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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 31 del 05 aprile 2013


Materia: Programmazione

Deliberazione della Giunta Regionale n. 410 del 25 marzo 2013

Approvazione dello schema organizzativo e delle modalità di coordinamento della Programmazione Regionale Unitaria (PRU) per i fondi del Quadro Strategico Comune (QSC) e individuazione dei soggetti incaricati a livello regionale della predisposizione dei nuovi documenti di programmazione comunitaria 2014-2020.

Note per la trasparenza:

Il provvedimento prevede la costituzione di un Gruppo Tecnico di coordinamento (coordinato dal Segretario Generale della Programmazione) e di un Gruppo Operativo per la PRU, e conferma le attuali Autorità di gestione dei Programmi FESR, FSE e FEASR, nonché i rappresentanti delle strutture di gestione CTE e FEAMP, come soggetti responsabili della predisposizione dei documenti di programmazione comunitaria 2014-2020, con particolare riferimento all'analisi di contesto, alla valutazione ex-ante e alla Valutazione Ambientale Strategica.

Il Presidente Luca Zaia riferisce quanto segue.

Il 3 marzo 2010 la Commissione Europea ha presentato la Comunicazione COM (2010) 2020 "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva".

La Comunicazione Europa 2020 propone tre priorità che si rafforzano a vicenda:

  • crescita intelligente, attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell'innovazione;
  • crescita sostenibile, basata su un'economia più verde, più efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva;
  • crescita inclusiva, volta a promuovere l'occupazione, la coesione sociale e territoriale.

Attraverso queste priorità, la Commissione si prefigge una serie di obiettivi concreti da raggiungere entro il 2020:

  • portare al 75% il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni;
  • investire il 3% del prodotto interno lordo (PIL) in ricerca e sviluppo;
  • ridurre le emissioni di carbonio al 20% (e al 30% se le condizioni lo permettono), aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili e aumentare l'efficienza energetica del 20%;
  • ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10% e portare al 40% il tasso dei giovani laureati;
  • ridurre di 20 milioni il numero delle persone a rischio di povertà.

La Commissione propone, inoltre, che gli obiettivi dell'Unione Europea (UE) siano tradotti in obiettivi e percorsi nazionali specifici, ritenendo che per il raggiungimento di tali risultati occorra mobilitare tutte le politiche, gli strumenti, gli atti legislativi e gli strumenti finanziari dell'UE, compresi quelli degli Stati membri.

Coerentemente con il quadro della strategia di Europa 2020, il Consiglio Europeo in data 10 luglio 2012 ha, quindi, formulato per l'Italia, in materia di questioni economiche e finanziarie, oltre che in tutte le aree tematiche affrontate dalla strategia, la Raccomandazione (2012/C 219/14) sul Programma di Riforma 2012, invitando lo Stato Italiano ad adottare una serie di specifici provvedimenti e sviluppare adeguate misure di intervento nel periodo 2012-2013.

Da parte sua, la Commissione Europea, nell'ottobre del 2011, ha presentato le proposte di regolamento per i Fondi che sosterranno la programmazione comunitaria 2014-2020. Il pacchetto comprende:

  • il regolamento generale di portata globale che istituisce una serie di norme comuni per gestire il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). La Commissione auspica che in questo modo sia possibile ottenere la migliore combinazione di fondi per incrementare l'impatto dell'azione dell'UE;
  • i regolamenti specifici dedicati ai singoli Fondi che compongono il Quadro Strategico Comune (QSC), ivi compresi i due regolamenti concernenti l'obiettivo cooperazione territoriale europea (CTE) e il gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT).

La proposta di regolamento generale della Commissione prevede un coordinamento molto più stretto che in passato tra i singoli Fondi, al fine di garantire:

  • la concentrazione delle risorse sugli obiettivi della strategia Europa 2020, grazie ad un insieme comune di 11 obiettivi tematici (OT) ai quali i singoli Fondi daranno il loro specifico contributo;
  • la semplificazione, grazie a modalità di pianificazione e attuazione più coerenti;
  • una maggiore concentrazione sui risultati, attraverso un quadro di riferimento comune e una riserva per realizzazioni efficienti;
  • l'armonizzazione delle regole di ammissibilità e l'ampliamento delle opzioni semplificate in materia di costi, in modo da ridurre l'onere amministrativo gravante sui beneficiari e sulle autorità di gestione.

La proposta prevede, inoltre, l'adozione da parte di ciascuno Stato membro, a livello nazionale, di un Accordo di partenariato, predisposto in collaborazione con i partner e in dialogo con la Commissione, che trasferisca gli elementi comuni contenuti nel QSC nel contesto nazionale e stabilisca gli impegni forti per il raggiungimento degli obiettivi dell'Unione attraverso la programmazione nazionale dei Fondi del QSC. Questo Accordo, collegato agli obiettivi della strategia Europa 2020 e ai programmi nazionali di riforma (PNR), definirà "un approccio integrato per lo sviluppo territoriale sostenuto da tutti i Fondi che rientrano nel QSC".

L'Accordo di Partenariato (AdP) si applica, quindi, alla totalità del sostegno dei Fondi del QSC (FESR, FSE, Fondo di coesione, FEASR e FEAMP) e sarà presentato unitamente ai Programmi nazionali/regionali dei cinque Fondi, mentre per l'obiettivo Cooperazione territoriale europea (CTE) la presentazione dei programmi operativi è prevista entro sei mesi dall'approvazione del QSC.

Il 18 novembre scorso, i Servizi della Commissione Europea hanno illustrato alle autorità italiane il documento "Position Paper", il cui scopo è di delineare il quadro del dialogo tra i Servizi stessi e lo Stato Italiano, relativamente alla preparazione dell'Accordo di Partenariato e alla predisposizione dei Programmi per il periodo 2014-2020.

Il documento ritiene che la sfida per l'Italia consista nel rilanciare il proprio percorso in termini di crescita sostenibile e competitività complessiva, riducendo le disparità regionali e promuovendo l'occupazione, attraverso quattro priorità di finanziamento:

  1. Sviluppare un ambiente favorevole all'innovazione delle imprese.
  2. Realizzare infrastrutture performanti e assicurare una gestione efficiente delle risorse naturali.
  3. Aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, promuovere l'inclusione sociale e il miglioramento della qualità del capitale umano.
  4. Sostenere la qualità, l'efficacia e l'efficienza della pubblica amministrazione.

Come nell'attuale programmazione, nel Position Paper si prevede sostanzialmente la riconferma a livello nazionale per la scelta dell'assetto di programmazione regionalizzato, almeno per i Programmi Operativi dei Fondi FSE, FESR e FEASR, che dovranno:

  • operare in maniera integrata in accordo con le sopra citate indicazioni;
  • essere coerenti con le priorità indicate dagli 11 Obiettivi Tematici (OT) individuati dal Quadro Strategico Comune;
  • essere allineati ai principali documenti di programmazione nazionale (PNR) e regionali (PRS, DPEF...);
  • operare una verifica preventiva circa la sussistenza delle condizionalità ex-ante definite a livello comunitario.

Nell'ambito della CTE il documento, tra le diverse azioni transfrontaliere di cooperazione territoriale, introduce alcuni riferimenti tematici ed un riferimento specifico alla politica per l'area mediterranea, in termini di miglioramento della coerenza, del coordinamento e dell'allineamento delle politiche e degli strumenti per l'economia marittima.

Infine, il 27 dicembre scorso, il Ministro per la Coesione Territoriale Barca, d'intesa con i Ministri del Lavoro e delle Politiche sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha licenziato il documento di indirizzo "Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020", che intende avviare il confronto pubblico per preparare l'Accordo di Partenariato e i Programmi. Il documento propone:

  • 7 innovazioni di metodo: Risultati attesi; Azioni; Tempi previsti e sorvegliati; Apertura; Partenariato mobilitato; Valutazione di impatto; Forte presidio nazionale.
  • 3 opzioni strategiche: Mezzogiorno; Città; Aree interne.
  • Ipotesi di metodo e operative in merito ad ognuno degli 11 obiettivi tematici individuati per l'intera Unione Europea, per 4 missioni individuate a livello nazionale:

1.       Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione;

2.       Valorizzazione, gestione e tutela dell'ambiente;

3.       Qualità della vita e inclusione sociale;

4.       Istruzione, formazione e competenze.

Il documento si conclude con una proposta di percorso per il confronto partenariale, sulla quale le Regioni hanno espresso il 15 gennaio 2013 le loro considerazioni preliminari.

Alla luce di questo complesso quadro di riferimento, si reputa, quindi, necessario che a livello regionale e sin dalle fasi iniziali dell'elaborazione, i Programmi dei diversi Fondi vadano efficacemente coordinati in termini strategici, operativi e temporali, per quanto possibile anche in riferimento alla CTE per il confronto con le strategie delle altre regioni europee.

Per questo, nell'ottica di una programmazione regionale dei Fondi comunitari effettivamente "integrata", si ritiene necessario proporre, ai fini della redazione dei documenti di programmazione regionale 2014-2020 che fanno riferimento ai Fondi sopraccitati, momenti di analisi e di riflessione comuni, incontri periodici di confronto e approfondimento, scambi di esperienze e buone pratiche, produzione di documenti ed elaborati, coordinamento e posizionamento regionale rispetto alla partecipazione ai Tavoli nazionali sulla condizionalità ex-ante e sulla costruzione dell'Accordo di partenariato. In esito a tali attività verrà redatto il "Rapporto di sintesi della programmazione regionale unitaria 2014-2020", che rappresenterà, per strategia e/o obiettivo tematico specifico, le priorità di investimento e le azioni comuni contenute nei singoli Programmi, fornendo una chiara individuazione delle fasi/attività/iniziative utilmente condivise/integrate nella programmazione, con riguardo particolare agli aspetti regolamentari trasversali e comuni ai diversi Fondi e ai relativi ambiti operativi.

Tale quadro sintetico dà conto dell'approccio unitario adottato a livello regionale nella definizione delle linee metodologiche, strategiche e operative della programmazione comunitaria 2014-2020.

Apposite considerazioni in proposito potranno riguardare, ad esempio, l'individuazione delle basi di dati funzionali alla programmazione, l'analisi di contesto iniziale, la verifica della condizionalità, gli elementi e gli aspetti trasversali previsti dalle valutazioni ex-ante, se non anche la possibile attivazione di appositi "tavoli di consultazione" comuni, soprattutto per i temi di interesse trasversale ai diversi programmi, ovvero di strumenti e fasi di confronto generale e condiviso con i principali stakeholders, per favorire analisi e valutazioni di sistema e non meramente settoriali ed evitare, quindi, inutili duplicazioni e sovrapposizioni.

Tale "modello di programmazione condiviso" avrà come riferimento un piano di lavoro unitario articolato anche temporalmente in fasi ed attività principali, sulla base dello schema generale di seguito descritto, al quale dovranno comunque fare riferimento i programmi di lavoro delle singole AdG, tenendo conto del crono-programma definito a livello comunitario e/o nazionale.

Il modello regionale per la PRU

La definizione di un modello regionale condiviso deve interessare, necessariamente, almeno i seguenti aspetti e livelli:

  1. l'assetto organizzativo;
  2. le modalità operative;
  3. gli strumenti programmatori e la definizione delle strategie regionali e degli approcci integrati a livello settoriale e/o territoriale, in rapporto ai regolamenti e ai documenti di indirizzo comunitari e nazionali;
  4. la governance regionale;
  5. la definizione di obiettivi regionali misurabili e il ruolo dei vari Fondi;
  6. il partenariato e la consultazione con gli stakeholders;
  7. monitoraggio e valutazione.

Quanto sopra, con riferimento alle effettive priorità ed esigenze rilevate, fermi restando alcuni fattori e condizioni generali ed essenziali, quali:

•         coordinamento, integrazione e sinergia tra i diversi Fondi interessati;

•         complementarietà e demarcazione tra i Fondi e tra i relativi interventi;

•         massimizzazione dell'efficacia dell'azione regionale;

•         prioritaria valorizzazione di staff operativi e risorse umane nell'ambito del sistema;

•         semplificazione delle procedure.

1. L'assetto organizzativo

Gruppo Tecnico di Coordinamento PRU, coordinato dal Segretario Generale della Programmazione e composto da tre dirigenti in rappresentanza di ciascuno dei Fondi FESR, FSE e FEASR che, sulla base degli indirizzi della Giunta regionale, attua il coordinamento ed il monitoraggio delle fasi e delle attività della PRU, fino alla fase di approvazione dei programmi regionali, assicurando il raccordo e il supporto alla Giunta regionale nel confronto con il partenariato e nei rapporti con il Consiglio regionale.

Gruppo Operativo PRU: gruppo di lavoro operativo coordinato dal Gruppo Tecnico di Coordinamento PRU e composto da rappresentanti qualificati per ciascuna delle Autorità di Gestione dei Fondi nonché della CTE; in funzione delle effettive esigenze operative, possono essere invitati a partecipare ai lavori anche rappresentanti delle Strutture coordinate. Il Gruppo Operativo predispone gli schemi dei provvedimenti e dei documenti da sottoporre al Gruppo Tecnico di Coordinamento PRU per la successiva visione e approvazione da parte della Giunta regionale, raccoglie e ordina la documentazione pervenuta, promuove il confronto tra le AdG sui singoli temi in relazione all'elaborazione di una posizione regionale unitaria sui principali temi della nuova programmazione comunitaria 2014-2020; il Gruppo Operativo si avvale del supporto specifico della Direzione Sistema Statistico regionale.

Autorità di gestione: struttura regionale responsabile dell'attuazione di ciascun programma operativo.

Strutture coordinate: altre strutture regionali coinvolte direttamente nell'attuazione dei programmi regionali e/o dei relativi interventi, anche in termini di gestione delle relative risorse finanziarie.

Le attività previste necessiteranno di alcuni indispensabili e qualificati supporti specialistici che dovranno essere resi disponibili prioritariamente attraverso le altre strutture regionali, sulla base delle rispettive competenze, per quanto riguarda in particolare:

·         le basi di dati, la metodologia e l'analisi statistica: Direzione Sistema Statistico Regionale;

·         aspetti giuridici ed amministrativi di particolare rilevanza o complessità: Direzione Affari Legislativi, Direzione Riforme Istituzionali, Direzione Lavori Pubblici;

·         il sistema informativo: Direzione Sistemi Informativi;

·         il sistema di audit e di controllo: Direzione Attività Ispettiva e Partecipazioni Societarie, Direzione Bilancio, AVEPA.

2. Le modalità operative

Il coordinamento organizzativo ed operativo viene assicurato attraverso l'assetto determinato nel paragrafo precedente.

Sotto il profilo più propriamente operativo, va sviluppato un percorso comune e condiviso, concordando le principali tappe del lavoro, i prodotti e i risultati attesi, le attività di coinvolgimento e di confronto interno ed esterno da svolgere, i principali punti e le modalità di verifica del percorso adottato.

3. Gli strumenti programmatori

La programmazione dei Fondi comunitari 2014-2020 assume un'impostazione fortemente strategica, attraverso l'approvazione di un quadro strategico comune che agevola il coordinamento settoriale e territoriale dell'intervento dei diversi Fondi e con altre politiche e strumenti rilevanti dell'Unione Europea. Le Raccomandazioni allo Stato Membro, dalle quali origina con il contributo delle Regioni il Programma Nazionale di Riforma, insieme al Position Paper completano sostanzialmente il quadro di riferimento strategico comunitario.

A livello nazionale il documento "Barca" sollecita una sostanziale riduzione dei Programmi Operativi ed esprime la preferenza per Programmi Plurifondo.

Questa opzione, non vincolante, può essere intesa solo come sollecitazione ad una forte ed effettiva integrazione tra i diversi Programmi, allo scopo di garantire maggiore efficacia alle politiche e, nel caso dell'applicazione territoriale, attraverso strumenti quali l'ITI Investimenti Territoriali Integrati e lo Sviluppo Territoriale Partecipativo.

4. La governance interna

Una riflessione dovrà essere posta sulla governance dei programmi. Alcuni punti di riflessione dovranno riguardare, ad esempio:

·         criteri per determinare il peso nei programmi, i modelli di riferimento e la individuazione territoriale delle iniziative di Sviluppo locale di tipo partecipativo e ITI;

·         l'organizzazione regionale per la gestione dei Programmi Operativi e, in particolare, i rapporti e il coordinamento, a livello tecnico, tra le Autorità di Gestione e le strutture regionali competenti per materia;

·         le modalità di integrazione e di coordinamento tra Autorità di Gestione e tra Programmi in fase di attuazione;

·         Il coinvolgimento del partenariato ai sensi del codice di condotta europeo.

  1. La definizione di obiettivi regionali misurabili e il ruolo dei vari Fondi

Le proposte di regolamento (UE), il Position Paper dei Servizi della Commissione e il documento "Barca" pongono un'enfasi particolare sulla necessità che gli obiettivi previsti nella programmazione operativa siano dichiarati anticipatamente in modo misurabile e verificabile come "risultati attesi", a loro volta espressi da specifici Indicatori di realizzazione e di risultato. Dovendo concorrere in modo sinergico ed integrato al conseguimento di tali obiettivi, anche a livello regionale, appare necessario che l'analisi del contesto, l'individuazione dei fabbisogni e dei connessi obiettivi della programmazione siano il risultato di un lavoro comune delle diverse Autorità e che i diversi Programmi identifichino chiaramente il contributo di ciascun Fondo e/o Programma, all'ottenimento dei risultati attesi.

  1. Il partenariato e la consultazione con gli stakeholders

Nella definizione dei tempi e del processo di programmazione, dovrebbe essere garantito il coinvolgimento del partenariato, anche integrato sulla base dell'esperienza regionale del Patto per il Veneto 2020. Ugualmente, nello sviluppo delle attività di programmazione, andranno previsti momenti di raccordo e condivisione con il Consiglio regionale, in considerazione della prevista applicazione della legge regionale n. 26/2011.

  1. Monitoraggio e valutazione.

Tra le innovazioni della nuova programmazione va inserita logicamente la previsione di sistemi di monitoraggio e valutazione che restituiscano informazioni complete, accessibili e continue sull'avanzamento dei Programmi, sui singoli progetti, sul raggiungimento dei risultati. Andranno, quindi, opportunamente coordinati i Piani di valutazione e i sistemi di monitoraggio, nonché adeguatamente potenziati i sistemi informativi, in un'ottica di semplificazione a favore dell'utente, di trasparenza ed accessibilità delle informazioni, di facilitazione delle attività di gestione amministrativa e di controllo.

In una logica di continuità con l'attuale programmazione, le attuali Autorità di Gestione dei Programmi FESR, FSE e FEASR, nonché i rappresentanti delle strutture di gestione CTE e FEAMP, risultano i soggetti più indicati per avviare e coordinare la predisposizione dei rispettivi documenti di programmazione comunitaria 2014-2020 che, nelle more dell'approvazione definitiva dei Regolamenti UE, va comunque perseguita sulla base dei numerosi documenti comunitari e nazionali presentati e in fase di progressivo affinamento. Anche in relazione agli esiti del recente Consiglio Europeo del 7-8 febbraio scorso, nel quale è stata finalmente approvata la proposta del Consiglio europeo sul budget dell'Unione per il periodo di programmazione 2014-2020, risulta improcrastinabile l'avvio anche formale delle attività di analisi di contesto, valutazione ex-ante e valutazione ambientale strategica, nonché il coinvolgimento del partenariato, così come previsto dal Codice di condotta europeo del partenariato.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

-          UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

-          VISTA la proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio COM (2012) 496 final, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

-          VISTO il documento Rif. Ares (2012) 1326063 - 09/11/2012 "Position Paper" dei Servizi della Commissione sulla preparazione dell'Accordo di Partenariato e dei Programmi in Italia per il periodo 2014-2020;

-          VISTO il documento "Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020" presentato a Roma il 27 dicembre 2012 dal Ministro per la coesione territoriale, come documento di apertura del confronto pubblico sulla programmazione comunitaria 2014-2020;

-          RITENUTO necessario prevedere un modello regionale per il coordinamento delle attività di programmazione comunitaria 2014-2020 di cui vanno definiti l'assetto organizzativo, le modalità operative, le principali attività e prodotti;

-          RITENUTO di prevedere la costituzione di un Gruppo Tecnico di coordinamento, coordinato dal Segretario Generale della Programmazione, e di un Gruppo Operativo per la PRU nei quali sono rappresentati le attuali Autorità di Gestione dei Fondi FESR, FSE e FEASR, nonché le strutture di gestione CTE e FEAMP, ai fini della predisposizione dei documenti di programmazione comunitaria 2014-2020;

-          RITENUTO di confermare le attuali Autorità di Gestione dei Programmi FESR, FSE e FEASR, nonché i rappresentanti delle strutture di gestione CTE e FEAMP, come soggetti responsabili della predisposizione dei documenti di programmazione comunitaria 2014-2020, con particolare riferimento all'analisi di contesto, alla valutazione ex-ante e alla Valutazione Ambientale Strategica;

-          RAVVISATA l'opportunità di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto esposto in premessa;

delibera

1.       di approvare le premesse che costituiscono parte integrante e sostanziale al presente provvedimento;

2.       di approvare lo schema organizzativo per la Programmazione Regionale Unitaria (PRU) 2014-2020, come descritto in premessa, prevedendo la costituzione di un Gruppo Tecnico di Coordinamento, coordinato dal Segretario Generale della Programmazione, e di un Gruppo Operativo per la PRU nei quali sono rappresentati le attuali Autorità di gestione dei Fondi FESR, FSE e FEASR, nonché le strutture di gestione CTE e FEAMP, ai fini della predisposizione dei documenti di programmazione comunitaria 2014-2020;

3.       di stabilire che l'attività di programmazione regionale unitaria sia orientata prioritariamente a:

a.         garantire l'informazione e il confronto reciproci per l'esame di proposte di regolamenti, di atti e documenti comunitari e nazionali relativi alla programmazione 2014-2020, anche ai fini dell'assunzione di documenti unitari di analisi, di osservazioni e di espressione della posizione regionale;

b.         assicurare il coordinamento, l'integrazione e la sinergia di obiettivi, risultati ed azioni nella prossima programmazione comunitaria 2014-2020, attraverso il confronto permanente tra i soggetti rappresentati nei Gruppi di cui al precedente punto 1, con l'apporto eventuale delle altre strutture regionali a vario titolo interessate;

c.         predisporre il Rapporto di sintesi della strategia regionale unitaria 2014-2020, che accompagnerà le proposte di Programmi operativi regionali in sede di adozione da parte della Giunta regionale, in vista della successiva approvazione del Consiglio regionale;

d.         individuare attività e iniziative che possono utilmente prevedere una realizzazione contestuale e comune, per tutti gli aspetti regolamentari che sono trasversali ai diversi Fondi e ai relativi ambiti operativi;

e.         predisporre eventuali documenti unitari di indirizzo;

4.       di confermare le attuali Autorità di Gestione dei Programmi FESR, FSE e FEASR, nonché i rappresentanti delle strutture di gestione CTE e FEAMP, come soggetti responsabili della predisposizione dei documenti di programmazione comunitaria 2014-2020, con particolare riferimento all'analisi di contesto, alla valutazione ex-ante e alla Valutazione Ambientale Strategica;

5.       di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

6.       di incaricare la Segreteria Generale della Programmazione all'esecuzione del presente atto;

7.       di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

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