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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 101 del 21 novembre 2006


Materia: Ordinamento regionale

Deliberazione della Giunta Regionale n. 3255 del 24 ottobre 2006

Avvio del percorso per il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni di autonomia alla Regione del Veneto, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Il Presidente delle Giunta Regionale on. Dott. Giancarlo Galan riferisce quanto segue.

L'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, come modificato dalla legge costituzionale n.3/2001, prevede che "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" possono essere attribuite alle Regioni, con legge dello Stato, approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di un'intesa fra lo Stato e la Regione interessata, su iniziativa della stessa, sentiti gli Enti Locali, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 119 della Costituzione.

La norma precisa inoltre che la richiesta di autonomia deve riguardare le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione (materie di legislazione concorrente delle Regioni) e le materie di cui al secondo comma dell'articolo 117 (materie di legislazione esclusiva dello Stato) alla lettera l) - limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace-, alla lettera n) - norme generali sull'istruzione - e alla lettera s) - tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali (Allegato A).

L'attivazione del procedimento per l'approvazione di una legge statale per il riconoscimento dell'autonomia differenziata della Regione del Veneto - per il quale non risultano ad oggi precedenti - nasce dall'esigenza di assicurare e garantire, in determinati settori, l'unitarietà degli interventi pubblici a livello regionale, al fine di assicurare una più efficace ed efficiente risposta alle esigenze dei cittadini e delle imprese.

L'avvio del percorso di attuazione del terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione si inserisce inoltre in una complessiva strategia di interventi, volti a spingere lo Stato centrale a soddisfare le forti istanze di autonomia e di giustizia fiscale espresse dalla popolazione veneta: significativi in questo senso sono stati sia i risultati della consultazione referendaria sulla devolution, sia le iniziative autonomistiche di alcuni Comuni del Veneto, che sentono ormai come inaccettabili le differenti condizioni in cui versano rispetto alle popolazioni delle vicine zone delle Regioni a Statuto Speciale del Trentino e del Friuli.

Al fine di fornire una risposta concreta a queste esigenze, nell'ultimo periodo, è stata perseguita e sviluppata una precisa linea politica volta ad accelerare l'attuazione di riforme istituzionali per la effettiva realizzazione del federalismo: sia in sede regionale, con la presentazione al Consiglio regionale di un progetto di legge statale per l'attuazione del federalismo fiscale di cui all'articolo 119 della Costituzione, sia a livello centrale, con la presentazione - da parte del Presidente della Giunta in qualità di Senatore - di tre proposte di legge (una proposta di legge delega al Governo per l'attuazione del federalismo fiscale ai sensi dell'articolo 119; una proposta di legge costituzionale, ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione, per il riconoscimento di una autonomia differenziata al Veneto in analogia a quella di recente riconosciuta alla regione della Catalogna; una proposta di legge costituzionale di modifica dell'articolo 116, primo comma della Costituzione, per ricomprendere il Veneto tra le Regioni ad Autonomia Speciale).

Con la proposta odierna si vuole avviare un processo che consenta al Veneto, in considerazione della sua capacità e solidità di governo, di vedersi riconosciute effettive forme di autonomia e differenziazione rispetto alle altre Regioni, nella prospettiva della realizzazione di quel federalismo "a geometria variabile"previsto dalla Costituzione che, pur assicurando a tutti i cittadini della Repubblica livelli essenziali di servizi e di prestazioni, consenta alle Regioni che ne sono in grado di sviluppare al meglio le loro potenzialità.

Questo tipo di riforma consentirà di attenuare il netto divario tra Regioni a Statuto Speciale e Regioni a Statuto Ordinario, permettendo il realizzarsi di diversi gradi di autonomia nelle differenti realtà socio-economiche delle Regioni a Statuto Ordinario.

Dalle disposizioni contenute nel terzo comma dell'articolo 116 Costituzione - disposizioni ancora oggi mai attuate - risulta che, per l'attuazione della norma costituzionale, è necessario seguire un complesso percorso procedurale.

Anzitutto dovrà essere individuata dalla Giunta regionale una piattaforma di proposte sulla quale avviare un confronto con lo Stato, su cui dovrà essere acquisito il parere degli Enti Locali, anche in sede di Conferenza Permanente Regione - Autonomie Locali.

Detta piattaforma dovrà essere anche inviata al Consiglio Regionale, prima dell'avvio del percorso di negoziazione tra la Giunta e il Governo, al fine di giungere ad una proposta comune che costituirà oggetto dell'intesa tra lo Stato e la Regione interessata, e che sarà infine approvata con legge dello Stato (approvata dal Parlamento a maggioranza assoluta).

L'iniziativa della Regione, in particolare, dovrà contenere una proposta in ordine agli ulteriori poteri legislativi e amministrativi di cui si chiede l'attribuzione partendo dall'analisi delle competenze legislative e delle funzioni amministrative attualmente esercitate dallo Stato e dalla Regione.

Le competenze che possono costituire oggetto di richiesta di attribuzione di ulteriori poteri alla Regione, nell'ambito di applicazione dell'articolo 116, terzo comma della Costituzione, andranno individuate sia tra le materie di potestà legislativa esclusiva dello Stato, sia tra le materie di potestà concorrente della Regione.

Tale individuazione non potrà che partire da quei settori, di maggiore impatto sui cittadini e sulle imprese, in cui la Regione del Veneto da sempre sente l'esigenza di esercitare una maggiore autonomia. Una prima proposta in tal senso potrà essere pertanto costituita, tra gli altri, dai settori dei rapporti internazionali della Regione, della tutela della salute, dell'istruzione, della ricerca scientifica e tecnologica e del sostegno all'innovazione per i settori produttivi, della polizia regionale e locale, della tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, dell'organizzazione della giustizia di pace (Allegato B).

La definizione in concreto dei contenuti dell'intesa, a seguito della negoziazione tra Stato e Regione, dovrà prevedere anche le forme di finanziamento delle ulteriori funzioni attribuite alla Regione, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 119 della Costituzione, come disposto dallo stesso articolo 116, terzo comma.

Per quanto sopra si propone di avviare il percorso di attuazione del terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione per il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni di autonomia alla Regione del Veneto, demandando alla Direzione Riforme Istituzionali e Processi di Delega di procedere, in collaborazione con le Strutture regionali competenti nelle materie interessate, all'analisi e agli approfondimenti necessari per l'elaborazione di un documento tecnico da presentare alla Giunta regionale per l'elaborazione della piattaforma di proposte.

A tal fine è demandata al Segretario Generale della Programmazione l'assunzione di ogni necessaria iniziativa, da proporre alla Giunta regionale, stante la complessità della materia e la novità della procedura costituzionale da avviare.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

Udito il relatore il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale

delibera

 

  1. di avviare il percorso volto al riconoscimento di ulteriori forme e condizioni di autonomia alla Regione del Veneto, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione;
  2. di demandare ad un successivo provvedimento della Giunta l'individuazione dei settori di prioritario interesse da inserire in una piattaforma di proposte da negoziare con lo Stato, partendo da quelli indicati all'Allegato B, che forma parte integrante del presente provvedimento;
  3. di demandare al Segretario Generale della Programmazione l'assunzione di ogni iniziativa che si renda necessaria, da proporre alla Giunta regionale, in considerazione della complessità della materia e della novità della procedura costituzionale da avviare;
  4. di incaricare la Direzione Riforme Istituzionali e Processi di Delega a procedere, in collaborazione con le Strutture regionali competenti nelle materie interessate, all'analisi e agli approfondimenti necessari per l'elaborazione di un documento tecnico da presentare alla Giunta regionale per la formalizzazione della piattaforma di proposte;
  5. di disporre che sulla piattaforma di proposte, previa approvazione della Giunta, dovrà essere acquisito il parere degli Enti Locali e che la stessa dovrà essere anche trasmessa al Consiglio regionale, come indicato nelle premesse;
  6. di inviare il presente provvedimento al Consiglio regionale e al Presidente del Consiglio dei Ministri.

(seguono allegati)

3255_AllegatoA_192713.pdf
3255_AllegatoB_192713.pdf

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