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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 29 del 04 aprile 2008


Materia: Settore secondario

Deliberazione della Giunta Regionale n. 674 del 18 marzo 2008

Marchio Famiglia: progetto sperimentale Nido in Famiglia.

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'Assessore alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi, riferisce quanto segue:

La DGR 3923/07 "Marchio Famiglia: implementazione progetto biennio 2007-2008" ha messo in evidenza l'esigenza di proseguire nello sviluppo del piano regionale di cui alla DGR 1855/06, avente per oggetto Fondo regionale di intervento per l'Infanzia e Adolescenza. "Il Veneto a sostegno della famiglia e della genitorialità sociale" che si sostanzia nel Progetto Pilota "Marchio Famiglia".

Si tratta di un progetto pilota per sperimentare, a livello locale, nuove iniziative rivolte alla famiglia, alla genitorialità ed ai minori, e che attualmente, a livello regionale, si inserisce in ciò che è già previsto e avviato per "il Marchio famiglia" a favore di soggetti che nel richiederlo si impegnano a realizzare particolari proposte per le famiglie rispettando determinati standard, modalità e/o politiche.

Al fine di rendere effettiva l'incisività del conferimento del Marchio Famiglia e di convogliare opportunità e servizi che sono in sintonia con l'iniziativa, la DGR 3923/2007 ha previsto tra le altre azioni, "la promozione e sostegno per la diffusione dei nuovi servizi destinati alla prima infanzia, svolti presso le civili abitazioni, (tipo nido in famiglia)" al fine di dare continuità alla sperimentazione già avviata nel 2005 grazie al Bando Regionale Mamma per Mamme, nonché per individuare e definire un modello originale di "nido in famiglia", precisandone i requisiti e le modalità di funzionamento e focalizzando l'obiettivo sulla erogazione del servizio medesimo.

La DGR 3923/07 ha disposto quindi l'elaborazione di un modello di conduzione e di erogazione dell'unità di offerta, proprio della realtà veneta, che garantisca una buona risposta alle famiglie e che dia sicurezza ai collaboratori educativi in merito ai contratti e alla gestione del servizio domiciliare. La necessità di definire un "modello specifico di servizio presso la casa" è urgente anche per le amministrazioni pubbliche, in particolari quelle comunali, affinché possano avvalersi, direttamente o indirettamente, delle opportunità che queste modalità di unità d'offerta offrono.

Come previsto dalla deliberazione citata, la Direzione regionale per i Servizi Sociali, Servizio Famiglia, supportata dall'Azienda Ulss 3, sede dell'Osservatorio Regionale Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia, ha individuato i presupposti, le linee di indirizzo nonché il modello di "Nido in Famiglia" di cui si sottolinea, in questa fase, il carattere sperimentale e innovativo che si configura per la maggiore flessibilità, distinguendosi per la dimensione familiare qualificata.

Tali contenuti sono descritti negli allegati al presente provvedimento nei quali, è definito il modello di unità d'offerta e lo schema di organizzazione e programmazione, inserito nel sistema regionale di servizi alla famiglia.

In particolare, nell'Allegato A, sono delineate le modalità progettuali e le possibili declinazioni organizzative del progetto sperimentale "nido in famiglia" che consiste in una unità d'offerta con funzioni educativa, di cura e socializzazione rivolta a massimo sei bambini di età compresa tra 0 e 3 anni.

La singola unità d'offerta è condotta dal "collaboratore educativo", persona professionalmente preparata, che ha frequentato il percorso di qualificazione specifico, a cui si può accedere se in possesso almeno della Licenza media Inferiore.

Il collaboratore educativo accudisce ed educa bambini, per un numero massimo di sei contemporaneamente, assicurando loro cure familiari inclusi i pasti e la nanna.

L'attività di "nido in famiglia" si svolge in una casa e/o appartamento, classificato come -civile abitazione- che può essere del "collaboratore educativo", di una famiglia che la mette a disposizione o altro, purché in possesso dei requisiti e delle dotazioni di civile abitazione.

Il progetto sperimentale prevede che ogni "collaboratore educativo" faccia capo ad un "organizzatore".

L'organizzatore, in possesso di determinati titoli (Laurea in materie attinenti o diploma di scuola secondaria superiore con esperienza quinquennale in gestione e organizzazione di strutture per l'infanzia), nonché appositamente preparato mediante il percorso di qualificazione specifico per svolgere tale funzione, può essere: un dipendente comunale al quale l'Amministrazione Comunale affida questo incarico; un libero professionista; un dipendente o socio di cooperativa o associazione (es. reti di famiglie),

Gli organizzatori, a cui fanno riferimento più collaboratori educativi, svolgono le funzioni di promozione, tutoraggio, mediazione, verifica in relazione ai nidi in famiglia e partecipano al coordinamento a livello regionale per garantire l'uniformità tra le diverse unità d'offerta.

Il progetto prevede siano predisposti due diversi elenchi: quello dei "collaboratori educativi" e quello degli "organizzatori", consultabili, ambedue nel sito www.venetoperlafamiglia.it alla sezione Nidi in famiglia e attraverso materiale divulgativo appositamente preparato.

I genitori possono iscrivere i bambini al "nido in famiglia",utilizzando i suddetti elenchi regionali che annualmente dovranno essere aggiornati.

L'Allegato B, definisce il programma dei percorsi di qualificazione a cui dovranno partecipare le persone interessate a svolgere il ruolo di collaboratore educativo e quelle interessate ad assumere il ruolo di organizzatori, al termine dei quali sarà rilasciato un attestato (non spendibile per altre tipologie di servizio).

Al personale preparato, sarà data la possibilità di partecipare alla sperimentazione, attraverso l'apertura e avvio dei Nidi in famiglia, per la quale saranno valutate le domande sulla base di un'equa distribuzione a livello provinciale.

Il progetto prevede che, da parte della Regione, siano adottate le azioni necessarie per effettuare, nei diversi momenti di avvio e in itinere, verifiche di presenza e permanenza dei requisiti individuati per l'esercizio dell'unità d'offerta.

L'Allegato C, parte integrante del presente atto, riporta i moduli per l'iscrizione al percorso di qualificazione per collaboratore educativo e/o organizzatore che dovranno essere inviati alla Direzione Regionale per i Servizi Sociali - Servizio Famiglia- Dorsoduro 3493 Venezia entro il periodo intercorrente dalla data successiva alla pubblicazione sul BURV, alla data del 31 Maggio 2008.

Per questa fase sperimentale saranno considerate le prime 90 domande per collaboratore educativo e 45 per organizzatore, in possesso dei requisiti indicati e nel rispetto dell'ordine di arrivo. Le domande comunque pervenute ed in possesso dei requisiti, saranno tenute in considerazione per la fase di avvio del progetto, una volta conclusa la sperimentazione.

La fase sperimentale sarà condotta con la seguente tempistica al fine di rendere funzionante in tempi brevi il sistema e soprattutto di poter testare la risposta del territorio di fronte a nuove opportunità di affiancamento alla famiglia nelle funzioni dei cura ed educazione:

-          Entro Aprile 2008: apertura delle iscrizioni al percorso di qualificazione:

A.     per collaboratori educativi e organizzatori;

B.     per organizzatori

-          Aprile-Maggio 2008: avvio dei percorsi sperimentali di qualificazione per collaboratori educativi e organizzatori;

-          Giugno 2008:

A.     avvio delle prime Unità di offerta sperimentali;

B.     predisposizione dei due elenchi regionali: "collaboratori educativi" e "organizzatori".

-          Giugno-Dicembre 2008:

A.     conduzione dei nidi in famiglia;

B.     formazione in accompagnamento;

C.     monitoraggio e valutazione delle unità d'offerta avviate;

D.     monitoraggio e valutazione finalizzati a testare l'efficacia del programma e della organizzazione dell'impianto sperimentale.

La definizione di questo modello organizzativo si rende ora opportuna al fine di ottemperare la volontà del legislatore regionale che, con le leggi Finanziaria e di Bilancio per il 2008, ha istituito e finanziato un apposito capitolo di spesa finalizzato agli interventi di accoglienza domiciliare per la prima infanzia.

In seguito alla valutazione della sperimentazione, con successivo atto deliberativo di Giunta Regionale, saranno individuate le modalità di sostegno e contributo per il funzionamento delle Unità d'offerta Nido in Famiglia di cui al presente atto.

Sia dato mandato all'Osservatorio Regionale Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia di predisporre quanto necessario per l'organizzazione dei corsi, l'individuazione dei soggetti che attueranno la sperimentazione e il relativo monitoraggio del progetto.

Il relatore conclude la propria relazione sottoponendo all'approvazione della Giunta Regionale il presente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

  • udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, II° comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;
  • vista la L.R. n. 32/90;
  • vista la DGR n. 3923 del 4.12.07;]

delibera

  1. Di approvare la parte motiva in premessa del presente atto;

2.       Di approvare gli Allegati, parti integranti del presente provvedimento, che riportano:

A.     il Progetto "nido in famiglia";

B.     i requisiti per partecipare e i percorsi di qualificazione per collaboratore educativo e organizzatore;

C.     i moduli per l'iscrizione ai percorsi di qualificazione per collaboratore educativo e/o organizzatore.

3.       di approvare che l'Azienda ULSS 3, sede dell'Osservatorio Regionale Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia, in accordo con la Direzione Regionale per i Servizi Sociali, predisponga quanto necessario per l'avvio e il monitoraggio del progetto sperimentale Nido in Famiglia;

4.       di rinviare ad un successivo atto di Giunta Regionale l'individuazione dei requisiti, criteri e delle modalità di sostegno a favore delle Unità d'offerta Nido in famiglia.

(seguono allegati)

674_AllegatoA_204999.pdf
674_AllegatoB_204999.pdf
674_AllegatoC_204999.pdf

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