interessate, per l’analisi periodica del bacino di disoccupati individuato come prioritario.
Successivamente, sarà necessario procedere alla definizione puntuale delle azioni di politiche attive da porre in essere in funzione dell’implementazione degli indirizzi e delle previsioni di cui al Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale anche sulla base dei fabbisogni formativi e professionali che emergeranno.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Vista la Legge n. 181/1989;
Visto il decreto legge n. 83/2012, convertito in Legge, con modificazioni, dall’art. 1 comma 1 della Legge n. 134 del 07/08/2012;
Visto il DM 31 gennaio 2013;
Visto il DM 9 giugno 2015;
Vista la circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese n. 59282 del 6 agosto 2015;
Vista la DGR n. 2303 del 30 dicembre 2016;
Visto il decreto ministeriale del 8 marzo 2017;
Visto il decreto ministeriale 7 aprile 2017;
Visto l’art. 2 co. 2 della L.R. n. 54 del 31 dicembre 2012 e s.m.i.
delibera
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