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Materia: Cultura e beni culturali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 580 del 28 aprile 2017
Approvazione dell'Avviso pubblico "Cultura come investimento" per la presentazione di progetti formativi per lo sviluppo delle competenze nel settore culturale. Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse 4 "Capacità istituzionale" in sinergia con il Fondo Europeo di Sviluppo regionale.
Con il presente provvedimento si approva un Avviso pubblico a valere sull’Asse 4 “Capacità istituzionale” del Programma Operativo Regionale 2014-2020 - Fondo Sociale Europeo della Regione del Veneto, per la presentazione di progetti integrati di formazione continua, anche in mobilità interregionale e transnazionale. I progetti, proposti da Enti accreditati per la formazione continua, sono rivolti a dipendenti e collaboratori operanti nel settore culturale e creativo regionale. Si approva inoltre la Direttiva circa la redazione dei progetti e la presentazione della domanda. La somma destinata all’iniziativa è di € 1.000.000,00. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ma ne avvia la procedura.
L'Assessore Elena Donazzan di concerto con l'Assessore Cristiano Corazzari, riferisce quanto segue.
Quando si affronta il tema della crescita, dello sviluppo, della coesione e si analizzano i contributi dei diversi comparti economici, il concorso del patrimonio culturale viene spesso ignorato o sottovalutato, perché poco conosciuto.
Nel proporre al Consiglio e al Parlamento l’istituzione di un “Anno europeo del patrimonio culturale” per il 2018 – decisione poi sottoscritta il 9 febbraio 2017 - la Commissione Europea ha rilevato che il settore del patrimonio culturale in Europa si trova ad affrontare numerose sfide, tra cui la diminuzione dei bilanci pubblici e della partecipazione alle attività culturali tradizionali, l’incremento delle pressioni a livello fisico e ambientale sui siti del patrimonio culturale, la trasformazione delle catene di valore e delle aspettative a seguito del passaggio al digitale e il traffico illecito di opere d'arte.
Anche in Italia non mancano le difficoltà, legate ancora ad una idea che associa i beni culturali al pubblico. Un elemento che ancora limita la straordinaria potenzialità economica di un comparto che proprio in Italia non teme concorrenza alcuna.
Si tratta dunque di rafforzare quel processo di imprenditorialità del sistema cultura, a cominciare da una nuova consapevolezza delle risorse umane coinvolte.
Il patrimonio culturale dunque, nella dimensione europea e nazionale, viene considerato un asset prioritario non solo in funzione della difesa e conservazione della storia e delle tradizioni, ma anche quale volano di sviluppo economico.
La Commissione infatti, nel documento strategico per la crescita e l’innovazione, “Europa 2020”, ha osservato che l’Unione deve creare condizioni quadro più favorevoli all’innovazione e alla creatività. A tale proposito, i settori culturali e creativi rappresentano una fonte di idee innovative che possono dare vita a prodotti e servizi di eccellenza capaci di generare crescita e posti di lavoro, nonché di contribuire all’adeguamento ai cambiamenti della società.
I più recenti provvedimenti nazionali ed europei per il rilancio e lo sviluppo economico competitivo infatti, riservano un ruolo distinto e specifico alla cultura tra i settori sui quali puntare per la crescita e individuano misure specifiche nell’agenda nazionale indirizzata a dare concretezza ai processi di cambiamento attesi.
Nel quadro di riferimento nazionale ed europeo, il Veneto fa indubbiamente bella mostra di sé. Esso infatti vanta un patrimonio storico-artistico tra i più invidiati al mondo e, a parte Venezia, possiede numerose ville, edifici religiosi, centri minori e città d’arte di grande rilevanza storico-artistica. Con quattro siti interamente ricompresi nel proprio territorio e due che vi ricadono in parte, il Veneto si colloca tra le regioni d’Italia maggiormente rappresentate nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Sono oltre 12 mila le imprese che operano nel settore restauro e conservazione dei beni culturali, con oltre 28.000 addetti e un volume d’affari di oltre 3,45 miliardi di euro.
L’indotto procurato da questa enorme ricchezza si è tradotto nella nascita di industrie per la produzione di materiali dedicati, centri di ricerca e istituzioni di tutela.
Una realtà che la Regione del Veneto, con la L. R. 4 aprile 2003, n. 8 e con la DGR n. 1418 del 06 settembre 2011, ha voluto riconoscere ed eleggere a “Metadistretto dei Beni Culturali e Ambientali”.
Da questi presupposti, dunque, scaturisce la volontà della Regione del Veneto di investire, attingendo al Programma Operativo Regionale (POR) Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014-2020, risorse finanziarie comunitarie nel comparto culturale, con la finalità di migliorare le capacità amministrative della Pubblica Amministrazione e, nel merito degli obiettivi specifici, di promuovere iniziative atte a migliorare i sistemi informativi, adeguare le competenze degli operatori, facilitare l’accesso ai beni culturali e aumentarne la fruibilità.
Il bando che si propone di approvare con il presente provvedimento promuove la realizzazione di progetti integrati che possano cogliere i bisogni di aggiornamento di operatori del settore culturale e creativo a livello territoriale e/o per profili omogenei e che possano:
Tanto premesso, si propone all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Cultura come investimento” che destina € 1.000.000,00 a valere sull’Asse 4 “Capacità Istituzionale” del POR FSE 2014–2020 della Regione del Veneto, per la presentazione di progetti i cui destinatari siano dipendenti e collaboratori del settore culturale e creativo.
La copertura finanziaria delle obbligazioni di spesa da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento è assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse 4 – Capacità Istituzionale – Obiettivo Tematico 11 – Priorità d’investimento 11.ii – Obiettivo Specifico 15.
Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi € 1.000.000,00 saranno assunte sul Bilancio regionale di previsione 2017-2019, approvato con L.R. n. 32 del 30/12/2016, , nei seguenti termini massimi:
Quota FSE Capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse 4 Capacità Istituzionale - Area Formazione - Quota comunitaria - Trasferimenti correnti: € 250.000,00; Quota FDR Capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse 4 Capacità Istituzionale - Area Formazione - Quota statale - Trasferimenti correnti” € 175.000,00; Quota Reg.le Capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti correnti” € 75.000,00;
Quota FSE Capitolo 102373 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse 4 Capacità Istituzionale - Area Formazione - Quota comunitaria - Trasferimenti correnti: € 250.000,00; Quota FDR Capitolo 102374 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse 4 Capacità Istituzionale - Area Formazione - Quota statale - Trasferimenti correnti” € 175.000,00; Quota Reg.le Capitolo 102375 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area Formazione - Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti correnti” € 75.000,00.
Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.
Per quanto riguarda la gestione finanziaria dei progetti, si prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 50% anziché del 40% come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR n. 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei Beneficiari”.
Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.
In conformità alla normativa regionale, nazionale e comunitaria attualmente vigente, in allegato al presente provvedimento sono proposti all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico (Allegato A) e la Direttiva (Allegato B), che costituiscono parte integrante e sostanziale del provvedimento stesso.
Le domande di ammissione e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) entro e non oltre il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino ufficiale della Regione del Veneto, pena l’esclusione. Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincidesse con una giornata prefestiva o festiva il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo.
La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una Commissione di valutazione che sarà appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione.
Le procedure ed i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 per il POR FSE 2014/2020.
Nel caso in cui le risorse messe a disposizione non dovessero essere integralmente utilizzate, l’Amministrazione regionale potrà prevedere l’apertura di un secondo sportello dal 1 giugno 2017 al 30 giugno 2017 che sarà disposta con Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione, anche contestuale all’approvazione degli esiti istruttori del primo sportello.
Le finalità e gli strumenti operativi sono stati condivisi tra le strutture regionali, Direzione Formazione e Istruzione e Direzione Beni e Attività Culturali e Sport.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTI:
delibera
(seguono allegati)
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