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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 82 del 23 agosto 2016


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1247 del 01 agosto 2016

Avvio della sperimentazione dello "Sportello Famiglia" ai sensi della DGR 2011 del 23 dicembre 2015, da parte dei Comuni della Regione del Veneto con popolazione residente al 1° gennaio 2016 uguale o superiore a 20.000 abitanti (Dati Istat). Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS) anno 2015.

Note per la trasparenza

con il presente provvedimento si intende approvare l'avvio della sperimentazione dello "Sportello Famiglia" ex DGR n. 2011 del 23 dicembre 2015, da parte dei Comuni con popolazione residente al 1° gennaio 2016 uguale o superiore a 20.000 abitanti (Dati Istat), ripartendo il fondo pari ad ¿ 591.629,26 secondo il criterio della popolazione residente.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto nel riconoscere alla famiglia un ruolo di primario interesse pubblico per la rilevanza delle funzioni sociali che svolge, ha promosso e promuove diverse iniziative ed interventi con l'intento di valorizzarla e sostenerla.

Con DGR n. 3915 del 9 dicembre 2008 ha determinato l'attivazione del Progetto Regionale "Centri per la famiglia" dove, notevole spazio è stato riservato alle attività di informazione da fornire alle famiglie su tutti i servizi, le risorse e le opportunità istituzionali ed informali del territorio (ad esempio informa-famiglie, sportelli informativi).

Il Piano socio-sanitario regionale 2012-2016 ex Legge Regionale 29 giugno 2012, n. 23, sostiene che " le politiche per l'infanzia, la famiglia, i minori ed i giovani devono prevedere azioni volte al sostegno della genitorialità in tutte le sue fasi, in una visione complessiva dei servizi che ponga al centro il ruolo della famiglia e che sviluppi una forte integrazione socio-sanitaria, una valida sintesi tra famiglia, bambini/minori, servizi e Comunità".

Il Piano nazionale per la famiglia ex Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 7 giugno 2012, ha inteso esprimere linee di intervento che considerano la famiglia quale soggetto sociale su cui investire in termini di valorizzazione delle sue funzioni di coesione sociale ed equità fra le generazioni, collocandosi nel quadro delle nuove politiche auspicate dall'Unione Europea. Le azioni previste nel Piano suddetto comprendono anche la riorganizzazione degli sportelli di informazione delle famiglie (ad esempio servizi di "informa famiglia¿) a livello regionale e locale come Sportelli unici per la famiglia.

Il Decreto 4 maggio 2015 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato la ripartizione delle risorse finanziarie afferenti il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) per l'anno 2015, destinando la somma pari ad € 20.586.278,52 alla Regione del Veneto, che risulta introitata in data 12 novembre 2015.

Il citato Decreto, all'art. 3, comma 1, specifica che le Regioni si impegnano a programmare gli impieghi delle risorse loro destinate per le aree di utenza, secondo i Macro-livelli e gli obiettivi indicati nell'Allegato 1.

La DGR n. 2011 del 23 dicembre 2015, ha inteso porre il focus sull'impegno a sviluppare azioni inerenti il Macro livello n. 1 denominato "Servizi per l'accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale", così come comunicato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con nota prot. n. 401274 del 7 ottobre 2015 dall'Assessore Regionale alle Politiche Sociali, proponendo l'avvio, nel corso dell'anno 2016, della sperimentazione da parte delle amministrazioni comunali, attraverso le conferenze dei sindaci, dello "Sportello Famiglia" destinando una somma pari ad € 591.629,26.

In un contesto sociale caratterizzato da enormi flussi di notizie, dati, richieste espresse o inespresse di informazione e di orientamento, che sempre più assumono forme virtuali on web, si avverte l'esigenza di creare un sistema di filtro delle informazioni, con la convinzione che "l'informazione è una differenza che genera differenza" in quanto precorre azioni che provocano cambiamento e miglioramento della propria condizione (G. Bateson).

In considerazione di quanto suddetto ed al fine di sviluppare un modello d'intervento dove l'informazione diventa lo strumento per la promozione del benessere delle famiglie e di prevenzione del disagio familiare,si propone, pertanto, di avviare la prima fase della sperimentazione dello "Sportello Famiglia", per un periodo di un anno, coinvolgendo, intanto, i Comuni con popolazione residente al 1° gennaio 2016 uguale o superiore a 20.000 abitanti (dati Istat), secondo le indicazioni di seguito riportate:

  1. lo "Sportello Famiglia" non necessariamente uno sportello fisico, quanto un luogo virtuale, un help desk, a cui le famiglie possono accedere per attingere informazioni relative ai servizi sanitari e sociali, alla scuola, alla formazione ed università, alle opportunità anche d'impiego, alle iniziative, ai bandi, alle agevolazioni, alle scadenze fiscali, in connessione con le progettualità regionali in essere;
  2. sportello di ascolto del bisogno espresso dalle famiglie utenti, nonché di orientamento verso i servizi del territorio più appropriati, erogati da soggetti pubblici o privati autorizzati ai sensi della normativa vigente, in grado di offrire sostegno alla famiglia, con particolare attenzione agli aspetti sociali, psicologici e legali;
  3. sportello che raccoglie e diffonde le informazioni e le attività degli enti pubblici o privati autorizzati ai sensi della normativa vigente che sul territorio realizzano servizi e prestazioni e favore della famiglia;
  4. sportello unico che metta insieme le varie iniziative già esistenti d'impostazione simile che si rivolgono atarget o segmenti di popolazione specifica (es: informa giovani, punti di ascolto, ecc.);
  5. sportello presidiato da una figura di riferimento che si interfaccia con i servizi socio sanitari pubblici e privati autorizzati ai sensi della normativa vigente del territorio, avvalendosi degli opportuni supporti tecnici multidisciplinari e integrati;
  6. sportello che si coordina con le istituzioni del territorio (uffici comunali, scuole, strutture sanitarie, centri per l'impiego, enti di formazione, servizi socio-sanitari delle aziende ULSS ecc.) affinché le famiglie possano conoscere agevolmente tutte le opportunità e le forme di sostegno cui hanno diritto (al riguardo si prevede la produzione anche dell'apposito materiale esplicativo e divulgativo cartaceo e on web);
  7. gestione di un help desk continuamente aggiornato e con attivi i collegamenti a link istituzionali di utilità delle famiglie.

La sperimentazione dovrà attuarsi garantendo l'armonia con le iniziative ed i progetti a favore della famiglia locali e regionali con particolare riferimento alla programmazione ai sensi della DGR n. 53/2013 e DGR n. 2114/2015.

Per la sperimentazione suddetta, si propone, di ripartire la somma pari ad € 591.629,26, sulla base del criterio della popolazione residente, a valere sui fondi stanziati sul capitolo n. 102039 "Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (art.20, l. 8/11/2000, n. 328-art. 80, c. 17, L. 23/12/2000, n. 388)" del Bilancio di previsione regionale 2016-2018, a favore dei Comuni con popolazione residente al 1° gennaio 2016 uguale o superiore a 20.000 abitanti, così come riportato nell'Allegato A, parte integrante del presente provvedimento.

I Comuni, per accedere al fondo suddetto, dovranno trasmettere, la scheda progettuale di cui all'Allegato B, parte integrante del presente provvedimento, entro 45 giorni dalla pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto (BUR), al seguente indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) regionale: area.sanitasociale@pec.regione.veneto.it indicando il seguente oggetto: "Sportello Famiglia - DGR 2011 del 23 dicembre 2015".

Si precisa che i Comuni destinatari del presente provvedimento potranno aderire alla sperimentazione con le modalità sopra descritte anche in maniera aggregata (due o più comuni).

Qualora uno o più comuni non aderissero alla sperimentazione in parola, il fondo ad essi destinato si propone venga ridistribuito fra i Comuni che hanno presentato la progettualità.

Si rinvia a successivi provvedimenti del Direttore Regionale della Direzione Servizi Sociali l'approvazione:

  • dei progetti trasmessi dai Comuni che risulteranno in linea con quanto disposto dalla presente deliberazione;
  • dell'impegno di spesa e delle modalità di erogazione degli importi di cui all'Allegato A;
  • dell'adozione di qualsiasi ulteriore atto relativo all'attuazione del presente deliberato;

In relazione alla sperimentazione si avvierà un confronto con le amministrazioni comunali coinvolte, al fine di costruire un modello di "Sportello Famiglia" della Regione del Veneto, da estendere ad altri territori della Regione, che sarà oggetto di un successivo provvedimento di Giunta regionale.

Dovrà essere garantita dai Comuni interessati dalla sperimentazione, l'adeguato monitoraggio delle attività svolte e la verifica degli esiti conseguiti.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

  • VISTA la DGR n. 3915 del 9 dicembre 2008;
  • VISTA la L.R. n. 23/2012;
  • VISTO l'art. 2, comma 2, della L.R. n. 54/2012;
  • VISTA la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 7 giugno 2012;
  • VISTA la DGR n. 53/2013;
  • VISTO il D. Lgs. n. 126/2014 integrativo e correttivo del D. Lgs. n. 118/2011;
  • VISTA la DGR n. 2114/2015.
  • VISTO il Decreto 4 maggio 2015 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
  • VISTA la DGR n. 2011 del 23 dicembre 2015;
  • VISTA la L.R. n. 8/2016;

delibera

1.    di approvare la premessa e gli Allegati A e B, che costituiscono parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;

2.    di approvare la sperimentazione dello "Sportello Famiglia" ai sensi della DGR n. 2011 del 23 dicembre 2015, da parte dei Comuni della Regione del Veneto così come descritti in premessa;

3.    di confermare che le poste finanziarie stanziate ammontano complessivamente a € 591.629,26, a valere sui fondi stanziati sul capitolo n. 102039 "Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (art.20, l. 8/11/2000, n. 328-art. 80, c. 17, L. 23/12/2000, n. 388)" del Bilancio di previsione Regionale 2016-2018;

4.    dare atto che la spesa di cui si prevede l'impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni sensi della L.R. 1/2011;

5.    di dare atto che il Direttore della Direzione Servizi Sociali a cui è assegnato il suddetto capitolo di spesa ha attestato che il medesimo presenta la necessaria disponibilità;

6.    di rinviare a successivi provvedimenti del Direttore Regionale della Direzione Servizi Sociali l'approvazione dei progetti trasmessi dai Comuni che risulteranno in linea con quanto disposto dalla presente deliberazione, dell'impegno di spesa e delle modalità di erogazione degli importi di cui all'Allegato A e dell'adozione di qualsiasi ulteriore atto relativo all'attuazione del presente deliberato;

7.    di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) del Veneto o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla data di comunicazione del medesimo;

8.    di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi degli artt. 26 e 27 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33;

9.    di pubblicare integralmente il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

1247_AllegatoA_328161.pdf
1247_AllegatoB_328161.pdf

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